Funerali dell'operatore antipolio Hilal Khan,
Peshawar. Foto di Musarratullah Jan
(20/12/2012) © Copyright Demotix
Nel Pakistan nordoccidentale i Talebani si oppongono alla
vaccinazioni. Il Pakistan, conAfghanistan e Nigeria, è uno
degli ultimi tre Paesi al mondo in cui la poliomielite è ancora
endemica. Secondo l’OMS, lo scorso anno in Pakistan si sono
registrati almeno 58 casi di poliomielite, rispetto ai 198 del
2011.
Solo a dicembre 2012 nove volontari che lavoravano per la
campagna di vaccinazioni sono stati uccisi in attacchi in
diverse zone della provincia di Khyber Pakhtunkhwa e a
Karachi, megalopoli del Pakistan meridionale. Gli attacchi
non sono mai stati rivendicati.
La vaccinazione è
un diritto
fondamentale di
ogni bambino ed è
stata individuata
come una delle
azioni necessarie
per ottemperare
alla Convenzione
ONU sui diritti
dell’infanzia
(Durrheim 2010).
VACCINAZIONE
La vaccinazione è un provvedimento preventivo, finalizzato allo sviluppo
della resistenza al contagio di malattie infettive o al loro mantenimento
allo stato sub-clinico
La vaccinazione è anche un provvedimento terapeutico, mirato al
potenziamento della risposta immunitaria in corso di infezioni o ad
agire in sinergia con le terapie farmacologiche
Controllo della malattia
Riduzione delle
complicanze nei malati
Riduzione delle fonti
di contagio
interumano
Controllo della diffusione delle M.I.
Riduzione dell’incidenza, sino alla
eradicazione delle M.I.
Obiettivi degli interventi di
vaccinazione
Eradicazione
Eliminazione
Controllo
della malattia
bersaglio
ragioni per vaccinare
 beneficio diretto per singolo individuo
 beneficio diretto per gruppo particolare
 parte di una attività di controllo più ampia rivolta
all’intera popolazione
ragioni per rivaccinare (richiami)
 rinforzare un’immunità declinante
 catch up
 potenziare le attività di controllo-eliminazione di
una malattia
 combattere un rischio specifico
La vaccinazione antinfluenzale NON
ha come obiettivo l’interruzione della
trasmissione del virus
Perchè vaccinare contro l’influenza ?
• proteggere singoli individui
• ridurre il rischio di gravi complicanze o
morte in persone a rischio
• ridurre l’impatto sociale dell’epidemia
Senza dimenticare che :
Un medico vaccinato contro l’influenza:
• Risparmia una settimana di malattia
• Evita di contagiare i propri pazienti
• Offre un esempio alla popolazione
“con l’eccezione dell’acqua potabile
nessun altro strumento, neppure gli
antibiotici, ha avuto un maggiore
effetto sulla riduzione della
mortalità e la crescita della
popolazione”
(Plotkin & Plotkin, 1994)
Il principio su cui si basano i vaccini è sempre
lo stesso: suscitare una risposta immunitaria
contro un agente patogeno, in un soggetto
“recettivo”
La storia dei vaccini in breve
Empirismo Concetto
Imm. cellulare (Metchnikof)
Imm attiva et passiva (Erhlich)
Estratti, mucose, croste vaccinali
Cina, India, Paesi arabi
Biotecnologia
Progresso tecnico
Attenuazione tossine
Colture su uova embrionate
Colera
Tifo
Peste
Pertosse acellulare
Rosolia, parotite
Epatite A e B
Hib + Hib Coniugato
Pneumo PS et
Pneumo coniugato
Meningo
HPV
Tifo Vi
Rotavirus
Varicella
Morbillo
HZ
Polio
Tetano
Difterite
Flu
F gialla
Pertosse
Rabbia
(Pasteur)
Vaiolo
(Jenner)
1798
1885
1900
Colture cellulari
Purificazione antigenica (PS)
Ricombinazioone genetica
Riassortimento genetico
1945
2007
Le tappe
1798 Pubblicazione del lavoro di Jenner
1966 Vaccini antiparotite
1885 Vaccinazione antirabbica di Pasteur
1967 Vaccino antirabbico su cellule diploidi
1921 Vaccino antitubercolare B.C.G. e
Anatossina difterica
1968-71 Vaccino anti-meningococcico
1927 Anatossina tetanica
1954 Vaccino antipolio inattivato da Salk
1957 Vaccino antipolio attenuato di Sabin
1960 Vaccino antimorbilloso: Edmonston B e
Schwarz
1962 Vaccini antirosolia
1973 Vaccino contro la varicella
1977 ultimo caso di vaiolo naturale
registrato nel mondo
1979 dic. Dichiarazione ufficiale di
eradicazione del vaiolo (maggio 1980
Assemblea Mondiale OMS)
1980 Vaccino contro l’Haemophilus
influenzae tipo B
Edward Jenner (1749 - 1823)
14 maggio 1796 - Edward Jenner
innesta nel braccio di un bambino
di 8 anni, James Phipps, un po’ di
pus prelevato da una lattaia, Sarah
Nelmes,malata di vaiuolo vaccino.
1889 - La vaccinazione diventa
obbligatoria in Italia
16 ottobre 1975 - Ultimo caso di vaiuolo
umano nel mondo (Maow Maalin).
1978 - Sospensione dell’obbligatorietà
della vaccinazione in Italia
1980 - Dichiarazione ufficiale dell’OMS
sull’eradicazione del vaiolo nel mondo.
Louis Pasteur (1822 -1895)
1862-1877 - Pasteur dimostra
che la generazione spontanea
è una chimera
1877 - Pasteur scopre la causa
della febbre puerperale
1880 - Lo scienziato francese
mette a punto metodi per
l’attenuazione dei microbi
1885 - Pasteur esegue la prima
vaccinazione contro la rabbia.
Gustave Ramon
Gustave Ramon veterinario francese.
Studia la formalina per la conservazione
del latte.
Nel 1911, è convocato all’Istituto Pasteur
e assegnato al reparto di produzione dei
sieri antitossici.
Grazie alle sue conoscenze sull’attività
della formalina a varie concentrazioni e
temperature, trovò l’esatta combinazione
delle due variabili per inattivare la
tossina tetanica mantenendone l’attività
antigenica.
Le basi per un vaccino antitetanico e
antidifterico erano ormai saldamente
individuate.
TETANO
 1890 - Behring conduce studi
sulle antitossine
 1917 - Vallèe e Bazy
eseguono prove con vaccino
inattivato con Iodio e Cloro
 1923 - Gustave Ramon con
formalina e calore ottiene
l’anatossina tetanica
 1933 - Ramon e Zoller
ottengono eccellenti risultati
con 2 dosi di vaccino
distanziate di 3 settimane
Albert Sabin (1906-1993)
1906 - Nasce a Bialystok, in Polonia,
Albert Sabin, da dove emigra per
sfuggire alla persecuzione dei nazisti
1943-46 - Durante la guerra, Sabin si
dedica a studi sui vaccini contro la
Dengue e l’Encefalite giapponese
1947-50 - Tornato in Usa sviluppa
i suoi studi per ottimmizzare un vaccino
contro la polio.
