nota metodologica - Dipartimento di Scienze sociali e politiche

NOTA METODOLOGICA
 Seguendo uno schema di tipo circolare, possiamo considerare che l’agire
umano produce effetti di trasformazione dell’ambiente naturale e delle
condizioni materiali (coltivazione, sfruttamento delle risorse, nuove
applicazioni tecniche e nuove forme di organizzazione della produzione,
nuove forme culturali, sociali e istituzionali, ecc.), le quali, cristallizzandosi in
strutture relativamente stabili, condizionano a loro volta l’agire successivo,
senza peraltro creare un determinismo tale da eliminare la possibilità di reagire
a tali condizionamenti. (tratto da Introduzione alla sociologia, Franco Crespi,
ed. Il Mulino, Bologna, 2002)
 PARADIGMA DELLA STRUTTURA VS PARADIGMA DELL’AZIONE
 CRESPI: superamento dei due paradigmi precedenti al fine di considerare la
società come:
- da un lato, il prodotto dell’azione umana, una cristallizzazione dell’agire
(STRUTTURA);
- dall’altro lato, la capacità degli attori sociali di intervenire sulla struttura per
cambiarla (AZIONE).
LA SOCIETÀ DI VETRO.
PER UN’ETICA DELLA FRAGILITÀ.
(di Philippe Corcuff)
 La società contemporanea può essere definita come una società di vetro che si
caratterizza per la presenza di istituzioni fragili che spesso non sono in grado
di formalizzare e di regolarizzare le proteiformi esperienze vissute dagli
uomini e dalle donne odierni.
 Corcuff e le «trascendenze relative»: si tratta di un concetto che non esprime
un carattere assoluto, ma che si presta a un’interpretazione innovativa dei
dilemmi etici che contraddistinguono gli individui contemporanei. In quanto
relative, esse sono intrinsecamente fragili e generano forme d’inquietudine.
 3 nuclei tematici:
- la vita quotidiana nella contemporaneità;
- i discorsi filosofici e sociologici circa la post-Modernità;
- la costruzione di una politica d’emancipazione per il XXI secolo.
NOTA Trascendenza: nozione in cui si identifica una forma di esistenza non riconducibile alle
determinazioni dell’esperienza (Devoto-Oli, 1995).
LA VITA QUOTIDIANA NELLA CONTEMPORANEITÀ
 Contesto:
- capitalismo reticolare, flessibile e globale;
- perdita di punti di riferimento moderni;
- iper-riflessività intellettuale;
- libertà da (vincoli istituzionali) e libertà di (fare ciò che si vuole);
- rapporto locale/globale (localismi).
 Istanze psico-sociali:
- centralità e ossessione dell’io (progettualità narrative);
- cultura del narcisismo (la psicologia ha sostituito la religione);
- richiesta identitaria tra soggettivismo e intersoggettività;
- ansia e angoscia di vivere (Bourdieu e il «senso pratico»);
- il disincantamento del mondo porta a forme di cinismo (“salvo la mia pelle”)?;
- l’estetica del vuoto in seguito alla scoperta dell’arbitrario e dell’assurdo alla base
dell’esistenza umana.
 Esempi tratti dalla filmografia:
- Taxi driver e la solitudine della vita moderna;
- Face off e l’ambiguità dell’etica contemporanea che oscilla tra l’individuale e il
collettivo.
 Ritorno all’ “ingenuità” e alla semplicità nella comprensione del mondo.
I DISCORSI FILOSOFICI E SOCIOLOGICI
CIRCA LA POST-MODERNITÀ
 Il problema della conoscenza:
- la Modernità e la costruzione di certezze;
- la post-Modernità e la decostruzione di queste;
- la costruzione sociale della realtà.
 Le nuove sociologie (il cui fine è quello di spiegare l’esigenza degli individui
contemporanei, caduti nell’incertezza della società di vetro, di avere dei punti
di riferimento relativi):
- la sociologia critica di Bourdieu (e l’esercizio riflessivo della ragione);
- la sociologia delle scienze di Callon e Latour (e la ragione collettiva,
scientifica e tecnica);
- la sociologia dell’azione di Boltanski e Thévenot (e gli spazi pubblici come
luoghi di dibattito e di confronto).
 L’umanesimo ecologico, sostenibile, democratico (ad esempio, qualità della
vita, dimensione del rischio, crisi etnocentrismo).
LA COSTRUZIONE DI UNA POLITICA
D’EMANCIPAZIONE PER IL XXI SECOLO
 La politica viene qui intesa come il tentativo di creare uno spazio comune,
pubblico e di confronto tra persone diverse.
 Per una socialdemocrazia liberale che tenga conto:
- della questione sociale (attenzione alla giustizia sociale, alle disuguaglianze e
all’individualità dei singoli);
- della democrazia (tensione tra democrazia rappresentativa e democrazia
diretta);
- dell’autonomia individuale
 Si “deve” adottare una via riformista (all’interno delle istituzioni) oppure una
via alternativa (legata alle associazioni e ai movimenti sociali)? Una politica
della fragilità, quindi, conduce all’incertezza.
 Verso una «politica della carezza» che conduce la società verso la scoperta
dell’inedito, dei tentativi, delle prove.
 Verso una democrazia partecipativa.
PER CONCLUDERE…
 Le descrizioni e le teorie sin qui esposte possono essere riassunte attraverso
l’avverbio «forse» che esprime una possibilità, segnata dal dubbio e
dall’incertezza.
 Ciò si traduce in un invito a mantenere una capacità critica e una maturità di
giudizio tali da imbattersi sempre in nuove e stimolanti interpretazioni della
realtà sociale.