Università Popolare Molfettese
17 gennaio 2006
QUANDO LA TERRA TREMA
……………………………Medonn,
vaol u penziere a ccher’a daie ca
Mlfett sparegneist dò tremòete e
te chiemern Medonn du tremelizze.
Mauro Zaza
Cos’è un terremoto?
E’ un avvenimento naturale molto frequente; è
opportuno tuttavia considerare che è l’edificio
che ci crolla addosso ad ucciderci, non il
terremoto:una scossa, anche violentissima, in
aperta campagna non produce alcun effetto
sensibile se non un senso di vertigine o, al
massimo, uno sbilanciamento.
Un terremoto consiste in
uno scuotimento più o
meno violento della
superficie terrestre che
trova la sua origine in
profondità, nella zona
dell’ipocentro.
Ogni terremoto
corrisponde ad un brusco
rilascio di energia elastica
accumulatasi nel
sottosuolo durante I
periodi di quiete
apparente, un pò come un
bastone che venga
incurvato tra le mani prima
di arrivare a rompersi.
4300 °C
3700 °C
1000 °C
0 °C
STRUTTURA DELLA
TERRA
I terremoti si verificano solo nella
litosfera (nella crosta e nella parte
superiore del mantello fino a 10 -100
km di profondità)
PLACCA TETTONICA
Il lento scontro tra l’estremità divergente di una placca e quella
convergente dell’altra con la conseguente subduzione e tutti I
fenomeni che si verificano nella zona interessata.
Le placche della litosfera e gli epicentri di alcuni dei 30.000 terremoti
verificatisi in un periodo di 6 anni.
I vulcani attivi sono associati alle zone nelle quali le placche si
scontrano o si separano.
I LIMITI DELLE PLACCHE
Una faglia è la materializzazione della superficie lungo cui avviene la rottura della
roccia. A seconda del tipo di movimento relativo delle porzioni di roccia, le faglie
prendono differenti nomi.
Frattura
Faglia trascorrente (sinistra)
(strike slip)
Il terremoto è causato dall’accumulo di deformazione dovuto allo
sforzo tettonico applicato. Quando lo sforzo applicato supera la soglia
critica di frattura del materiale, si ha il cedimento della roccia che
comincia ad oscillare elasticamente al momento della rottura (Rebound
Elastico).
Le onde sismiche che si irradiano
dall’ipocentro di un terremoto
LA FAGLIA DI
SANT’ANDREA IN
CALIFORNIA
FAGLIA NORD ANATOLICA
TERREMOTO IN TURCHIA DEL 17 AGOSTO 1999
(Grado 7.4 della Scala Mercalli)
Quando avviene un terremoto nell’interno della Terra, una parte dell’energia accumulata è liberata sotto
forma di onde elastiche che si propagano all’interno della terra. Queste onde possono essere rivelate da
appositi strumenti detti sismometri. Vi sono due tipi principali di onde: le onde di volume e quelle
superficiali.
Le onde di volume viaggiano all’interno della terra e seguono le leggi dell’ottica geometrica. Vi sono due
tipi principali di onde di volume:
1. Onde P: (prime) onde di compressione e rarefazione in cui l’oscillazione delle particelle di materia
avviene parallelamente alla direzione di propagazione dell’onda
2. Onde S: (seconde o di taglio) in cui l’oscillazione delle particelle avviene perpendicolarmente alla
direzione di propagazione dell’onda
Oltre alle onde di volume esistono altri tipi di onde elastiche dette onde superficiali in quanto si propagano lungo superfici
di discontinuità come la superficie terrestre o le superfici di discontinuità vicine ad essa Le onde superficiali non
penetrano all’interno della terra tuttavia hanno un’ampiezza ed una durata maggiore delle onde di volume. La velocità di
propagazione delle onde superficiali è inferiore a quella delle S.I due tipi principali di onde superficiali vengono definiti :
onde di Rayleigh e onde di Love, dal nome dei due scienziati che ne postularono l’esistenza, sono responsabili dei danni
più rilevanti.
Nelle onde di Rayleigh l’oscillazione delle particelle avviene in un
piano verticale contenente la direzione di propagazione e le
particelle oscillano con moto rotatorio retrogrado:simili alle onde
che si propagano quando un sasso cade nell’acqua.
Nelle onde di Love l’oscillazione delle particelle avviene
trasversalmente rispetto alla direzione di propagazione.
Sia le onde R che le L sono generate dalle prime(P) e dalle
seconde(S).
L’analisi dei cammini delle onde sismiche ha permesso la
conoscenza dell’interno della terra.
Riflessione e rifrazione delle onde sismiche
Un fascio di luce è riflesso o
rifratto quando incontra la
superficie di separazione tra
acqua ed aria. Le onde
sismiche hanno un
comportamento analogo
quando incontrano la superficie
di contatto tra strati di rocce a
differente densità.
Le onde P ed S irradiate dall’ipocentro del sisma nelle varie direzioni.
