Diapositiva 1 - Istituto Ven. A. Luzzago

Come è arrivata l'acqua sulla Terra?
DUE TEORIE:
1. Le teorie classiche assumono un’origine interna, cioè
endogena, dell’acqua sul nostro pianeta.
Secondo queste ipotesi il raffreddamento del nostro
pianeta causò la condensazione dell’acqua atmosferica
che precipitò al suolo assieme all’anidride carbonica.
Qui la prima diede origine agli oceani mentre la seconda
contribuì alla formazione di rocce carbonate (come
calcare e marmo).
2. Secondo teorie molto più recenti, una percentuale più o
meno elevata dell’acqua presente negli oceani potrebbe avere
un’origine esogena, cioè potrebbe essere arrivata dallo spazio.
Da dove precisamente?
Dai granuli di polveri interstellare (molto ricchi di acqua) e,
soprattutto, dalle comete.
Una cometa può contenere migliaia di miliardi di tonnellate
d’acqua.
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Ci sono altri pianeti nel Sistema Solare in cui c’è acqua?
Nel Sistema Solare è presente acqua in genere allo stato di vapore o di ghiaccio,
ma non allo stato liquido come la conosciamo noi (oceani, laghi, fiumi).
Allo stato di vapore sui giganti gassosi come Giove, Saturno e Urano.
Anche su Venere, nelle nubi che la coprono, ci sono tracce di vapore acqueo.
Marte mostra tracce di sedimentazione di acqua liquida, ma a tuttora non ne è stata trovata
traccia. Nelle sue calotte polari, invece, è stato trovato del ghiaccio. Nettuno, il pianeta più
lontano, sembra avere tracce di vapore di acqua, ma di difficile misurazione.
E oltre il Sistema Solare?
Le notizie di cui disponiamo sui pianeti extra-sistema solare (chiamati “esopianeti”)
derivano dalle informazioni che telescopi e satelliti registrano analizzando gli spettri
emessi quando questi pianeti passano davanti a una stella.
Delle centinaia di esopianeti scoperti alcuni, hanno mostrato la presenza di acqua.
Ultimamente il telescopio spaziale Hubble ha scoperto 5 esopianeti dove sembra esserci
acqua nell’atmosfera o sulla loro superficie.
L’acqua sulla Terra
Il nostro pianeta è l’unico, nel sistema solare, a possedere l’acqua
negli stati solido, liquido e gassoso.
Le fotografie della Terra scattate dallo spazio ne mostrano il volto
azzurro, con le immense distese oceaniche, il percorso sinuoso dei
fiumi, i vortici delle nubi e le distese dei ghiacci polari che, insieme,
costituiscono l’idrosfera.
L’idrosfera è la parte del pianeta composta, quindi, dall’acqua nei
suoi tre stati: liquido, solido (ghiaccio) e gassoso (vapore acqueo).
Cosa è successo quando l’acqua si è formata sulla Terra?
Dall’acqua nasce la vita e la vita nasce nell’acqua.
Le prime forme di vita, unicellulari, si sono create proprio negli oceani
primordiali.
Dapprima erano semplici cellule, poi sono diventati organismi più complessi e hanno
colonizzato le grandi distese di acqua sul nostro Pianeta.
Non è stato un passaggio veloce: sono passati miliardi di anni prima che la vita fosse in
grado di passare dall’acqua, all’aria e poi su tutta la Terra.
L'acqua della Terra è sempre in movimento e cambia stato continuamente, da
liquido a vapore a ghiaccio, in tutti i modi possibili.
Il ciclo dell'acqua lavora da miliardi anni e tutta la vita sulla Terra dipende da
esso.
Quanta acqua c’è sulla Terra?
Circa il 97% è
acqua salata
(Mari, oceani)
Circa il 4 % circa è acqua dolce
(Fiumi, laghi, ghiacciai, acque
sotterranee e vapore acqueo)
Quanta acqua c’è sulla Terra?
La disponibilità totale mondiale d'acqua è di circa 1400 km3.
Di questi, circa il 97% è salata, il 4 % dolce.
Su tutta l'acqua dolce, oltre il 68 per cento è bloccata nei ghiacci delle calotte e dei ghiacciai.
Un altro 30 per cento è sotto terra.
L'acqua dolce superficiale (laghi, fiumi) ammonta a soli 93.100 chilometri cubi, circa 7
millesimi dell'1 per cento dell'acqua totale. Tuttavia, i fiumi ed i laghi sono la fonte della
maggior parte dell'acqua che la gente usa ogni giorno.
L'acqua dolce di cui disponiamo è poca o è sufficiente ?
Globalmente le risorse rinnovabili di acqua sono sufficienti.
Il problema è la cattiva ripartizione e la penuria di acqua varia secondo le zone
geografiche.
