MEDIA E LE CRISI Funzione ciclica o anticiclica? Enrico Menduni | Università Roma Tre SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA 25-26 NOVEMBRE 2016 CONVEGNO SCIENTIFICO LA SOCIETÀ ITALIANA E LE GRANDI CRISI ECONOMICHE 1929-2016 Frank Capra, It Happened One Night, 1934 René Clair, A nous la liberté, 1931 Charlie Chaplin, Modern Times, 1936 Dorothea Lange, Verso Los Angeles, 1937 Margaret Bourke-White, Alluvione nel Kentucky, 1937 Ben Shahn (1898-1969), Our Friend Manifesto litografico per la rielezione di F.D. Roosevelt a Presidente degli Stati Uniti New York, National Citizens Political Action Committee,1944 Vecchia sala gioco (Arcade) Le crisi moderne sono tutte mediali. Non solo finanziarie. Si propagano attraverso i media. Si fronteggiano con i media. Le crisi contemporanee sono sia mediali che social. Si propagano attraverso questi due canali. Vanno affrontate con entrambi i canali, mediale e social. Oggi la platea televisiva cresce in tempi di recessione; quasi un indicatore di inattività economica. Le pratiche sociali online non risentono, se non marginalmente, di una crisi. Perché sono in parte gratuite. Perché contengono una promessa di risparmio, anche se non sempre mantenuta. Perché esemplificative di un bricolage sociale, di un’arte di arrangiarsi digitale. Il gioco legale è la terza attività economica del Paese dopo ENI e FIAT. Le pratiche sociali online spostano la percentuale del PIL dedito ad attività immateriali culturali turistiche ludiche sportive ricreative. La coesione sociale si realizza con un mix di momenti faccia-a-faccia e pratiche domestiche e personali on line. La politique politicienne e il talk show televisivo a sfondo politico interessano solo nei pressi di grandi appuntamenti elettorali. E’ interessante chiedersi: chi è il Frank Capra italiano? L’entertainment non è considerato a pieno un’attività produttiva che ha anche un forte senso di coesione sociale. Non si sono fatti passi in avanti sostanziali rispetto all’apologo della cicala e della formica, anche se tutti affermano che siamo in una società postindustriale, postfordista ecc. Le valenze sociali e politiche dell’intrattenimento sono affrontate saltuariamente, casualmente e spesso rubricandolo a “fenomeno di costume”. Anche dagli studiosi. Il nesso fra entertainment e crisi non è ancora diventato un tema rilevante dell’accademia e neanche dell’agenda politica e dei media. Grazie per la vostra attenzione! Enrico Menduni, Università Roma Tre www.mediastudies.it [email protected]