19.1.3 Le determinanti del turismo internazionale

Università degli Studi di Cagliari
Facoltà di Economia
Corso di Laurea in Economia e Gest. dei Serv. Turistici
Economia del turismo
Prof.ssa Carla Massidda
Economia del Turismo – Prof..ssa Carla Massidda
Argomenti
Il turismo Internazionale
– La bilancia turistica
– Turismo internazionale e sviluppo economico
regionale
– Le determinanti del turismo internazionale
Economia del Turismo – Prof..ssa Carla Massidda
19.1 Il turismo Internazionale
Ricordiamo che delineare la dimensione macroeconomica
del turismo in un Paese significa misurare
contemporaneamente il contributo del turismo:
a)
b)
c)
d)
all’equilibrio dei conti con l’estero;
alla formazione del reddito;
al sostegno dei livelli di occupazione;
all’andamento dei livelli dei prezzi.
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19.1 Il turismo Internazionale
Occuparsi del punto a) significa analizzare il
fenomeno del Turismo internazionale
Iniziamo a trattare l'argomento guardando lo
schema seguente
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19.1 Il turismo Internazionale
ESPORTAZIONI DI MERCI
MERCI
ITALIA
GERMANIA
VALUTA
ESPORTAZIONI TURISTICHE
TURISTI
ITALIA
ESPORTAZIONI
GERMANIA
VALUTA
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19.1 Il turismo Internazionale
Visto in questi termini, il turismo internazionale ha
importantissimi effetti su:
A) movimenti valutari
B) sulle dinamiche delle economie regionali
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19.1.1 La bilancia turistica
• Questi effetti sono in parte contabilizzati nella Bilancia
Turistica, ossia un sottoconto della Bilancia delle
partite correnti (BPC).
• La BPC è una parte della Bilancia dei pagamenti.
• Bilancia dei pagamenti: documento contabile nel
quale vengono registrate tutte le transazioni tra
un’economia e il resto del mondo
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19.1.1 La bilancia turistica
La Bilancia dei Pagamenti è formata da tre
conti:
1. Le partite correnti
2. I movimenti di capitali
3. I movimenti monetari
• La 1 registra le transazioni con l’estero che
costituiscono fonte di reddito nazionale o ne
rappresentano la spesa
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19.1.1 La bilancia turistica
La Bilancia delle partite correnti (BPC) si
compone di due gruppi di transazioni:
1. Bilancia commerciale: commercio visibile
(importazioni ed esportazioni di merci)
2. Bilancia dei servizi: vi vengono registrate le
vendite o gli acquisti di servizi all’estero o
dall’estero:
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19.1.1 La bilancia turistica
• Il saldo della BPC è quello che meglio esprime la
situazione economica di un Paese nei suoi rapporti con
l’estero.
• Per confronti intertemporali o con Paesi diversi si
calcola:
(CA) = Incid. % saldo partite correnti su Pil
saldo partite correnti (SPC)
CA 
PIL
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19.1.1 La bilancia turistica
Dentro la BPC, rientra la Bilancia Turistica che si
compone di:
a) Trasporti;
b) Viaggi all’Estero dove vengono riassunti i
consumi turistici.
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19.1.1 La bilancia turistica
Per valutare questi aspetti dobbiamo distinguere e
analizzare tre categorie di consumi turistici:
1. Consumi tur. degli stranieri in Italia (CTS): sono
assimilabili alle esportazioni;
2. Consumi tur. degli Italiani in Italia (CTII):
vanno assimilati al consumo tout- court;
3. Consumi tur. degli Italiani all’Estero (CTIE) :
sono assimilabili alle importazioni.
