rousseau 2017 abbs

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Jean-Jacques Rousseau
1712-1778
• 1712 NASCE A GINEVRA IN UNA
MODESTA FAMIGLIA DI ARTIGIANI
• LA MADRE MORÌ DI PARTO
• IL PADRE, DOPO UNA LITE, COSTRETTO
A LASCIARE GINEVRA QUANDO IL
FIGLIO AVEVA DIECI ANNI
• MADAME DE WARENS, LO AIUTA
ECONOMICAMENTE PERMETTENDOGLI
DI STUDIARE FINO AL 1742
• 1742 A PARIGI PER TENTARE LA
CARRIERA DI MUSICISTA
• INCONTRA GLI ENCICLOPEDISTI E
DIVIENE AMICO DI DIDEROT
• 1749 CONCORSO DELL’ACCADEMIA DI
DIGIONE CHE VINSE CON IL DISCORSO
SULLE SCIENZE E SULLE ARTI
• 1756-1762 FRUISCE DELL’OSPITALITÀ
PRIMA DI MADAME D’EPINAY E POI DEL
MARESCIALLO LUXEMBOURG
• (1754) DISCORSO SULL’ORIGINE E
I FONDAMENTI
DELL’INEGUAGLIANZA TRA GLI
UOMINI
• (1755) DISCORSO SULL’ECONOMIA
• (1761) LA NUOVA ELOISA
• (1761) L’EMILIO
• (1762) IL CONTRATTO SOCIALE
• DAL 1766 AL 1767 OSPITE DI HUME
IN INGHILTERRA
• 1770 TORNA A PARIGI
• 1778 SI RITIRA AD ERMENONVILLE
• 1778 MUORE DOPO AVER SCRITTO
LA SUA AUTOBIOGRAFIA
CARDINI DELLA
SPECULAZIONE POLITICA
Introietta ideali del giusnaturalismo
1. LIBERTÀ
2. EGUAGLIANZA
da raggiungere tramite:
• RINNOVAMENTO TOTALE della
società, delle sue tradizioni, delle sue
leggi, delle sue istituzioni politiche
• CONTRAPPOSIZIONE FRA LA
SOCIETÀ CIVILE E L'INDIVIDUO
• FRA LE ESIGENZE PROPRIE DELLA
NATURA DELL'INDIVIDUO E LA VITA
QUALE L'UOMO È COSTRETTO A
VIVERE NELLA SOCIETÀ.
• “Tutto è bene quando esce dalle
mani dell’Autore delle cose, tutto
degenera tra le mani dell’uomo” Emìle
DISCORSO SULLE SCIENZE E SULLE ARTI
(1750)
ACCADEMIA DI DIGIONE:
“LA RINASCITA DELLA SCIENZA E
DELLE ARTI HA CONTRIBUITO A
RENDERE MIGLIORI I COSTUMI?”.
• STATO ORIGINARIO: UOMO FELICE
LA CIVILTÀ LO HA STACCATO,
RENDENDOLO MISERO E INFELICE
• DISTRUGGERE L’UOMO
ARTIFICIALE CREATO DALLA
SCIENZA
• RISCOPRIRE L’UOMO CREATO
DALLA NATURA
PROGRESSO DELLE SCIENZE E
DELLE ARTI
=
AUMENTO DI RICCHEZZA PER LE
COLLETTIVITÀ UMANE
=
DETERMINA L'AMORE PER GLI AGI,
PER IL LUSSO, PER UNA VITA
DEDICATA AD OGNI SORTA DI
RAFFINATEZZA
RISULTATO DEL PROGRESSO
DELLE SCIENZE E DELLE ARTI
Perdita del valore della virtù civica:
1. No qualsiasi sacrificio per il bene
della comunità
2. No disciplinato ed obbediente alle
leggi
3. No sacralità parola data
• DAI COSTUMI ROZZI MA SPONTANEI
E NATURALI ALLA CORRUZIONE E
FALSITÀ
• MENO CORAGGIO
• DEGRADAZIONE DELLE DOTI
GUERRESCHE E DELLE DOTI
MORALI
• NON PIÙ INSEGNAMENTO DEI
DOVERI
•
•
•
•
DIFFUSIONE DELLE SCIENZE
= IMPEGNO SUPERFICIALE
NOZIONISMO
NASCONDE DIFFICOLTÀ
SCIENZA SENZA IMPEGNO MORALE
=
STRUMENTO POLITICO PER I
GOVERNANTI
DISCORSO SULL'ORIGINE DELLA
INEGUAGLIANZA (1754)
• QUAL È L’ORIGINE
DELL’INEGUAGLIANZA TRA GLI
UOMINI ED ESSA È GIUSTIFICATA
DALLA LEGGE NATURALE?
