FARINGE • RINOFARINGE: si estende dalla base del cranio al palato molle • OROFARINGE: si estende dal palato molle all’epiglottide • IPOFARINGE: si estende dall’epiglottide alla bocca dell’esofago FARINGE MUSCOLATURA PRINCIPALE • Muscoli costrittori faringei: - superiore: fasci pterigo-faringeo, oro-faringeo, milo-faringeo e glosso-faringeo - medio: fasci cerato-faringeo e condro-faringeo - inferiore: fasci tiro-faringeo e cricofaringeo • Muscoli elevatori faringei: - faringo-palatino - stilo-faringeo • Partecipano inoltre alla deglutizione i muscoli sopraioidei, i muscoli del palato e laringei FARINGE IRRORAZIONE • • - ARTERIE: Rami provenienti dalla carotide esterna: Arteria faringea ascendente Arteria palatina ascendente Arteria tiroidea superiore Arteria tiroidea inferiore VENE: Vena giugulare interna tramite plessi venosi sottomucosi e pterigo-faringeo • LINFATICI: - Linfonodi giugulo-carotidei FARINGE INNERVAZIONE • • - NERVI MOTORI Vago (X) Glosso-faringeo (IX) Mandibolare del trigemino (V) per il m. tensore del palato NERVI SENSITIVI Mandibolare del trigemino (V) per il fornice faringeo e il velo del palato - Glosso-faringeo (IX) per il naso e l’oro-faringe - Vago (X) per l’ipofaringe • SIMPATICO E PARASIMPATICO per la funzione secretiva FARINGE FISIOLOGIA • • • • Funzione respiratoria Funzione di risonanza Funzione della deglutizione Funzione gustativa FARINGE TEMPI DELLA DEGLUTIZIONE • Fase preparatoria orale: il bolo formato, viene raccolto in una depressione della lingua e sospinto con movimento volontario nel faringe • Fase faringea: si ha il coordinamento involontario di protezione delle vie aeree ( la respirazione cessa, il palato si solleva, l’epiglottide si abbassa, le corde vocali si adducono, il cibo scorre lungo il faringe • Fase esofagea: i muscoli costrittori del faringe si contraggono progressivamente e il bolo passa nell’esofago PATOLOGIA DELLA MASTICAZIONE E DELLA DEGLUTIZIONE • DISFAGIA: alterazione della funzione della deglutizione per i liquidi e/o i solidi • ODINOFAGIA: deglutizione dolorosa • TRISMA: difficoltà ad aprire la bocca, vi si distinguono tre gradi in base alla distanza di separazione tra i bordi degli incisivi superiori dagli inferiori FISIOLOGIA DEL GUSTO • Il gusto è una sensazione multimodulare che include: - l’olfatto retronasale, - la sensibilità somatoestesica (termica, tattile, kinestesica, propriocettiva), - la sensibilità chimica trigeminale FISIOLOGIA DEL GUSTO • LA LINGUA E’ LA SEDE DELL’ORGANO DEL GUSTO • ORGANI SENSITIVI PERIFERICI: - Gemme o calici gustativi raccolti nelle papille vallate, papille foliate e papille fungiformi; le papille filiformi ne sono sprovviste - Alcune gemme sono disseminate anche sul palato molle e sull’epiglottide FISIOLOGIA DEL GUSTO SAPORI FONDAMENTALI • DALCE: punta della lingua • AMARO: base della lingua • SALATO: distribuzione uniforme su tutta la lingua • ACIDO: bordi della lingua FISIOLOGIA DEL GUSTO INNERVAZIONE PERIFERICA Sensibilità gustativa: ● ● ● - 2/3 anteriori della lingua: Corda del timpano, ramo del facciale (VII) Ramo mandibolare del trigemino (V) 3° posteriore della lingua: Glosso-faringeo (IX) Epiglottide: Vago (X) Sensibilità generale: - Trigemino (V) - Glosso-faringeo (IX) - Vago (X) MODIFICAZIONI FISIOLOGICHE DEL GUSTO • Nel lattante è scarso • Nel bambino e nell’adolescente è ben sviluppato • Nell’età avanzata si affievolisce • La gravidanza riduce la sensibilità • L’alcool può esaltare i sapori • La cocaina annulla la sensibilità generale e specifica MODIFICAZIONI IN ECCESSO DEL GUSTO • • • • IPERGEUSIA Fisiologica nell’allenamento professionale (assaggiatori di vino) Patologica organica (paralisi progressiva) Patologia ormonale (morbo di Basedow, ipoovarismo) Patologia funzionale (nevrosi, isteria) MODIFICAZIONE