Il sistema tributario italiano
Le entrate pubbliche
I principi di ripartizione
La capacità contributiva
La scelta dei tributi
L’Irpef
L’Irpeg
L’IVA
1
Le Entrate Pubbliche
Si definiscono entrate pubbliche tutte le
entrate che hanno finalità di finanziare il
costo dell’attività dei soggetti pubblici e
che affluiscono nelle casse dei soggetti
pubblici:
Imposte
Indebitamento
Vendita di beni e servizi
Altre entrate (es. condoni)
2
Il finanziamento della spesa pubblica in Italia (valori in %)
100
80
60
40
20
0
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
-20
Imposte totali
Indebitamento
Vendita di beni e servizi
Altre entrate
3
La classificazione delle EP
Operazioni Bilaterali (cessione di un servizio):
Transazioni Reali e Finanziarie (es. sottoscrizione di
titoli del debito pubblico)
Operazioni Unilaterali:
Entrata volontaria (donazione) e coattiva (imposte)
La classificazione di Einaudi
prezzo pubblico
prezzo politico
imposte
4
… le altre classificazioni
 Da un punto di vista giuridico le entrate possono essere
di diritto privato e di diritto pubblico a seconda del
rapporto tra l’ente pubblico e i consumatori del bene o
servizio prodotto
 possono essere originarie, ovvero derivanti dalla
gestione di risorse proprie dell’ente pubblico, oppure
derivate, ovvero ricavate coattivamente dalla ricchezza
e dall’attività economica dei privati (es. Irpef)
 possono essere ordinarie o straordinarie … …
5
Le imposte ordinarie ...
Prezzo di mercato
prezzo sociale (o quasi privato)
prezzo pubblico
monopolio fiscale
prezzo politico
tassa
contributo speciale
imposta
6
… le imposte ordinarie ...
Il prezzo di mercato
è il prezzo che l’ente pubblico
ricava dalla vendita diretta dei beni
e servizi prodotti
Il prezzo pubblico è
il prezzo applicato in regime
di monopolio e che
discrimina sui livelli di
prezzo a seconda della
classe dei consumatori
Il prezzo sociale (o quasi
privato) garantisce il corrispettivo
per il bene o servizio fornito
e le altre finalità (esempio imprese
pubbliche che vendono
a prezzi di mercato)
Il monopolio fiscale
è il prezzo che copre
i costi e reca un introito
nelle casse dell’ente pubblico
7
… le imposte ordinarie ...
Il prezzo politico
determina un ricavo inferiore
ai costi di produzione;
la differenza è ripartita sui
terzi attraverso un’imposta
Il contributo speciale
rappresenta il recupero coattivo
di parte del costo di un servizio
reso indipendentemente
dalla domanda
La tassa è il compenso, inferiore
al costo, che l’utente paga per un bene
o un servizio di cui faccia
una esplicita domanda
(ad esempio le tasse scolastiche)
L’imposta è il prelievo di
una somma di denaro da
un individuo, indipendentemente
dal suo effettivo uso del
bene e servizio
corrispondentemente prodotto
8
Classificazione delle imposte
Le imposte possono essere:
 dirette e indirette: colpiscono le manifestazioni dirette della ricchezza
o della capacità contributiva (dirette), come ad esempio il reddito e il
patrimonio; colpiscono le manifestazioni mediate ossia quando la
capacità contributiva si incorpora in un atto di scambio o di consumo,
come ad esempio il trasferimento o il consumo di beni
 reali e personali: colpiscono la ricchezza oggettiva (reali), ossia sono
commisurate ad un determinato oggetto imponibile; colpiscono la
ricchezza in quanto posseduta (personali), ossia considerano la
posizione individuale del contribuente
 generali e speciali: se colpiscono tutti (generali); colpiscono solo
alcuni redditi (speciali)
 ordinarie e straordinarie: previste in via permanente (ordinarie) o
meno (straordinarie)
9
I Principi di Ripartizione
 La ripartizione delle imposte deve garantire certezza,
comprensibilità e semplicità, deve assicurare un’equa distribuzione
dell’onere fiscale.