Al solito in Italia la buttiamo in caciara……..
Storia delle vaccinazioni in Italia
Variolizzazione > vaccinazione antivaiolosa (1798):
•Ambienti ecclesiastici e conservatori: contrari
•Illuminismo e post-rivoluzione francese: favorevoli
Introduzione della vaccinazione
1.nella Repubblica Cisalpina (1799),
2.poi nel Regno d’Italia, primo “programma vaccinale”
controllato dallo Stato
In contrapposizione, nel Papato, ostacoli alla
vaccinazione
Fine XIX - inizio XX Secolo:
avvento società di massa
processo di industrializzazione
“delega” delle pratiche di prevenzione medica
produzione di sieri e vaccini da parte dello Stato o
attraverso sostegno diretto a poche aziende produttrici
1939: vaccinazione antidifterica obbligatoria
Ad oggi:
quattro vaccinazioni obbligatorie, le altre raccomandate
2008 avvio del processo di abbandono dell’obbligo
Vaccinazioni
obbligatorie, imposte dalla legge
generali obbligatorie per tutta la popolazione
speciali, obbligatorie per determinate categorie di soggetti in
rapporto alla loro attività lavorativa,
facoltative
a richiesta dell’interessato
raccomandate dal medico
La dimensione della copertura vaccinale varia in
funzione dell’obbligatorietà o della raccomandazione
Per la popolazione generale
OBBLIGATORIETA’
Per popolazioni selezionate
(Lavoratori o altri)
Per specifiche situazioni
Per categorie a rischio
RACCOMANDAZIONE
Per aree a rischio
Per comparsa di epidemie
Calendario delle vaccinazioni offerte attivamente e gratuitamente a tutta la
popolazione.
Vaccino
•3° mese si intende dal 61° giorno di vita
•5-6 anni si intende dal 5° compleanno (5 anni e 1 giorno) ai 6 anni e 364 giorni(7° compleanno)
•12° anno si intende da 11 anni e 1 giorno (11° compleanno) fino a 11 anni e 364 giorni (12° compleanno)
•11-18 anni si intende da 11 anni e un giorno (11° compleanno) fino ai 17 anni e 364 giorni (18° compleanno)
Vantaggi a livello sanitario ed economico del
“sistema” vaccini
Raccomandazioni ufficiali
Copertura
Individuo
vaccinale
Impatto sulla
Pubblica
Impatto
sullaSanità
Sanità
Pubb.
Vaccinazione
Ricoveri
Cure mediche
Complicazioni in fase acuta
Sequele permanenti
Recrudescenze ed epidemie
Costi indiretti
Impatto economico
Normativa sulle vaccinazioni in Italia
La regolamentazione normativa della profilassi vaccinale
individua due differenti bacini di utenza:
La popolazione generale
Le popolazioni a rischio specifico (lavoratori, viaggiatori
all’estero)
L’inclusione dei differenti tipi di profilassi vaccinale nei programmi di
immunizzazione attiva obbligatoria è funzione di:
Stima probabilistica del
contagiosità della malattia)
rischio
(diffusibilità
e
Potenziali conseguenze sulle presone non vaccinate
Caratteristiche dell’ambiente
Praticabilità ed efficacia della prevenzione ambientale
e della profilassi non vaccinale
Sicurezza del vaccino
VACCINAZIONI OBBLIGATORIE PER I NUOVI NATI
Legge n° 839,6 giugno 1939
V. Antidifterica
Legge n° 166, 27 aprile 1981
V. Antitetanica
Legge n° 292,5 marzo 1963
V. Antipolio
Legge n° 51, 4 febbraio 1966
V. Antiepatite B
D.M.S. 4 ottobre 1991
VACCINAZIONI OBBLIGATORIE PER ALCUNE
CATEGORIE DI ADULTI
V. antitifica,
antitetanica,
antidifertica,
antimorbillo,
antiparotite
V.
Antitubercolare
V. Antitetanica
Militari: Reclute
all’arruolamento
D.C.G. 2 dicembre 1926;
D.P.R. n° 327, 26 marzo
1980
Militari: Reclute all’arruolamento
Legge n° 1008, 14 dicembre 1970
Sportivi affiliati al CONI
Legge n° 292, 5 marzo 1963
La definizione dell’obbligo o della raccomandazione della
profilassi vaccinale per le differenti categorie lavorative
è connessa con la stima probabilistica del rischio
specifico di natura biologica
RISCHIO
SPECIFICO
Probabile contagio
di
infezioni
in
ambiente
e
per
occasioni di lavoro
Manipolazione diretta di
agenti biologici
Maggiore concentrazione di
sorgenti
infettanti
negli
ambienti di lavoro
Maggiore
probabilità
di
eventi traumatici favorenti
l’ingresso di agenti biologici.
Presupposti per individuazione dell’obbligatorietà o
raccomandabilità della profilassi vaccinale
Valutazione dei rischi ambientali e infortunigeni
Stime probabilistiche del contagio (occasioni di
lavoro e tasso di incidenza nella popolazione
generale)
Emergenze
epidemiologiche
(infettività,
patogenicità, trasmissibilità, neutralizzabilità)
Riferimenti normativi
La tutela giuridica dei rischi da vaccinazione
L’articolo 1 della legge 210/1992 stabilisce il diritto
all’indennizzazione dei danni conseguenti a vaccinazione
obbligatoria.
La stessa legge esclude la indennizzabilità di danni derivati
da vaccinazioni raccomandate, alle quali è riconosciuta
l’adesione volontaria del vaccinato.
Due sentenze della Corte Costituzionale hanno riconosciuto il
diritto all’indennizzo di eventi avversi conseguenti a
vaccinazioni raccomandate, qualora siano riconosciuti:
•l’adesione conseguente all’assunzione di un comportamento
improntato alla solidarietà sociale
•la collaborazione dei singoli ai programmi di politica sanitaria
(campagne ministeriali, regionali, aziendali)
•l’adesione come fattore necessario all’evitamento di esclusioni
VACCINAZIONI IN AMBITO LAVORATIVO
D.Lgs. 81/2008 articolo 279
Se dalla valutazione del rischio emerge la necessità, i lavoratori esposti ad agenti
biologici, sono sottoposti a sorveglianza sanitaria.