• CONTRAPPOSIZIONE NETTA TRA
FRA L'UOMO, QUALE
ORIGINARIAMENTE È NELLA
NATURA, E LA SOCIETÀ CIVILE
• individuare le cause per cui l'uomo,
originariamente libero e felice,
perviene ad una situazione
radicalmente opposta.
STATO DI NATURA
• UOMO È LIBERO ED UGUALE;
• LE DISUGUAGLIANZE DAL PUNTO
DI VISTA FISICO NON INCIDONO SUI
RAPPORTI FRA GLI UOMINI
• UOMO, GUIDATO DALL'ISTINTO E
SOLLECITATO DAI LIMITATI BISOGNI
NATURALI, CONDUCE UNA VITA
SEMPLICE E TRANQUILLA
• DUE TIPI DI INEGUAGLIANZA:
1. ETÀ, FORZE, SALUTE E DOTI
DELLO SPIRITO OSSIA
DELL’ANIMA;
2. MORALE OSSIA POLITICA:
RICCHEZZA, ONORI, POTENZA,
COMANDO AUTORITÀ
VOLUTA DAL CONSENSO DEGLI UOMINI, E CIOÈ ESSA
DIPENDE DA UNA SPECIE DI CONVENZIONE
l'uomo primitivo
• Pacifico
• L’amor di se stesso è temperato
DALLA PIETÀ E DALLA
COMPASSIONE per il suo simile
quando è colpito da una grave
avversità
• SOLIDARIETÀ verso coloro che
sono più deboli
L’INGRESSO
NELLA SOCIETÀ CIVILE
• L’uomo non è naturalmente sociale
• la perfettibilità: principio che
distingue gli uomini dagli animali e li
rende capaci tanto di evolversi
quanto di corrompersi
I GIUSNATURALISTI
• “hanno trasferito nello stato di
natura delle idee prese dalla società:
parlavano dell’uomo allo stato
selvaggio e dipingevano l’uomo
civilizzato.”
• NON È IL CONTRATTO ALL’ORIGINE
DELLE RELAZIONI SOCIALI E DELLE
SOCIETÀ CIVILI MA È PIUTTOSTO IL
CONTRARIO:
• GLI UOMINI HANNO DOVUTO
ABBANDONARE, PER VIE NON
CONTRATTUALI, IL LORO ISOLAMENTO
INIZIALE PERCHÉ DIVENTASSERO
NECESSARIE LE SOCIETÀ POLITICHE E
LE NORME GIURIDICHE
Discorso sull'origine della
ineguaglianza
• La scoperta delle arti, la lavorazione della
pietra, del ferro, del bronzo, infine
l'agricoltura, consentono all'uomo di
formare associazioni naturali, la famiglia,
la tribù, il villaggio, in cui si esprime la
socialità primitiva dell'uomo.
• Si pongono le prime differenze fra gli
uomini e di conseguenza le prime
diseguaglianze, connessi alle attività che
si svolgono in quelle prime società
naturali.
LA PROPRIETÀ
• “Il primo che, cintato un terreno, pensò di
affermare questo è mio, e trovò persone
abbastanza ingenue da credergli, fu il vero
fondatore della società civile. Quanti
delitti, quante guerre, quante uccisioni,
quante miserie e quanti orrori, avrebbe
risparmiato al genere umano colui che
strappando i paletti o colmando il fossato,
avesse gridato ai suoi simili: “guardatevi
dall’ascoltare questo impostore. Se
dimenticate che i frutti sono di tutti e che
la terra non è di nessuno, voi siete
perduti”.