 Il Beneficio o Controprestazione
si verifica una prestazione di servizi contro moneta, in modo che il cittadino
contribuisca in relazione al vantaggio tratto dall’attività pubblica; si
applicano i principi della giustizia tributaria; si verifica una corrispondenza
tra l’onere tributario e il beneficio arrecato al contribuente
 Il Sacrificio
inteso come riduzione dell’utilità arrecata dall’imposta. Non sono possibili
valutazioni quantitative e, pertanto, si prescinde dal vantaggio tratto dai
singoli individui. In base a questo concetto si può distinguere:
– il sacrificio assoluto (l’imposta sottrae lo stesso ammontare di utilità a tutti
gli individui)
– il sacrificio proporzionale (… ammontare proporzionale …)
– il sacrificio minimo (il sacrificio va minimizzato rispetto alla collettività)
 La Capacità Contributiva
si fa riferimento a indici oggettivi della capacità a pagare tributi (reddito,
patrimonio e consumo); “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche
in ragione della loro capacità contributiva” - art.53 della Costituzione
10
I principi politici e i principi tecnici
I principi politici
La giustizia tributaria
La discriminazione
quantitativa e qualitativa
I principi tecnici
La certezza
La comodità
L’economicità
La sufficienza
I principi giuridici
L’imposizione per legge
La capacità a contribuire
11
La capacità contributiva
 Il reddito, inteso come flusso da
destinare al consumo o al risparmio
 Il patrimonio, inteso come stock di
ricchezza
 Il consumo, inteso come parte di
reddito non destinata ad essere
risparmiata
I tre indici non devono essere considerati
separatamente, ma contemporaneamente con gli
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adeguati pesi e ponderazioni
Il Reddito può essere
Effettivo: reddito conseguito in un arco
temporale definito
Normale: reddito convenzionale derivante da
una media pluriennale (es. reddito catastale)
Prodotto: entrate derivanti da attività
direttamente inerenti al processo produttivo
Entrata: reddito complessivo indipendente dalla
natura (comprende ad es. anche entrate da
vincite a lotteria o successioni o plusvalenze)
13
Il Patrimonio
È uno “stock” di ricchezza differente dal
reddito inteso invece come “flusso”
Comprende tutti i valori immobiliari e
mobiliari, fruttiferi e infruttiferi di cui è
titolare il contribuente
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Il Consumo o Reddito
consumato
Il concetto di “Consumo” è
complementare a quello di “Reddito
entrata” per tre motivi:
1. Per non forzare l’imposta personale progressiva oltre
certi limiti controproducenti in fatto di gettito
2. Per incentivare il risparmio che è a sua volta essenziale
per finanziare gli investimenti privati
3. Perché una imposizione selettiva sui consumi (con
aliquote differenziate) può essere utilizzata come
strumento di politica economica
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La scelta dei tributi
Dal principio della discriminazione quantitativa
deriva la scelta del sistema impositivo nazionale:
applicazione della “progressività” delle
imposte sui redditi personali
Solo considerando l'insieme dei cespiti tassabili
delle persone è possibile realizzare una
progressività rispettando il principio dell’equità e
dell’uniformità
16
… la scelta dei tributi (2)
Ai fini del principio della discriminazione
qualitativa, la progressività dell’imposta
personale viene completata con
un’imposta sui redditi da capitale e/o
un’imposta patrimoniale e/o una o più
imposte sui consumi
17
… la scelta dei tributi (3)
Le scelte tributarie sono in definitiva scelte
politiche e sono, pertanto, i principi politici che
svolgono il ruolo fondamentale, sia pure con i
vincoli e i condizionamenti giuridici, economici e
tecnici.
Tra i principi politici quello dell’equità o
della giustizia tributaria (principio etico) è
il principio che dovrebbe improntare tutte
le “scelte politiche tributarie”
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La ripartizione dell’onere
tributario
Il debito di imposta consta di tre
elementi:
1. Il presupposto, e cioè la situazione di fatto
al cui verificarsi nasce l’obbligo tributario in
capo al contribuente
2. La base imponibile, con la quale si traduce
il presupposto in termini quantitativi
(introduzione di agevolazioni ed esenzioni)
3. L’aliquota di imposta, che esprime il peso
dell’onere tributario
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… l’aliquota di imposta
Si definisce aliquota media il rapporto tra
l’imposta pagata e il reddito
a seconda di come varia l’aliquota media
all’aumentare del reddito le imposte si
distinguono in:
proporzionali, se l’aliquota rimane costante
progressive, se l’aliquota aumenta
regressive, se l’aliquota diminuisce
20
La Progressività
La progressività si applica alle sole
imposte personali e non a quelle reali e
può essere:
per detrazione o deduzione
per classi
per scaglioni
continua
21
Progressività per Detrazione
Agli imponibili, decurtati di una detrazione
uguale per tutte le fasce di reddito, viene
applicata un’aliquota proporzionale
In tal modo il prelievo cresce più che
proporzionalmente al crescere
dell’imponibile
22
Progressività per Classi
Gli imponibili sono considerati in classi prefissate