Il DL, su parere del MC, adotta misure particolari per quei lavoratori per i quali,
anche per motivi sanitari individuali, si richiedono misure speciali di protezione,
fra le quali: la messa a disposizione di vaccini efficaci per quei lavoratori che
non sono già immuni all'agente biologico presente nella lavorazione, da
somministrare a cura del medico competente.
strategia preventiva vaccinale, strumento di prevenzione primaria
Particolare attenzione a
•obbligatorietà o meno del vaccino proposto;
•rischio reale di contrarre la patologia senza il vaccino;
•entità o gravità delle manifestazioni patologiche legate all’agente
patogeno nei confronti del quale si propone il vaccino;
•frequenza dei contatti potenziali;
•efficacia della vaccinazione proposta;
•esistenza di misure efficaci alternative al vaccino;
•caratteristiche immunologiche e stato di salute del vaccinando.
La strategia vaccinale è proposta dal MC e discussa nella
riunione periodica annuale e, una volta condivisa, la decisione
va integrata nel documento di valutazione dei rischi nel quale
va riportata anche ogni valutazione e decisione in merito alle
procedure da adottare per i lavoratori non sottoposti a
sorveglianza sanitaria.
Nella informazione dei lavoratori
evidenziare il rapporto rischio-beneficio
illustrare gli effetti avversi e le differenze tra le vaccinazioni previste
per legge e quelle necessarie in relazione allo specifico rischio
lavorativo.
Il medico competente deve procedere alla
raccolta di un consenso veramente informato,
esplicito, personale, specifico, consapevole e
documentato oppure del rifiuto alla
vaccinazione.
Se il lavoratore rifiuta il consenso all’atto vaccinale oppure non si
sottopone a vaccinazione motivando e documentando
controindicazioni reali (disordini immunitari, allergia accertata a
componenti del vaccino, immunosoppressione, pregresse reazioni
gravi, gravidanza, malattie acute febbrili)
Se tutte le misure di prevenzione e protezione tecnicamente
realizzabili sono già state attuate, il MC esprime un giudizio di
idoneità con limitazione o non doneità alla mansione specifica, in
relazione all’utilità e necessità della vaccinazione non eseguita.
Il MC, dopo valutazione della situazione del singolo lavoratore, in
considerazione dei rischi-benefici dell’atto vaccinale, nei casi di
esposizioni giudicate irrilevanti in termini temporali, può considerare
non necessaria la vaccinazione del singolo, anche se indicata per la
mansione specifica.
La valutazione e la relativa decisione dovranno essere descritte
nella cartella sanitaria e di rischio.
ostilità alle vaccinazioni
????????????
ignoranza o malafede
?
da miowien » mer set 21, 2005 10:49 am
•figurati, io non ho vaccinato i miei figli nemmeno contro l'epatite B, non ci penso
proprio a vaccinarli contro l'influenza sono pazzi
•un conto se hai un bambino con problemi fisici particolari che potrebbe avere
complicazioni gravi anche con un'influenza, ma i bambini sani hanno il fisico perfettamente
in grado di difendersi dalle malattie, morbillo compreso (guarda caso i famosi morti del
2002 x morbillo che tanto mi rinfacciano all'AUSL quando vogliono farmi sentire una
mamma di merda, sono 2 con problemi e un neonato quindi ancora non vaccinabile)
E. Coli: vedi Alimenti Contaminati
DENUNCIA SANITARIA - Batterio killer. Miracolo: c'è il Vaccino per l'E.Coli !
E' davvero un grande miracolo, anche italiano. E la cosa più miracolosa, è che l'annuncio
dell'imminente vaccino contro la malefica Escherichia Coli sia arrivato circa un anno
prima dell'epidemia che è scoppiata in Europa.
Come infinita è la gratitudine che dobbiamo nutrire verso la Novartis, che dopo averci
salvato tutti dall'epidemia dell'influenza suina con un tempestivo vaccino, ecco che in
quel di Siena nel 4 maggio scorso annuncia di aver identificato antigeni di E.Coli mai
scoperti prima (prima della seguente epidemia) e quindi di essere sulla buona strada per
produrre il fatidico vaccino.
Anche una compagnia canadese ha appena comunicato di aver pronto (dopo soli 15 gg, dalla
falsamente chiamata epidemia di E.Coli), il vaccino, proprio lì nel cassetto, quello giusto
giusto per la variante O157:H7 tedesca, che servirà per inoculare le N miliardi di vacche
residenti sul pianeta e renderle "inabili" a produrre il batterio.
Davvero noi comuni mortali dobbiamo stupire ed inchinarci davanti alla scienza, che
riesce persino a prevedere il futuro grazie ai suoi misteriosi esoterici poteri....
By Debora Billi - Fonte: Crisis
LOBOTOMIA con i Vaccini - Alex Jones di Infowars, uno dei più
importanti siti web di media alternativi degli USA, ha realizzato un video
sulla minaccia di una nuova generazione di vaccini che mette in evidenza il
manifesto della Jane Burgermeister come una delle piu’ importanti notizie
giornalistiche sulle vaccinazioni di massa…per generare una sottospecie di
uomini robot….
Descrizione particolareggiata del Meccanismo dei DANNI dei Vaccini, delle
Amalgame dentali e/o Metalli Tossici (che hanno le madri durante la gravidanza)
Questo meccanismo vale anche per TUTTI i Vaccini !
URANIO impoverito ? NO sono i Vaccini
La percezione del rischio delle possibili reazioni ai vaccini
dipende anche dalla possibilità di confrontarle con i rischi
derivanti dalla malattia.
Al giorno d’oggi quanti giovani genitori in Italia possono dire: “Ho visto
di persona le conseguenze di una difterite, di una poliomielite”?
Anche molti medici ormai non ne hanno mai vista una.
Tra coloro che possono fare il confronto: reazione da vaccino/danni da
malattia, è difficile trovare persone ostili alle vaccinazioni.
Oggi, è meno intuitivo operare una scelta, rispetto a qualche decennio
fa, perché manca un elemento diretto di confronto.
La riduzione della percezione del rischio si manifesta ormai anche per
quanto riguarda pertosse, morbillo e rosolia.
I germi responsabili di queste infezioni circolano ancora nella
popolazione italiana, ma negli ultimi anni, nelle regioni dove si è
vaccinato di più, si è verificata una nettissima diminuzione dei casi di
malattia, parallelamente all’aumento della copertura vaccinale.
Negli anni in cui non erano disponibili vaccini, si verificavano estese
epidemie e, data l’elevata contagiosità delle tre malattie, praticamente
nessun bambino suscettibile sfuggiva al contagio, sicché era più facile
osservare le complicanze più temibili.
Un altro fattore che può falsare la percezione dei rischi
da vaccinazione è costituito dal verificarsi di un evento
(specie se grave) temporalmente successivo alla
vaccinazione, ma non causato dalla vaccinazione.
Quello che conta non è che l’evento sia effettivamente correlato alla vaccinazione,
ma la convinzione che l’evento sia stato sicuramente provocato dalla vaccinazione.
Se poi la convinzione è rafforzata dai mass media o dai movimenti anti-vaccinali,
possono verificarsi cadute delle coperture vaccinali, con gravi conseguenze sulla
popolazione.
