ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
DI VILLASIMIUS
SCUOLA ELEMENTARE
ANNO SCOLASTICO 2003-2004
L’ insegnante:
Valeria Deschino
Le classi:
4^A e 4^B
Ciao bambini, come va?
Sono sempre io,“Lucio il cavalluccio” !!
Sono tornato per iniziare un nuovo anno e un nuovo viaggio nel
tempo, in compagnia dei magnifici bambini dell’anno scorso, che ora
si trovano in quarta.
Vi ricordate dove ci eravamo fermati?? I Sardi erano sotto il
dominio dei Cartaginesi, quando ad un certo punto…
E si …nel 3° secolo a.C. i Romani decisero di conquistare la
Sardegna affrontando i Cartaginesi (Punici, era il dispregiativo con
cui i Romani li chiamavano)
Quindi iniziarono le cosidette guerre Puniche durante le quali i
Romani riuscirono a conquistare la Sardegna, esattamente nel 238
a.C.
Ma dobbiamo precisare che non erano riusciti a conquistare proprio
tutti i sardi.
C’era un popolo che viveva tra le montagne e che non si sottomise
mai a loro e i Romani in segno di disprezzo li chiamarono barbari.
Da lì il nome barbaricini rimasto ai loro discendenti e di Barbagia
alla zona dove essi vivevano .
I Sardi sotto il dominio dei Romani
Lo sapevate che durante la conquista della Sardegna 80.000 Sardi
furono incatenati e e portati nei mercati romani per essere venduti
come schiavi?
Erano tantissimi e il mercato si riempì a tal punto, che i venditori
dovettero abbassare i prezzi e chiunque poteva permettersi di
comprare uno schiavo sardo!
Che cosa brutta !!
Lo sapevate che i sardi rimasti in “libertà” dovevano comunque
lavorare anche per i Romani??
Questi ultimi si erano organizzati in modo da far pagare delle
tasse terribili che portavano via ai Nostri buona parte dei loro
prodotti.
Ai Romani interessava soprattutto il nostro grano , che serviva a
sfamare la plebe della capitale, ma mandavano i nostri antenati
anche a lavorare nelle varie miniere di piombo, ferro e argento
presenti nel nostro territorio.
I nostri conquistatori durante il loro dominio costruirono nuovi
edifici e fondarono nuove città come Turris Libisonis, l’attuale Porto
Torres.
Inoltre fecero acquedotti, ponti, fognature, strade, terme,
ecc…insomma questi “romanacci” erano proprio abili costruttori.
I sardi cercarono tante volte di ribellarsi, al loro dominio.
Una delle rivolte si ebbe nel 215 a.C. e fu quella della città di
Cornus, guidata da Amsicora, un cittadino molto ricco e
importante..
Questo eroe sardo non ebbe molta fortuna.
la leggenda racconta che, durante un terribile scontro contro
l’esercito romano, il figlio Josto e la maggior parte dell’esercito sardo
morirono. Amsicora, capendo che ormai non c’era più niente da fare,
per il dolore della sconfitta e della morte del figlio, si tolse la vita.
Il Cristianesimo arriva in Sardegna
Naturalmente, non sappiamo esattamente quando e chi cominciò a
predicare il Cristianesimo in Sardegna.
Sappiamo solo che molti cristiani venivano mandati al “confine”,
ovvero da noi, per lavorare nelle miniere e nei campi come schiavi e
per morire negli spettacoli che si tenevano negli anfiteatri.
Ma i cristiani non abbandonarono mai la loro religione e
continuarono a predicare fino a quando nel 313 d.C.
l’imperatore Costantino la dichiarò religione di stato.
Nacquero così le prime chiese, dove i cristiani potevano andare
liberamente a pregare.
I Vandali
Durante il periodo del decadimento dell’Impero Romano diverse
popolazioni barbariche cominciarono a premere contro i suoi confini
nel tentativo di invadere il suo territorio.
L’esercito romano preoccupato di difendere Roma non pensò più alla
Sardegna e la lasciarono in mano ad una popolazione di barbari
chiamati Vandali.
I Vandali invasero l’Italia nel 400 d.C. e Roma nel 455. Dopo
l’invasione di quest’ultima città, i soldati del re vandalo, Genserico,
sbarcarono anche in Sardegna.
Per la nostra isola finì l’epoca antica e iniziò il medioevo.
Da adesso sino al XI secolo il nostro territorio vivrà un brutto
periodo.
I vandali praticavano persino la pirateria e avevano occupato la
nostra terra per interesse , perché serviva loro, come porto sicuro per
le navi corsare, e per difendersi anche dai loro nemici, i Visigoti, che
venivano dalla Spagna..
Le loro navi avevano così un posto , al centro del mediterraneo, che
permetteva loro di arrivare in poco tempo da tutte le parti.
La popolazione sarda disperata per i saccheggi continui e la
devastazione delle città lungo le coste, si rifugiava nelle campagne e
foreste che in quel periodo abbondavano nella nostra isola.
Chi le possedeva, decise di ristrutturate le vecchie case di campagna
fatte con i mattoni in “ladiri”.
I Monasteri, che si erano ormai diffusi su tutto il
territorio, …..
…offrivano rifugio alla gente in fuga.
Questo popolo barbaro oltre ad essersi insediato nelle coste della
nostra isola aveva conquistato anche Cartagine che nel frattempo era
diventata cristiana.
I Vandali perseguitarono i cristiani, ma loro non smettevano di
adorare la propria religione; chi sopravviveva alle loro torture veniva
deportato in Sardegna.