di ampiezza e agli imponibili compresi in ogni
classe viene applicata una certa aliquota, che
cresce di classe in classe
Se il sistema viene applicato senza correttivi
crea delle sperequazioni tra imponibili al limite
superiore di ogni classe ed imponibili al limite
inferiore della classe successiva
23
Progressività per Scaglioni
Ciascun imponibile viene considerato
ripartito in scaglioni di ampiezza
successivi, e alle porzioni di imponibile
così individuate vengono applicate
aliquote via via crescenti
Si evita la sperequazione
E’ il sistema applicato sul reddito delle
persone fisiche - IRPEF
24
Progressività Continua
L’aliquota aumenta in maniera continua
all’aumentare della base imponibile,
secondo una qualsiasi funzione
matematica
25
I sistemi a confronto
Progressività
Redditi Aliquote per detrazione * per classi per scaglioni
20.000
50.000 5%* - 5%
1.500
2.500
2.500
60.000 5%* - 6%
2.000
3.600
600
26
… i sistemi a confronto
Nell’esempio si ipotizzano aliquote differenti
Progressività
Redditi
Aliquote per detrazione
20.000
50.000
10%
3.000
60.000
10%
4.000
Progressività
Redditi
Aliquote
50.000
60.000
5%
6%
per classi
2.500
3.600
Progressività
Redditi
Aliquote
per scaglioni
50.000
60.000
5%
10%
2.500
1.000
3.500
27
Le imposte dirette
 Sono imposte dirette quelle commisurate al reddito al
patrimonio
 costituiscono indici immediati della capacità contributiva
 possono colpire le persone fisiche (Irpef) e le persone
giuridiche (Irpeg)
 i proventi da attività finanziarie sono parallelamente
assoggettati ad una imposizione sostitutiva, consistente
in tributi di carattere proporzionale, applicati nella forma
di una ritenuta alla fonte definitiva, nel caso di persone
fisiche, e a titolo d’acconto per le persone giuridiche
28
L’Irpef
L’Irpef è stata introdotta con la riforma del
1973
con questa riforma sono state introdotte
tre distinte forme di prelievo:
1. L’Irpef, imposta di carattere personale
2. L’Ilor, imposta di carattere reale (soppressa a
partire dal 1° gennaio 1993)
3. L’Imposta sostitutiva sui redditi di capitale
29
Le categorie dei redditi Irpef
1. Redditi fondiari: terreni e fabbricati
2. Redditi di capitale: dividendi e interessi (sistema
del credito di imposta)
3. Redditi da lavoro dipendente
4. Redditi da lavoro autonomo
5. Redditi di impresa
6. Redditi diversi: plusvalenze realizzate mediante
cessione a titolo oneroso di valori mobiliari
30
Il calcolo dell’Irpef
1. Somma di tutte le categorie di reddito =
REDDITO COMPLESSIVO
2. Reddito complessivo - Oneri deducibili =
REDDITO IMPONIBILE
3. Reddito imponibile (scaglioni)*aliquota =
IMPOSTA LORDA
4. Imposta lorda - detrazioni - crediti di
imposta = IMPOSTA NETTA
31
L’attuale regime Irpef
Scaglioni di reddito
Fino a
Da 10.329,15 a
Da 15.493,72 a
Da 30.987,42 a
Oltre
10.329,14
15.493,71
30.987,41
69.721,68
69.721,69
Aliquote 2001
18%
24%
32%
39%
45%
32
Irpef secondo la proposta della
Finanziaria 2003
 No tax Area:
per i dipendenti con reddito < di 7.500 Euro
per i pensionati con reddito < di 7.000 Euro
per gli autonomi con reddito < di 4.500 Euro
Scaglioni di reddito
Fino a
Da 15,000,00 a
Da 29.000,00 a
Da 32.600,00 a
Oltre
15.000,00
29.000,00
32.600,00
70.000,00
70.000,00
Aliquote 2003
23%
29%
31%
39%
45%
33
L’Irpeg
Imposta applicata alle persone giuridiche
e imposte sulle società
Rischio di doppia imposizione:
esiste un limite, ossia i redditi sono tassati in
capo alla società (Irpeg) e in capo ai singoli
azionisti all’atto della distribuzione degli utili o
degli incrementi di valore derivante dagli utili
accantonati
34
Le imposte indirette - l’IVA
Le imposte indirette sono tributi commisurati ad
indici indiretti della capacità contributiva
esistono diverse categorie di tributi:
imposte sui trasferimenti (imposta di registro, di
bollo, ecc.)
imposte sugli scambi o sulle vendite (IVA)
imposte minori (abbonamento RAI, tasse
automobilistiche, ecc.)
35
Le principali imposte indirette in
Italia - 2000











Imposta sul valore aggiunto
Imposta di fabbricazione
Altre imposte di fabbricazione
Tabacchi
Registro e Bollo
Concessioni governative
Canone RAI
Tasse automobilistiche
Lotto
Altre
TOTALE GETTITO IMPOSTE
59%
13,6%
4,7%
5,3%
5%
0,7%
0,9%
0,2%
6,1%
4,5%
144.482 mln. di EURO
36
Imposte generali sugli scambi
 Si possono distinguere tre tipologie di imposte sugli
scambi:
1. Imposta monofase, colpisce tutti gli scambi effettuati
ad un certo stadio del processo produttivo
2. Imposta a cascata, colpisce tutti gli scambi effettuati
in ciascuno stadio del processo produttivo
3. Imposta sul valore aggiunto, colpisce tutti gli scambi
effettuati ad ogni stadio, ma solo quella parte di
incremento di valore realizzato a quel particolare stadio
37
Imposta sul Valore Aggiunto
Deduzione Imposta da Imposta:
l’aliquota viene applicata dal venditore sul valore complessivo
della vendita, ma dall’imposta così ottenuta viene dedotta tutta
l’imposta che risulta già pagata negli stadi precedenti. La
differenza costituisce l’imposta da versare all’erario - (IVA)
Deduzione Base da Base:
l’imposta dovuta è calcolata applicando l’aliquota alla differenza
tra il valore delle vendite e quello degli acquisti effettuati dal
venditore (materie prime e semilavorati) - (IRAP)
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