Ciclo economico Ciclicità e politiche macroeconomiche The economics of fear Dr. Mario Mazzocchi [email protected] Ricevimento: indicativamente venerdì 11-13, ma disponibile anche in altri giorni e orari (meglio confermare per posta elettronica) www2.stat.unibo.it\mazzocchi\macroeconomia Ciclicità dell’economia • Mentre nel lungo periodo non appaiono con evidenza, le oscillazioni di breve periodo (fasi di recessione ed espansione) sono rilevanti e interessano: – Consumi – Produzione – Inflazione – Disoccupazione Esempi di politiche e shock P SHOCK NEGATIVO OFFERTA POLITICA ESPANSIVA (CRISI PETROLIFERA) AS P0 AD Y0 Y Piena occupazione? • Nel modello classico, nel lungo periodo si assume che lavorino tutti quelli che vogliono lavorare • Esiste comunque una disoccupazione frizionale, per cui il tasso di piena occupazione è inferiore al 100% (95% in genere) Piena occupazione e inflazione • Il pieno impiego non rappresenta un equilibrio stabile • La domanda di beni cresce, ma l’offerta è inelastica nel punto di massimo impiego, per cui i prezzi salgono • In pieno impiego le rivendicazioni dei lavoratori in termini di salario sono più efficaci, i salari crescono, i prezzi anche Curva AS di breve periodo (keynesiana) P Poiché c’è disoccupazione, le imprese possono scegliere quanto lavoro impiegare per un dato salario. Nel breve periodo le imprese preferiscono cambiare il livello di produzione piuttosto che prezzi o salari P0 AS Il livello dei prezzi non dipende dal PIL AD Y0 Y Politiche espansive Una politica espansiva fa aumentare la domanda aggregata (e la curva AD si sposta a destra mediante): • Aumento dell’offerta di moneta • Aumento della spesa pubblica • Taglio delle tasse Ma anche la fiducia del consumatore e degli investitori fa spostare la curva verso dx Mercato monetario e mercato dei beni • Per derivare la curva di domanda aggregata (la relazione tra prodotto e prezzi) ci si riferisce al modello IS-LM • La domanda aggregata dipende dall’offerta reale di moneta (M), cioè il valore effettivo del denaro emesso dalla banca centrale e dal sistema bancario aggiustato secondo il livello dei prezzi (P) (inflazione) • Se aumenta M/P, diminuiscono i tassi di interesse (il prezzo del denaro), aumentano gli investimenti ed aumenta la domanda (e viceversa) INCLINAZIONE NEGATIVA DELLA CURVA DI DOMANDA • Quindi a parità di offerta di moneta, l’inflazione agisce sul mercato dei beni – ovviamente se crescono i prezzi diminuisce l’offerta reale di moneta, aumentano i tassi di interesse e diminuisce la domanda aggregata Politiche supply-side • • • • Rimuovere regolamentazioni e leggi superflue Avere un sistema legale efficiente Incoraggiare il progresso tecnico “Vodoo Economics” – Tagliare le tasse aumenta l’offerta – Reagan policy: • Meno tasse • FED - Tassi di interesse alti • Debito pubblico in aumento Effetti di una riduzione fiscale AS (lungo periodo) P AS (breve periodo) P0 Risultato: • Crescita limitata PIL • Prezzi più alti AD • Diminuzione introiti fiscali • Aumento debito Y0 Y2 Y1 Y Il modello IS-LM Il modello IS-LM identifica i valori del PIL e del tasso di interesse per i quali sono in equilibrio sia il mercato dei beni che quello del denaro • IS: equilibrio sul mercato dei beni – IS significa I=S (investimenti = risparmio) • LM: equilibrio sul mercato della moneta – LM significa L=M (domanda di moneta=offerta) – Moneta “reale” e non “nominale” IS I = I0 – b·i i e Y = f(I) L’inclinazione della curva è maggiore quanto è minore la reattività al tasso di interesse Y IS e domanda aggregata AD = C + I + G + NX = c0+c1(Y-T) + I0 – b·i + G + NX = A + c1(Y-T) – b·i La domanda aggregata cresce al crescere del PIL (reddito) La domanda aggregata cala al crescere del tasso di interesse Curva IS: Y = (A - c1T - b·i) / (1-c1) LM • Combinazioni del tasso di interesse per cui l’offerta di moneta è uguale alla domanda di moneta (reale) • L = kY – hi