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19.1.1 La bilancia turistica
I consumi 1 e 3 incidono direttamente sull’equilibrio della
BPC:
– Consumi tur. degli stranieri in Italia (CTS) rappresentano la
voce attiva mentre i Consumi tur. degli Italiani all’Estero
(CTIE) rappresentano la voce passiva della posta Viaggi
all’Estero
Viaggi all’estero
Attivo
(CTS)
Passivo
(CTIE)
• La loro differenza misura la parte del saldo della BPC
spiegato dal turismo, cioè la Bilancia Turistica
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19.1.1 La bilancia turistica
L’analisi degli impatti del turismo va ulteriormente
approfondita per tener conto di due aspetti di cui
abbiamo già parlato (moltiplicatore keynesiano) e che la
bilancia turistica non rileva:
– i turisti stranieri consumano beni e servizi che non
sono stati prodotti nel nostro paese
– i turisti italiani all’estero possono consumare beni e
servizi prodotti in Italia
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19.1.1 La bilancia turistica
Definiamo
importazio ni  mC TS CTS
mC TS  prop. alle importazio ni dei beni consumati
da turisti stranieri in Italia
Si tratta di beni e servizi destinati alla
domanda turistica
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19.1.1 La bilancia turistica
• A queste importazioni, si aggiungono quelle legate alla
crescita del reddito stimolato dai consumi turistici
stranieri
• Per questo il totale delle importazioni legate ai consumi
dei turisti stranieri in Italia sono date da:
M CTS  mYCTS  mC CTS
TS
con
mYCTS  imp. tur. generate da YCTS
mC CTS  imp. tur. di beni e servizi destinati alla domanda turistica
TS
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19.1.1 La bilancia turistica
La differenza tra entrate valutarie turistiche e l’insieme
delle spese per importazioni necessarie a soddisfare la
domanda turistica straniera, misura
Entrate nette del turismo  CTS  M CTS
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19.1.1 La bilancia turistica
Sottraendo alle entrate nette, le uscite di valuta dovute ai consumi
dei turisti italiani all’estero otteniamo l’apporto valutario netto del
turismo
Apporto valutario netto  entrate nette del turismo - C
TIE
A questo proposito non va trascurato il fatto che anche CTIE si
traduce in una perdita valutaria inferiore all’importo nella misura
in cui provoca esportazioni di beni nazionali per la loro
soddisfazione all’estero
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19.1.1 La bilancia turistica
Vediamo ora come le grandezze economiche di cui
abbiamo parlato sinora vengono contabilizzate nei conti
economici ufficiali.
Iniziamo con il presentare le voci che di fatto costituiscono
l’attivo e il passivo della BT:
CINR= consumi in Italia dei non residenti
CERI= consumi all’estero dei residenti italiani
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19.1.1 La bilancia turistica
• Vediamo ora la BT in concreto (valori espressi in miliardi
di euro a prezzi concatenati):
Anni
Entrate valutarie
CINR
Uscite valutarie
CERI
Saldo
2000
30007
18010
11997
2001
28278
17290
10988
2002
26998
17532
9466
2003
25730
18796
6934
2004
26032
17029
9003
2005
25813
17863
7950
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19.1.1 La bilancia turistica
Per una più chiara lettura del fenomeno, riportiamo su un istogramma i valori
presenti in tabella
35000
30000
Entrate
Uscite
Saldo
Istogram. 3D 4
Istogram. 3D 5
Istogram. 3D 6
Istogram. 3D 7
25000
20000
15000
10000
5000
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005
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19.1.1 La bilancia turistica
• Completiamo l’analisi quantitativa considerando le stime
dell’apporto valutario netto così come risultano dalle
elaborazioni CISET e IRPET.
• Ricordiamo che ai fini della determinazione dell’apporto
valutario netto è necessario il dato sulle importazioni
turistiche (importazioni dirette ed indirette necessarie per
soddisfare la domanda turistica), non presente nella BT.
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19.1.1 La bilancia turistica
• Apporto valutario netto (milioni di euro correnti)
Anni
(1)
Entrate
CINR
(2)
Uscite
CERI
(3)
Saldo
1-2
(4)
Import.
Tur.
(5)
Entrate
nette
1-4
(6)
Apporto
val. netto
3-4
2004
28804
16515
12289
4214
24590
8075
2005
29112
18001
11111
4360
24752
6751
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19.1.2 Sviluppo economico regionale
Il caso dei paesi sviluppati
• Il fenomeno turistico che li riguarda, è sia del
tipo incoming, dall'estero verso la nazione, sia
del tipo outgoing, dalla nazione verso l'estero.
• Ponendo g = 0 , la relazione contabile
prodotto = reddito = domanda aggregata
diviene
• Y = C + I + [(X + G) - (M + H)]
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19.1.2 Sviluppo economico regionale
• La componente G contribuisce positivamente
alla formazione del reddito nazionale.
• La componente H , al contrario, offre un
contributo negativo.
