ROMA 14 DICEMBRE 2010 I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet 1 I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet ROMA 14 DICEMBRE 2010 Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici Oltre 1 milione di imprese 53 Associazioni di Categoria (fra soci effettivi e soci aggregati) 60 Sezioni Territoriali 2,5 milioni di addetti (presso le Unioni Provinciali di Confindustria) 13% del PIL (dati ISTAT) 2 I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet Mercato e-Content Italia (2008-2011E) ROMA 14 DICEMBRE 2010 Valori in Mln€ e D% +12,2% +12,2% +8,8% 5.351 5.823 7.327 6.527 +7,0% +5,7% +5,0% -12,4% -17,8% +13,5% +13,8% +10,2% Fonte: Elaborazioni Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici su dati NetConsulting 2010 I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet ROMA 14 DICEMBRE 2010 Mercati tradizionali vs digitali (2009): la strada è ancora lunga 15.848* (4%) (* Ricavi lordi in Milioni di euro) 8.515 8.389 6.405 (10%) (2%) (39%) 374 (12%) Fonte: Elaborazioni Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici su dati FIMI, FIEG, AGCOM, Nielsen e AAMS I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet Contenuti a pagamento ROMA 14 DICEMBRE 2010 Valori in milioni di euro 2009 Totale Mercato 4.654 Milioni € Fonte: Elaborazioni Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici su dati NetConsulting, 2010 • News a partire dalla seconda metà del 2008 il settore ha subito il forte impatto della crisi sia sul fronte a Pagamento (composto prevalentemente da abbonamenti su mobile) sia sul fronte Gratuito (basato su raccolta pubblicitaria). I ricavi digitali sono calati complessivamente del 3% circa. • Video nel 2009 il segmento registra un rallentamento, con una crescita del 6.5%. In particolare, a fronte di un andamento stabile della TV satellitare, il Digitale Terrestre, registra una crescita molto consistente pari al 44.3%, e della TV su internet, che cresce del 31.5%, pur ricoprendo un ruolo ancora un ruolo marginale • Musica l’andamento positivo di questo mercato (+33%) che in Italia risulta ancora avere un ampio potenziale, è da attribuire principalmente al mercato della musica on line. • Mobile nel 2009 il mercato ha subito una flessione del 15% ca. dovuta alla riconfigurazione della catena del valore (app store) e alla sostituzione dei modelli di business precedenti • Gioco online la crescita molto forte di questo segmento è legata principalmente alle scommesse e al gioco on-line che registrano un tasso di crescita dell’88% • E-Book è un mercato nato nel corso del 2009, su cui inciderà in modo significativo il lancio di nuovi dispositivi come l’i-Pad I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet Pubblicità digitale ROMA 14 DICEMBRE 2010 Valori in milioni di euro 2009 • • • • Totale Mercato 1.120 Milioni € Il mercato della Pubblicità sulle piattaforme digitale mantiene la sua crescita positiva anche se con un andamento molto più ridotto rispetto agli anni passati: +5% rispetto al 2008, ma in netta controtendenza con l’andamento del mercato pubblicitario tradizionale, che registra un calo del 13% circa. Cresce in particolare la componente della Pubblicità on line (+5.6%), con un incremento di conseguenza anche del peso di questa componente che passa dall’8.7% al 10.5%. Il valore principale continua ad essere rappresentato dai Motori di ricerca, pari a circa 310 Milioni di euro, che anche quello con la crescita più significativa pari al 13,9%. Segue in termini di incidenza la raccolta legata a TV Satellite e TV Digitale Terrestre (segmento a Pagamento), pari a circa 294 Milioni di euro, la cui crescita è legata principalmente al progressivo incremento degli spazi pubblicitari sui canali Premium della TV digitale Terrestre, sebbene la pubblicità sul satellite assuma il peso più significativo, rappresentando poco meno del 23% della raccolta pubblicitaria complessiva. (*) include solo la pubblicità sui canali a pagamento della TV Satellitare, TV Digitale Terrestre e Online TV Fonte: Elaborazioni Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici su dati NetConsulting, 2010 I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet Contenuti Pubblici ROMA 14 DICEMBRE 2010 Valori in milioni di euro 2009 • • • Totale Mercato 49 Milioni € Il mercato subisce un forte rallentamento nel 2009, pari al 17,8%, a fronte di un calo dei finanziamenti pubblici destinati sia alle iniziative in ambito turistico e culturale che nella scuola. In particolare sia nel 2008 che nel 2009 le iniziative in ambito Turismo e Cultura sono rimaste legate principalmente a iniziative isolate e non concertate secondo un approccio sistemico. Nell’ambito della Scuola, la conclusione del progetto «Digiscuola» non è stato immediatamente seguito dal lancio di nuove iniziative, che sono partite solo a fine 2009 e con un ambito più ristretto rispetto al primo. Fonte: Elaborazioni Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici su dati NetConsulting, 2010 I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet La filiera dell’e-Content ROMA 14 DICEMBRE 2010 Aggregazione Distribuzione Produzione Rete Device Produttori di contenuti Verso l’aggregazione e la distribuzione di contenuti Operatori di rete Broadcaster Portali/Motori di ricerca/Over the Top Produttori di device I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet ROMA 14 DICEMBRE 2010 20% - 30% Modello Tradizionale Post Produzione Contenuti Contenuti su mobile: cambia la catena del valore 15% - 20% Aggregazione Distribuzione 40% - 60% Infrastruttura di Rete Accesso Pagamento Aggregatori di contenuti (WASP) Modello basato su App Store Contenuti e Applicazioni 70% - 80% App Store 20% - 30% Fonte: Elaborazioni Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici su dati NetConsulting, 2010 Utenti finali Modello à-la-carte (oggi iTunes genera il 95% dei ricavi online) Streaming audio/video basato sulla pubblicità Basato su abbonamento Convergenza dei modelli di business su Internet Incidenza sul mercato ROMA 14 DICEMBRE 2010 Evoluzione dei modelli di business della musica digitale Riconfigurazione della catena del valore sul mobile I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet Modelli che prevedono: • Streaming gratuito basato sulla pubblicità • • Case discografiche Abbonamento premium mensile su mobile e su Internet Download a pagamento da altri siti (es. iTunes) Aggregatori (Wasp) 2010 Fonte: Elaborazioni Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici su dati NetConsulting, 2010 Operatori di telefonia Consumatore finale 2012 I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet L’accordo di Fastweb per la musica ROMA 14 DICEMBRE 2010 Fastweb Music Dallo scorso mese di novembre offre un catalogo di milioni di brani riservato solo ai propri clienti (1,7 milioni) che potranno esplorarlo in streaming e scaricare quindici titoli al mese con un abbonamento di 6 €. È la prima volta che un operatore telefonico italiano si apre alla fornitura di contenuti musicali oltre che di banda per il download. E al mondo sono pochissimi i provider che offrono un servizio analogo. Il nuovo servizio Fastweb, fornito in collaborazione con Dada, consente di accedere in streaming, senza limiti di tempo, a tutto il catalogo musicale che offre oltre quattro milioni e mezzo di titoli delle maggiori case discografiche e di etichette indipendenti. A questi si aggiungeranno, progressivamente, un milione e mezzo di altri brani di cui Dada ha già le licenze. Il catalogo sarà aggiornato costantemente, come promette Fastweb, «alimentato ogni giorno con decine di nuovi pezzi, rimasterizzazioni di vecchi hits, novità, anteprime e canzoni in esclusiva messe a disposizione sul web prima che nei negozi». I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet ROMA 14 DICEMBRE 2010 Un nuovo mercato per i contenuti pubblici Un nuovo fronte di sviluppo dei contenuti pubblici potrà venire dall’apertura delle banche dati pubbliche ai privati (modello Open Government). Sulla scorta delle best practices internazionali, Data.gov (USA), Data.gov.uk (UK), France