BELLUM OMNIUM
CONTRA OMNES
• CONTRATTO PROMOSSO DAI
RICCHI
• TERMINE FINALE DISPOTISMO
• RITORNO ALLA NATURALE
EGUAGLIANZA
La storia
• è un processo sostanzialmente
degenerativo che svuota a poco a
poco l'uomo della sua vera umanità e
lo trasforma in un uomo del tutto
artificiale
• l'uomo per natura è buono, commette il
male solamente perché condizionato,
fuorviato dalla società e dalle istituzioni: il
male finisce così coll’identificarsi con
l'organizzazione politica della società.
• " A me basta aver dimostrato che non è
questo lo Stato originario dell'uomo e che
sono soltanto lo spirito della società e le
disuguaglianze da esso generate a
cambiare e alterare tutte le nostre
inclinazioni naturali ".
• «Avevo visto che tutto era
radicalmente legato alla politica, e
che, in qualunque modo si affronti la
questione, un popolo sarà sempre e
soltanto ciò che la natura del suo
governo lo farà essere. A questo
dunque mi sembrava ridursi il gran
problema del miglior governo
possibile: quale sia il tipo di governo
adatto a formare il popolo più
virtuoso, più illuminato, più saggio, il
migliore infine, prendendo questa
parola nel suo senso più vasto»
• No ritorno al periodo selvaggio
• Sì recupero, per mezzo di un governo
adatto, delle qualità naturali
dell’uomo
CONTRATTO SOCIALE(1762)
POLITICA FUNZIONE PEDAGOGICA
" QUAL È LA NATURA DEL GOVERNO
ATTO A FORMARE IL POPOLO PIÙ
VIRTUOSO, PIÙ ILLUMINATO, PIÙ
SAGGIO, IL MIGLIORE POPOLO
INSOMMA, USANDO QUESTA
PAROLA NEL PIÙ ALTO
SIGNIFICATO?"
“L’UOMO È NATO LIBERO E DOVUNQUE È
IN CATENE. C’È CHI SI CREDE PADRONE
DEGLI ALTRI, MA È PIÙ SCHIAVO DI
LORO. COME È AVVENUTO QUESTO
CAMBIAMENTO? CHE COSA PUÒ
RENDERLO LEGITTIMO? RITENGO DI
POTER RISOLVERE QUESTO
PROBLEMA”
LA LIBERAZIONE DELL'UOMO
• PROMOSSA DALL'UOMO STESSO,
CHE SI RICONOSCE COME ESSERE
ORIGINARIAMENTE LIBERO, PER
INFORMARE A TALE LIBERTÀ TUTTA
LA SOCIETÀ POLITICA.
Criterio di legittimità
• non può essere riconosciuto nè il diritto
del più forte, nè qualsiasi altro tipo di
autorità fondato sulla tradizione, e dato
che in natura nessun uomo dispone di un
potere sul suo simile, bisogna riconoscere
che L'UNICO PRINCIPIO DI LEGITTIMITÀ
DELLE ISTITUZIONI RISIEDE NEL
CONSENSO DEGLI INDIVIDUI
CONTRATTO
• non serve a uscire dallo stato di
natura, ma a correggere radicalmente
il corso corrotto della storia;
• l’obiettivo è rifare l’uomo
• LA LIBERTÀ ORIGINARIA
DELL'INDIVIDUO SI REALIZZA
NELL'ATTO DI VOLONTÀ CON CUI
GLI INDIVIDUI FONDANO LA
SOCIETÀ POLITICA.