MISURA DEI TERREMOTI
Il primo strumento per la misura dei terremoti è il sismoscopio di Chang, costruito in
Cina nel 132 D.C.
Le palline erano tenute nella bocca dei draghi con un sistema di leve collegate ad un
pendolo interno. Il numero delle palline cadute indicava l’intensità mentre la posizione
dell’epicentro veniva indicata dal punto in cui cadeva la prima pallina
Un terremoto viene registrato attraverso un sismografo che
consiste essenzialmente in un pendolo ed un apparato di
registrazione. Il passaggio dell’onda sismica provoca il
movimento del supporto del pendolo.
Un pendolo con un corto periodo tende a
muoversi insieme al supporto e quindi a non
registrare alcun terremoto, un pendolo con un
periodo maggiore tende a rimanere fermo
mentre il supporto oscilla. Il limite fra i due
comportamenti è chiamato periodo naturale del
pendolo. Soltanto i movimenti più rapidi del
periodo naturale vengono registrati dal
sismografo.
LA MISURA DEI TERREMOTI
INTENSITA’ (Scala Mercalli)
E’ una scala empirica che
misura gli effetti del
terremoto sull’ambiente, le
costruzioni e l’uomo.
MAGNITUDINE(ScalaRichter)
Scala strumentale che
misura l’ampiezza della
scossa come si rileva dai
sismografi ed è
proporzionale alla energia
che accompagna le onde
sismiche
Corrispondenza approssimata tra le
due Scale.
Global seismicity
Click in the center of a circle and a list of all events will appear with the
event you selected highlighted in yellow and events within 10 degrees
of that event highlighted in white. Click on an individual seismic
observatory (shown by the purple colored triangles) to bring up a
station information page.
http://www.iris.washington.edu/seismic/60_20
40_1_8.html
This is an interactive educational
display of global seismicity that
allows
you
to
monitor
earthquakes in near real-time,
view records of ground motion,
and visit seismic stations around
the world.
The display is updated every 30
minutes using data from the
National Earthquake Information
Center. Earthquakes that have
occurred within the last 24 hours
are shown with red circles. The
circles fade through orange to
yellow within 15 days. After 15
days, the circles are replaced by
light purple dots that remain on
the map for five years.
The Incorporated Research Institutions for
Seismology (IRIS) is a consortium of
United States Universities that have
research programs in seismology
I terremoti catastrofici del secolo scorso
San Francisco-USA 1906, M = 7.8, 750 vittime
Messina-Italy, 1908, M = 7.2, 86.000 vittime
Mexico City 1985
M = 7.9
9.500 vittime
Kobe - Giappone 1995, M = 7.2, 5500 vittime
230.000 senza casa
Turchia, Izmit 1999, M = 7.4, circa 17.000 vittime, about 20.000 dispersi.
I terremoti più
forti degli ultimi
30 anni.
Date
1970.05.31
1971.02.09
1972.12.23
1976.02.04
1976.05.06
1976.07.27
1977.03.04
1980.10.10
1980.11.23
1981.06.11
1982.12.13
1985.09.19
1988.12.07
1989.10.17
1990.06.20
1994.01.17
1995.01.17
1999.08.17
Region
Deaths Magnitude
Peru
66,000
7.8
California, S.Fernando
65
6.5
Nicaragua, Managua
5,000
6.2
Guatemala
22,000
7.9
Italy, Friuli
965
6.5
Cina, Tangshan
250,000
7.6
Romania, Vrancea
2,000
7.2
Algeria, El Asnam
3,500
7.7
Italy, Irpinia
2,914
6.9
Southern Iran
3,000
6.9
Yemen
2,800
6.0
Mexico, Michoacan
9,500
7.9
Turkey
25,000
7.0
California, Loma Prieta
62
7.1
Iran
50,000
7.7
California, Northridge
57
6.7
Japan, Kobe
5,466
7.2
Turkey, Izmit
17,000
7.4
LA PLACCA ADRIATICA
E’ anche detta microplacca in quanto fa parte della grande placca africana
che si muove, ormai da 60 milioni di anni, in direzione N-E premendo
contro la placca europea. E’ proprio la placca adriatica che, incuneandosi
in quella europea comprime le strutture balcaniche e, incontrando
resistenze disomogenee, tende a ruotare intorno ad una cerniera
localizzabile nel basso tirreno..
•
In corrispondenza del margine
convergente fra zolla adriatica
ed europea, entrambe di
litosfera continentale, queste
s’inarcano creando catene
montuose e conseguenti
terremoti dovuti alla enorme
quantità di energia che si è
accumulata fino a provocare la
rottura delle faglie prima che, il
margine della zolla adriatica si
immerga nell’astenosfera della
zolla europea.
………..e speriamo bene!
Se lungo il margine
balcanico si è avuto un
accorciamento, lungo il
margine opposto, quello
tirrenico, avviene un
allargamento,
documentato dal fatto che
solo 10 milioni di anni fa la
catena appenninica era
molto più vicina al
massiccio sardo-corso e il
bacino del Tirreno
meridionale non esisteva.