Un altro fattore da considerare è che la vaccinazione viene praticata su di un
bambino che sta bene, è quindi più difficile accettare una reazione al vaccino,
rispetto ad un effetto collaterale provocato da un farmaco dato come terapia per
una persona che è già malata.
Posti di fronte alla scelta, alcuni genitori ritengono che sia meglio non fare niente
(=non vaccinare) piuttosto che agire (=vaccinare).
omissione
•prendere fin da subito la decisione di non vaccinare.
•approfondire l’argomento
•ricerca volta ad ottenere conferme della propria posizione;
Rischio di dare maggiore attendibilità a quelle fonti (spesso prive di
scientificità) che confermano l’ipotesi iniziale (=è meglio non vaccinare).
Additivi tossici (conservanti, adiuvanti etc.) contenuti nei
vaccini?
Nessuno studio ha dimostrato che gli additivi (adiuvanti e
conservanti) alle dosi contenute nei vaccini causino tossicità.
I vaccini pediatrici attualmente disponibili non contengono
thiomersal (sinonimi: tiomersale, sodio etilmercurio
tiosalicilato, mercurotiolato di sodio) e quindi non contengono
mercurio.
Da diversi anni il thiomersal non è più utilizzato come
conservante; la sua eliminazione è stata dettata dal principio
di precauzione, sebbene vari studi epidemiologici non abbiano
dimostrato conseguenze per la salute dei bambini a suo tempo
vaccinati con prodotti contenenti tale conservante (Offit, Kew
2003; Heron 2004; Parker 2004; Thompson 2007;Tozzi2009).
Viene usato come disinfettante cutaneo, come
antibatterico nelle soluzioni delle lenti a contatto e nelle
gocce oculari.
Additivi tossici 2
I sali di alluminio invece non sono eliminabili dai vaccini che li
contengono, perché giocano un ruolo fondamentale nella risposta
immunitaria (senza di essi l’efficacia di alcuni vaccini sarebbe
fortemente ridotta); il contenuto di alluminio nei vaccini è dell’ordine di
alcuni mg (0,25 a 2,5 mg).
WHO: nella popolazione generale non esiste alcun rischio sanitario in
relazione all’assunzione di alluminio con i farmaci e con l’alimentazione
(ogni giorno ingeriamo con il cibo 5-20 mg di alluminio, soprattutto dai
vegetali);
la tossicità da alluminio è riscontrata solo nei lavoratori
professionalmente esposti e in alcuni pazienti affetti da
insufficienza renale cronica i quali, a causa della
malattia, non riescono ad eliminarlo per via renale.
Il lattante ingerisce quotidianamente alluminio: esso si trova nel latte
materno, ad una concentrazione media di 40 microgrammi per litro,
mentre il latte artificiale presenta una concentrazione più elevata, in
media 225 microgrammi per litro; durante il secondo semestre di vita,
in relazione allo svezzamento, la quantità di alluminio introdotta ogni
giorno è in media di 0,7 mg (Keith 2002).
Additivi tossici 3
Per la preparazione di alcuni vaccini la formaldeide è utilizzata come agente
inattivante (elimina il potere patogeno, di un virus o un batterio) e pertanto
può essere presente in tracce, nel prodotto finito.
In un ridotto numero di vaccini è presente come conservante, in
concentrazioni non superiori a 0,1 mg.
Sono stati sollevati dubbi sulla sicurezza di tale additivo (IARC 1). Studi su
lavoratori esposti hanno individuato un aumentato rischio di cancro in
seguito a esposizioni alla formaldeide.
La formaldeide si trova nelle abitazioni poiché è rilasciata dai mobili e da
altri materiali comunemente presenti nelle nostre case; inoltre è il risultato
di processi di combustione: per es. il fumo di sigaretta (National Cancer I)
Il nostro organismo produce formaldeide in piccole quantità: è
necessaria per la produzione del DNA e di alcuni aminoacidi (Offit,
Kew 2003).
L’uomo e gli altri mammiferi hanno in assenza di esposizione ambientale
una concentrazione di formaldeide nel sangue pari a 2,5 microgrammi per
ml; un bambino di 2 mesi che pesa 5 kg ha in media 85 ml di sangue per kg di
peso, quindi: 5x85= 425 ml di sangue. 2,5 microgrammi x 425 = 1062
microgrammi = 1,06 mg.
Quindi anche quando un bambino è vaccinato con un prodotto contenente
formaldeide, la quantità somministrata è al massimo 0,1 mg, mentre nel
sangue è naturalmente presente una quantità 10 volte maggiore (1 mg).
Additivi tossici 4
I moderni vaccini combinati, ossia gli
esavalenti (difterite, tetano, pertosse,
poliomielite, Haemophilus, epatite B), i
vaccini contro pneumococco e meningococco e
inoltre quasi tutti i vaccini disponibili in forma
singola o con combinazioni diverse
dall’esavalente (quale ad esempio epatite B,
epatite A, difterite-tetano-pertosse e
altri), non contengono thiomersal,
formaldeide o altri conservanti
precedentemente utilizzati nei prodotti
biologici.
Lo squalene
E’ un composto essenziale per la vita in quanto viene usato dal nostro organismo
come un “mattone” per costruire ormoni steroidei ed altre sostanze lipidiche.
In particolare è l‟intermedio essenziale per la sintesi epatica di colesterolo
L’uso vaccinale dello squalene nasce dalle osservazioni che le emulsioni di
sostanze lipidiche in acqua sono potenti stimolatori dell’immunità innata.
OMS
Alcuni vaccini sperimentali,
inclusi vaccini anti-pandemia,
vaccini anti-malarici e vari altri
vaccini di natura virale e
batterica, vengono allestititi
con adiuvanti contenenti
squalene con l’obiettivo di
rafforzare l’immunogenicità e
quindi l’efficacia dei vaccini.
Sono stati condotti studi
clinici con vaccini contenente
squalene coinvolgendo bambini
e lattanti senza risultati
preoccupanti dal punto di vista
della sicurezza
Si sente dire che…..
I vaccini possono provocare l’autismo?
vera e propria frode scientifica.
Andrew Wakefield a causa di questa vicenda è stato radiato dall’albo
dei medici e non può più esercitare la professione in Gran Bretagna
I vaccini possono provocare l’epilessia?
Le convulsioni (con o senza febbre) sono descritte tra gli eventi rari o
molto rari dopo una vaccinazione. Va sottolineato che le convulsioni
sono una manifestazione comune a diverse condizioni cliniche (alcuni
bambini sono soggetti a convulsioni in caso di febbre da qualsiasi
causa), mentre l’epilessia è una ben precisa entità che può
manifestarsi anche (ma non solo) con crisi convulsive.
I vaccini possono causare encefalite o encefalopatia?
