IL SONNO
…e i suoi disturbi
Definizione
 Periodica interruzione , reversibile in ogni
momento, dello stato di veglia ,
accompagnata da perdita della reattività
cosciente all’ambiente e da un aumento
della soglia percettiva agli stimoli
 Al di là del semplice ristoro fisico rappresenta
una vera necessità biologica, infatti la
deprivazione di sonno portata all’estremo
arriva a determinare la morte dell’animale
da esperimento e nell’uomo comporta la
sospensione della prova per insorgenza di
malessere, irritabilità, riduzione dell’attività
motoria, allucinazioni, gravi alterazioni
comportamentali.
Caratteristiche cliniche e
strumentali
 L’elemento più appariscente è rappresentato dalla
modificazione dello stato di coscienza con abolizione
dell’attività motoria volontaria e caduta del tono
muscolare, differente nelle differenti fasi del sonno e
nei differenti distretti corporei
...
 E’ comunque presente attività motoria
involontaria:
 REM
 Movimenti globali di assestamento del corpo senza
significato gestuale
 Mioclonie ipniche
 Automatismi di abitudine
 Automatismi mimici e verbali
 Tali attività motorie sarebbero espressione del
fenomeno di liberazione determinato dalla
destrutturazione funzionale delle attività cerebrali
superiori
Le Funzioni vegetative subiscono
variazioni:

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




Rallentamento dell’attività cardiaca
Diminuzione della pressione arteriosa
Rallentamento degli atti respiratori
Diminuzione della peristalsi intestinale
Diminuzione delle secrezioni
Riduzione della temperatura corporea
Riduzione del diametro pupillare
Tecniche di rilevazione dei
principali parametri
 EEG :registrazione poligrafica dell’attività
elettrica cerebrale
 EOG : registrazione poligrafica dei muscoli
periorbitari
 EMG :registrazione del tono muscolare dei
muscoli antigravitari
 ECG registrazione dell’attività cardiaca
 ....POLISONNOGRAFIA....
Fasi del sonno
 L’esigenza di dividere il sonno in fasi è nata principalmente dal
bisogno di sistematizzare lo studio della struttura ipnica. Ricordare
comunque che le fasi del sonno sono divisioni sommarie di un
processo continuo ed organizzato in maniera complessa ,
dinamicamente mutevole al suo interno in funzione del tempo.
 Si distinguono in relazione al variare di
alcuni parametri fisiologici in:
 SONNO REM
 SONNO NON REM
SONNO N-REM
 L’attività EEG passa, attraverso 4 stadi, gradualmente
da una condizione di desincronizzazione(onde ad alta
frequenza e bassa ampiezza) ad una condizione di
sincronizzazione(onde a bassa frequenza ed elevata
ampiezza)
 Si passa da tracciati in cui prevalgono Onde
alfa(dominanti a riposo psicosensoriale ed a occhi
chiusi),ad onde theta, ad onde theta e complessi K e
fusi, ad onde delta.
 Il tono muscolare si riduce progressivamente , la
frequenza cardiaca diminuisce, il respiro si fa più lento
e superficiale ( la funzione è quella di mantere le
funzioni omeostatiche ad un livello minimo di spesa
energetica)
 Stadio I
Rappresenta il passaggio dallo stato di
veglia allo stato di sonno, presenta una
bassa soglia di risveglio. Avviene in genere
gradualmente con frequenti ripresentazioni
dello stato di veglia.
 Stadio 2
E’ presente un’attività tonica generalmente
di minor ampiezza rispetto allo stato di
veglia. Caratteristiche modificazioni EEG
(fusi e complessi K)
 Stadio 3
Caratterizzato da un tracciato EEG con
onde lente di alto voltaggio
Attività tonica presente, di bassa ampiezza
 Stadio 4
 Predominanza nel tracciato EEG di onde
lente.
 Persiste attività tonica , a livelli sempre
più bassi
Sonno REM
 Caratterizzato dalla presenza di fenomeni tonici e fenomeni fasici
dovuti ad attivazione di centri bulbari inibitori:
 Desincronizzazione dell’EEG (ritmi rapidi e di
basso voltaggio)
 Soppressione del tono muscolare
 Movimenti oculari rapidi