Numerique, i dati pubblici italiani potrebbero essere messi a disposizione dei privati per la loro digitalizzazione, generando opportunità di business. Il settore pubblico potrà ricavarne benefici economici da reinvestire nella digitalizzazione di ulteriori contenuti, generando così un circolo virtuoso. Gli esempi più importanti di contenuti pubblici sono relativi a: • CARTOGRAFIA (tra i Soggetti privati interessati al business troviamo Produttori software e di navigatori satellitari, Provider servizi di infomobility, ecc.); • • DATI EPIDEMIOLOGICI (Aziende farmaceutiche, Compagnie di assicurazione); • • • URBANISTICA (Imprese, per nuovi insediamenti produttivi e residenziali); PREVISIONI METEO MEDIO-LUNGO TERMINE (Tour operator, Aziende agricole, Compagnie di assicurazione); ATTIVITA’ PRODUTTIVE (Ricerche di mercato, ecc.); REGISTRI IMMOBILIARI (Ricerche di mercato e Sistema bancario). I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet ROMA 14 DICEMBRE 2010 Ostacoli allo sviluppo del mercato dei contenuti digitali della Scuola Esistono diversi ostacoli allo sviluppo del mercato dei contenuti digitali per la Scuola: Sistema • • Assenza di un progetto organico a livello sistemico nel mondo della scuola che porti ad una progressiva diffusione dei contenuti digitali a supporto della didattica Resistenza da parte di una fascia di insegnanti tecnologicamente “meno avanzata” Mercato • • Approccio difensivo del mondo dell’editoria Timore degli editori di un abbassamento delle barriere di ingresso sul mercato dell’editoria scolastica, come conseguenza della dematerializzazione del mercato stesso (minori capitali da immobilizzare per intraprendere un’attività di editore on line) Impatti sulla catena distributiva da valutare Mancanza di un approccio teso a creare un vero e proprio mercato Finora si è adottato un approccio per sperimentazioni successive, senza che vi fosse una vera e propria pianificazione né un piano di sviluppo delle iniziative stesse I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet Cambia la catena del valore nell’editoria ROMA 14 DICEMBRE 2010 Modello Tradizionale 10% - 15% Autore 25% - 32% 6% - 7% Editore Produzione 4% - 5% Marketing 8% Distribuzione 40% Retail Modello basato su e-Book 20% - 30% Autore • • • 31% - 45% 1% - 2% Editore Produzione 5% - 7% Marketing 25 - 30% Distribuzione Retail Aumenta la distribuzione del valore a favore di Autore ed Editore Si riduce il prezzo dei titoli, da circa 20€ a 9€ Si rende necessario per gli editori un investimento iniziale, abbastanza consistente Fonte: Elaborazioni Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici su dati NetConsulting 2010 I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet e-Book 2008-2011E ROMA 14 DICEMBRE 2010 • Mercato in crescita esponenziale per effetto del lancio della piattaforma e-Book • Kindle di Amazon è l’e-Reader Valori in milioni di euro più popolare, ma a questo si aggiungono molti altri tra cui anche iPad di Apple (recentemente lanciato) • L’apertura delle piattaforme a tutti gli standard rappresenta uno dei driver per lo sviluppo del mercato, unita al lancio di dispositivi in grado di offrire più funzioni • Ad oggi in Italia sono ancora molto pochi gli editori che hanno sviluppato e-Book, ma si attende un forte sviluppo a partire dal 2011 Fonte: Elaborazioni Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici su dati NetConsulting 2010 I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet News on-line: le linee evolutive ROMA 14 DICEMBRE 2010 La congiuntura economica e il trend negativo dei lettori e della raccolta pubblicitaria (-25% nel 2009) hanno evidenziato le criticità dei modelli di business dell’editoria tradizionale ed hanno messo in discussione le attese e le strategie su internet. A livello globale gli editori si stanno indirizzando su tre principali linee evolutive per valorizzare e monetizzare i contenuti Web A Pagamento su Web Nuove soluzioni a pagamento per fruire dei contenuti su Web: gli annunci degli ultimi mesi e quelli previsti includono sia le