Studi epidemiologici non hanno riscontrato un’associazione tra
vaccinazioni pediatriche ed encefalite (Mäkelä 2002, Ray 2006). Il più
recente è uno studio condotto sui dati del California Encephalitis Project
raccolti dal 1998 al 2008: non è stato osservato alcun aumento del
rischio di encefalite dopo la somministrazione dei vaccini, inclusi quelli
contro la pertosse ed il morbillo (Pahud 2012)
I vaccini aumentano il rischio di sviluppare allergie e asma?
Prima della riunificazione delle due Germanie (1989) i bambini dei due
Stati tedeschi avevano livelli differenti di copertura vaccinale: nella
Germania Est la percentuale dei vaccinati era significativamente più
alta che nella Germania Ovest.
Se la teoria delle allergie favorite dalle vaccinazioni fosse corretta, ci
saremmo dovuti aspettare una più alta prevalenza di bambini allergici nella
Germania Est. Invece è accaduto il contrario: gli allergici erano più
numerosi a Ovest (Schneeweiss 2008).
Fare più vaccini tutti in una volta aumenta il rischio di effetti
collaterali e sovraccarica il sistema immunitario
La somministrazione di più vaccini in un'unica iniezione è ormai dimostrata
sicura, anche nei neonati, e non ha effetti negativi sul sistema immunitario.
La somministrazione simultanea dei vaccini non ha maggiori effetti
collaterali rispetto alla somministrazione separata.
Vi sono anche due ragioni pratiche in favore della somministrazione
simultanea dei vaccini. La prima è per proteggere il bambino il più presto
possibile, durante i primi mesi di vita, quando è più vulnerabile verso alcune
malattie. La seconda è per ridurre le sedute vaccinali, sempre un pò
spiacevoli per il bambino.
Controindicazioni
Esistono alcune situazioni che possono controindicare la vaccinazione; è
necessario, quindi, che i genitori, prima della vaccinazione consultino il medico
curante che valuterà lo stato di salute del bambino ed indicherà se la vaccinazione
deve essere rimandata o evitata.
controindicazioni temporanee
situazioni transitorie che escludono la vaccinazione per il periodo di tempo cui sono
presenti:
•malattie acute con febbre di grado elevato
•vaccinazioni con virus viventi (quali MMR e OPV) se nei 30 giorni precedenti è
stato somministrato un altro vaccino a virus viventi
•terapia, in corso, con farmaci che agiscono sul sistema immunitario o con
cortisonici ad alte dosi.
controindicazioni definitive
è opportuno non somministrare alcuni vaccini quando:
•ha manifestato gravi reazioni a precedenti vaccinazioni
•è affetto da malattie neurologiche in evoluzione
•è affetto da malattie congenite del sistema immunitario
•è allergico alle proteine dell'uovo (se il vaccino ne contiene)
•è allergico ad alcuni antibiotici quali streptomicina e neomicina (se il vaccino ne
contiene)
Se il bambino è affetto da malattie quali leucemie, tumori, AIDS, la situazione va
valutata caso per caso.
I VACCINI SONO SICURI?
L’efficacia e la sicurezza dei vaccini vengono testate in differenti fasi.
Le prime tre si svolgono prima della commercializzazione del vaccino, la
FASE IV dopo la commercializzazione.Tutte le fasi sono regolate da una
rigida normativa comunitaria e nazionale.
Prima della sperimentazione sull’uomo vengono generalmente fatte delle
sperimentazioni in laboratorio (“in vitro”) e sull’animale. Il vaccino
viene controllato per possibili contaminazioni chimiche e
biologiche.
FASE I, il vaccino viene testato su un numero limitato di persone, in genere
quelle e a maggior rischio di contrarre la malattia per la quale si studia il
vaccino. In tale fase, si aumentano le quantità di vaccino somministrate ai
volontari fino ad arrivare a quelle che si pensa saranno utilizzate nella
formulazione definitiva; serve soprattutto a verificare l’assenza di
tossicità della preparazione.
FASE II. Può coinvolgere anche centinaia di persone, possono essere
modificati i componenti degli antigeni vaccinali, degli eccipienti e degli
stabilizzanti; si studiano gli effetti delle dosi successive, sia in termini di
effetti tossici che di immunogenicità.
FASE III: coinvolge in genere tra 100 e 10.000 volontari. Continua la
sorveglianza sugli effetti collaterali, valuta l’efficacia del vaccino,
mediante esami di laboratorio che valutano la risposta immunitaria.
Se si tratta di un nuovo vaccino, esiste anche un gruppo di non vaccinati, è
possibile seguire nel tempo le due popolazioni (vaccinati-non vaccinati), per
verificare sul campo se il vaccino è utile nella prevenzione della malattia.
L’aumento del numero dei soggetti vaccinati consente anche di
verificare la possibilità di reazioni gravi ma abbastanza rare. Questa
fase può durare anche diversi anni.
Se anche la fase III viene superata, si commercializza il vaccino, dopo
l’approvazione degli organi competenti (Europa, EMA; Italia il Ministero
della Salute e l'AIFA).
Durante la fase III
• avviene un controllo sistematico dei vaccinati, a scadenze fisse, da
parte di personale sanitario;
•vanno raccolti giornalmente su di una scheda (“diary card”) tutti gli
eventuali eventi avversi, per un periodo di tempo prefissato. Tale diary
card dovrà poi essere consegnata agli autori dello studio.
Ovviamente dovranno essere eseguiti accurati accertamenti clinici e di
laboratorio, per verificare se il soggetto vaccinato contrae una delle
malattie per le quali è stato vaccinato.
Quando un vaccino viene immesso in commercio, si
conosce già la percentuale delle reazioni avverse più
comuni, previste in termini percentuali a livello di
popolazione (anche se non prevedibili nel singolo caso).
Ad es., la reazione locale, la febbre, la durata accettabile
del pianto post vaccinazione, ecc
La frequenza di tali reazioni, di cui ovviamente devono
essere avvisati i genitori, nel caso di un minore, rientra
tra gli effetti collaterali del vaccino già noti (inclusa la
possibilità di una reazione grave del tipo dello shock
anafilattico) e spesso sono dipendenti dalle
caratteristiche intrinseche del vaccino.
Quando però vengono vaccinate centinaia di migliaia di
persone, possono manifestarsi effetti collaterali gravi,
ma estremamente rari.
FASE IV “post – marketing”: prosegue la sorveglianza sulle
reazioni avverse da vaccino
•studi epidemiologici ad hoc (studi “caso – controllo”, studi di
coorte, ecc.),
•sistemi di sorveglianza “passiva”, nella quale l’organo di
controllo (strutture sanitarie pubbliche) riceve “passivamente”
le segnalazioni delle reazioni avverse .
In Italia è di “routine” la sorveglianza passiva; questa è la
modalità più diffusa di farmacovigilanza nei Paesi occidentali
più evoluti, compresi gli Stati Uniti, nei quali è stato realizzato
il VAERS – Vaccine Adverse Event Reporting System.