• QUANDO L'UNITÀ DELLA SOCIETÀ
POLITICA È ESPRESSA DAL
CONTRATTO CUI PARTECIPANO
TUTTI GLI ASSOCIATI, LA VOLONTÀ
DELL'INDIVIDUO E LA VOLONTÀ
DELLA LEGGE FINISCONO PER
IDENTIFICARSI
• IL COMANDO DELLA LEGGE NON È
ALTRO CHE IL COMANDO CHE
L'INDIVIDUO RIVOLGE A SE STESSO
• L'IMPERATIVO DELLA SUA
COSCIENZA.
• IL CONTRATTO SOCIALE IMPEGNA
CIASCUN INDIVIDUO AD ALIENARE
TUTTI I DIRITTI DI CUI GODE ALLA
COMUNITÀ CUI SI DÀ VITA, SI DA
RICOSTITUIRE, NEL MOMENTO
DELLA FONDAZIONE DELLA
SOCIETÀ, L'UGUAGLIANZA
NATURALE FRA TUTTI I
CONTRAENTI.
Il contratto sociale
• LIBERA ADESIONE DI CIASCUN
ASSOCIATO
• NUOVA PERSONALITÀ CHE È
UGUALE PER TUTTI, QUELLA DEL
CITTADINO
• UNA COMUNITÀ IN CUI L'INDIVIDUO
DIVENTA UNA PARTE INDIVISIBILE
DEL TUTTO.
PROPRIETÀ
• LA PROPRIETÀ TRADIZIONALE È
UNA VERA E PROPRIA
USURPAZIONE DEI BENI CHE
APPARTENGONO ALLA
COLLETTIVITÀ, RESA POSSIBILE
DAL SISTEMA POLITICO FONDATO
SULLA FORZA.
• "DA CIÒ DERIVA CHE LO STATO
SOCIALE È VANTAGGIOSO PER GLI
UOMINI SOLO A CONDIZIONE CHE
ESSI ABBIANO TUTTI QUALCOSA, E
CHE NESSUNO DI LORO ABBIA
NIENTE DI TROPPO".
• LA PROPRIETÀ PRIVATA NON PUÒ
ESSERE GIUSTIFICATA COME
DIRITTO PERSONALE AUTONOMO
• IL POSSESSO E IL GODIMENTO DEI
BENI NEI LIMITI DETERMINATI DAL
SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI
NECESSARI
• LA SOCIETÀ LEGITTIMA IL
POSSESSO E TRASFORMA IL
GODIMENTO IN PROPRIETÀ
PRIVATA
• PROPRIETARI CONSIDERATI
DEPOSITARI DEL BENE PUBBLICO
• Il sovrano è il corpo politico nella sua
unità
• la sovranità è la manifestazione della
volontà generale quale risulta
dall'unificazione reale delle volontà
dei singoli cittadini.
• "Ciascuno di noi mette in comune la sua
persona e tutto il suo potere, sotto la
suprema direzione della volontà generale;
e noi tutti in corpo riceviamo ciascun
membro come parte indivisibile del tutto".
Immediatamente, in cambio della
persona privata di ciascun contraente,
quest’atto di associazione produce un
corpo morale e collettivo, composto di
tanti membri quanti voti ha
l’assemblea; il quale riceve da questo
stesso atto la sua unità, il suo io
comune, la sua vita e la sua volontà.
• Questa persona pubblica, che si forma
così dall’unione di tutte le altre,
prendeva altra volta il nome di città e
prende ora quello di repubblica o di
corpo politico, il quale è chiamato dai
suoi membri Stato, in quanto è passivo,
sovrano in quanto è attivo, potenza nel
confronto coi suoi simili. Riguardo agli
associati, essi prendono
collettivamente il nome di popolo, e si
chiamano particolarmente cittadini in
quanto partecipi dell’autorità sovrana, e
sudditi in quanto sottomessi alle leggi
dello Stato.”
• “LA SOLA VOLONTÀ GENERALE PUÒ GUIDARE
LE FORZE DELLO STATO SECONDO IL FINE
DELLA SUA ISTITUZIONE, FINE CHE È IL BENE
COMUNE. CIÒ CHE RENDE GENERALE LA
VOLONTÀ NON È TANTO IL NUMERO DEI
VOTANTI QUANTO L’INTERESSE COMUNE CHE
LI UNISCE. LA VOLONTÀ GENERALE È SEMPRE
RETTA E PERCHÉ TUTTI VOGLIONO
COSTANTEMENTE IL BENE DI CIASCUNO?