E inoltre
 Aumento della frequenza ed irregolarità del
ritmo cardiaco e respiratorio
 Erezione
 Attività onirica
 ...................SONNO PARADOSSO...........
Struttura del sonno
 L’andamento del sonno è ciclico:
 Durante la notte si susseguono 4-6 cicli della
durata di 60-90 minuti, composti da una fase
iniziale di sonno N-REM seguita da una fase
REM.
 L’organizzazione interna dei cicli varia nel
corso della notte con aumento percentuale
progressivo del sonno REM. IL sonno NREM
presenta una progressiva diminuziione della
componente ad onde lente e da porzioni
crescenti di stadio 2.
Quantità del sonno
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
Neonato 14-19 ore
Infanzia 12 ore
Giovani adulti 8 ore
Anziano 6 ore
 REM/N.REM :
45-55%nel neonato
 25-75% nell’anziano
Organizzazione ritmo
sonno-veglia
 Organizzazione circadiana polifasica nel
neonato e nel bambino, influenzata
dall’assunzione di cibo
 Successiva organizzazione monofasica
Orientamenti attuali
 Nel corso della notte il cervello dormiente,
parzialmente deafferentato dall’ambiente interno ed
esterno, si comporta come un sistema che svolge
funzioni in modo automatico seguendo programmi
globali e stereotipati in cui si possono rintracciare
sequenze temporali costanti in ogni notte di sonno di
uno stesso individuo.
 Il sonno è considerato un fenomeno attivo legato
all’attività di centri ipnogeni localizzati nella sostanza
reticolare che attivandosi periodicamente
“riorganizzano “ l’intera attività neuronale ascendente e
discendente.
DISTURBI DEL SONNO
 Si distinguono in:
 INSONNIE - disturbi nell’iniziare o mantenere il sonnoSi parla di incidenza con percentuali che variano dal
15 al 30 % specie tra anziani, abitanti di aree urbane,
sesso femminile.
 IPERSONNIE - disturbi da eccesso di sonno(3-4%
della popolazione)
 PARASONNIE - disturbi associati al sonno o alle sue
fasi- più frequenti durante l’infanzia
ipersonnie
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
NARCOLESSIA
IPERSONNIA IDIOPATICA
IPERSONNIE EPISODICHE
IPERSONNIE DEI LUNGHI DORMITORI
IPERSONNIE DA ABUSO DI SOSTANZE
IPERSONNIE DA DISTURBI PSICHIATRICI
IPERSONNIE DA SINDROME DELLE APNEE
MORFEICHE OSTRUTTIVE
 IPERSONNIA NEL MIOCLONO NOTTURNO
 IPERSONNIA NELLE GAMBE SENZA RIPOSO
 IPERSONNIA SECONDARIA A DISTURBI
ENDOCRINI O METABOLICI
insonnie
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
SITUAZIONALI o psicofisiologiche
DA DISTURBI PSICHICI
DA ABUSO DI SOSTANZE
DA DISTURBI INDOTTI DAL SONNO
DA MIOCLONO NOTTURNO
DA SINDROME DELLE GAMBE SENZA RIPOSO
INSONNIA FATALE FAMILIARE
INSONNIE DA CONDIZIONI MORBOSE MEDICHE
INSONNIA DEI BREVI O DEI CATTIVI DORMITORI
Disturbi del ciclo sonno-veglia
 TRANSITORI
1. Jet leg
2. Malattia dei turnisti
 PERSISTENTI
1. Irregolarità durevoli del ritmo circadiano
2. Ciclo nictemerale ritardato,
anticipato,instabile
PARASONNIE
(Disturbi associati al sonno)

RAPPRESENTANO UN INSIEME DI FENOMENI FISICI INDESIDERATI
A PREVALENTE MANIFESTAZIONE IPNICA

SONO IN GENERE RICONDUCIBILI AD UNA ATTIVAZIONE DEL SNC
DIRETTA O ALLA MUSCOLATURA SCHELETRICA O ALLE VIE
AFFERENTI DEL SNV