formule ad abbonamento sia quelle più flessibili che prevedono micropagamenti. La realtà nazionale è alquanto impreparata a tali soluzioni e per il 2010 non sono previste soluzioni simili nel nostro paese. e-Book Avvento di soluzioni basate su lettore dedicato (e-Reader) laddove l’editore è il Content owner di servizi offerti da terzi. La tecnologie non è ancora in grado di indicare le soluzioni vincenti e gli editori stanno cercando di fare “sistema” puntano ad una offerta di tipo “aperto” con cui mantenere il controllo dei contenuti e la gestione dei lettori. A Pagamento su mobile Nuove soluzioni gratuite e a pagamento per la nuova generazione di strumenti e terminali mobili evoluti (iPhone ad esempio) in grado di sfruttarne l’enorme successo e gradimento presso il pubblico. Applicazioni simili sono già disponibili anche nel nostro paese da parte dei principali Editori. I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet ROMA 14 DICEMBRE 2010 Le nuove piattaforme per i libri on-line Mercato Italia: i titoli e-Book in italiano disponibili sono circa 6.000 e arrivano a coprire l’1,5% dei titoli “commercialmente vivi” (esclusa editoria scolastica, universitaria e professionale). Per un confronto, a gennaio 2010 erano solo 1.619, pari allo 0,4%. L’1,3% degli italiani (pari a 665-mila persone) negli ultimi 12 mesi ha acquistato almeno un e-Book: il prezzo medio “di copertina” è 7,95€. L’e-Book valeva a metà 2010 lo 0,1% del mercato trade italiano (3,4 ML€). Negli Stati Uniti le vendite degli e-Book si prevede supereranno a fine anno il 9% delle vendite complessive di libri nel mercato trade. Insieme ai devices (e-Reader come Kindle e Sony, Tablet come l’i-Pad) si stanno diffondendo quindi le piattaforme di distribuzione. IBS ha circa 5-mila titoli in catalogo (sui 500-mila di carta) e sta lanciando un suo lettore. Book republic: 1.500 titoli e 70 editori rappresentati Simplicissimus: 1.300 titoli e 85 editori rappresentati Biblet store (Telecom Italia): 3-mila titoli e 20 editori rappresentati. Avrà un suo lettore connesso con una scheda 3G con la quale si potranno acquistare i libri (70% revenues all’editore, 30% alla piattaforma). e-Books Italia: 1.300 titoli e 30 editori rappresentati. Google e-Books: arriverà in Italia nella primavera del 2011, mentre Amazon è appena sbarcato nel nostro Paese, ma non offre ancora e-Book italiani, perché mancano gli accordi con gli editori. I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet I pagamenti elettronici ROMA 14 DICEMBRE 2010 Alto Bonifici Fatture Bollettini Acquisto Retail (POS) Money transfer P2P Ricarica pre-pagate Valore transazione Pedaggi/transiti Top-ups M-Ticketing Parking ZTL M-Betting MCommerce Content (Pay TV) Entertainment Ticketing Acquisto Retail (POS) Parking Basso Remoto Proximity I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet ROMA 14 DICEMBRE 2010 Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale Il Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale è stato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri nel gennaio 2009. I compiti del Comitato sono: • coordinamento delle azioni per il contrasto del fenomeno; • studio e predisposizione di proposte normative; • analisi e individuazione di iniziative non normative, ivi compresa anche la eventuale stipula di appositi codici di condotta e di autoregolamentazione. La Federazione, insieme alle Associazioni aderenti interessate al tema, ha svolto il 16 marzo 2009 una audizione presso il Comitato. Nel luglio 2010 il Comitato ha deliberato di costituire di una speciale task force interna con lo scopo di elaborare un codice di autoregolamentazione tra tutti quei soggetti che operano in ambito digitale per contrastare uniti il fenomeno della pirateria. Al momento l’attività del Comitato non ha conseguito sul piano propositivo alcun effetto concreto, non risultando essere state elaborate proposte I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet ROMA 14 DICEMBRE 2010 Regolamento dell’AGCOM sul diritto d'autore