(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
COMUNE DI TREVI NEL LAZIO
NZ04233
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
ALBO REGIONE LAZIO
4
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
“Una Rete Giovane per la Solidarietà”
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Area A : Settore Assistenza cod. A01 ed A06
6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili:
Il Comune di Trevi nel Lazio è un Comune montano a 821 metri s.l.m., con una
superficie totale di 54 Kmq e con una densità di 34 abitanti /kmq. Al 31 Dicembre
2006, presenta una popolazione di 1912 abitanti, con una incidenza di popolazione
anziana (ultrasessantacinquenni) pari al 23,2%. Tale dato quantitativo e statistico,
oltre ad avere una valenza descrittiva, si connota e si esplicita a livello territoriale in
una vasta e complessa domanda di servizi e prestazioni, sia sul versante
dell’assistenza sia sul versante sanitario. Un’ulteriore difficoltà è rappresentata sia
dalla viabilità, difficoltosa, sia dalla distanza dai più vicini centri, nei quali sono
presenti strutture sanitarie: 20 Km, per arrivare a Fiuggi, centro nel quale si trova un
Pronto Soccorso; 30 Km, sia per arrivare a Subiaco sia per arrivare ad Alatri, dove
troviamo Presidi ospedalieri.
La disabilità si affianca spessissimo con l’età avanzata, con probabilità elevata nella
popolazione ultrasessantacinquenne del riconoscimento della disabilità grave ai
sensi della Legge 104/92.
Di sicura rilevanza statistica e sociale la presenza di disagio familiare, manifestata
dalla frequente necessità di ricorrere all’allontanamento dalla famiglia di origine con
conseguente istituzionalizzazione degli anziani e disabili.
La presenza di volontari in servizio civile garantirebbe continuità e vitalità all’intero
servizio aiutando la persona a mantenere per quanto è possibile la propria autonomia
nella sua abitazione e nel suo ambiente di vita, evitando o ritardando il ricorso
all’istituzionalizzazione.
Le richieste che pervengono possono essere sinteticamente così descritte:
a) Intervento di igiene personale a domicilio, rivolto a persone non autosufficienti o
parzialmente non autosufficienti;
b) Intervento di compagnia e di sostegno relazionale;
c) Controllo assunzione terapia farmacologica;
d) Preparazione pasto;
e) Accompagnamento esterno (paseggiate, piccole commissioni, ect.)
f) Attività di animazione e di supporto all’attività socializzante
( potenziata con l’attivazione di un Laboratorio Teatrale itinerante dove un gruppo
di anziani è diventato un gruppo di “Attori per Caso” che porta in scena
commedie comiche ma al tempo stesso ironiche e umoristiche.
g) Consegna pasto a domicilio,
( afferiscono all’attivazione del Servizio di Mensa Sociale, attivato a favore di
persone sole non in grado di provvedere autonomamente alla preparazione del
pasto.
h) Spese a domicilio (servizio potenziato con l’attivazione del progetto, gestito in
forma diretta, denominato Shopping House;
i) Disbrigo pratiche amministrative (in collaborazione con il servizio, gestito in
forma diretta, del Segretariato Sociale);
j) Contatto con altre risorse territoriali (medici di base, ASL, Ospedale…);
k) Servizio prenotazione esami.
L’analisi della domanda, in tale contesto, fa emergere una serie di fattori che,
storicamente, hanno inciso negativamente sulla condizione e sulla qualità della vita
dell’anziano, tra cui le stesse caratteristiche geografiche del Paese, che non sempre
consentono spostamenti agevoli presso i Paesi del comprensorio ove sono dislocati i
servizi sanitari; o il fenomeno dell’emigrazione, che ha determinato e determina
molte situazioni con protagonisti anziani che vivono da soli, senza una rete parentale
che possa prestare loro aiuto e sostegno.
La risultante a livello locale è, dunque, una richiesta di assistenza molto
consistente, che necessita di affiancare al S.A.D. (servizio di assistenza domiciliare)
ulteriori risorse, che possano effettuare un lavoro di prevenzione e di sostegno alle
persone anziane che vivono sole, in condizione di emarginazione o in condizioni di
disagio.
Sempre nell’ottica di ridurre l’emarginazione e di recuperare il sapere antico,
bagaglio prezioso di ogni persona anziana, i Volontari aiuteranno il locale Centro
Sociale per Anziani a realizzare il “Laboratorio della memoria trebana” capace di
riportare, in forma scritta/informatizzata (una sorta di “Taccuino del Saggio
Trebano”) la vitalità delle tradizioni, usi e scorci di memorie, altrimenti dimenticati
o solamente raccontati in forma orale.
I nuclei familiari con soggetti portatori di handicap fisico e/o psichico e i soggetti
singoli e nuclei familiari con disagio socio-economico-culturale, seguiti dal Servizio
Psico – Sociale Comunale sono circa 50.
Anche per i soggetti portatori di handicap, così come per gli anziani, necessita
l’affiancamento al S.A.D. (servizio di assistenza domiciliare) di ulteriori risorse, che
possano effettuare un lavoro prettamente di sostegno e di inclusione sociale e
lavorativa, per far sì che vi sia continuità nell’opera di miglioramento della vita della
persona; per prolungare il più possibile quest’opera di miglioramento e per renderla
più incisiva.
Un aspetto innovativo del progetto riguarda la sperimentazione di politiche attive
per il lavoro finalizzate all'inserimento lavorativo di soggetti con diversa abilità e
disagio sociale. L'azione si sviluppa concordando, con le strutture socio sanitarie del
Distretto e del Servizio Territoriali per l'Impiego, programmi di tirocinio formativo
da promuovere nelle strutture produttive locali. Oltre al sistema produttivo in essere,
il progetto intende connotare socialmente, il Piano di Sviluppo Turistico che il
Comune di Trevi nel Lazio ha avviato ad inizio del 2007. Il metodo della
progettazione partecipata, adottata nell'ambito del “Laboratorio di Orientamento e
Formazione per lo Sviluppo Locale”, vuole promuovere, recuperando la vocazione
rurale e montana di Trevi nel Lazio, le multifunzionalità dell'attività agricola, nella
quale possono facilmente trovare applicazioni programmi di riabilitazione
professionale e lavorativa di soggetti appartenenti ai diversi gruppi svantaggiati.
Per ciò che concerne i soggetti singoli o i nuclei familiari con disagio socioeconomico-culturale, invece, i Volontari opereranno per evitare fenomeni di
isolamento e/o emarginazione o per ridurne gli effetti, laddove siano già in atto tali
fenomeni.
Il presente progetto intende attuare, dunque, dei piani di intervento, in cui i
Volontari realizzino una rete di sostegno e fungano da mediatori tra il bisogno posto
dall’utente e l’ambiente interpersonale.
A Trevi nel Lazio consta la presenza, da ormai molti anni, di una Associazione di
“Misericordia” dotata sia di un mezzo per il trasporto per pazienti che di un mezzo
per il trasporto di persone con disagio fisico.
7) Obiettivi del progetto:
INTRODUZIONE
Il progetto, coerentemente con il dettato del comma e) dell’articolo 1 della legge
64/2001, assume come obiettivo generale il contribuire alla formazione civica,
sociale, culturale e professionale dei giovani che svolgeranno il servizio civile. Per
questo motivo, non solo la formazione ma anche l’intero corpo delle attività previste
sono immaginati come un unico percorso trasversale di formazione valoriale e di
apprendistato, teso a concretizzare un’esperienza di cittadinanza, solidarietà,
comunità e impegno.
OBIETTIVI GENERALI
Con la realizzazione del progetto si intendono raggiungere i seguenti obiettivi
generali:
 Diminuire il numero di soggetti con disagio sociale
 Contrastare i fenomeni di emarginazione di anziani e diversamente abili
 Offrire ai volontari la possibilità di realizzare della azioni finalizzate al
benessere comune nei confronti della parte più debole e svantaggiata della
società;
 Garantire ai Servizi Sociali Comunali la possibilità di disporre di una
risorsa significativa, da utilizzare come implementazione (e non in
sostituzione) delle attività istituzionali.
OBIETTIVI SPECIFICI
Il progetto di Servizio Civile Volontario si rivolge agli anziani, ai soggetti portatori
di handicap fisico e/o psichico, ai soggetti singoli e ai nuclei familiari con disagio
socio-economico-culturale, con l’obiettivo di coprire quelle aree di intervento al
momento “scoperte”, soddisfacendo una parte di bisogni posti da questi utenti e
ancora non soddisfatti; di potenziare i servizi già presenti, affinché si ottenga un
miglioramento della vita sempre più lungo e sempre più incisivo, un più efficace e
partecipato welfare comunitario.
Per ciò che concerne gli anziani, l’intenzione è quella di intervenire su quegli aspetti
della vita di relazione e dei rapporti interpersonali in qualche misura insoddisfatti,
nella consapevolezza che essi rappresentano un fattore imprescindibile per
migliorare fattivamente e concretamente la qualità della vita. Nello specifico:

offrire agli anziani, non più autosufficienti, dei momenti di vicinanza
emotiva che si realizzino a domicilio, arginando in questo modo vissuti di
solitudine;

offrire un servizio di disbrigo pratiche quali: pagamento bollette, aiuto per
piccole commissioni quotidiane, contatti con medici curanti specialistici, ritiro
farmaci e consegna a domicilio;

incrementare la partecipazione degli anziani alla vita della Comunità, anche
nei momenti di aggregazione, ludici e ricreativi ;

promuovere, utilizzando le potenzialità di comunicazione aperte dalle nuove
tecnologie, ai fini preventivi, di cura e sostegno i servizi di teleassistenza,
telesoccorso e telemedicina attraverso l’attivazione sperimentale di servizi ad essi
annessi e connessi, quali prenotazioni visite, supporto psicologico costante ed
accompagnamento presso strutture sanitarie di anziani soli;

dare l’opportunità agli anziani soli, in precarie condizioni di salute o in
condizione di isolamento, di arricchire, opportunamente seguiti dai Volontari, la vita
di relazione ed i momenti di socializzazione; e, in quest’ottica, la realizzazione del
“Laboratorio della memoria trebana”, che partirà dal Centro Sociale per Anziani
ma che ha l’obiettivo di coinvolgere tutti gli anziani del Paese, sarà momento di
ricordo, confronto, condivisione;

permettere, attraverso l’impiego dei Volontari, un incontro ed uno scambio
tra le generazioni in quanto esso rappresenta l’unica modalità per la trasmissione
dell’identità culturale oltre che una esperienza di vita in grado di avvicinare i
giovani ai temi della solidarietà e dell’impegno sociale e civico.
Per ciò che concerne i soggetti portatori di handicap, l’intenzione è quella di
intervenire sia nel il solco dell’assistenza domiciliare, limitata nelle ore, per
aumentare e consolidare il miglioramento di vita, frutto di tale attività, sia sulle
politiche attive del lavoro e di inclusione sociale nel sistema produttivo locale
preesistente ed innovativo. Nello specifico:

aiutare i soggetti portatori di handicap nelle attività quotidiane e/o nel
disbrigo di pratiche;

sostenere moralmente i soggetti portatori di handicap, cercando di alleviare,
con la presenza, la solitudine e lo sconforto che può generarsi dalla malattia;

dare l’opportunità ai soggetti portatori di handicap, attraverso il sostegno
“logistico”, di avere relazioni interpersonali e di partecipare alla vita della
Comunità;

avviare con le strutture pubbliche socio sanitarie e del servizio territoriale per
l'impiego programmi di collocamento mirato;

avviare programmi pilota di inserimento lavorativo nelle attività agricole.
Per ciò che concerne i soggetti singoli e i nuclei familiari con disagio socioeconomico-culturale, l’intenzione è quella di intervenire per evitare l’emarginazione
e/o l’isolamento. Nello specifico:

aiutare i soggetti singoli e i nuclei familiari con disagio socio-economicoculturale a superare le difficoltà logistiche legate alla propria condizione;

