Vie visive I anno - canale B Retina temporale Retina nasale Chiasma Tratto ottico Ipotalamo CGL LP-Pu Coll. Sup.A. pretettale Fibre associative corticocorticali Radiazione ottica Aree 17-18 Ponte Area 19 Cervelletto Corteccia Corteccia parietale temporale Corpo genicolato laterale • presenta sei strati di cui 4 parvicellulari e 2 magnocellulari • tre ricevono dall’occhio omolaterale, tre dal controlat. • tra gli strati sono presenti delle cellule piccole (coniocellulari) il corpo genicolato laterale proietta alla corteccia visiva dello stesso lato, soprattutto a quella primaria (area 17) mediante la radiazione del Gratiolet gli assoni raggiungono il 4° strato e rimangono separati a seconda dell’occhio di cui portano le informazioni - la macula è rappresentata a livello dell’estremità del polo occipitale, con una rappresentazione non in scala ma amplificata - le immagini sono rovesciate (l’alto del campo visivo è rappresentato nel labbro inferiore della scissura calcarina) Talamo koniocellulare Area 17 (V1) Area 18 (V2) II-III blob colore strisce sottili IVA interblob lamine parvocellulari IVCb scuro IVB zone intralaminari I, III, IVa pulvinar I-VI V3 movimento strisce spesse lamine magnocellulari IVCa orientamento strisce pallide scuro V4 (19) giro fusiforme via ventrake V5 MT via dorsale Via temporale (ventrale) • parvocellulare • riconoscimento degli oggetti • da V1 a V2 a V3 e V4 a IT Via parietale (dorsale) • magnocellulare • movimento • da V1 a V2 a MT e MST Area V4 Area V5 Area 18 Area 17 Magno Parvo Collicolo superiore Corpo Genicolato Lat X Y Retina Aree visive corticali • concetto di parallelismo: ciascun punto della corteccia visiva primariache riceve input dalla retina via LGN ha output paralleli e indipendenti a differenti aree visive della corteccia peristriata • specializzazione funzionale o gerarchia: ciascuna area analizza gli aspetti dell’immagine visiva a un livello più alto di complessità • segregazione funzionale: segregazione dei segnali in arrivo e parcellizzazione nelle diverse aree Lesioni alle vie visive • • • • • • • • • • • retina: scotomi (difetti campimetrici all’interno del campo visivo) nervo ottico difetto monolaterale (cecità di un occhio) chiasma ottico: emianopsia bitemporale tratto ottico: perdita del campo visivo controlaterale ansa di Meyer: difetti campimetrici corteccia visiva (area 17): in genere risparmia la visione maculare (o per la sua estesa rappresentazione o per una migliore irrorazione vascolare); emianopsia, scotoma, quadrantanopsia acromatopsia (area V4, giro fusiforme) può essere temporanea (V1 o V2 per insufficienza vascolare transitoria, aree di forte attività CO) cromatopsia (si vedono solo i colori) può esser dovuta ad intossicazione da monossido di carbonio (idem in V1 e V2, ma la perfusione è maggiore nelle aree di forte attività CO) acinetopsia: lesione in V5 area associativa (soprattutto nell’emisfero dominante): agnosia visiva (cecità psichica) prosopoagnosia Funzione del corpo calloso nella percezione visiva • il corpo calloso serve a connettere la parte delle aree visive sui due emisferi in cui si trova la rappresentazione del meridiano centrale del campo visivo Qualche numero: apparato visivo • occhio: diametro 24,5 mm; volume 5,5 cm3; peso 7,5 g • cornea: spessore 0,54 mm al centro e 0,65 alla periferia; diametro 11,5 • cristallino: spessore 4 mm, diametro 9; 65% H2O • numero di recettori nella retina: 5-6 milioni di coni e 120-140 milioni di bastoncelli • fibre del nervo ottico: 1 200 000 • basta un fotone per eccitare un bastoncello, ma 100 per un cono • fovea: diametro 1,5 mm, densità dei coni 200 000/mm2 • densità massima dei bastoncelli: 160 000/mm2 • retina: area 2500 mm2, spessore 100-230 µm • umor acqueo: produzione: 2 µl/min, turnover 15 vv/giorno pressione endooculare 10-20 mm Hg Riflessi oculari • riflesso fotico: le fibre del n. ottico arrivano al nucleo pretettale (bilaterale - riflesso consensuale) che è collegato al nucleo di Edinger-Westphall, da cui partono delle fibre parasimpatiche per il ganglio ciliare; le fibre postgangliari innervano il m. sfintere della pupilla; il muscolo restringe il diametro pupillare; è antagonizzato dal centro ciliospinale (nel midollo cervicale) che invia fibre simpatiche al m. dilatatore della pupilla • accomodazione: messa a fuoco; dalla corteccia visiva ai nuclei pretettali e poi al nucleo di E-W; m. ciliare • convergenza: quando l’oggetto dello sguardo si avvicina gli assi visivi dei due occhi convergono in seguito alla contrazione dei m. retti mediali; origina dalla corteccia visiva, passa per i collicoli superiori e l’area pretettale e nuclei dei muscoli oculomotori riflesso fotico: le fibre del n. ottico arrivano al nucleo pretettale (bilaterale - riflesso consensuale) che è collegato al nucleo di Edinger-Westphall, da cui partono delle fibre parasimpatiche per il ganglio ciliare; le fibre postgangliari innervano il m. sfintere della pupilla; il muscolo restringe il diametro pupillare; è antagonizzato dal centro ciliospinale (nel midollo cervicale) che invia fibre simpatiche al m. dilatatore della pupilla accomodazione: messa a fuoco; dalla corteccia visiva ai nuclei pretettali e poi al nucleo di E-W; m. ciliare convergenza: quando l’oggetto dello sguardo si avvicina gli assi visivi dei due occhi convergono in seguito alla contrazione dei m. retti mediali; origina dalla corteccia visiva, passa per i collicoli superiori e l’area pretettale e nuclei dei muscoli oculomotori