IN DIFETTO DEL GUSTO • • - IPOGEUSIA – AGEUSIA Forme periferiche Lesione o distruzione delle papille gustative: glossopatie atrofiche, ustioni, lue, neoplasie della lingua Cause meccaniche per ridotta possibilità di contatto fra sostanze sapide e recettori gustativi: lingua nigra villosa Cause diverse: nevriti tossiche, infettive, diabete, nefropatie croniche, anemie ipocromiche, ecc. Forme centrali Cause organiche: emorragie, tumori, siringobulbia, ecc. Cause funzionali: nevrosi OROFARINGE - MESOFARINGE ANATOMIA • In alto: piano orizzontale passante per il palato molle • In basso: piano passante per il bordo superiore dell’osso ioide • Posteriormente: corpo della 2° e 3° vertebra cervicale • Lateralmente: regioni tonsillari • Anteriormente: in alto istmo delle fauci, in basso base della lingua, vallecule glosso-epiglottiche e la porzione sopraioidea dell’epiglottide FARINGITE ACUTA GENERALITÀ - Infezione della mucosa faringea con spesso interessamento delle tonsille e della mucosa nasale o laringea - Agenti patogeni: virus influenzali e parainfluenzali, mixovirus, adenovirus, virus coxackie, streptococchi, pneumococchi, haemophilus influenzae - Comparsa: tutte l’età ma più frequente nei bambini FARINGITE ACUTA SINTOMATOLOGIA • Iperpiressia con compromissione di vario grado dello stato generale • Sensazione di ferita, di secchezza e di vellichio della gola • Disfagia • Rinorrea mucosa • Tumefazione linfoghiandolare L.C. dolente FARINGITE ACUTA ESAME OBIETTIVO • Palpazione dei linfonodi L.C. • Faringoscopia: mucosa faringea iperemica ed edematosa, ipertrofia dei follicoli linfatici, spesso presenza di muco denso • Tampone faringeo FARINGITE ACUTA • • - TERAPIA: Antibiotici Antipiretici Riposo PROGNOSI Guarigione completa FARINGITE CRONICA GENERALITA’ • • • • • • • • INFIAMMAZIONE CRONICA MULTIEZIOLOGICA Inquinamento atmosferico Ricorrenti infezioni della mucosa faringea Predisposizione costituzionale Respirazione orale continua Reflusso gastro-esofageo Sinusite cronica Noxe esogene: fumo di tabacco, calore, polvere, sostanze chimiche, alcool Deficit ormonali (estrogeni, ormoni tiroidei), malattie dismetaboliche, diabete, insufficenza renale ed epatica, avitaminosi (A), allergia Faringite cronica in corso di RGE FARINGITE CRONICA GENERALITA’ • Clinica: forme ipertrofiche e atrofiche • Comparsa: più frequentemente intorno alla quarta decade • Sintomatologia: - Disfagia occasionale Stimolo a raschiarsi la gola Globo farigeo Tosse secca e sensazione di soffocamento (faringite ipertrofica) - Secchezza e senso di tensione (faringite atrofica) - Possibile modesta tumefazione linfoghiandolare angolomandibolare Faringite cronica ipertrofica FARINGITE CRONICA DIAGNOSI • Palpazione dei linfonodi regionali • Faringoscopia: - Faringite ipertrofica: mucose tumefatte iperemiche, ipertrofia dei follicoli linfatici e muco denso - Faringite atrofica: mucose pallide, lisce ricoperte a volte da muco crostoso • Esami ematici: in genere nella norma • Tampone faringeo: negativo o con sviluppo di flora mista FARINGITE CRONICA TERAPIA • Eliminazione delle eventuali noxe e trattamento delle malattie di base • Umidificazione delle mucose • Migliorare il clima ambientale • Antibiotici nelle riacutizzazioni batteriche • Inalazioni termali TONSILLE PALATINE ANELLO del WALDEYER: - Tonsilla palatina (orofaringe) - Tonsilla linguale (radice lingua) - Tonsilla faringea o vegetazioni adenoidi (rinofaringe) - Tonsilla laringea (ventricolo di Morgagni) Adenoidi Tonsilla palatina Tonsilla linguale TONSILLE PALATINE • A forma di mandorla, con maggior diametro verticale; vi si distinguono due facce: - La faccia laterale è in rapporto con la loggia prestiloidea, da cui è separata dalla capsula tonsillare, fascia faringobasilare, muscolo