sostenere moralmente i soggetti singoli e i nuclei familiari con disagio socioeconomico-culturale, cercando di far diminuire, con la presenza e l’opera, i problemi
connaturati a tale condizione.
INDICATORI DI RISULTATO
Gli obiettivi del progetto sono stati così schematizzati. A ciascuno di essi sono stati
associati indicatori
riferiti al contesto specifico che verificheranno il
raggiungimento degli obiettivi.
OBIETTIVI
Consentire ai destinatari del progetto
la permanenza nel loro domicilio,
ritardando
il
più
possibile
l’istituzionalizzazione
Facilitazione alla fruizione dei
servizi territoriali di prevenzione,
cura, riabilitazione e terapia presso
strutture socio-sanitarie
Supportare ed integrare gli interventi
socio-assistenziali domiciliari erogati
con il servizio di assistenza
domiciliare
Promuovere la partecipazione degli
anziani alle offerte ricreative,
sportive, culturali e formative
presenti sul territorio
Ridurre il rischio di emarginazione
sociale
INDICATORI RIFERITI AL
CONTESTO
 Aumento numero prestazioni a
domicilio
 Valorizzazione delle capacità residue
 Mantenimento di una sufficiente
autonomia
Numero di accompagnamenti effettuati
Numero casi seguiti
Livello di partecipazione degli anziani alle
attività proposte
N.
eventi
organizzati
per
la
sensibilizzazione e la creazione di una
solidarietà sociale
Diffusione di informazioni sui servizi Realizzazione
di
una
campagna
e gli interventi presenti
informativa
Fornire un supporto alle attività Partecipazione alle attività ludico.svolte dai servizi per anziani presenti ricreative e di socializzazione attivate
nel territorio consortile
Fornire un supporto alla popolazione Aumento del numero degli accessi ai
anziana nell’accesso ai servizi del sevizi ed alle opportunità.
territorio
Promuovere interventi a favore della
autonomia della persona anziana
Promuovere attività relazionali e
socio-affettive di soggetti anziani
volte al contenimento del rischio di
solitudine
isolamento
ed
emarginazione.
Supportare ed integrare gli interventi
socio-assistenziali domiciliari erogati
dai Servizi Sociali con particolare
attenzione
ai
soggetti
non
autosufficienti
Consentire momenti di sollievo alle
reti familiari impegnate in un
accudimento continuativo
Facilitare la funzione di servizi
territoriale di prevenzione diagnosi e
cura, riabilitazione e terapia presso
strutture sanitarie e socio-sanitaria
Collaborazione alla più ampia
progettualità sull’area degli anziani
in atto con il Piano di Zona
distrettuale
N° interventi che l’anziano riesce a gestire
in autonomia.
N° di ore destinate alla relazione e al
supporto relazionale
n°casi seguiti
n°casi gestiti
in autonomia dal/ dalla volontario/a
n° nuovi casi
n° ore di sollievo al carico assistenziale
n°. accompagnamenti effettuati
Implementare il pensiero rispetto ai
bisogni emergenti della popolazione
anziana e alle risorse già esistenti
Altro obiettivo è confermare la validità del Servizio Civile Volontario, quale
esperienza di vita orientata alla solidarietà e allo scambio intergenerazionale, che
per i giovani può rappresentare un’occasione di crescita personale, civile, di
cittadinanza e di responsabilità.
Il contributo del volontario è essenziale nella realizzazione degli interventi indicati
precedentemente.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia
qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con
particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:
8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi
Il progetto elaborato intende fornire maggiore continuità nei servizi offerti, un
ampliamento e una verifica dell’offerta, mediante l’erogazione di interventi per lo
più in stretto collegamento con le prestazioni socio – assistenziali domiciliari rivolte
sia ad utenti dei Servizi Sociali che alle persone anziane o adulte in difficoltà di cui
si è a conoscenza o che vengono segnalate.
Pertanto il progetto verrà articolato:
a lungo termine:
- favorire ai destinatari del progetto la permanenza al proprio domicilio e nel proprio
ambiente di vita riducendo il ricorso all’istituzionalizzazione;
a medio termine:
- promuovere interventi per favorire l’autonomia dell’assistito;
- favorire attività relazionali e di socializzazione per eludere il rischio di solitudine e
isolamento;
- consentire al volontario di vivere un’esperienza di arricchimento personale,
attraverso la conoscenza di realtà umane problematiche, sperimentando ed
accrescendo la propria capacità di rapportarsi con una pluralità di persone, di
potenziare le proprie capacità organizzative e di esprimere le proprie potenzialità.
a breve termine:
- favorire maggiore capacità del servizio di accogliere le richieste/bisogni
dell’utente e di stendere un piano di intervento adeguato alla situazione: aumento
del numero di interventi;
- attuare gli interventi con una riduzione del tempo di attesa;
- migliorare la qualità del servizio mediante l’aumento delle risorse umane e del
tempo da dedicare all’utenza;
- supportare e integrare gli interventi socio-assistenziali erogati mediante i Servizi
Sociali, collaborando con il personale (n° di situazioni seguite…);
- supportare gli operatori nell’attività di animazione e di socializzazione
- Promuovere servizi di accompagnamento presso strutture sanitarie o sociosanitarie (n° di accompagnamenti effettuati);
- Supporto nella gestione contabile delle pratiche amministrative degli utenti
soggetti all’amministrazione di sostegno.
Il/la volontario/a può rappresentare una presenza vivace a sostegno dei servizi già
offerti dai Servizi Sociali anche in sinergia con le associazioni di volontariato, al
fine di favorire l’autonomia dell’anziano, garantirne il benessere nel proprio
ambiente di vita, prevenire stati di isolamento, contrastare il ricovero, offrire una
gamma di servizi rispondenti a specifiche esigenze, incentivare occasioni di
attivazione e autodeterminazione soprattutto delle persone che vivono sole, al fine di
migliorare la qualità della vita quotidiana.
8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione.
Particolare cura sarà rivolta all’ampliamento dei servizi di Assistenza e di iniziative
intergenerazionali, potenziandone l’aspetto di programmazione e aumentando la
diversificazione.
In particolare:
1) Il potenziamento qualitativo del servizio di assistenza domiciliare per gli
utenti che si trovano in particolari situazioni di isolamento, in assenza di una
rete parentale di riferimento o in condizioni di scarsa autosufficienza,
mantenendo costantemente aperti tre /quattro progetti individualizzati di
sostegno domiciliare.
2) La creazione di sinergie e collaborazioni tra servizi, reti familiari,
associazioni di mutuo aiuto, volontariato.
Quindi, da una parte interventi e prestazioni a favore di utenti parzialmente e non
autosufficienti che si trovano a domicilio ma, nel contempo, risposte adeguate per
quel gran numero di anziani che oggi è fortunatamente sempre più a lungo in buona
salute e che quindi aspira a mantenere un ruolo attivo e dinamico nella società.
Il progetto di Assistenza Domiciliare del Consorzio si rivolge a persone:
 parzialmente o totalmente non auto sufficienti, inserite in nuclei familiari
non in grado di assisterle in maniera continuata a domicilio;
 sole con discreto livello d'autonomia ma a rischio d'emarginazione;
 con problemi di demenza ma senza gravi disturbi comportamentali;
L’intento è quello di contribuire al miglioramento della qualità di vita dell'utente,
sopperire alle mancanze di autonomia, rallentando la perdita delle abilità ancora
mantenute, offrendo un gruppo relazionale di riferimento, creando una
collaborazione funzionale ed efficace con la famiglia se presente e disponibile.
La presenza di volontari/e in servizio civile all’interno di questo progetto vuole dare
maggiore forza e qualità a tutti gli obiettivi sopra descritti ed inoltre intende:
 favorire nei volontari/e un orientamento di vita aperto alla solidarietà,
alla generosità, allo scambio tra generazioni, all’accettazione della
diversità;
 offrire loro la possibilità di fare un’intensa esperienza formativa, che
possa essere fondamento proficuo per una possibile futura
professione in campo sociale;
 curare:
:
- igiene personale a domicilio, rivolto a persone non autosufficienti o
parzialmente non autosufficienti;
- compagnia e sostegno relazionale;
- controllo assunzione terapia farmacologica;
- preparazione e somministrazione pasto;
- accompagnamento esterno;
- attività di animazione.
Per ogni attività descritta è sempre previsto il coordinamento, nonché le verifiche
periodiche sull’andamento degli interventi.
8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente.
DIPENDENTI
N. 2 Ragioneria
VOLONTARI
N. 13 volontari delle seguenti
associazioni :
N. 1 Ufficio Protocollo
Cenasca
N. 2 Anagrafe
Ass.ne Amici della Montagna
N. 5 Ufficio Tecnico
Centro Sociale Anziani
N. 1 Ufficio Elettorale
Coop Soc TrebaNova
Totale n° 11 unità con contratto a Totale: 13 unità volontari dell’Ente
tempo indeterminato
Il personale volontario affiancherà i volontari del Servizio Civile, sia
nell’espletamento delle attività specifiche previste dal servizio sia in altre iniziative
che saranno intraprese nell’ambito del contesto associativo.
8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto.