L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, come previsto dall’articolo 6 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 44 (c.d. “decreto Romani”), sta lavorando alla proposta di regolamento per l'enforcement dei diritti d'autore nelle attività di fornitura di servizi media audiovisivi preannunciato per dicembre. La Federazione auspica che il regolamento affronti il problema della pirateria on line non solo in termini repressivi ma anche per la proposizione di nuovi modelli di business, eventualmente, da promuovere ed incentivare. Nel febbraio del 2010 l'Autorità aveva pubblicato un'indagine conoscitiva sul "diritto d'autore sulle reti di comunicazione elettronica" in cui veniva affermato che non esistono dati affidabili né circa le conseguenze della cosiddetta pirateria on line, né circa l'entità del fenomeno, né in relazione alle conseguenze della progressiva diffusione di risorse di connettività a banda larga. L’Autorità affermava anche che nella disciplina del diritto d'autore vengono in rilievo una pluralità di interessi contrapposti, tutti egualmente meritevoli di tutela. Accanto a quelli dei titolari dei diritti, si collocano infatti quelli di tutti i cittadini alla libertà di espressione, all'accesso alla cultura, all'accesso ad Internet ed alla privacy. I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet Le opportunità di sviluppo (1/3) ROMA 14 DICEMBRE 2010 • La diffusione delle tecnologie digitali nel mercato dei contenuti ha evidenziato le enormi possibilità che possono derivare dalla loro utilizzazione. In una contingenza di "segni meno", primo tra tutti il –5% del PIL, l’e-Content ha ampliato il mercato dell’ 8,8%, raggiungendo un fatturato di quasi 6 MLD€ • Le potenzialità riguardano tutti i comparti, dai contenuti più "tradizionali" audiovisivi ed editoriali, alla comunicazione, ai contenuti per il gioco e l’intrattenimento, a quelli scientifici, senza dimenticare i dati pubblici che sono un vero e proprio giacimento in gran parte inesplorato • L’industria si sta impegnando per cogliere queste opportunità ma è anche compito della politica far sì che si crei, nel nostro Paese, l’ambiente più favorevole affinché ciò avvenga individuando insieme i percorsi di sviluppo migliori I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet Le opportunità di sviluppo (2/3) ROMA 14 DICEMBRE 2010 • Innanzitutto vanno evitati ostacoli e freni al mercato. Il recente provvedimento sulla copia privata è un esempio negativo di norma “analogica” non più adatta al nuovo contesto digitale. La norma, nella sua forma attuale, rischia di diventare una "tassa" che rallenterà i consumi di prodotti tecnologici (apparati, supporti e memorie) e quindi anche lo sviluppo dei servizi connessi • Un punto di grande criticità è rappresentato dall’arretratezza dei contenuti pubblici digitali, denotando la scarsa attenzione dello Stato su questo settore. Con una contrazione di -17,8%, gli investimenti pubblici in contenuti digitali l’anno scorso non hanno superato i 50 ML€. Eppure si tratta di contenuti strategici per il Paese quali l’istruzione, il turismo, i beni culturali, la cui digitalizzazione porterebbe vantaggi innegabili per tutti e da tutti i punti i vista. Tenendo conto delle ristrettezze di bilancio dello Stato, dal convegno è emersa la proposta di sostenere lo sviluppo dei contenuti digitali pubblici attraverso partnership pubblico-privato e modalità di project financing I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet Le opportunità di sviluppo (3/3) ROMA 14 DICEMBRE 2010 • Definire nuove norme per tutelare la proprietà intellettuale (anche attraverso l’educazione soprattutto dei giovani e forme di autoregolamentazione), sviluppare la creatività e l’ingegno, stimolare l’innovazione, offrire strumenti per favorire nuova imprenditorialità nel digitale • Garantire una fiscalità equa a sostegno degli operatori dell’offerta (es: equiparare il regime IVA digitale a quello analogico con IVA al 4%), creare stimoli alla domanda di servizi digitali anche contribuendo all’eliminazione