PERCHÉ NON C’È NESSUNO CHE POSSA
DENOMINARSI CON QUESTA ESPRESSIONE
…LA VOLONTÀ GENERALE, PER ESSERE
VERAMENTE TALE, DEVE ESSERLO TANTO NEL
SUO OGGETTO QUANTO NELLA SUA ESSENZA:
DEVE PARTIRE DA TUTTI PER APPLICARSI A
TUTTI”
• LA SOVRANITÀ È INALIENABILE E
INDIVISIBILE.
• I GOVERNANTI E GLI STESSI
MAGISTRATI DEVONO ESSERE
CONSIDERATI FUNZIONARI DELLA
VOLONTÀ GENERALE E DEBBONO
UNIFORMARSI ALLE SUE
DISPOSIZIONI
• LA LEGISLAZIONE, CIOÈ IL SISTEMA
DELLE LEGGI POSITIVE, DEVE
ESSERE UNIFORMATA AI DUE
PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA
LIBERTÀ E DELL'UGUAGLIANZA
LEGGE
• GENERALE E IMPERSONALE=NO
ARBITRIO E INSTABILITÀ DELLE
VOLONTÀ PARTICOLARI
• GRAZIE ALLA LEGGE, GLI UOMINI
SERVONO SENZA AVERE PADRONI,
UBBIDISCONO E TUTTAVIA
RESTANO LIBERI
LE LEGGI
• le leggi fanno agire lo Stato, gli
imprimono il movimento
"proprio perché la forza delle cose
tende sempre a distruggere
l'eguaglianza, la forza della
legislazione deve sempre tendere a
mantenerla"
TIPI DI LEGGI
1. LE POLITICHE O FONDAMENTALI che
definiscono il rapporto fra il corpo politico
e lo Stato, il rapporto cioè del tutto con se
stesso
2. LE LEGGI CIVILI che trattano i rapporti fra
i singoli individui e fra i singoli e lo Stato
3. LE LEGGI PENALI che fissano le sanzioni
per chi disubbidisce alle leggi
4. LE LEGGI SCRITTE NEL CUORE,
nell'animo di ogni cittadino, per Rousseau
le più importanti, cioè i costumi, le usanze
e l'opinione pubblica, che formano la vera
costituzione dello Stato
GOVERNO
• corpo intermedio fra i sudditi e lo
Stato
• incaricato dell'esecuzione delle leggi
e del mantenimento della libertà, sia
civile che politica
• investito della forza pubblica.
Forme di governo
1. MONARCHIA: il governo di uno
solo
2. ARISTOCRAZIA: il governo viene
affidato ad una minoranza elettiva
o ereditaria
3. DEMOCRAZIA: il governo viene
affidato alla maggioranza dei
cittadini
• IL GOVERNO DEMOCRATICO È ADATTO PER GLI
STATI PICCOLI
• L’ARISTOCRATICO PER QUELLI DI MEDIA
GRANDEZZA
• LA MONARCHIA PER I GRANDI STATI, IN
QUANTO GLI STATI TROPPO ESTESI
TERRITORIALMENTE RICHIEDONO DI FATTO UN
GOVERNO DISPOTICO-BUROCRATICO, E
L’ESTRANEITÀ RECIPROCA TRA I CITTADINI
IMPEDISCE LA SINCERITÀ, LA PARTECIPAZIONE
E L’AMOR DI PATRIA
MIGLIOR FORMA DI GOVERNO
• DEMOCRAZIA PURA:
il popolo riunito in assemblea non
solamente formula le leggi ma le fa
eseguire e le interpreta
• “La sovranità non può essere rappresentata per
la medesima ragione per cui non può essere
alienata; essa consiste essenzialmente nella
volontà generale, e la volontà non si rappresenta:
o è essa stessa o è diversa, non c'é una via di
mezzo. I deputati del popolo non sono dunque, né
possono essere, i suoi rappresentanti, ma
soltanto i suoi commissari: non possono
concludere nulla in maniera definitiva. Ogni legge
che il popolo in persona non abbia ratificata è
nulla, non è una legge. Il popolo inglese ritiene di
esser libero: si sbaglia di molto; lo è soltanto
durante l'elezione dei membri del parlamento.