aiutare i soggetti portatori di handicap ed anziani nelle attività quotidiane e/o
nel disbrigo di pratiche;

sostenere moralmente i soggetti portatori di handicap ed anziani , cercando di
alleviare, con la presenza, la solitudine e lo sconforto che può generarsi dalla
malattia;

dare l’opportunità ai soggetti portatori di handicap ed anziani, attraverso il
sostegno “logistico”, di avere relazioni interpersonali e di partecipare alla vita della
Comunità;

avviare con le strutture pubbliche socio sanitarie e del servizio territoriale per
l'impiego programmi di collocamento mirato;

avviare programmi pilota di inserimento lavorativo nelle attività agricole.
Per ciò che concerne i soggetti singoli e i nuclei familiari con disagio socioeconomico-culturale, l’intenzione è quella di intervenire per evitare l’emarginazione
e/o l’isolamento. Nello specifico:

aiutare i soggetti singoli e i nuclei familiari con disagio socio-economicoculturale a superare le difficoltà logistiche legate alla propria condizione;

sostenere moralmente i soggetti singoli e i nuclei familiari con disagio socioeconomico-culturale, cercando di far diminuire, con la presenza e l’opera, i problemi
connaturati a tale condizione.
Il volontario in servizio civile verrà così impiegato:
1. Servizio di Assistenza Domiciliare:
- collaborazione ed integrazione con l’Assistente Domiciliare
- affiancamento nella mobilizzazione dell’anziano non autosufficiente totale e/o
parziale;
- affiancamento alla eventuale preparazione pasto, somministrazione pasto,
lavaggio piatti;
- compagnia e sostegno relazionale durante particolari momenti della giornata
(variabili a secondo della situazione);
- controllo della somministrazione della terapia farmacologica;
- commissioni esterne (posta, banca, farmacia, piccole commissioni…);
- accompagnamento a visite ai parenti
- accompagnamento a visite al cimitero o alla chiesa
- aggiornare le schede di servizio degli utenti
- disbrigo semplici pratiche amministrative (consegna documenti, servizi ASL,
Ospedale);
- attività di animazione e supporto di attività socializzanti per anziani;
- conduzioni di semplici laboratori creativi
- accompagnamento degli anziani per visite e/o altre necessità che vengono
valutate tali dall’Area Sociale del Consorzio;
- compagnia e controllo dell’assunzione del pasto;
- creazione di una relazione interpersonale che possa essere elemento di raccolta
di informazioni utili per “modellare” i vari interventi messi in campo;
- effettuazione spesa a domicilio, in collaborazione con gli operatori del
progetto, gestito in forma diretta, denominato “ Shopping House”
- accompagnamento ed ausilio di persone anziane
in difficoltà di
deambulazione
- prendere parte e rendersi disponibili a iniziative particolari quali la festa del
paese, le gite, mercato settimanale;
- ascolto per aiutare a sentirsi meno soli e a sentirsi importanti per qualcuno
Non sarà richiesta al volontario/a alcuna prestazione attinente all’igiene personale e
ambientale, delle quali si occuperanno le Assistenti domiciliari in servizio.
Il volontario darebbe un supporto alla gestione delle attività quotidiane e
contribuirebbe a favorire la conoscenza dei servizi.
Nella fase iniziale del progetto il volontario è chiamato a prestare particolare
attenzione all’osservazione della realtà in cui si ritroverà ad operare ed è chiamato a
conoscere il contesto istituzionale e territoriale presso cui è collocato, le modalità
organizzative dell’ambiente, le figure professionali con le quali collaborerà, gli
strumenti utilizzati e le modalità operative utilizzate, le situazioni in carico. In tutto
ciò sarà affiancato dall’OLP.
Seguirà una fase intermedia in cui il volontario supporterà concretamente le altre
figure professionali nello svolgimento delle attività giornaliere: si prevede
l’affiancamento del volontario alla figura dell’Assistente Domiciliare o ad esempio
agli operatori del progetto Shopping House o di altri volontari delle associazioni
presenti sul territorio per la realizzazione delle varie attività socio-assistenziali.
Infine la fase finale prevede la possibilità per il volontario di elaborare dei progetti
di assistenza all’utente svolti in autonomia (con il coordinamento dei Responsabili
dell’Area Sociale del Consorzio).
Sono, pertanto, previsti incontri di programmazione delle attività e di verifica degli
obiettivi raggiunti. “”
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
8
10) Numero posti con vitto e alloggio:
0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
8
12) Numero posti con solo vitto:
0
0
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6):
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
36
6
Il volontario sarà tenuto al rispetto della privacy, alla non divulgazione dei dati e
delle informazioni riguardanti l’Ente o gli utenti seguiti, a mantenere un contegno
rispettoso e consono nell’atto del proprio servizio ed operato.
CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE
16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto:
N.
1
2
Sede di
attuazione del
progetto
Comune di
Trevi nel
Lazio
Comune di
Trevi nel
Lazio
Comune
Cod.
ident.
sede
Indirizzo
Trevi nel
Piazza 1° Maggio 1944, 1
Lazio
Trevi nel
Lazio
N. vol.
per
sede
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto
Cognome e nome
Data di nascita
C.F.
4
81088
4
Piazza 1° Maggio 1944, 1
81088
17) Altre figure impiegate nel Progetto:
TUTOR
N.
1
2
3
4
Sede di
attuazione del
progetto
Comune
Indirizzo
Cod.
ident.
sede
N. vol.
per
sede Cognome e
nome
Data
di
nascita
RESP. LOCALI ENTE ACC.
C.F.
Cognome e
nome
Data
di
nascita
C.F.
18) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Il progetto sarà pubblicizzato e diffuso sul territorio attraverso l’elaborazione e la
diffusione di materiale cartaceo di pubblicizzazione quale: locandine e brochure.
Altresì, verranno inviati comunicati stampa ai diversi giornali locali.
Inoltre, saranno coinvolte le Comunità locali mediante il Servizio di Segretariato
Sociale e saranno offerte tutte le informazioni utili per la partecipazione al progetto.
Totale ore di sensibilizzazione e promozione = 24
Saranno curati:
 Depliant e volantini sul servizio civile nazionale volontario, che viene messo
a disposizione presso tutti i comuni consorziati;
 Partecipazione ad eventi particolari con stand, presidiati da proprio personale
e propri collaboratori;
 Partecipazione, ove richiesto, di proprio personale e propri collaboratori,
affiancato se del caso da volontari in servizio, ad incontri informativi
organizzati da associazioni di volontariato e del terzo settore, e iniziative di
valore sociale
 Costante aggiornamento del sito internet dell' ente, a cui vengono inviati i
giovani che chiedano informazioni sul servizio civile nazionale volontario;
 Accoglienza permanente in orario di apertura dell’Ufficio Relazioni con il
Pubblico del Comune per i giovani che chiedano informazioni sia
direttamente che tramite telefono o posta elettronica;
 Sollecitazione da parte dell’Ufficio Stampa del Comune verso gli organi di
informazione (televisioni locali, radio, giornali) per la pubblicazione di
articoli e per la messa in onda di trasmissione televisive e radiofoniche sul
servizio civile.
 In occasione dell’uscita del bando per il reclutamento di volontari,
trasmissioni televisive e radiofoniche sulle emittenti locali, come
precedentemente realizzato per altre iniziative.