Domanda di moneta • L’offerta di moneta M/P è controllata dalla banca centrale • La curva LM esprime L=M/P= kY – hi • Quindi i = (kY – M/P)/h • Più alto è il reddito, più moneta serve • Più alto è il tasso di interesse, più si preferisce risparmiare e investire (valore del denaro) LM i L’inclinazione della curva è maggiore quanto più alta è la risposta della domanda di denaro al reddito (k) e quanto più bassa è la risposta a variazioni nel tasso di interesse (i) Y Equilibrio curva IS-LM i i* Y* Y Politica monetaria i LM0 LM1 Aumento Base Monetaria IS Y Il modello di Mundell-Fleming (1963) • Generalizzazione del modello IS-LM keynesiano per economia aperta Y C I G X M IS: Y (i , e) BP (i, e, Y ) I I (i ) C cY G G M mY X M MK ( p, p w , e, Y , Y w , i , i w , e e ) BP = 0 Bilancia dei pagamenti i Deflazione Inflazione Surplus/apprezzamento Pareggio BdP i* Deficit/deprezzamento Y* Y Gli obiettivi della politica fiscale • Variazione del reddito • Variazione dell’occupazione Nel breve periodo Il bilancio dello stato T-Cg-Trc-INT-Ig-TRk = Bs • • • • • • • • Saldo complessivo T entrate correnti (tasse) Cg consumi pubblici Trc Trasferimenti correnti INT Interessi sul debito pubblico Ig Investimenti pubblici netti Trk Trasferimenti in conto capitale G = Cg + Ig Tr = Trc + Trk + INT Imposizione progressiva • Aliquota non costante, ma funzione progressiva del reddito individuale del contribuente – Informazioni su distribuzione reddito • Fondazione microeconomica • t come “aliquota media” (pressione fiscale media) • t e’ correlato positivamente alla spesa autonoma se questa influenza il reddito pro capite • L’effetto di un aumento nella spesa autonoma sul reddito pro-capite viene attenuato nel caso di imposizione progressiva (stabilizzatore automatico) “Fiscal drag” (drenaggio fiscale) Piena occupazione Aumento prezzi Aumento prelievo fiscale Riduzione reddito disponibile Riduzione domanda Finanziamento spesa pubblica 1. Pareggio di bilancio (incremento spesa pubblica finanziato da imposte) 2. Finanziamento in deficit • • Finanziamento con base monetaria Indebitamento Finanziamento in deficit • Effetti piu’ elevati se la spesa pubblica non e’ interamente finanziata da imposte T-Gp-INT+ΔBM/p+ ΔB/p = 0 Aumento base Emissione titoli debito pubblico monetaria Politica monetaria accomodante i IS1 IS0 LM0 LM1 Y Indebitamento • La critica monetarista: spesa in deficit inefficace – Finanziamento monetario • Inflazione che vanifica la politica espansiva – Finanziamento con emissione titoli • Investimento in titoli “spiazza” investimento privato (l’aumento del tasso di interesse riduce gli investimenti, effetto freno) Alternative di politica fiscale (espansiva) Tasso d’interesse Consumi Investimenti PIL Riduzione tasse + + - + Aumento spesa pubblica + + - + Sussidi per gli investimenti + + + + Politica fiscale vs politica monetaria Reddito di equilibrio Tasso di interesse di equilibrio Politica monetaria espansiva + - Politica fiscale espansiva + + Debito pubblico • Motivi dell’aumento del debito pubblico: – Caso di pareggio primario (Gp=T) e assenza di finanziamento monetario • Il rapporto tra debito pubblico e PIL cresce se il tasso di interesse reale (es. CCT, BOT…) e’ piu’ grande del saggio di crescita del PIL (nominale) – Caso di deficit primario • Finanziato con emissione di moneta – si torna al caso precedente (il deficit primario non influisce) • Non completamente finanziato da emissione di moneta – Il rapporto B/Y puo’ crescere comunque a causa del deficit primario Ma qual e’ il rischio di un debito pubblico costantemente crescente? • Rischio di insolvenza (concentrazione dei debitori) – Fallimento dello stato – Razionamento del credito da parte del mercato Politiche di rientro • Sviluppo del reddito (PIL) – Difficile (servono risorse per le politiche espansive) • • • • Miglioramento in termini di efficienza (allocazione spesa pubblica) Politica