del digital divide e completando l’alfabetizzazione digitale • In conclusione è necessario sviluppare una vera e propria Politica Industriale del digitale coinvolgendo tutte le componenti pubbliche e private relative alla produzione, alla elaborazione, al "trasporto" e all’utilizzo/consumo dei contenuti digitali I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet Competence needs ROMA 14 DICEMBRE 2010 OPERATE PLAN BUILD I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet Innovate is a priority ROMA 14 DICEMBRE 2010 Digital Innovation represents a priority because it has direct impacts on GDP’s growth, enhancing productivity, increasing employment and improving investments. The Digital Country Plan implies the following: develop Digital Know How trough schools, Government and Industry (and Confindustria the Italian Confederation of Industry) promotion stimulate Digital Services use in Businesses, PA and Families develop Digital Services (e-Government, e-Banking, eCommerce) develop Digital Networks: eliminate Digital Divide, New Generation Networks (NGN) Digital Know-How Digital Service Offer Digital Networks Digital Service Demand I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet ROMA 14 DICEMBRE 2010 1 Free Markets: more value, less costs Effective market liberalization. Increase their competiveness, avoiding in-house contract and increasing quality and competences in public tenders 3 Public Administration partner for growth Make PA simple, efficient and productive. Acquire knowledge, organizational and technological innovations reducing burdens and improving better services for citizen and enterprises 5 Employment and quality Adapt working conditions to new markets. Integrate flexibility and security fostering life long learning, meritocracy and working opportunities 7 Digital country: new business and rules Foster transition to digital, enlarge public and private contents market, promote free competition and defend intellectual property right ” 9 Fiscal policy for growth Harmonise fiscal and taxes burdens on services with those applicable in others Countries, making Italy attractive for innovation and investments 10 POLITICAL PRIORITIES 2 Knowledge: insurance for the future Invest in knowledge. Merits and excellences should be seen as pillars of our training system, improving professional profiles, learning methods and school and universitary programmes 4 Innovation is not an option Foster innovation, research, technological transfer and new management models, to companies, particularly SME’s to make them succeed in the global market 6 Flexible enterprises for a strong economy Promote flexibility and market growth. Encourage outsourcing process, by promoting companies aggregation and start up of new initiatives and markets 8 More credit to the future Promote access to financial instruments and credit. Better responds of credits to innovative enterprises needs; reduce unbearable payments delay 10 Networks and infrastructures: engines for growth Prepare Italy with infrastructural and technological networks comparable to those existing in the more advanced Countries 26 I nuovi modelli di business dell’industria dei contenuti nell’era di Internet Our main Country-objectives ROMA 14 DICEMBRE 2010 1. Boost digital family percentage from 45% up to 80% 2. Augment percentage of companies using internet from 66% to 100% 3. Increase percentage of Municipalities with on line services to 100%, expand Certified Electronic Mail and Electronic Signature. 4. Implement a School Digital Plan (100% schools linked to the net and PCs in classrooms, 75% of Teachers with ICT Certification, 50% of families keeping on line contacts with schools) 5. Expand at national level the Digital Health Model (100% of Doctors on line and 100% prescriptions and Digital Certificates) 6. Improve Broadband coverage (up to 20 Mega) to 95% e broad band (superior of 2 Mega) to 100%. Priority to Industrial Districts 7. Develop NGN infrastructures (100 Mega) to a 25% coverage. Priority to enterprises and PA