costrittore superiore del faringe e fascia perifaringea; anteriormente e posteriormente è racchiusa tra due pilastri formati rispettivamente dal muscolo glosso-palatino e faringopalatino. - La faccia mediale è rivestita da epitelio pavimentoso stratificato che ricopre innumerevoli anfrattuosità, chiamate cripte, che consentono in un piccolo volume di avere una vasta superficie di contatto con l’ambiente esterno. TONSILLE PALATINE • Struttura linforeticolare con funzione reattiva ed immunitaria nei confronti dei complessi antigenici batterici e non batterici • La funzione preminente è pertanto di tipo reattivoimmunitario, fondamentale per l’organismo che si esplica soprattutto nei primi dieci anni di vita per poi decadere gradatamente Tonsilla palatina a piccolo ingrandimento: 1-2 cripte tonsillari; 3- tessuto linforeticolare nodulare . TONSILLE PALATINE CARATTERISTICHE Epitelio pavim. stratif. • Simbiosi linfoepiteliale: - Superficie esterna rivestita da epitelio pavimentoso stratificato - Sul fondo delle cripte sotto l’epitelio vi si ritrovano linfociti B (70%) che producono IgA e IgG e linfociti T (30%), ma si ritrovano anche macrofagi e IgM, IgD, IgE. cripte TONSILLITE (ANGINA) ACUTA • • • • • • Classificazione basata sulle caratteristiche cliniche: ERITEMATOSA ERITEMATO-POLTACEA PSEUDO-MEMBRANOSA ULCERO-NACROTICA VESCICOLARE BOLLOSA ANGINA ACUTA ERITEMATOSA • Aumento di volume delle tonsille e iperemia diffusa del faringe • Sintomatologia: febbre e faringodinia • Si può associare a infezione delle alte e basse vie respiratorie • Eziologia: spesso virale • Può essere l’espressione di una infezione sistemica come da virus influenzale e parainfluenzale • Può evolvere verso una forma eritemato-poltacea per sovrapposizione batterica ANGINA ACUTA ERITEMATO-POLTACEA L’infezione, in genere, è batterica (streptococco, pneumococco, haemophilus influentiae) Sintomatologia: febbre elevata, disfagia, alito fetido Esame obiettivo: - iperemia del palato, dei pilastri e del faringe; - tonsille aumentate di volume e ricoperte da un induito biancastro facilmente staccabile; - lingua saburrale; - linfadenite sottomandibolare. Terapia: antibiotica (beta-lattamici, macrolidi) ANGINA ACUTA PSEUDO-MEMBRANOSA • Falsa membrana di colorito grigiastro che ricopre tutta la tonsilla senza superarne i limiti anatomici, tranne casi particolari come la difterite • Può manifestarsi in corso di una mononucleosi infettiva • Infezione batterica da gram + e da gram - ANGINA ACUTA ULCERO-NECROTICA • Necrosi più o meno estesa del parenchima tonsillare con ulcerazioni ricoperte da tessuto necrotico, sanioso e putrido • E’ spesso monolaterale • La febbre spesso manca • C’è marcata astenia, disfagia, scialorrea, alito fetido. • Può essere l’espressione di una leucemia o di una agranulocitosi • Diagnosi differenziale con il carcinoma tonsillare ANGINA ACUTA COMPLICANZE • ASCESSO PERITONSILLARE • ASCESSO PERIFARINGEO: – retro-stiloideo o prestiloideo • CELLULITE FLEMMONOSA DIFFUSA (da germi anaerobi) TONSILLITE CRONICA IPERTROFIA TONSILLARE • Tonsillite cronica cripto-caseosa • Tonsillite cronica con riacutizzazioni recidivanti • Ipertrofia tonsillare ostruttiva TONSILLITE CRONICA CRIPTO-CASEOSA • Le tonsille hanno un ruolo immunitario attivo nell’età infantile, poi nell’adulto il tessuto linfatico regredisce sostituito da tessuto fibroso e le cripte tonsillari si trasformano in recessi pieni di cheratina suscettibile di sovrinfezioni • Sintomatologia: odinofagia a predominanza unilaterale, alitosi • Esame clinico: ammassi caseosi fetidi o cisti nel contesto del tessuto tonsillare, linfadenite reattiva sottomandibolare • Complicanze: angine acute recidivanti, ascesso peritonsillare • Terapia: chirurgica in presenza di infezioni recidivanti, alitosi