Appena questi sono eletti, esso è schiavo, non è
nulla. Nei brevi momenti della sua libertà, l'uso
che ne fa giustifica davvero che esso la perda.”
ATTIVITÀ LEGISLATIVA
• deve essere esercitata dall'intero
corpo politico, cioè dal popolo
riunito nell'assemblea dei cittadini.
GOVERNO
• I membri dell'esecutivo sono
nominati dall'assemblea dei cittadini
e devono essere considerati degli
incaricati, dei commissari, dei veri e
propri funzionari del popolo, la cui
attività è rigorosamente determinata
dalla legge
IL LEGISLATORE
• UN INDIVIDUO ECCEZIONALE, VERAMENTE ISPIRATO,
DALL’ANIMO GRANDE, CHE SI ASSUME LA PIÙ AUGUSTA
ED ARDUA DELLE MISSIONI, QUELLE DI ISTITUIRE UN
POPOLO OSSIA DI DARGLI IL SISTEMA DI LEGISLAZIONE
CHE DEVE PER LUNGO TEMPO REGOLARE LA SUA VITA
COLLETTIVA E DEVE NELLO STESSO TEMPO DARE
FORMA AI SUOI COSTUMI E ALLE LORO ABITUDINI
• RUOLO INDIRETTO PEDAGOGICO: SI LIMITA AD
AGEVOLARE E A CANALIZZARE L’ESPRESSIONE DALLA
VOLONTÀ GENERALE, CHE RESTA PERÒ SEMPRE
SOVRANA IN ULTIMA ISTANZA, LIBERA DI ACCETTARE O
MENO, LE PROPOSTE COSTITUZIONALI DEL
LEGISLATORE.
• NO PARTITI
• MAGGIORANZA DOMINA SU
MINORANZA
• MINORANZA DEVE RICONOSCERE
IL PROPRIO ERRORE
• «DAL CALCOLO DEI VOTI SI DERIVA
LA DICHIARAZIONE DELLA
VOLONTÀ GENERALE….DUNQUE
ALLORCHÉ IL PARERE CONTRARIO
AL MIO PREVALE, QUESTO ALTRO
NON PROVA CHE IO MI ERO
INGANNATO E CHE QUELLA CHE
REPUTAVO ESSERE LA VOLONTÀ
GENERALE, NON LO ERA»
• “Chiunque rifiuterà di obbedire alla
volontà generale sarà costretto
dall’intero corpo ad essere libero”
RELIGIONE
• RELIGIONE DEL CITTADINO: complesso
di principi di dogmi che valgono a
garantire il vincolo sociale e le istituzioni
che su di esso si fondano
• FEDE CIVILE: sovrano indica gli articoli,
che debbono essere semplici, pochi,
enunciati con precisione, senza
spiegazioni né commenti
• "e se qualcuno, dopo aver
riconosciuto praticamente questi
stessi dogmi, si comportasse come
se non ci credesse, sia punito con la
morte; egli ha commesso il peggiore
dei diritti, ha mentito dinanzi alla
legge "
Riferimenti bibliografici
• M. D’Addio, Storia Delle Dottrine
Politiche, vol. II, Genova, ECIG, 1996,
pp. 21-36
• C. Galli (a cura di), Manuale di storia
del pensiero politico, Bologna, Il
Mulino, 2001, pp. 279-287
• J. J. Rousseau, Origine della
disuguaglianza, Milano, Feltrinelli
• J. J. Rousseau, Contratto sociale,
Milano, Feltrinelli
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