monetaria espansiva Deprezzamento del cambio Moderazione salariale • Politiche sul saldo primario – Avanzo primario • Riduzione della spesa pubblica • Politica delle entrate • Abbassamento del tasso di interesse • Diversificazione caratteristiche titoli • Allungamento scadenze • Vincolo di portafoglio per le banche (costrette ad acquistare obbligazioni) • Riduzione mobilita’ dei capitali, e.g. Tobin tax • Rafforzare la stabilita’ del cambio (afflusso dei capitali) Crisi finanziarie e politiche macroeconomiche • Nei mercati emergenti (PVS) le politiche macroeconomiche sono procicliche in occasioni di crisi – Taglio del deficit – Innalzamento dei tassi di interesse • In periodi “buoni” di afflusso di capitali dall’estero – Spesa pubblica e indebitamento in aumento La letteratura empirica generalmente dice che… • La politica fiscale è prociclica nei paesi in via di sviluppo e aciclica nelle economie avanzate • Alcuni studi indicano politiche anticicliche nelle economie avanzate Perchè i paesi in via di sviluppo adottano politiche fiscali procicliche 1) I paesi debitori non riescono a chiedere in prestito nei periodi di recessione e sono forzati a ripagare il debito (politica fiscale stringente) 2) Effetto “voracità” nelle strutture decentrate in tempi di espansione (quindi il governo centrale evita grossi surplus) Obiettivo del paper • Cercare di documentare in misura più affidabile ciclicità – Indicatori adeguati – Distinzione tra paesi per livello di sviluppo economico • Paesi più ricchi: accesso continuo ai mercati dei capitali • Paesi a basso reddito: quasi senza accesso • Paesi medio-reddito: relazione precaria e volatile con I mercati dei capitali Ipotesi Flusso di capitali Ciclo economico Politiche macroeconomiche Definizione di politica fiscale controciclica • In letteratura: – Deficit di bilancio in periodi negativi, eccesso di bilancio in periodi positivi (correlazione tra bilancio e variazione PIL) • Ma: – Il bilancio non è una buona misura per le politiche fiscali – Anche il rapporto tra indicatori fiscali e PIL non è una buona misura Definizioni: flussi di capitale • Se il PIL cresce (cala), e il flusso è prociclico, cioè I capitali aumentano (calano), il rapporto può variare in qualsiasi direzione Relazione tra flusso capitali e ciclo economico • Flussi “controciclici” • I consumatori vogliono mantenere un livello di consumo stabile – Recessione: I consumi vengono sostenuti attraverso I prestiti (flusso di capitali) – Espansione: aumentano I risparmi – I flussi controciclici dovrebbero essere correlati positivamente con il ciclo • Conto corrente (flusso beni e servizi): prociclico Flussi capitale prociclici • • • • Shock produttivo alla base del ciclo economico Shock positivo = risparmi (come prima) Risparmi = investimenti produttivi (aumento PIL) L’effetto (rendimenti da) investimento domina sull’effetto prestito • Paesi in via di sviluppo: – Distorsioni legate a politiche temporanee (stabilizzazione inflazione, liberalizzazioni temporanee) che portano ad un abbassamento dei prezzi nelle fasi di espansione – Aumento consumi e prestiti • Variazione del flusso di capitali con il variare del rischio per I paesi (soprattutto in via di sviluppo) – Fasi espansive: rischio più basso Il ruolo delle riserve • Anche con un flusso di capitali positivo non è detto che il conto corrente sia negativo, perchè dipende anche dalla variazione nelle riserve internazionali • Non è quindi scontata la correlazione negativa tra flussi e conto corrente Politiche fiscali Uso di indicatori 1) 2) 3) 4) I migliori indicatori sarebbero G e t (spesa pubblica e aliquota fiscale), perchè sono gli unici discriminanti. Però I dati su t non sono sistematicamente disponibili Le entrate fiscali possono essere utilizzate solo se sono negativamente o non correlate con il ciclo economico, l’unico caso indicherebbero senza ambiguità una politica prociclica