Dinamica della Litosfera
isostasia
Teoria della deriva dei continenti di Wegener
La teoria come formulata da
Wagener affermava che circa
200 milioni di anni fa tutti i
continenti erano riuniti in un
solo grande continente, la
Pangea, circondato dal mare
Panthalassa.
Circa 180 milioni di anni fa la
Pangea cominciò a
smembrarsi.
L’Amasia è un
possibile supercontinente
del futuro, che potrà
formarsi probabilmente fra
250 milioni di anni,
circondato dall’oceano
Atlantico.
.
Secondo altre previsioni ai
potrebbe tra 250 milioni di
anni formare un
supercontinente, la
Pangea Ultima, circondato
dall’oceano Pacifico.
Le prove della teoria della
deriva dei continenti
Wegener presentò, come prove a favore della sua
teoria, alcune osservazioni:
- la corrispondenza
geomorfologica tra
le coste.
- Diverse prove paleontologiche (ad esempio
Mesosaurus, rettile vissuto circa 250 milioni di anni fa sia
in Africa che in Sudamerica, privo di strutture che
potessero permettere la capacità natatoria).
- Prove paleoclimatiche.
Teoria dell’espansione dei
fondali oceanici
Dorsali oceaniche
Un sistema di rilievi che attraversa gli oceani,
per una lunghezza totale di 70.000 km.
Sulle rocce dei fondali oceanici si osservarono
inoltre strane anomalie magnetiche: il basalto della
crosta oceanica presenta bande di inversione di
polarità magnetica; un po’ come se periodicamente
il Polo Nord migrasse al Polo Sud e poi tornare
nella sua posizione.
Le creste delle dorsali presentano un
avvallamento centrale, la rift valley, largo
poche decine di km e profondo anche 2 km.
Le pareti del rift presentano delle faglie, da
cui fuoriescono lave femiche. La dorsale
non è una struttura continua, presenta
inoltre delle faglie trasformi, perpendicolari
ai rift, che scorrono tra loro, in modo
reciproco.
Faglie trasformi
Pianura abissale
Fosse oceaniche
La fossa delle Marianne è la fossa oceanica conosciuta
come la più profonda al mondo. La fossa è delimitata
dall'incontro di due placche tettoniche, in una zona di
subduzione, dove la placca del Pacifico si insinua sotto
la placca delle Filippine. Il punto più profondo si trova a
10.994 metri sotto il livello del mare.
Teoria dell’espansione dei
fondali oceanici
paleomagnetismo
Le inversioni di polarità del campo magnetico del nostro
pianeta sono documentate dallo stato di
magnetizzazione assunto dalle rocce basaltiche dei
fondali oceanici (bande a magnetizzazione
normale/inversa speculari rispetto alle dorsali
oceaniche).
Negli anni 1967-68 l’imponente sforzo di
ricerca dette i suoi frutti generando un
modello che tendeva a rappresentare
l’attività del nostro pianeta come un
tutt’uno: terremoti, vulcani, formazione
delle montagne, isole vulcaniche e altre
strutture secondarie non erano altro che la
conseguenza di un’unica causa connessa
con il movimento relativo di tratti di crosta
terrestre.
Teoria della tettonica a placche
(o zolle)
 La superficie terrestre è costituita da una
serie di grosse placche (o zolle).
Queste sono in continuo movimento,
probabilmente determinato da correnti
convettive al di sotto delle placche. Il
motore delle celle di convezione è il calore
endogeno del pianeta.
I limiti di placca sono sede di importanti
fenomeni geologici: terremoti, orogenesi,
vulcanesimo.
Margini
Ciascuna placca è limitata da margini.
Si osservano tre tipi di margine:
Margini divergenti costruttivi
Margini convergenti distruttivi
Margini conservativi
Margini divergenti costruttivi
I margini divergenti o costruttivi:
coincidono con le dorsali oceaniche e i rift
continentali (aree di distensione) dove vi è
una continua produzione di crosta, mentre
la porzione già formata tende ad
allontanarsi.
Intensa attività vulcanica,
debole attività sismica.
Rift Valley africana
Margini convergenti distruttivi
Quando i margini di due placche si
avvicinano si parla di margini convergenti.
Gli effetti che ne derivano dipendono dalla
natura delle due placche.
Possiamo osservare tre diverse situazioni:
• collisione litosfera oceanica - oceanica
• collisione litosfera oceanica – continentale
• collisione litosfera continentale - continentale.
Collisione litosfera
oceanica – continentale
Conseguenze del processo sono:
La formazione di una fossa oceanica nel
limite tra le due placche.
Attività sismica intensa lungo il piano di
subduzione.
Formazione di un arco vulcanico e
orogenesi (formazione di sistemi
montuosi) lungo le coste.
Cordigliera delle Ande
Collisione litosfera
oceanica- oceanica
Crosta continentale – crosta continentale
Margini conservativi
I margini conservativi lungo i quali le zolle
adiacenti semplicemente scivolano l’una
accanto all’altra generando faglie trasformi
analoghe a quelle che si formano sulle
dorsali.
Forte attività sismica.
Motore della tettonica a placche
Le cause del movimento delle placche
sono ancora poco chiare e motivo di
ricerca e discussione in ambito scientifico.
Moti convettivi nel mantello: presenza di
celle termiche convettive. Rami ascendenti
di celle convettive collocati sotto le dorsali,
discendenti in corrispondenza alle zone di
subduzione.
Secondo altri modelli la forza in grado di muovere le placche
sarebbero i pennacchi di magma che provengono dall’interno
della Terra e che costituiscono i cosiddetti "punti caldi" (hot
spot), che si trovano per esempio in corrispondenza delle Isole
Hawaii.
Hot spot
I “punti caldi” indicano fenomeni vulcanici
isolati, ovvero non connessi ai margini
delle placche.
Sono probabilmente generai da pennacchi
di materiale caldo che risale dal mantello.
Il punto di risalita sembra mantenersi
costante, mentre le placche si muovono.