L’ETIOLOGIA NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI E’ SCONOSCIUTA

SEMBRANO PREDILIGERE LA POPOLAZIONE INFANTILE O
ADOLESCENZIALE PUR NON ESSENDO AD ESCLUSIVO
APPANNAGGIO DI QUESTE FASCE DI ETA’. TALI FORME
RISULTANO VEROSIMILMENTE DALLA COMBINAZIONE DI Più
FATTORI: FAMILIARE, AMBIENTALE, PSICOLOGICO,
MATURAZIONALE
CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLE
CARATTERISTICHE CLINICHE
PARASONNIE MOTORIE
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

SUSSULTI IPNICI
MIOCLONO NOTTURNO
SINDROME DELLE GAMBE SENZA RIPOSO
JACTATIO CAPITIS
BRUXISMO NOTTURNO
SONNAMBULISMO
SONNILOQUIO
CRAMPI NOTTURNI
PARASONNIE AUTONOMICHE
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

ENURESI
PAVOR NOCTURNUS
INCUBI
EREZIONE DOLOROSA
RUSSAMENTO IDIOPATICO
IPOVENTILAZIONE CENTRALE CONGENITA
SINDROME DA MORTE IMPROVVISA NEL SONNO
MORTE IMPROVVISA DEL LATTANTE
 SONNAMBULISMO
 SI MANIFESTA CON UNA SERIE DI AUTOMATISMI
COMPORTAMENTALI SEMPLICI O COMPLESSI A
COMUNE ESORDIO NELLA PRIMA PARTE DELLA
NOTTE.
 LA TENDENZA SEMBREREBBE GENETICAMENTE
TRASMESSA. L’INCIDENZA AUMENTA IN
RELAZIONE AL NUMERO DEI FAMILIARI AFFETTI.
 SI MANIFESTA TIPICAMENTE IN ETA’
PREPUBERALE E DI SOLITO REGREDISCE
SPONTANEAMENTE DOPO L’ADOLESCENZA
 PAVOR NOTTURNO
 SI CARATTERIZZA PER LA COMPARSA DI
BRUSCO RISVEGLIO DAL SONNO PROFONDO
ACCOMPAGNATO A GRIDA, PINTO E VIOLENTE
MANIFESTAZIONI AUTONOMICHE E
COMPORTAMENTALI COME ESPRESSIONE DI
INTENSA PAURA
 E’ AD ESORDIO PRECOCE, Può PRESENTARSI IN
MANIERA EPISODICA, SUBACUTA O CRONICA.
 TENDE A RISOLVERSI SPONTANERAMENTE DOPO
LA PUBERTA’
 JACTATIO CAPITIS
 MOVIMENTI RITMICI E STEREOTIPATI CHE SI
MANIFESTANO ALL’ADDORMENTAMENTO O IN
CORSO DI VEGLIA RILASSATA.
 CONDIZIONE PARAFISIOLOGICA DAI 3 AI 9 MESI DI
VITA
 TENDE AD AUTOLIMITARSI NEL TEMPO E
RISOLVERSI SPONTANEAMENTE
 RARA DOPO I 7 ANNI
 BRUXISMO NOTTURNO
 DIGRIGNAMENTO DEI DENTI STEREOTIPATO
DURANTE IL SONNO
 ESORDISCE NORMALMENTE TRA I 10 ED I 20 ANNI
 GLI EPISODI POSSONO RIPETERSI FINO A 100
VOLTE IN UNA NOTTE
 ENURESI
 MINZIONE INVOLONTARIA NEL SONNO PER
SVUOTAMENTO VESCICALE SPONTANEO
 VA DISTINTA IN PRIMARIA E SECONDARIA E TRA
FORME IDIOPATICHE E SINTOMATICHE
 NORMALMENTE ALLA PUBERTA’ GLI EPISODI
TENDONO A RISOLVERSI SPONTANEAMENTE