• Le politiche di questi paesi devono mirare,
dunque, ad incrementare G o a ridurre H .
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19.1.2 Sviluppo economico regionale
Il caso dei paesi in via di sviluppo
• Sono prevalentemente interessati dall'incoming.
• Per questi paesi il turismo può rappresentare una
fonte di finanziamento dello sviluppo.
TURISTI
PAESI
SVILUPPATI
VALUTA
MERCI E/O CAPITALE
VALUTA
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PAESI IN
VIA DI
SVILUPPO
19.1.2 Sviluppo economico regionale
• I beni di consumo ed i fattori della produzione
necessari per lo sviluppo vengono importati.
• Una parte di tali importazioni viene finanziata
con la valuta proveniente dai flussi turistici in
entrata.
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
• Il turismo internazionale è un fenomeno che trova
differenti spiegazioni ed interpretazioni.
• Può essere spiegato in termini di:
– diversità risorse ambientali
– diversità delle preferenze
– principio di vantaggio comparato: ciascun paese si
specializza nella produzione di attività turistiche
rispetto alle quali è più dotato in termini "relativi".
Ciò implica che la produzione avvenga ad un costo
relativamente più basso (Modello di Ricardo, 1817)
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
–
specializzazione nella produzione dei servizi turistici basata
sulla dotazione dei fattori produttivi: ciascun paese si
specializza nella produzione di attività turistiche rispetto alle
quali è più dotato in termini di fattori della produzione
(Modello Hecksher-Ohlin).
Differenza importante è tra: personale turistico non qualificatopersonale turistico qualificato. In generale la produzione turistica
diretta richiede lavoro meno qualificato, mentre l'attività
organizzativa necessita di maggiore qualificazione del personale
turistico.
Un paese dotato di un particolare tipo di personale tenderà a
specializzarsi nella produzione di quei servizi per cui tale
personale si dimostra più adatto.
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
– la ricerca di varietà: il turista può cambiare
destinazione di volta in volta, pur ricercando
sempre lo stesso tipo di prodotto.
• Questo tipo di turismo, detto orizzontale, è
soggetto a forze che
– da un lato lo incentivano
a ricerca di varietà per la domanda
b economie di scala per la produzione
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
– dall'altro lo scoraggiano
c costo di trasporto
• In ogni caso l'integrazione tra mercati rende più
agevoli gli spostamenti orizzontali del turista
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
Il modello nucleo-periferia di P. Krugman
Una nazione può avere due possibili localizzazioni turistiche:
– costa est
– costa ovest
• N = popolazione totale
• 0,5 N = popolazione costa est
• 0,5 N = popolazione costa ovest
• t = costo di trasporto
• F = costo fisso per impianti
• P = presenze turistiche
• aP = costo variabile
• C = aP + F costo totale
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
• Con la struttura di costi ipotizzata (lineare), il costo medio è
sempre decrescente:
Cme= C/P = F/P + a
• Il rapporto F/P cattura il fenomeno delle economie di scala: a
mano a mano che le presenze aumentano, diminuisce l’incidenza
dei costi fissi e quindi diminuiscono i costi medi.
• Ipotizzando un regime di concorrenza monopolistica, nel lungo
periodo le imprese fissano il prezzo in corrispondenza dei costi
medi, perciò:
v = Cme
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
Domanda: dove si localizzano le imprese?
Risponderemo alla domanda analizzando tre
possibili casi
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
CASO I – Concentrazione ad Ovest
DOMANDA
La domanda totale viene soddisfatta interamente
ad ovest:
Povest = N
PREZZO
Residenti ad ovest
v = F/N + a
Residenti ad est
v = F/N + a + t
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
CASO II – Concentrazione ad Est
DOMANDA
La domanda totale viene soddisfatta interamente
ad est:
Pest = N
PREZZO
Residenti ad ovest
v = F/N + a + t
Residenti ad est
v = F/N + a
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
CASO III – Distribuzione Ovest-Est
DOMANDA
La domanda totale viene suddivisa tra le due aree:
Povest = N/2
Pest = N/2
PREZZO
Residenti ad ovest v = F/(N/2) + a = 2F/N + a
Residenti ad est
v = F/(N/2) + a = 2F/N + a
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
• Gli equilibri dei casi I, II e III sono tutti possibili
e dipendono dal rapporto che si instaura tra le
economie di scala, che portano verso la
concentrazione e costi di trasporto, che
portano verso la distribuzione.