Presenza e pubblicità in Radio e TV locali
Per questo insieme di strumenti di comunicazione, è prevista una durata superiore
alle 24 ore complessive.
19) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:
L’Ente intende avvalersi di criteri elaborati dal U.N.S.C. definiti ed approvati con la
determinazione del direttore generale del 30/05/2002
20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
No
No
21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto:

Per il monitoraggio dei risultati del progetto verranno predisposte, a cura
dell’Ente e in collaborazione con i Volontari, delle schede volte a rilevare,
trimestralmente, il grado di soddisfazione del servizio da parte degli utenti ed
eventuali aspetti relativi al servizio erogato, suscettibili di perfezionamento;

per la valutazione dell’apprendimento e della crescita dei Volontari, verranno
previsti dei momenti di incontro tra l’équipe del Servizio Psico-Sociale dell’Ente ed i
Volontari, volti a verificare il lavoro svolto, le modalità organizzative, le capacità
relazionali degli stessi, con l’obiettivo anche di offrire loro la supervisione che in
attività di assistenza appaiono del tutto indispensabili;

per le azioni di governance con i servizi territoriali socio-sanitari e del
lavoro, verrà proposto un coordinamento che si riunirà ogni trimestre per valutare le
azioni di cambiamento nel tessuto sociale e produttivo, le risultanze sugli inserimenti
lavorativi, la condivisione degli strumenti operativi.
22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
No
No
23) Eventuali requisiti richiesti ai candidati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Diploma di Scuola Media Superiore;

disponibilità agli spostamenti, per le esigenze legate alla tipologia del
servizio;

flessibilità di orario.
24) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione
del progetto:
€ 1000,00 così suddivisi:
 € 500,00 per mini spot radiofonici su varie reti locali;
 € 200,00 per stampa e diffusione di materiale cartaceo: manifesti, volantini,
brochure illustrativi del servizio;
 € 300,00 per inserimento pubblicitario in quotidiani e periodici locali;
25) Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto
rivestito dagli stessi all’interno del progetto:
Il comune di Trevi nel Lazio ha stipulato i seguenti accordi con le seguenti
associazioni e imprese sociali, di cui in allegato si riportano gli accordi di copromozione e/o di partenariato:
 Centro Nazionale Associazionismo Sociale Cooperazione Autogestione, sede
di Frosinone . v. M. Mastroianni 301 -03100 Frosinone.
 Coop sociale NOI , Nuovi Orizzonti Imprenditoriali, v. M. Mastroianni 301 03100 Frosinone
 Amici della Montagna, via Roma snc, Trevi nel Lazio