Qualche esempio:
Il Canada dispone di risorse quasi illimitate di acqua di buona qualità superiore al suo
fabbisogno;
l'Egitto dispone di risorse di acqua 100 volte in meno;
lo Yemen e Israele hanno bassissime risorse di acqua, e devono ricorrere ai pozzi e
pompaggio;
il Brasile e lo Zaire che hanno grandi risorse di acqua, hanno alti livelli di popolazione
privi di accesso all'acqua potabile;
gli Stati Uniti hanno scarse risorse ed alti consumi (in California si arriva a consumi di
4.000 litri al giorno).
L'acqua dolce di cui disponiamo è poca o è sufficiente ?
Solo dal 1950 al 1995, la quantità di acqua dolce disponibile pro-capite è diminuita da 17.000
a 7.500 m3.
Fino a 10 anni fa non si parlava di crisi idrica, oggi si parla dell'acqua come oro blu del XXI°
secolo. Che cosa è successo in questo periodo?
Il problema della crisi idrica è legato a diversi fattori:
- consumi individuali
In media ogni abitante del pianeta terra consuma oggi il doppio di acqua rispetto all'inizio
del 1900.
I consumi individuali crescono del 2,5% all'anno, due volte di più la crescita della popolazione
mondiale. Se come si prevede nei prossimi 30/40 anni i consumi raddoppieranno, molti
rubinetti resteranno asciutti.
In parallelo negli ultimi 50 anni la disponibilità di acqua è diminuita di 3/4 in Africa; di 2/3 in
Asia e nessuno ritiene di doversi far carico di garantire l'accesso all'acqua potabile a queste
popolazioni.
- consumi per uso produttivo
Agricoltura ed industria consumano in gran parte acqua potabile che restituiscono spesso
inquinata e sono i settori che pagano le tariffe più basse per uso dell'acqua potabile.
L'acqua dolce di cui disponiamo è poca o è sufficiente?
Le principali cause della scarsa disponibilità d'acqua risiedono:
- nel nostro modello di sviluppo e nei sistemi produttivi,
- nei processi di inquinamento, contaminazioni, sperperi acque piovane e acque di
superficie da parte attività industriali,
- nelle pratiche di irrigazione agricola intensiva (alte perdite di acqua, forte salinizzazione
delle falde),
- nelle modalità di distruzione dell'acqua dolce nelle città ( perdite acquedotti, uso per
servizi sanitari e civili ),
- negli eccessivi consumi da parte delle fasce ricche della popolazione.
L'insieme di questi fattori fanno si che l'acqua dolce diventi una risorsa sempre più
"rara" nella qualità e quantità indispensabile per la vita umana.
E' l'uomo il responsabile del degrado
Quanta acqua al giorno occorre per vivere?
L'OMS stima in 40/50 lt al giorno la quantità di acqua per tutti gli usi, alimentari e non, di
cui una persona ha bisogno.
Un italiano in media consuma 40 litri per fare una doccia, mentre per i 2/3 dell'umanità 40
litri rappresentano il consumo di intere settimane.
Un cittadino americano consuma 1.700 m3 di acqua all'anno in media, la media in Africa è di
250 m3 in Europa è di 625 m3.
Con riferimento ai consumi a livello di prodotti idrici, bisogna ricordare anche i consumi di
acqua «virtuale» (la quantità di acqua necessaria per produrre e commerciare alimenti e
beni di consumo).
Dissipatori d'acqua
L’italiano ogni giorno usa in media 380 litri di acqua solo per gli scopi domestici,
quantitativo che aumenta di 17 volte se si considera anche l’acqua impiegata per
produrre ciò che mangiamo e indossiamo.
Si arriva a 6.400 litri a testa ogni giorno, 2.334 metri cubi l'anno, questa è la
nostra "impronta idrica" che ci fa guadagnare il 4° posto per più elevato il
consumo individuale, preceduto solo dagli abitanti di Usa, Grecia e Malesia.
Inoltre solo il 49% di quest’acqua proviene da risorse italiane: il 51% arriva
dall’estero, incorporata nei prodotti che viaggiano sulle rotte del commercio
internazionale.
Water resources
Water use
L’impronta idrica
L'impronta idrica è un indicatore del volume totale di
risorse idriche utilizzate da un paese per produrre i beni e
i servizi consumati dagli abitanti della nazione stessa.
Comprende l’acqua, prelevata da fiumi, laghi e falde
acquifere (acque superficiali e sotterranee), impiegata nei
settori agricolo, industriale e domestico e l’acqua delle
precipitazioni piovose utilizzata in agricoltura.
L’Impronta idrica di un prodotto è costituita dal volume
totale, comprendente l’intera catena di produzione, di
acqua dolce impiegata per produrre quel bene stesso.
http://www.acquavirtuale.it/