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DIFENDIAMO LA COSTITUZIONE – ASTENSIONISMO PARTECIPATO
ELEZIONI NAZIONALI DEL 13-14 APRILE 2008
RIMETTIAMO LA NOSTRA TESSERA ELETTORALE NELLE MANI
DEL PRESIDENTE
DELLA
REPUBBLICA
Discorso di insediamento del Presidente della Repubblica Italiana
On. Giorgio Napolitano.
15 Maggio 2005
« Non sarò in alcun momento il Presidente solo della maggioranza
che mi ha eletto; avrò attenzione e rispetto per tutti voi, per tutte
le posizioni ideali e politiche che esprimete; dedicherò senza
risparmio le mie energie all'interesse generale per poter contare
sulla fiducia dei rappresentanti del popolo e dei cittadini italiani
senza distinzione di parte »
Fai sentire la tua voce su: PETIZIONE ON LINE http://www.ipetitions.com/petition/big-bang/
Per info: Cittadini Resistenti
http://www.cittadiniresistenti.blogspot.co
m
Per info: BIG BANG
http://beppegrillo.meetup.com/738
Al Signor
Presidente della Repubblica Italiana
Palazzo del Quirinale
00100 Roma
RACCOMANDATA AR
Ill.mo Signor Presidente,
Nel ripensare alle parole pronunciate durante il Suo discorso di insediamento il 15 Maggio 2005
« Non sarò in alcun momento il Presidente solo della maggioranza che mi ha eletto; avrò attenzione e rispetto per tutti voi, per tutte le posizioni
ideali e politiche che esprimete; dedicherò senza risparmio le mie energie all'interesse generale per poter contare sulla fiducia dei rappresentanti
del popolo e dei cittadini italiani senza distinzione di parte »
Io, sottoscritto, _______________________________________________________ ____ rivolgo a Lei ed alle Istituzioni che rappresenta il seguente appello:
Premesso che
la Corte Costituzionale, pur non potendo entrare nel merito della legittimita' della legge elettorale in vigore per vincoli procedurali, con le sentenze 15/16/17 del
2008 ha recentemente espresso importanti rilievi, e considerato che la Corte è impossibilitata ad esprimersi non potendo agire di propria iniziativa ma solo su
richiesta del giudice, ho deciso come cittadino di non partecipare a queste elezioni e restituire la tessera elettorale, qui acclusa.
E' una decisione molto sofferta, consapevole che il rifiuto ad esercitare il diritto del voto violi lo spirito dell'art. 48 della Costituzione, che ne sancisce il dovere
civico, e costituisce implicitamente una delegittimazione degli organi istituzionali eletti. Non di meno, in tutta coscienza non posso esimermi dal contrastare, con
questo mezzo così estremo, una legge elettorale che ritengo fortemente lesiva dei miei diritti costituzionali di cittadino.
Non posso esimermi dal rifiutare di legittimare la nomina di "rappresentanti" che non posso in alcun modo contribuire a scegliere, e sono di fatto nominati da
forze su cui non ho più alcun controllo democratico in violazione dell’art.1 della Costituzione che sancisce che la sovranità della Repubblica Italiana appartiene
al popolo.
Non posso accettare che il mio diritto costituzionale di scegliere i "rappresentanti" sia ridotto al punto da poter decidere con il mio voto solo il numero degli eletti
in una lista bloccata e non i loro nomi, in palese violazione dell’art. 56 della Costituzione che prevede il voto a suffragio universale e diretto, privandomi così
del controllo sulle loro azioni e del, già molto relativo, potere di rimuoverli preferendo altre persone e quindi non rieleggendoli.
Non posso accettare che attraverso le liste bloccate venga snaturata l’essenza del Parlamento, trasformando gli eletti da rappresentanti del popolo a
rappresentanti della dirigenza dei partiti che li han selezionati sulla base della loro fedeltà, comprimendo i principi costituzionali della rappresentatività e della
libertà dei parlamentari, vanificando, di fatto, il dettato costituzionale dell'art 67.
Non posso accettare che attraverso questa legge elettorale venga violato il principio della "scelta del corpo legislativo" sancito dall'art. 3 del primo protocollo
della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.
Non posso accettare che con sbarramenti di ogni tipo venga esclusa dalla "rappresentanza" una parte consistente dell'elettorato, sia pure divisa in gruppi che si
decide, per legge, essere singolarmente non abbastanza grandi da poter sedere in Parlamento, ignorandone il peso complessivo, minando la validità dell’art. 49
della Costituzione per cui tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a
determinare la politica nazionale.
In tutta coscienza non posso accettare di legittimare con il mio voto un governo eletto con una legge che pare voler ripercorrere la strada legislativa del
Ventennio, le leggi Acerbo e Rocco, che prevedevano appunto un premio di maggioranza per la lista con più voti con soglia al 25% e liste bloccate,
dimenticando quanti lutti han contribuito a creare nel nostro Paese, e colpendo gravemente lo spirito democratico della nostra Costituzione.
Per queste ragioni, signor Presidente, le rimetto la mia tessera elettorale certo che nella sua figura istituzionale di garante della Costituzione potrà, meglio di
ognuno noi, spingere il Parlamento e gli eletti a correggere queste pericolose crepe nella struttura portante delle nostre istituzioni.
Certo della Vostra considerazione, con osservanza
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