mutamento del rapporto uomo-natura nascita della soggettività prof. Michele de Pasquale il mutamento del rapporto tra uomo e natura favorisce la nascita della soggettività: il destino del soggetto è il destino dell’emancipazione e del dominio al divenire soggetto dell’uomo si accompagna il divenire oggetto del mondo: il mondo-oggetto è quello che sta a disposizione dell’uomo (età della tecnica); la natura diventa un insieme di enti disponibili per il soggetto quanto detto per la natura vale anche per la società: la società come oggetto da ricercare e quindi compare una teoria politica vera e propria " Ritenendo di essere nato per servire l'umanità e pensando che l'occuparsi del bene comune faccia parte di quei doveri che sono di pubblico dominio, aperti cioè a tutti come l'acqua o l'aria, mi chiesi che cosa potesse essere maggiormente utile agli uomini e a quali compiti io stesso fossi per natura più idoneo. Fra i benefici che possono esser fatti all'umanità non ne ho trovato nessuno che si più meritorio della scoperta e del perfezionamento di nuove arti e di strumenti capaci di migliorare la vita degli uomini. Ho visto infatti che i rozzi uomini dei tempi primitivi consideravano sacri e annoveravano fra gli déi gli autori di scoperte rudimentali, e ho notato che le azioni degli eroi i quali fondarono città, o furono legislatori, o esercitarono il potere con giustizia, o debellarono tirannie, erano circoscritte in angusti limiti di tempo e di spazio. L'opera dell'inventore, per quanto sia cosa di minor pompa, mi apparve invece maggiormente destinata all'universalità e all'eternità. Ma soprattutto, se qualcuno riuscisse non solo a scoprire una qualche invenzione particolare, per utile che essa sia, ma ad accendere una luce nella natura che col suo stesso sorgere illuminasse quelle regioni che sono al di là di quelle già da noi conosciute e che poi sempre più innalzandosi potesse svelare e mettere a nudo i segreti più riposti, questi, io penso, sarebbe il propagatore del dominio dell'uomo sull'universo, il campione della libertà e il soggiogatore della necessità." (Bacone, De Interpretatione naturae proemio) “Scopo della nostra istituzione è la conoscenza delle cause dei movimenti e delle più intime proprietà della natura al fine di estendere i limiti del potere umano verso ogni possibile meta I nostri mezzi e i nostri strumenti sono i seguenti… [descrizione della casa di Salomone]” (Bacone, La Nuova Atlantide) " Col peccato originale l'uomo ha perduto lo stato di innocenza e il dominio sulle creature, l'una e l'altra cosa devono essere recuperate almeno in parte in questa vita: la prima mediante la religione e la fede, la seconda con le arti e le scienze." (Bacone, Novum Organum) " Ma non appena acquistai alcune generali nozioni di Fisica e, utilizzatele per la soluzione di alcuni problemi particolari, ebbi modo di notare fino a che punto posson condurre e quanto differiscono dai principi di cui fino ad ora ci si è serviti, stimai che non avrei potuto tenerle nascoste senza peccare gravemente - contro quella legge che ci impone, per quanto è in noi, di procurare il bene generale di tutta l'umanità. Esse mi hanno infatti mostrato che è possibile giungere a conoscenze molto utili per la vita e che, al posto di quella Filosofia speculativa che si insegna nelle scuole, se ne può trovar una pratica, mediante la quale, conoscendo il potere e gli effetti del fuoco, dell'acqua, dell'aria, degli astri, dei cieli e di tutti gli altri corpi che ci circondano, così distintamente come conosciamo le tecniche di cui si servono i nostri artigiani, potremmo utilizzare nello stesso modo quei corpi a tutti gli usi cui sono adatti e divenir così quasi padroni e possessori della Natura. Ciò non è soltanto da desiderare per inventare una infinità di strumenti che ci farebbero godere senza fatica dei frutti della terra e di tutte le comodità che vi si trovano, ma anche, soprattutto, per conservare la salute, che è senza dubbio il primo e fondamentale bene della nostra vita.” (Cartesio, Discorso sul metodo) " La filosofia è la conoscenza, mediante ragionamento rigoroso, degli effetti o fenomeni in base alla Concezione delle loro causa o generazioni, e per converso, delle possibili generazioni, in base alla conoscenza degli effetti… Per ragionamento, io intendo il calcolo. Calcolare significa raccogliere la somma di più cose aggiunte l'una all'altra, oppure, se si detrae una cosa dall'altra, conoscere quel che rimane Quindi ragionare equivale ad addizionare e sottrarre, e se poi uno vi aggiungesse moltiplicare e dividere, non mi opporrei, dal momento che la moltiplicazione equivale all'addizione di termini eguali, e la divisione alla sottrazione di termini uguali tante volte quanto è possibile. Ogni ragionamento quindi si riduce a due operazioni mentali, l'addizione e la sottrazione (...). Il fine o scopo della filosofia, poi, sta nel far sì che possiamo utilizzare la previsione degli effetti a nostro vantaggio, o che si producano per l'uso della vita umana, mediante l'applicazione dei corpi ai corpi, effetti simili a quelli concepiti dalla mente, grazie all'abilità solerte degli uomini e per quel tanto che lo consentono l'umana potenza e la materia delle cose. Non ritengo infatti, che possa costituire ricompensa di tanto lavoro quant'è quello che si deve dedicare alla filosofia, il fatto che uno tacitamente goda e trionfi in se stesso per aver superato la difficoltà inerente ad oggetti incerti, o per aver scoperto le verità più nascoste; e neppure penso che alcuno debba gran che preoccuparsi affinché un altro sappia che lui sa, se solo pensa di non poterne ricavare altro. La scienza è in funzione della potenza; il teorema (che per i geometri è la ricerca della proprietà), in funzione del problema, cioè dell'arte del costruire; ogni speculazione, infine, fu istituita per qualche azione o lavoro." (Hobbes, De Corpore) la filosofia (scienza) è conoscenza dei nessi causali (scire per causas) degli oggetti prodotti dall’uomo (es. matematica, morale, politica) è possibile scendere dalle cause agli effetti: dimostrazione a priori non prodotti dall’uomo è possibile solo risalire dagli effetti alle cause: dimostrazione a posteriori il mondo ha senso per il sapere scientifico solo in quanto il soggetto riesce a costruirlo razionalmente, cioè a desumerlo da ciò che lui (e qui sta l'arbitrio) ha posto come premessa: l'apparato della scienza dipende da questa istituzione iniziale che è fatta dall'uomo la filosofia (scienza) può calcolare cause ed effetti in quanto si pone l'obiettivo di adeguare la realtà ad un modello fatto di segni che sono stabiliti ad arbitrio: il linguaggio nel linguaggio usiamo segni convenzionali che permettono delle generalizzazioni (il ragionamento è un calcolo: addizione e sottrazione di concetti) il modello della conoscenza certa e rigorosa è la deduzione, che si serve di un linguaggio non ambiguo; un oggetto si può costituire come tale in quanto è logicamente derivabile e metodologicamente riconducibile ad una causa data