• In ogni caso, data una localizzazione iniziale, le
cose cambiano solo in presenza di condizioni
particolari.
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
Esemplifichiamo il presedente ragionamento.
Supponiamo di trovarci nel primo caso:
residenti ad ovest v = F/N + a
residenti ad est
v = F/N + a + t
Se le imprese delocalizzano e si trasferiscono ad est, i
prezzi divengono:
residenti ad ovest v = 2F/N + a
residenti ad est
v = 2F/N + a
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
A questo punto diventa cruciale il confronto tra prezzo sostenuto
dai residenti ad est prima e dopo la delocalizzazione:
prima: v = F/N + a + t
dopo: v = 2F/N + a
Se:
F/N + a + t > 2F/N + a
F/N + a + t < 2F/N + a
F/N + a + t = 2F/N + a
cioè F/N > t la deloc. non conviene
cioè F/N < t la deloc. conviene
cioè F/N = t scelta indifferente
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
In sintesi:
• Quando la componente che cattura le economie
di scala "vince" su quella legata ai costi di
trasporto, non conviene spostare gli impianti.
• Mentre sono possibili tutti gli equilibri,
occorrono condizioni particolari perchè da un
assetto distributivo si passi ad un altro assetto.
• Tenderà dunque a permanere l'assetto che per
primo prende piede.
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
L’assetto iniziale può dipendere da vari fattori. Tra
questi ricordiamo:
1. localizzazione beni naturali e culturali;
2. reti di trasporto;
3. le economie esterne.
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
Le economie esterne possono riguardare:
a) il mercato del lavoro
b) l'offerta beni intermedi
c) gli spillover di conoscenza
Se la concentrazione porta alla formazione di un
centro industriale a), b) e c) possono esser tutti
presenti.
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
• La concentrazione, inoltre, può portare la
diversificazione:
un centro specializzato è in grado di offrire
una pluralità di prodotti turistici
• Questo centro può diventare nucleo turistico,
mentre tutto il resto è periferia.
• Come possiamo inserire nel modello il
fenomeno del turismo internazionale?
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
Immaginiamo un fenomeno di tipo regionale:
6
1
5
6
2
4
3
Caso a)
1
5
Paese A
2
4
3
Caso b)
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Paese B
19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
Abbiamo 6 regioni tra loro collegate solo
attraverso il percorso perimetrale.
Caso a): è presente un solo nucleo ed una
periferia
Caso b): si formano due nuclei e due periferie
Caso c): si formano sei nuclei e zero periferie
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
Ora ipotizziamo che
• 1, 2, 5, 6 Paese A
• 3,4 Paese B
Caso a
• Turismo incoming per A
• Turismo outgoing per B
Caso b
• B incoming
• A outgoing
Caso c
• Incoming e Outgoing fenomeni secondari
• Possibile il turismo orizzontale.
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
IL TASSO DI CAMBIO
• Ogni Stato possiede una propria moneta rispetto alla
quale viene definito il sistema dei prezzi.
• La moneta estera, considerata dal punto di vista del
sistema economico interno è definita valuta estera.
• Il tasso di cambio è il rapporto con cui la moneta
nazionale si scambia con la moneta estera nel mercato
dei cambi:
– quotazione incerto per certo;
– quotazione certo per incerto.
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
• Si definisce tasso di cambio in equilibrio quel
tasso che uguaglia la domanda e l'offerta di
valuta.
• Il tasso di cambio sale quando si forma un
eccesso di domanda e scende in caso contrario.
• Nel primo caso la moneta nazionale (o il tasso di
cambio) si sta deprezzando. Nel secondo caso si
sta apprezzando.
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
• Quando il tasso di cambio sale vengono scoraggiate le
importazioni e incoraggiate le esportazioni.
• Quando il tasso di cambio scende avviene il contrario.
Se indichiamo con P il livello dei prezzi interni e con
P e quello dei prezzi esteri, possiamo definire il tasso
di cambio reale
 
ePe
P
con e = tasso di cambio nominale.
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19.1.3 Le determinanti del turismo
internazionale
Il tasso  esprime la competitività di un dato paese
nei confronti del resto del mondo:
 se   ì incoraggiate X e G
 se   ì incoraggiate M e H
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