insistente e complicanze TONSILLITE CRONICA CON RIACUTIZZAZIONI RECIDIVANTI • Persistenza infiammatoria o infettiva tra ogni episodio di angina acuta • La tonsilla è dura o molle e la pressione sul pilastro anteriore lascia uscire un liquido danzo dalle cripte o ammassi di sostanza caseosa • Linfadenite reattiva sottomandibolare e L.C. • Il tampone faringeo è spesso inutile e porta alla prescrizione di antibiotico-terapia inutile e per tempi prolungati • Il TAS superiore a 300 con altri dati di laboratorio normali non è indice di reumatismo • Terapia: chirurgica, se la sintomatologia persiste oltre un anno IPERTROFIA TONSILLARE OSTRUTTIVA • Frequente nei bambini dai 2 ai 5 anni • Sintomatologia: - russamento notturno con apnee - respirazione orale permanente - dispnea in occasione di una angina acuta • E’ associata a volte un dismorfismo facciale • Diagnosi: esame obiettivo e polisonnografia • Terapia: chirurgica TONSILLE E PATOLOGIA FOCALE La funzione difensiva anticorpopoietica delle tonsille può trasformarsi in fattore offensivo per l’organismo scatenando dei quadri morbosi: “manifestazioni metafocali”. DEFINIZIONE: • Manifestazioni patologiche viscerali o generali asettiche in rapporto con un focolaio infettivo batterico primitivo • Il focolaio infettivo è essenzialmente tonsillare ma lo si può ritrovare in altre sedi come nel cavo orale (denti), nei seni paranasali, ecc. TONSILLE E MANIFESTAZIONI METAFOCALI • Glomerulonefrite acuta • Manifestazioni reumatiche: - malattia reumatica; - artrite reumatoide; - reumatismo infettivo post- anginoso. • Manifestazioni oculari: - uveite - iridociclite • Manifestazioni neurologiche: - Corea minor • Malattie del collageno OROFARINGE TUMORI BENIGNI E MALIGNI • • • • SEDE Regione velo-tonsillare Base della lingua Parete laterale e posteriore dell’orofaringe Spazio parafaringeo REGIONE VELO-TONSILLARE TUMORI MALIGNI • Di origine dal tessuto epiteliale: - carcinoma • Di origine dal tessuto linforeticolare: - linfoma di Hodgkin - linfoma non Hodgkin REGIONE VELO-TONSILLARE CARCINOMA • 2% dei tumori maligni in generale • 7%-10% di tutti i tumori del cavo orale • Sesso maschile più frequente • Fumo ha molta importanza patogenetica • Istologia: - ben differenziato (60%) - scarsamente differenziato (24%) - indifferenziato (13%) - anaplastico (3%) REGIONE VELO-TONSILLARE CARCINOMA • Esame obiettivo: - Ulcerazione più o meno superficiale a bordi rilevati, di colorito roseo, talora ricoperta di materiale fibrinosa, dura alla palpazione, facilmente sanguinante con i piccoli traumatismi - Inizialmente può interessare solo la tonsilla o il pilastro anteriore o posteriore, poi si estende in tutte le direzioni - Frequenti le metastasi linfatiche locoregionali, spesso come prima manifestazione REGIONE VELO-TONSILLARE CARCINOMA • • • • • • SINTOMATOLOGIA Vago senso di fastidio, come corpo estraneo, nelle fasi iniziali Violente otalgie riflesse nelle fasi infiltrative o più avanzate Escreato striato di sangue Trisma per infiltrazione dei muscoli pterigoidei Dispnea, dislalia e disfagia, nelle fasi avanzate REGIONE VELO-TONSILLARE CARCINOMA • DIAGNOSI - Biopsia per l’esame istologico - Diagnostica per immagini per la stadiazione • TERAPIA - Chirurgia sulla sede primitiva con svuotamento L.C. + radioterapia - Radioterapia + chirurgia di recupero o svuotamento L.C - Chemioterapia: palliativa • PROGNOSI: guarigione a 5 anni del 40% REGIONE VELO-FARINGEA LINFOMI • Esame obiettivo: - Ispezione: tonsilla aumentata di volume in toto, con superficie mucosa conservata, mammellonata, di colorito rosso-roseo, pilastro anteriore anteriorizzato - Palpazione: consistenza tonsillare parenchimatosa • Sintomatologia: - vago senso di fastidio in gola, otalgia ed escreato ematico nelle fasi avanzate