LE NOTE COME SIGILLI “Disegnare un pentagramma è compito della memoria; le note, le battute, i tempi: è compito della mente che crea poesia e pensiero” Come la memoria ordina i nostri ricordi, immagini, sigilli, il pentagramma ordina i “sigilli”della musica: le note, mescolandole in infiniti modi L’opera finale è una melodia che come un ricordo è un insieme di simboli Ruote di Lullo Bruno si rifarà proprio a questa tecnica di Lullo per meglio sintetizzare “l’arte della memoria” Come la combinazione dei sigilli offre sempre più ricordi,la combinazione delle note ci daranno sempre più melodie. Come dalle sette note si possono ottenere infinite melodie grazie alle loro infinite combinazioni, così anche i sigilli sono limitati ma possono combinarsi per offrirci infiniti ricordi. “La memoria rende disponibile una vasta biblioteca di emozioni” Così la musica riesce a racchiudere nelle note ricordi creduti ormai addormentati e naturalmente diversi per ognuno di noi. La nona sinfonia, da considerarsi l’opera più importante di Ludwig Van Beethoven, sarà la dimostrazione dell’evocazione simbolica che si può ottenere dalle note, sigilli Il compositore aiutandosi della sola contrazione di queste note è riuscito a donare al mondo tale opera anche senza l’aiuto di uno dei sensi più importanti: l’udito Per Beethoven ogni singola nota rappresentava un simbolo, un sigillo. Ogni nota, in questo caso era capace di trattenere tutta l’emozione, la sonorità di quella nota! La musica è una rappresentazione interna dove percezione, azione e memoria hanno contribuito a crearla, non è semplicemente suono La musica riporta spesso a momenti vissuti. Lo fa inconsciamente la nostra memoria, che colpita da una particolare melodia ti rimanda ad emozioni che per molto tempo, forse, pensavamo di aver dimenticato… pensavamo Ricordi che riaffiorano nella nostra mente, ricordi che spesso noi stessi avremmo voluto non ricordare… ma che un semplice suono, melodia, inevitabilmente ci riporta alla mente Il lavoro è stato svolto da: Vittorio Fortuna