A Cartagine vivevano alcune persone che non accettavano il dominio
dei Vandali, tra questi c’era il popolo dei Mauri che risiedeva in
Mauritania.
Poiché erano un fastdio,vennero deportati sui monti del Sulcis dove
fondarono Giba ( gli abitanti vengono soprannominati tuttora
Maurredusu).
I Sardi chiesero esasperati l’aiuto dei Bizantini e questi ultimi
approfittando dell’indebolimento dei Vandali causato da lotte
interne, entrarono in guerra con i nostri invasori, e li sconfissero
liberando la Sardegna.
E si, cari ragazzi, per i nostri antenati terminava così un periodo
molto difficile, ma ne iniziava un altro ugualmente non molto
facile.
Arrivano i Bizantini
Anche i Bizantini finirono per stabilirsi in Sardegna da conquistatori
e non da liberatori.
Restituirono le terre ai sardi costringendoli però a pagare forti tasse
per sostenere le continue spese del governo dell’isola, accelerando così
il processo di decadenza economica e sociale.
Essi affidarono il governo ad un Judex. che viveva a Cagliari, e che a
causa delle continue incursioni dei Vandali e dei Saraceni lungo le
coste della nostra isola, decise di dividerla in quattro parti e ne affidò
la difesa e l’amministrazione a quattro luogotenenti.
Lungo tutte le coste si costruirono diverse torri di
avvistamento per sorvegliare e proteggere il territorio da
questi pirati.
I sardi delle pianure e delle coste non opposero resistenza al dominio
bizantino, ma quelli dell’interno non si lasciarono sottomettere, e
guidati dal loro capo Ospitone, organizzarono numerose rivolte.
La guerra interna tra Barbaricini e bizantini durò circa 60 anni e finì
solo grazie all’intervento della Chiesa.
Dopo un lunghissimo periodo in cui Bisanzio iniziò a non occuparsi
più dei problemi della Sardegna lasciando “l’ isola ai sardi”, i
luogotenenti dichiararono la loro indipendenza dal governo centrale e
si autonominarono Judices, quindi sovrani dei loro rispettivi territori.
Nascono così i Giudicati.
Il governo bizantino, durò così solo tre secoli e fu sostituito dal
governo dei quattro Giudicati, Cagliari, Torres, Arborea e Gallura,
che dovettero stringere alleanze con le diverse Repubbliche
Marinare per avere protezione dai Saraceni e da tutti gli altri
pirati che invadevano il Mediterraneo.
Poiché i Giudicati spesso erano in lotta tra loro per il potere
sull’isola, lungo i loro confini vennero costruiti numerosi castelli
che servivano da difesa.
Uno di questi si è conservato molto bene ed è giunto fino a noi, il
castello di Sanluri, che voi ragazzi conoscete molto bene perché
siamo andati a visitarlo proprio quest’anno. Questo castello posto
lungo il confine tra il giudicato di Cagliari e quelo di Arborea,
apparteneva prprio a quest’ultimo.
Pare che nelle sue stanze abbia dormito la famosa giudicessa
Eleonora D’Arborea.
Questa giudicessa è famosa ancora oggi perché fece una
importantissima raccolta di leggi scritte, che fu chiamata “Carta de
logu”
All’interno di ogni Giudicato il Giudice era aiutato a prendere le
decisioni importanti da un parlamento formato dai cittadini nobili e
ricchi chiamato “Corona de logu”.
Ogni Giudicato aveva la sua moneta e le proprie leggi.
Le attività principali erano la pastorizia e l’agricoltura, praticate
però secondo i nuovi metodi che erano stati insegnati alla gente dai
monaci.
C’erano anche numerosi scambi commerciali con le stesse
Repubbliche Marinare, che si servivano dei porti
dell’isola come base d’appoggio per i loro commerci con
tutta l’Europa.
Ma le Repubbliche Marinare non si limitarono solo agli scambi
commerciali con il nostro popolo, ma entrarono, grazie ad una serie di
matrimoni “strategici” nel governo dei Giudicati stessi, rafforzando i
contrasti che gia esistevano tra loro.
Furono molte le battaglie e le lotte interne…,
…Fino a quando nel 1297 il Papa Bonifacio VIII istituì il regno
di Sardegna e di Corsica e lo diede come feudo al Re spagnolo
Giacomo II d’Aragona
Che macello … figuratevi se Genova e Pisa, potevano accettare
tranquillamente di farsi portare via dei territori così importanti per
loro.
Alla fine, dopo terribili e numerose battaglie, solo il Giudicato di
Arborea resistette e cercò di frenare per quasi mezzo secolo la
conquista della Sardegna da parte della potenza Aragonese, ma
ogni sforzo fu inutile.
Ma questa storia la racconteremo il prossimo anno…quando
saremo ancora una volta tutti insieme per compiere l’ultimo viaggio
che ci porterà fino ai giorni nostri!!!
Ciao e a presto!
Per la 4^A:
Per la 4^B
Carboni Erika
Ciccone Simone
Cireddu Rebecca
Cogoni Marco
Conforto Micaela
Farris Elisa
F. da S. Alves Luis
Frau Daniele
Garau Carla
Hedhli Sabri
Lampis Alice
Masala Antonello
Orrù Marj
Pirroni Fausto G.
Pisu Silvia
Rubiu Paolo S.
Utzeri Chiara
Utzeri Veronica
Argiolas Ilaria
Cuccu Luca
Espa Matteo
Floris Giada
Frau Valentina
Frau Ylenia
Lai Tania
Melis Luca
Pireddu Christian
Pisano Fabrizio
Pusceddu Veronica
Saddi Sonia
Vargiolu Irene
Vargiolu Paolo
Viola Bruno