Dal 2003, è in vigore la Rete Nazionale di Farmacovigilanza che collega
via web i responsabili della farmacovigilanza delle diverse strutture
sanitarie.
Il sistema consente di trasmettere le segnalazioni di sospette reazioni
avverse a farmaci, inclusi i vaccini, che sono registrate in un unico database
nazionale presso il Ministero della Salute.
I dati che vengono comunicati al Ministero vengono raccolti da tutto il
territorio nazionale, ma vengono anche comunicati all’EMA, Agenzia Europea
del Farmaco
ESEMPIO DI BUON FUNZIONAMENTO
In Italia dal 1 gennaio 2004 al 28 febbraio 2006 furono segnalate 4 reazioni anafilattiche
e 3 da ipersensibilità successive alla somministrazione di un vaccino morbillo-parotiterosolia denominato Morupar, su un totale di oltre un milione di dosi vendute.
Per gli altri due prodotti disponibili, furono segnalate complessivamente uno
shock anafilattico e tre reazioni da ipersensibilità, su un totale di oltre 2.800.000 dosi
vendute, che rappresentano quindi un’incidenza bassa di eventi avversi. Tutti i casi
descritti si sono risolti senza esiti
(http://www.epicentro.iss.it/problemi/vaccinazioni/disp_vaccinazioni.asp).
Sebbene complessivamente le reazioni allergiche legate alla somministrazione del
Morupar fossero molto rare, la commercializzazione di questo prodotto fu sospesa in
via cautelativa. Questa è la dimostrazione del fatto che il sistema di sorveglianza delle
reazioni da vaccino è in grado di condurre a provvedimenti anche drastici come la
sospensione di un prodotto, allo scopo di garantire sempre la massima sicurezza
possibile. I sistemi di sorveglianza passiva solitamente sottostimano reazioni di
scarsa gravità (se sono già note e previste nei fogli illustrativi non vengono di solito
segnalate), ma sono identificano reazioni anche piuttosto rare.
La sorveglianza attiva è attuata solo in casi particolari, quando ad es. è necessario
verificare la possibile correlazione tra una vaccinazione ed una reazione grave ma
rara; oppure per conoscere in modo preciso la frequenza di reazioni non rare.
Questa branca della sanità pubblica che studia le reazioni avverse ai farmaci, inclusi i
vaccini, viene definita farmaco-epidemiologia e si avvale delle tecniche proprie degli
studi epidemiologici.
Una forma più avanzata di sorveglianza è quella costituita dai cosiddetti
LLDB (Large-Linked DataBases).
In essa una certa quota della popolazione, possibilmente almeno in parte
rappresentativa della popolazione generale, viene seguita nel tempo:
vengono non solo registrati tutti i dati relativi ai vaccini somministrati, ma
anche tutti gli accessi ambulatoriali, i ricoveri ospedalieri e gli eventuali
decessi.
Tutti questi dati computerizzati (DataBases) vengono tra loro correlati
(Linked); l’elevato numero di soggetti seguiti permette di individuare
reazioni gravi ma molto rare (un caso ogni 100.000 vaccinati e più).
Un esempio di questi LLDB è rappresentato dal progetto VSD (Vaccine
Safety Datalink) americano
http://www.cdc.gov/vaccinesafety/Activities/vsd.html .
Questi studi vengono svolti soprattutto negli USA, dove una parte più o
meno grande della spesa sanitaria è coperta dalle assicurazioni private, che
hanno interesse a sapere se convenga sopportare il costo economico della
somministrazione di un vaccino oppure in alternativa quello dei ricoveri
ospedalieri, degli accertamenti di laboratorio e delle cure dei soggetti che si
ammalano di una certa patologia (senza trascurare i costi economici legata
all’assenza dal lavoro dei genitori).
La frequenza delle reazioni da vaccino gravi ma rare o rarissime va conosciuta
anche per la valutazione del rapporto rischio-beneficio e per l’identificazione
di eventuali gruppi a maggior rischio di reazioni gravi, da escludere dalla
vaccinazione.
1) Distinguere tra evento avverso e reazione avversa
evento avverso  evento indesiderato che accade dopo una vaccinazione
ma ad essa correlato solo temporalmente, senza una
relazione causa-effetto
reazione avversa evento indesiderato causato dalla vaccinazione, quindi
con una relazione causa-effetto
Can it? il vaccino può produrre tale reazione?
Did it? l’ha realmente prodotta?
Will it? una nuova somministrazione del vaccino può provocare nuovamente
la reazione? Se il vaccino viene somministrato ad un’ampia
popolazione, in quale proporzione potrà provocare la reazione?.
Correlazione temporale tra vaccinazione e
manifestazioni patologiche non significa
correlazione causale tra i due eventi.
mancanza di una correlazione causale tra:
vaccinazione antimorbillo-parotite-rosolia e morbo di Crohn
o autismo (Chen 1991; Duclos 1998; Farrington 1995;
Farrington 2001; Feeney M 1997; Haga 1996; Halsey 2001;
Kaye 2001; Medical Reasearch Council 2001 www.mrc.ac.uk;
Patriarca 1995; Stratton 2001; Taylor 1999; Taylor 2002; World
Health Organization 2000 a; Hviid 2003; Verstraeten 2003;
Heron 2004; Andrews 2004; Fombonne 2006);
vaccini e diabete: l’assenza di un rapporto tra vaccinazioni e
diabete è stata dimostrata in studi condotti sia nei bambini
(Graves 1999; Jefferson 1998; Destefano 2001; Hviid 2004) sia
in soggetti adulti (Duderstadt 2012).
vaccino anti-epatite B e sclerosi multipla (World Health
Organization 1997 a; Confavreux 2001;Ascherio 2001);
vaccini ed aumento di incidenza di allergie
Oscurantismo
Il ritorno della poliomielite
Giugno 2002 :
la Regione Europea dell’OMS (Europa dell’ovest +est+ alcuni stati geograficamente
appartenenti all’Asia) è dichiarata libera dalla polio. L’ultima epidemia si era
verificata nel Kurdistan nel 1998, successivamente solo 2 casi importati dall’India.
2010:
la Regione Europea dell'OMS sperimenta la prima importazione di poliovirus
selvaggio dal 2002. Tagikistan 458 casi confermati di poliovirus selvaggio tipo 1,
con 29 decessi. L'epidemia si è estesa ai paesi vicini: Federazione Russa 14 casi,
Turkmenistan 3 casi e Kazakistan 1 caso (WHO). Analisi genetiche hanno rilevato di
un poliovirus selvaggio tipo 1, strettamente legato ai ceppi virali identificati in Uttar
Pradesh, India.