Centro Sociale Anziani, via A. Diaz n°1, Trevi nel Lazio
Coop Soc TrebaNova, via Cavalieri di Vittorio Veneto snc, Trevi nel Lazio
26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Strumenti operativi:
- materiale ludico – ricreativo.
- Automezzi comunali.
Strumenti di valutazione:
- équipe tecnica di verifica;
- programmazione periodica delle attività;
- possibilità di un costante riferimento giornaliero.
Logistica:
- ufficio Servizi Sociali (telefono, computer, stampante, fax, fotocopiatrice,
connessione internet ADSL; cancelleria…) per la produzione di materiale
tecnico, divulgativo e pratico e la possibilità di mantenere contatti con le
realtà esterne territoriali;
- varie sedi, dislocate sul territorio consortile, per le attività socializzanti
anziani
Inoltre:
 spazi, dislocati sul territorio consortile ( Centri anziani, Palestre comunali,
teatri, Centri Polivalenti) arredati;
 Materiale utile alla conduzione di attività di manipolazione;
 Materiale cartaceo per il monitoraggio degli interventi;
 Attrezzature per animazione (quotidiani, impianto hi-fi etcc);
 Magazzino fornito di materiali utili all’organizzazione di laboratori manuali
con gli utenti (cartoncini, colle, pitture, pennelli, stoffe, ecc.);
 Materiale cartaceo per il monitoraggio degli utenti, la condivisione degli
interventi, la verifica delle attività;
 Strumenti vari per attività di risocializzazione: videoregistratore, telecamera,
fotocamera, quotidiani e riviste, carte da gioco, giochi di società,
 Vari “spazi”, nell’ambito del territorio consortile, idonei per accompagnare
gli utenti in piacevoli passeggiate;
 Palestre dei comuni consorziai attrezzate per attività motorie o trattamenti
fisioterapici;
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
27) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
no
28) Eventuali tirocini riconosciuti:
no
29) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
I Volontari realizzeranno una rete di sostegno e fungeranno da mediatori tra il
bisogno posto dall’utente e l’ambiente interpersonale
Al termine del percorso del servizio civile il Comune di Trevi rilascia ai volontari
una dichiarazione con descrizione dettagliata e personalizzata delle competenze
acquisite, anche allo scopo di evidenziarne la trasferibilità in contesti analoghi a
quelli in cui si è svolta l’esperienza.
Formazione generale dei volontari
30) Sede di realizzazione:
Comune di Trevi nel Lazio – Sede Comunale Al termine del percorso del servizio
civile il Comune di Trevi rilascia ai volontari una dichiarazione con descrizione
dettagliata e personalizzata delle competenze acquisite, anche allo scopo di
evidenziarne la trasferibilità in contesti analoghi a quelli in cui si è svolta
l’esperienza.
31) Modalità di attuazione:
In proprio presso l’Ente e con proprio personale.
Il Formatore potrà avvalersi dell’ausilio di esperti e si atterrà a quanto dettato dalle
“ Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”,
approvate con la Determinazione del Direttore Generale dell’Ufficio Nazionale per
il Servizio Civile del 04 Aprile 2006
32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
No
No
33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Il ciclo degli incontri di formazione prevede una metodologia mista, cioè le lezioni
conterranno tecniche sia frontali sia lavori di gruppo. Per lezioni frontali si intende il
classico incontro in cui il docente trasmette una serie di nozioni e di informazioni,
funzionali all'apprendimento. Questi temi sono però da approfondire tramite lavori
di gruppo e attività seminariali ( discussione aperte, momenti di autovalutazione,
simulazioni, problem solving, …) per dare la possibilità ai volontari di analizzare e
fare propri i concetti che il formatore impartisce nella parte della lezione più
"tecnica". La metodologia mista è stata scelta sulla base dell' esperienza svolta dai
formatori sia negli anni precedenti che con gli obiettori di coscienza in servizio
civile. La metodologia di insegnamento misto permette di raggiungere in breve
tempo i più alti risultati. Obiettivo primario del ciclo formativo è quello di poter
fornire conoscenze, competenze, metacompetenze e strumenti che i volontari
possano sfruttare per aumentare la qualità e la consapevolezza nello svolgimento del
proprio compito e nel loro futuro. Inoltre si vuole dare l'opportunità di aprire spazi
di riflessione sul senso della volontarietà e dell' impegno lavorativo all'interno della
società e della comunità in cui il volontario/cittadino è inserito. Il ciclo di
formazione prevede, anche, il processo formativo in cui il l’apprendimento si
realizza nel corso dell’attività lavorativa (formazione non formale) e con tecniche
nuove come l’e-learning che è una metodologia didattica che prevede lo studio
individuale online su materiali strutturati in percorsi di apprendimento che alternano
momenti di studio e di auto-valutazione. L’utilizzo di questa tecnica soprattutto
nella fase avanzata della formazione è motivata dall’esigenza di non distogliere i
volontari, spesso tutto assieme, dalle proprie mansioni
34) Contenuti della formazione:
La formazione generale della durata di 42 ore è organizzata intorno a due aree di
competenze: area dei contenuti e area metodologica.
Contenuti della formazione generale:
-
Legge 64/2001
Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica,
affinità e differenze tra le due realtà
Difesa della patria come diritto/dovere costituzionale con mezzi non violenti
Diritti e doveri dei cittadini :Art. 2, 3,4,5,9,11 e 52 della Costituzione
Principi, ordinamenti e storia dell’obiezione di coscienza
I diritti umani
Il servizio civile come strumento di costruzione della pace
Caratteristiche ed ordinamento del servizio civile nazionale
Forme di partecipazione e di cittadinanza attiva
I principi della carta etica del servizio civile nazionale
Nell’area dei contenuti verranno affrontate le seguenti tematiche:
- presentazione del mission del Servizio Civile volontario e normativa
di riferimento;
- presentazione del progetto, obiettivi, modalità di intervento, modalità
di valutazione.
Nell’area metodologica verranno affrontate le seguenti tematiche:
Riferimenti legislativi in materia di servizi sociali;
elementi di psicologia di comunità;
analisi della domanda e spiegazione delle problematiche poste dall’utenza;
modalità relazionali e di comunicazione da adottare con l’utenza;
modalità organizzative e strumenti di lavoro;
il lavoro in rete.
35) Durata:
La formazione e l’addestramento dei volontari si articolerà in 7 giornate con un
orario di 6 ore per un totale complessivo di 42 ore. Il corso sarà intensivo ed avrà
carattere di continuità in maniera da facilitare e consolidare l’apprendimento dei