I rapporti tra indicatori e GDP sono ambigui Il bilancio primario non è un buon indicatore, perchè dipende dalla variazione della base imponibile Ciclicità delle politiche fiscali • Keynes: controciclico • Optimal fiscal policy (aliquote costanti): aciclico • Prociclicità: – Distorsioni politiche – Razionamento del credito al paese – Mercati incompleti Politiche monetarie • Indicatore: tasso di interesse a breve termine – Controciclica: correlazione positiva – Prociclica: correlazione negativa Il “rumore” dell’inflazione • Dipende dal legame tra tassi a breve, ciclicità e inflazione (aspettative inflazionistiche) – Nei paesi sviluppati si tende ad avere una bassa correlazione positiva con il ciclo – Nei paesi in via di sviluppo la correlazione è negativa – Tendenza a valutare come controciclica la politicha dei paesi avanzati e viceversa – I tassi interbancari sono migliore Regola di Taylor • Se si segue la regola di Taylor, si dovrebbe avere un legame positivo tra tasso di interesse a breve (rispetto a quello obiettivo) e crescita Misura delle recessioni • Definizione tecnica su variazione PIL • Metodo non parametrico (rispetto alla mediana) – Meglio per I paesi in via di sviluppo • Definizione econometrica (filtri) I risultati: flusso di capitali 1) I flussi di capitale sono prociclici nella maggioranza dei paesi OCSE e nei paesi in via di sviluppo Risultati: politiche fiscali • Paesi OCSE: controcicliche o acicliche • PVS: procicliche Correlazione positiva tra politica fiscale e flussi Nei paesi in via di sviluppo le politiche macroeconomiche rinforzano il ciclo (“Quando piove, diluvia”) Politica monetaria • Risultato 3: – Controciclica in OCSE – Prociclica o aciclica in PVS Politica monetaria Taylor rule • B2 positivo e significativo = controciclica Italia pre-euro… The economics of fear Media e crisi alimentari Consumption 1. No info Aggregate consumer reaction to a food scare (Beardsworth and Keil, 1996): 2. Info 4. Decreasing media attention (recovery) 3. News Spiral 5. Persisting anxiety Time Approccio economico Utility = u (quantity, perceived quality) Perceived quality = f (information) Demand = f (price, income, information) Standard - Measurement of information through a media index (Smith et al., 1988; Burton, Young and Cromb, 1999; Verbeke and Ward, 2001…) TYPICAL PROBLEMS: • • • • • Distinction between positive/negative information Discounting of information over time (and memory effect) News spiral Marginal impact of media in a crisis comeback Getting the data might be quite difficult (plus subjective and expensive) Alternative – Latent shock variable modelled as a random walk Building a media index (Burton, Cromb, Young, 1999) • Stock measure (68% depreciation rate) • Raise this measure to the power of 0.9 (declining impact) • • • • Panel data, 177 paesi dal 1968 al 2000 Dati sul terrorismo e su conflitti interni ed esterni Modelli VAR e panel regression In media l’effetto negativo del terrorismo sulla crescita è negativo e significativo, ma molto più piccolo e meno persistente di quello associato a guerre esterne o conflitti interni – Meno spesa per investimenti, più spesa pubblica – Differenze tra paesi • Terror: • Eventi a bassa probabilità oggettiva hanno grande impatto • Prospect theory e percezione soggettiva Approccio economico (Becker) • La probabilità di un pericolo colpisce l’utilità in qualsiasi “stato naturale” • Expected utility anche in funzione della paura • Capacità di “acquistare” skills (o beni?) per gestire la paura – Investimento in human capital – Sostituzione tra beni Shock esogeno in termini di probabilità • “Canale del rischio”: cambio nelle probabilità a parità di utilità marginale in ciascuno stato • “Canale della paura”: l’utilità attesa dal consumo cambia in ciascuno stato • Esempio AIDS e sesso insicuro: – Incertezza sull’”outcome” – Cambiamento nel livello di utilità • Mucca pazza