ECDC report
2012 Austria, Greece and Poland were classified as high-risk countries for
polio spread after importation
Polio remains endemic in Afghanistan, Nigeria and Pakistan and has reestablished itself in three countries which were previously polio-free Angola, Chad
and Democratic Republic of the Congo
Imported wild-type and vaccine-type polioviruses still remain a threat to
unvaccinated European populations. Maintaining high coverage in all population
groups and continued clinical and/or environmental surveillance remain the most
important tools for keeping Europe polio-free.
Nigeria
A partire dal 2003 aumento di casi di polio nel nord della Nigeria, allorché la campagna
di vaccinazione fu bloccata per mesi per motivi politico-religiosi (Jegede 2007): fu
infatti diffuso il sospetto che il vaccino potesse rendere le donne sterili,
trasmettere l'AIDS o essere prodotto utilizzando derivati del maiale (notoriamente,
cibo proibito per i musulmani).
Nell'ottobre 2004 è stato possibile riprendere la campagna vaccinale poiché è stato
scelto un vaccino prodotto in una Nazione musulmana, l'Indonesia. Purtroppo nel
frattempo il virus si è diffuso al di fuori della Nigeria, in Paesi precedentemente liberi
dalla polio, e solo grazie all’intervento dell’OMS e dei governi interessati la situazione è
successivamente tornata sotto controllo. Questi fatti dimostrano ulteriormente che
occorre continuare a vaccinare sino a che la poliomielite non sarà eradicata.
Eradicazione significa la scomparsa del virus dall’intero pianeta, così
come è già avvenuto per il vaiolo (altro esempio di efficacia della
vaccinazione.
Finché il virus polio circolerà in qualche parte del mondo, vi sarà il rischio che esso
venga importato in Europa e in Italia.
Se trova una popolazione ampiamente vaccinata, il virus non dà luogo ad un’epidemia.
Se invece trova dei soggetti non immuni, può diffondersi.
Nel 2011 sono stati segnalati casi di poliomielite in Cina, i primi da diversi anni. Tutti i
casi sono stati segnalati nella regione autonoma dello Xinjiang Uygur. Analisi genetiche
hanno messo in evidenza che si trattava di un poliovirus selvaggio tipo 1 molto simile a
quello circolante in Pakistan (WHO, Global Alert and Response 2011).
Ma non solo casi in africa e Asia.
Un caso Olandese (1992)
In Olanda i membri di una piccola comunità religiosa rifiutano di vaccinare i propri
figli. Pur vivendo in Paese ad alta civilizzazione, questi bambini (e anche alcuni
adulti) vennero colpiti dalla poliomielite, per un totale di 72 casi; 2 morirono e
59 restarono paralizzati per sempre (Oostvogel 1994).
1992, non 1892!
Il virus della polio che diede origine all’epidemia olandese venne introdotto o da
portatori con infezioni asintomatiche o da alimenti, entrambi provenienti da
Paesi dove la polio è ancora endemica (probabilmente l’India).
Si verificò un solo caso tra gli altri olandesi non appartenenti a quella comunità;
ciò perché in Olanda quasi il 100% dei bambini erano vaccinati.
Non vaccinare contro la polio può essere molto pericoloso perché, soprattutto se il
numero dei soggetti non immuni diventa elevato (maggiore dell’1-5% della
popolazione), oppure se vi è un numero ristretto di soggetti non vaccinati, ma
concentrato nella stessa zona, l’epidemia può sempre verificarsi, anche in Paesi
industrializzati, come dimostra l’esempio olandese.
Ciò va tenuto presente in un Paese come il nostro, in cui vi è una immigrazione di
persone proveniente da zone in cui la polio è ancora endemica.
Il morbillo in Olanda
Nella stessa comunità religiosa olandese in cui si è verificata la grave epidemia di polio del 1992,
nel periodo aprile 99-gennaio 2000 si è verificata un’epidemia di morbillo.
L’epidemia è iniziata in una scuola elementare e nei mesi successivi si è diffusa a tutto il Paese.
Il 95% dei pazienti non erano vaccinati, il 5% erano vaccinati; di questi ultimi, l’85% aveva
ricevuto una sola dose di vaccino, del restante 15% non si è riusciti a risalire al numero
delle dosi.
Bilancio a epidemia conclusa (MMWR 2000).
Su 2.961 casi, vi sono stati:
3 morti: un bambino di 2 anni, affetto da cardiopatia che si è scompensata in seguito al morbillo;
un bambino di 3 anni che ha sviluppato una miocardite;
un ragazzo di 17 anni che ha presentato un’insufficienza renale acuta e una sindrome
da distress respiratorio acuto;
Mortalità circa 1 caso su 1.000
66 soggetti ricoverati, di cui:
37 per polmonite;
7 per disidratazione;
5 per encefalite;
2 per otite media severa;
2 per croup (=ostruzione
infiammatoria delle vie respiratorie)
3 per problemi respiratori;
4 per febbre elevata
6 per altre ragioni .
Entri a Disneyland solo se sei
vaccinato. Il morbillo dilaga
negli States, dove ben 70 casi
di contagio tra sei Stati (e in
più il Messico) stanno
mettendo a dura prova le
autorità sanitarie a stelle e
strisce. Una
autentica epidemia la cui
origine sembra debba essere
ricondotta proprio al parco
divertimenti californiano.
La non vaccinazione Mmr, (morbillo, parotite e rosolia) ha contribuito
a diffondere una malattia che sembrava definitivamente debellata
negli Usa già 15 anni fa (solo nel 2014 i casi di contagio negli Stati
Uniti sono arrivati a 644, contro la media di poco più di un centinaio
registrata dal 2000).
Measles
•11.316 cases in 2012, with an overall rate of 2.23 cases x 100.000 population.
• In 2012 6951 cases were classified as confirmed (61.5%, as compared to 43% in
2011). The overall rate of confirmed cases was 1.37 x100.000.
• Romania reported 54% (6.166) of all cases in 2012 and had a notification
rate of 30.68 per 100 000 population.
• The number of cases reported is lower than in 2010 and 2011,this is likely to be
attributable to the dynamics of the transmission of infection in the population
rather than a stable decline in the burden of the disease.
• If the number of susceptible persons increases, disease incidence is likely
to follow, unless immediate public health action is taken. To interrupt the
circulation of the virus, vaccination coverage of at least 95% must be
reached, with two doses of measles-containing vaccine (MCV) through routine
vaccination.
• Measles elimination remains a public health challenge in the European Region
• Public health priorities include strengthening immunisation programmes,
improving surveillance systems, and effective outbreak control.
Measles is a highly communicable disease caused by the measles virus. The
disease is characterised by cough, coryza, fever, a maculopapular rash, and Koplik
spots. Patients usually recover, but serious complications of the respiratory
tract and central nervous system may occur. The infectious agent is the
measles virus, which belongs to the genus Morbillivirus of the family
Paramyxoviridae.