contenuti e prediligerà una modalità didattica in cui i volontari saranno coinvolti
attivamente anche attraverso simulate e tecniche di problem-solving.
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
36) Sede di realizzazione:
Comune di Trevi nel Lazio – Sede Comunale Piazza 1° Maggio 1944 n°1
37) Modalità di attuazione:
Lezioni frontali inerenti le metodologie per la mappatura dei servizi sociosanitari
previsti dal Distretto Socio Sanitario ASL Frosinone e Distretto Socio –
Assistenziale “A” Comune di Alatri Capofila. La conoscenza del Piano di Zona e le
modalità di programmazione dei progetti e servizi alla persona nell’ambito della LQ
328/2000. Sistemi informatici in applicazione al settore sociale
38) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Arduino Fratarcangeli nato a Ripi il 03/07/1961 e residente in Ripi v. Colle Lisi
25.
39) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Dott. Arduino Fratarcangeli Laurea in Sociologia. Le attività professionali si
concentrano prevalentemente nell’area delle Iniziative Locali di Sviluppo ed hanno
avuto come referenti, nell’ambito pubblico: gli Enti locali, realizzando progetti
come Comuni in Rete della Ciociaria Forma Associativa; progetto SUAP Sportello
Unico per le Attività Produttive; Gruppo d’Azione Locale GAL Ernici Simbruini –
Leader plus; progetto VEGA azioni di contrasto e prevenzione violenza di Genere –
Presidenza del Consiglio dei Ministri; Sviluppo dei Servizi di Consulenza
Orientativa, Servizio provinciale per l’Impiego della Provincia di Frosinone;
nelle attività Formative cura nell’ambito del FSE interventi di progettazione,
Formazione e Docenza, per conto dello IAL CISL; Ha svolto attività formativa nei
progetti di riqualificazione dei Lavoratori Socialmente Utili coinvolti negli enti
utilizzatori della provincia di Frosinone; attività di docenza con competenze di
orientamento al lavoro per enti accreditati.
Nell’area privata: il Terzo Settore e l’autoimpiego. In particolare progetto Albergo
Diffuso per la valorizzazione della ricettività dei Centri Storici; affidamento e
gestione di servizi pubblici locali a cooperative sociali di tipo B;
40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La formazione si svolgerà in incontri di 4 ore ciascuno. La metodologia di
insegnamento misto permetterà, nel corso degli incontri, di dare spazio a lezioni
frontale e ad attività in forma seminariale e a lavori di gruppo. Si organizzeranno
confronti con professionisti ed operatori impegnati nei servizi di assistenza
domiciliare che potranno portare la loro testimonianza e le loro esperienze. In
occasione della formazione specifica verranno offerte indicazioni bibliografiche per
l’approfondimento dei temi oggetto della formazione.
Le nozioni, inoltre, verranno approfondite con l’utilizzo di tecniche innovative come
l’e-lerning, metodologia didattica che prevede lo studio individuale on line e con:
 letture a casa con discussione di gruppo
 spiegazioni di testi e articoli
 supervisioni periodiche
 momenti di confronto con i Responsabili del servizio
 Letture ed approfondimenti riguardanti i temi: problematiche degli anziani e
disabili, della sussidiarietà e cooperazione nei servizi sociali
 Consultazione siti internet;
41) Contenuti della formazione:
La formazione specifica si articola su tre moduli.
I – Le politiche sociali ed il nuovo welfare: 1) la legge Quadro per un sistema
integrato di interventi sociali: lo scenario comunitario e nazionale, ruoli istituzionali
ed operativi della Regione Lazio e Ambiti Provinciali; 2) la funzione del Distretto
Sociale; la programmazione dei Servizi nel Piano di Zona; la comunicazione,
l’attuazione degli interventi, il monitoraggio; l'organizzazione dei sub ambiti.
II - Archivistica speciale: 1) gli archivi degli enti pubblici non territoriali; 2) gli
archivi Comunali e privati.
III – l’integrazione con i servizi sanitari e le politiche di governance a favore della
coesione sociale ed economica delle comunità locali.
IV – quanto qui di seguito riportato :
 Normativa di riferimento sull’assistenza domiciliare
 Metodologia e Tecniche di comunicazione per l’approccio all’utenza
 metodologia e tecniche del lavoro di rete
 informazioni sulle opportunità offerte agli anziani nel territorio di
riferimento.
 riflessioni sull’importanza e il senso del ruolo dei volontari nel progetto;
 elementi di pronto soccorso
 il concetto di comunità, casa, gruppo
42) Durata:
50 ore
Altri elementi della formazione
43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Una prima fase di monitoraggio verrà predisposta al termine del percorso formativo
teorico al fine di accertare l’acquisizione delle conoscenze generali e di quelle
specifiche. Durante la fase di realizzazione del progetto, i volontari saranno
impegnati, a rotazione, nei diversi ambiti operativi di cui al punto 7) e 8);
periodicamente verranno predisposte relazioni individuali di attività che
consentiranno agli operatori locali di sostenere maggiormente i volontari in quelle
attività che potrebbero risultare di più difficile realizzazione.
Nel dettaglio:
Per il monitoraggio del piano formativo si provvederà a somministrare ai volontari
prima dell’avvio della formazione, delle schede per rilevare il loro grado di
conoscenza degli argomenti oggetto della formazione generale e della formazione
specifica. Le stesse schede verranno somministrate alla fine del percorso formativo
programmato per rilevare i risultati realmente raggiunti (praticamente si confronterà
il grado di conoscenza degli argomenti oggetto della formazione posseduti all’avvio
del percorso formativo con quelli posseduti alla fine dello stesso) Il piano di
formazione verrà inoltre monitorato in itinere – tramite focus group che
permetteranno di “aggiustare il tiro” modificando il metodo adottato o ritornando su
argomento precedentemente trattati. Il momento di verifica finale verrà fatto su due
livelli, il primo riguarderà la valutazione del percorso i volontari hanno svolto
nell'anno di servizi civile, come hanno vissuto l'esperienza, i rapporti umani, le
competenze acquisite; il secondo livello sarà il giudizio dei volontari sulla
formazione svolta dal nostro ente. Questa seconda parte verrà gestita con questionari
di valutazione (somministrati dal formatore) e da un gruppo di lavoro con
discussione aperta.
CARATTERISTICHE PROGETTO IN RELAZIONE ALLA GRIGLIA
DI VALUTAZIONE RELATIVA AI 20 PUNTI AGGIUNTIVI
44) Valorizzazione dell’ esperienza di volontariato
Un importante contributo al progetto sarà dato dalla partecipazione dei volontari
delle Associazioni, qui di seguito riportate che forniscono già un significativo apporto
concreto e costante ai nostri servizi:





Cenasca : realizzazione nel corso del 2007 di un “Laboratorio di
Orientamento e Formazione per lo Sviluppo Locale” al fine di perseguire una
attività di sensibilizzazione verso forme di micro-imprenditorialità e di
economia sociale e solidale, sia in forma singola che associata, utilizzando le
risorse del territorio in maniera compatibile con l’Ambiente.
Centro Sociale Anziani : nel corso del 2007/2008, in collaborazione con il
Distretto Socio-Sanitario di Alatri, è stato realizzato un progetto di “Nonno
Vigile” .
Ass.ne “Amici della Montagna : nel corso della manifestazione “Estate
Trebana” è stata realizzata una mostra delle Piante Officinale presso l’ Orto
Botanico.
Coop Sociale TrebaNova : nel corso del 2008, con il contributo volontario dei
Soci, è stato realizzato il “Centro Culturale Polifunzionale Sala San Pietro
Eremita”.
Coop Sociale NOI: impostazione di una ricerca sul territorio per la
realizzazione di un progetto per un Turismo sostenibile attraverso la
metodologia innovativa dell’ “Albergo Diffuso”.
Si ritiene fondamentale il contributo della loro esperienza, valido aiuto ai volontari in
servizio civile, soprattutto nella fase iniziale, per “accompagnare” il volontario in
servizio civile alla sua prima esperienza verso il raggiungimento degli obiettivi di cui
al precedente punto 7 e nei modi di cui al punto 8, “ insegnare” il senso di
responsabilità personale e il “beneficio” di questa esperienza che non si esaurisce con
la conclusione del progetto.
Specificatamente i volontari di queste associazioni garantiranno:
 un costante confronto e coordinamento tra i volontari in servizio civile
e gli operatori del progetto, attraverso riunioni a cadenza periodica per
programmare le attività, integrare gli interventi, discutere eventuali
problematiche ed approfondire la conoscenza degli utenti;
 la programmazione, la strutturazione e la conduzione di attività
periodiche specifiche con gli utenti
 una presenza costante che consente di elevare la qualità degli interventi
anche individuali.
45) Valorizzazione del percorso formativo
METODOLOGIE INNOVATIVE
L’analisi dei fabbisogni formativi è quasi universalmente riconosciuta come momento
fondamentale per la realizzazione di interventi efficaci. La formazione mediante
l’utilizzo delle nuove tecnologie si affiancherà a quella tradizionale. Si farà
riferimento alla formazione e-learning erogata tramite tecnologia informatica di
qualsiasi tipo: CD-ROM, Internet.
Nell'e-learning prendono parte al processo formativo una serie di figure e di servizi
che sono la spina dorsale della metodologia didattica: il tutor e la comunità. (tutoring,
comunità di pratica,…) che permettano un reale e fattivo processo di
apprendimentone.
L'e-learning può inserirsi in processi formativi definiti "misti" (o blended learning) in
cui la componente online si affianca alla formazione di stampo tradizionale (interventi
in aula, supporto telefonico, workshop, seminari .
STRATEGIE DI EMPOWERMENT E COMPETENZE TRASVERSALI.
L’ambito progettuale di riferimento ed il contesto di intervento nel quale si trovano ad
operare gli operatori del SCN richiamano la necessità di formare competenze nelle
seguenti aree:
a) operare a favore della comunità apportando nuova consapevolezza e azioni di
senso;
b) costruire, nell’azione sociale collettiva, beni relazionali
c) produzione di servizi ad alta intensità relazionale.
Il progetto di SCN si presta anche per essere luogo di empowerment nella doppia
valenza di empowering ed empowered: nel primo aspetto fornendo alle persone
strumenti per ottenere un controllo sulla vita e scelte professionali dopo aver reso
possibile l’attivazione di processi di consapevolezza nel senso di sviluppo di capacità
di analisi delle proprie risorse, di comprensione dell’ambiente nel quale agisce e di
sperimentazione di nuove competenze. Nel secondo aspetto, il progetto di SCN,
agendo più in generale verso gli attori del territorio, devono attivare produttivamente il
“capitale sociale” attraverso una maggiore consapevolezza critica delle potenzialità e
della componente partecipativa.
Il percorso formativo individua tre aree di riferimento:
a) Area delle competenze tecniche, elementi di professionalizzazione del
volontariato, nei termini di conoscenze e competenze, inerenti alla tipologia
del servizio svolto.
b) Area delle competenze comunicative e capacità relazionali, il saper fare ed
il saper essere;
c) Area della capacità di agire all’esterno, nella comunità, capacità di leggere i
bisogni della comunità, la pratica della solidarietà e promozione del capitale
umano, di confrontarsi con altri soggetti e strutture.
46) Eventuali collegamenti con il mondo del lavoro
L’attore principale è l’individuo che possiede ed utilizza un sistema di competenze
caratterizzato da capacità, motivazioni, valori e un’immagine di sé che gli
consentono di esprimere comportamenti professionali competenti.
Gli obiettivi
Imparare a fare il punto sulle competenze possedute, nel senso più ampio del termine
e mettere in relazione quattro elementi chiave:
_ Ciò che sei (bilancio di personalità);
_ Cosa sai fare (attitudini personali e professionali);
_ Cosa puoi fare (potenzialità);
_ Cosa speri di fare (obiettivi).
Successivamente imparare a mettere a confronto questi elementi con la situazione
attuale del mercato del lavoro nel settore che ti interessa, per poi definire nel
dettaglio un progetto professionale, unito, all’occorrenza, a un progetto formativo.
Infine inserire questa procedura nel contesto della ricerca di lavoro.
Sul piano metodologico il BdC realizzerà attività pratiche strutturate secondo
progressioni di livello e complessità, con l’obiettivo di osservare/valutare le
competenze.
LE FASI
 Ricostruzione del percorso autobiografico (formativo e professionale)
 Il lavoro sulle competenze
 La fase di costruzione delle piste di progetto
 Il lavoro di gruppo
 La restituzione del Documento di Sintesi
 Somministrazione del questionario di gradimento
Il CENASCA CISL di Frosinone, svolgerà un’attività di tutoraggio ed orientamento
dei volontari in riferimento al Mercato del Lavoro, ai servizi per l’impiego e sistema
produttivo dell’area regionale, con la possibilità di definire Piani d’Azione
sull’inserimento lavorativo.
Al termine del percorso formativo, il Comune rilascerà a ciascun volontario un
Bilancio di Competenze .
Data
Il Progettista
Il Responsabile legale dell’ente/
Il Responsabile del Servizio civile nazionale