Rubella
• In 2012, 27.540 cases of rubella were reported but only 6.117 cases were
confirmed (22.2%).
• The proportion of laboratory-confirmed cases remains too low to benefit the
planned rubella elimination.
• Romania and Poland reported 98% of all cases in Europe.
• Suboptimal coverage with the measles-mumps-rubella vaccine can lead to
pockets of susceptible individuals and an increased number of cases, including
congenital rubella infection.
Rubella is a mild febrile rash illness caused by the rubella virus. It is
transmitted from person to person via droplets and humans are the only
reservoir for infection. It mainly affects children, and when pregnant
women are infected it may result in congenital rubella syndrome.
The disease is often mild and about 20–50% of rubella infections remain
without symptoms.
Rubella can be easily prevented through the use of a safe and effective
vaccine that provides life-long protection.
A single dose induces seroconversion in 95% of those vaccinated. All EU/EEA
countries have included rubella vaccination as part of their childhood
immunisation schedule with the use of the combined measles, mumps and
rubella (MMR) vaccine. The main aim of rubella vaccination is the prevention of
congenital rubella syndrome
Tetanus
• Tetanus appears to be under control in all EU/EEA countries due to good
general hygiene and effective universal vaccination.
• The total number of cases reported remains very low (0.03 cases per 100.000
population). The highest rate was reported by Italy (0.09 per 100.000).
• As in previous years, the most affected group was elderly women (65 years or
older). Additional efforts should be made to improve the immunisation status of
the adult and elderly population.
Tetanus is a sporadic and
relatively uncommon infection
in EU/EEA countries, caused
by the bacterium Clostridium
tetani.
Contamination of wounds with
tetanus spores in unimmunised
persons can cause an illness
with muscular spasms and
sometimes death. Tetanus is
included in the primary
vaccination schedule of all
EU/EEA countries, and periodic
boosters in adulthood are
required to maintain immunity.
Leggende sui vaccini: l’antitetanica
La leggenda: “Il tetano è facilmente curabile con i sali di magnesio”
La realtà: le affermazioni sulla terapia con sali di magnesio rappresentano una
”mezza verità”, infatti tra i vari farmaci che si utilizzano per curare il tetano c’è anche
il solfato di magnesio;
MA (Thwaites 2003):
- non esiste un farmaco che da solo è in grado di guarire dal tetano;
-il malato di tetano è un paziente in condizioni cliniche critiche, tanto è vero che i
casi di tetano generalizzato (la forma più frequente e grave di tetano) richiedono
sempre il ricovero in rianimazione
- quando il paziente guarisce, ciò è dovuto all’insieme dei trattamenti che vengono
messi in atto in un’unità di terapia intensiva.
La leggenda: “Non occorre vaccinarsi contro il tetano, perché in caso di ferita il
rischio di tetano può essere facilmente eliminato utilizzando l’acqua
ossigenata”
La realtà: l’acqua ossigenata è dannosa per i tessuti e il suo uso nella detersione e
disinfezione delle ferite non è ammesso (Singer 1997). Se ciò può essere irrilevante
nelle ferite di entità minima, assume una particolare importanza in tutti gli altri tipi di
ferita, soprattutto quando è necessaria l’applicazione dei punti di sutura o delle strisce
adesive che talora sono usate in sostituzione dei punti.
Nessun chirurgo si sognerebbe mai di trattare una ferita con acqua ossigenata!
In letteratura sono descritti casi di tetano anche dopo un’accurata detersione
della ferita effettuata da un chirurgo.
Ecco perché la già descritta profilassi del tetano è essenziale.
La leggenda: “L’immunità da vaccino è molto meno efficace di quella naturale”
La realtà: la vaccinazione non è mai un atto individuale. Non si vaccina il
singolo bambino, si vaccina una popolazione.
Esistono quindi due aspetti: la protezione del singolo e la protezione della collettività
tramite l’immunità di gruppo.
Per quanto riguarda la protezione del singolo, è vero che alcune vaccinazioni
producono una risposta immunitaria inferiore rispetto a quella indotta dalla malattia.
L’inconveniente è compensato dal fatto che i programmi di vaccinazione
estendono questa immunità a tutti.
Ecco perché, nei Paesi in cui le strategie vaccinali sono state applicate con rigore e
coerenza, le malattie prevenibili con la vaccinazione sono scomparse (polio e
difterite in molti Paesi; morbillo, parotite e rosolia in Finlandia ecc).
Prendiamo ad esempio il morbillo e la rosolia.
Nei Paesi sviluppati tutti i bambini (maschi e femmine) vengono vaccinati contro
morbillo, parotite e rosolia a 12 – 15 mesi una prima volta e a 5-6 anni una seconda
volta.
Gli studi condotti sul lungo termine (sino a decenni dopo la vaccinazione) dimostrano
la presenza di anticorpi dosabili nella grande maggioranza dei vaccinati.
Se a questa lunga durata della protezione si abbina un’elevata percentuale di
vaccinati, si ottiene come risultato l’eliminazione del morbillo e della rosolia
congenita.
In alcune malattie, come tetano e difterite, l’immunità naturale è poco
protettiva.
Infatti chi ha superato queste due malattie deve comunque essere
vaccinato, perché – pur essendo sopravvissuto alla malattia naturale –
l’immunità che ha sviluppato è debole e non duratura.
La pertosse induce un’immunità che dura in genere non più di 15 anni.
Ecco perché attualmente la pertosse è più frequente tra adolescenti e
adulti piuttosto che tra i bambini: una persona che ha superato la pertosse
nell’infanzia può riammalarsi in età adulta.
Tra i bambini non vediamo più le grandi epidemie di pertosse del passato, perché
sono quasi tutti vaccinati.
Quindi è più facile che il batterio della pertosse circoli tra gli adolescenti e adulti,
inclusi coloro che hanno superato la malattia naturale.
Queste persone possono trasmettere la pertosse ai bambini non vaccinati
o perché ancora troppo piccoli (bambini da 0 a 2 mesi di età) o perché i loro genitori
hanno rifiutato la vaccinazione.
Chi da bambino è stato vaccinato contro la pertosse può invece continuare ad essere
protetto, perché in occasione del richiamo decennale contro il tetano può
contemporaneamente ricevere un richiamo contro la difterite e la pertosse (esiste un
prodotto trivalente specifico per gli adolescenti e adulti).
link di alcuni autorevoli siti internet sui vaccini
In italiano: www.epicentro.iss.it
In inglese:
http://www.who.int/immunization/en/
http://www.who.int/topics/vaccines/en/
http://www.cdc.gov/vaccines/
www.immunize.org
http://www.chop.edu/service/vaccine-education-center/home.html
In tedesco: http://www.rki.de/cln_179/DE/Content/Infekt/Impfen/impfen__node.html
In francese: http://www.mesvaccins.net/home/index.php
http://www.sante.gouv.fr/vaccinations-vaccins-politique-vaccinale.html