‘’FORME DI MERCATO’’ E
‘’STRUTTURA’’ DEL SISTEMA
ECONOMICO
(ANALISI GENERALE)
SISTEMA ECONOMICO:
“INSIEME di istituti (norme) che regolano i RAPPORTI
tra i diversi soggetti che compongono la società
organizzata (CONSUMATORI e PRODUTTORI)”
OGGETTO del RAPPORTO è lo SCAMBIO volontario sul
MERCATO di BENI ECONOMICI (BENI, SERVIZI,
RISORSE) con CARATTERISTICHE di UTILITÀ
(soddisfazione di un determinato bisogno) e SCARSITÀ
(disponibili in quantità limitata e per questo suscettibili di
prezzo di acquisto e costo d’uso)
OBIETTIVO: interazione tra DOMANDA e OFFERTA,
raggiungimento e mantenimento della POSIZIONE di
EQUILIBRIO nel tempo
Stabilito il modello di comportamento degli agenti, l'analisi di
equilibrio permette di individuare e, quindi, prevedere il
risultato dell'interazione degli agenti nello scenario
istituzionale di riferimento. Il concetto di equilibrio va
collegato a quello di disequilibrio e, di conseguenza, al
concetto di processo di aggiustamento verso l'equilibrio stesso
Esistono due nozioni di equilibrio usate in economia:
1) Equilibrio come posizione scelta o di ottimo: in tale
accezione, l'equilibrio può essere definito come quella
situazione in cui ciascun individuo massimizza i suoi obiettivi
dato il vettore di azioni degli altri agenti e lo scenario
istituzionale che definisce i vincoli alle scelte di ciascun agente
e stabilisce l'interdipendenza delle loro azioni. L'equilibrio, in
altre parole, coincide con una posizione di ottimo per gli agenti
(mercato: incontro tra domanda e offerta)
Questa nozione di equilibrio, riconducibile alla letteratura
microeconomica neo-classica può essere meglio compresa
facendo riferimento ad un meccanismo di azioneretroazione (feed-back): gli agenti prendono delle decisioni
individuali che vengono aggregate all'interno della cornice
istituzionale che produce un risultato aggregato che a sua
volta determina i vincoli al comportamento degli agenti e i
risultati individuali degli stessi (Kreps);
2) Equilibrio come posizione di quiete: è l'accezione di
equilibrio utilizzata dagli autori classici e keynesiani, che
viene individuata come quella situazione in cui "i valori
delle variabili considerate non presentano alcuna tendenza
a cambiare nell'ambito del periodo di tempo preso in
esame" (Cozzi-Zamagni).
Questa seconda nozione, utilizzata maggiormente in
macroeconomia, ci permette di comprendere come, in
alcune situazioni, si può essere in equilibrio anche senza
essere in una posizione di ottimo.
In entrambe le accezioni, inoltre, l'equilibrio può essere
stabile (nel senso che se non vi sono cambiamenti nel
sistema, esso non ha alcuna tendenza a mutare)
o
instabile (quando, anche senza mutamenti nei parametri
del sistema, l'interazione degli agenti produce uno
spostamento dall'equilibrio raggiunto).
IMPRESA (di tipo privato):
“Struttura economica e giuridica organizzata finalizzata
alla produzione e vendita di beni e/o servizi sul mercato”
OBIETTIVO DELL’ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE:
EFFICIENZA TECNICO-ECONOMICA
della PRODUZIONE e
MASSIMIZZAZIONE del PROFITTO
ECONOMIA: spiega il comportamento degli agenti
economici nel perseguimento dei lori obiettivi all’interno
dei sistemi economico-sociali (realtà operativa dei
mercati) attraverso l’utilizzo di modelli di analisi statica
e dinamica (ipotesi teoriche, ragionamento deduttivo per punti,
interpretazione matematico-formale, rappresentazione grafica)
SISTEMA ECONOMICO
MERCATO/I
Indipendentemente dall’approccio di analisi scelto
(macro e/o micro), sono strutture in continua
interazione, evoluzione e dinamica spazio-temporale.
ELEMENTI DI INFLUENZA:
- globalizzazione
ed
mercati e degli scambi;
internazionalizzazione
dei
- nuove tecnologie (web, comunicazione mobile …);
- informazione (simmetrica e asimmetrica, gestione);
- incertezza/rischio
SISTEMA ECONOMICO:
I soggetti che compongono il sistema economico sono
raggruppabili in 4 categorie:
- Famiglie
- Imprese
- Pubblica Amministrazione
- Resto del Mondo
Ciascun soggetto ricopre il ruolo di consumatore
(acquirente) e/o produttore (offerta) a seconda della sua
posizione nel sistema (ruolo attivo e dinamico)
SETTORE
Famiglie
DECISIONI
Offerta
Domanda
Lavoro
Consumo
Moneta
Attività Finanziarie
Imprese
Produzione
Lavoro
Attività Finanziarie
Investimenti
Amministrazioni
Moneta
Spesa Pubblica
Pubbliche
Attività Finanziarie
Lavoro
Resto del Mondo
Importazioni
Esportazioni
Attività Finanziarie
Fig. 1 Il flusso circolare dei beni e del reddito (senza risparmio)
Spesa per consumi
Prodotto Nazionale
Beni e Servizi
IMPRESE
FAMIGLIE
Fattori Produttivi
Reddito Nazionale
Stipendi e Salari
Struttura e relazioni del doppio circuito (fig. 1):
Famiglie: si considera la quantità di reddito monetario
disponibile alla spesa in ogni istante temporale t,
completamente destinato al consumo (acquisto di beni e
servizi sul mercato)
(il risparmio viene qui interpretato come una semplice
traslazione temporale della spesa da t a t’)
Imprese: detengono le risorse naturali ed il capitale
necessari alla realizzazione della produzione da destinare
alla vendita sui mercati finale di consumo o da rimettere
nel circuito di produzione come materie prime e/o
semilavorati per altre imprese
La fonte principale del reddito delle famiglie è costituita
da: salari, stipendi e da altre entrate (rendita di terreni,
affitto di immobili, investimenti in attività finanziarie:
azioni ed obbligazioni, titoli di stato (cct e btp…), fondi di
investimento etc.)
Fissato un intervallo di tempo (es. un anno o un trimestre),
è possibile interpretare il meccanismo di funzionamento dei
due flussi:
- Flusso monetario: valore (espresso in unità monetarie, €)
dei beni e dei servizi prodotti dalle imprese o dai salari e
stipendi degli operai e degli impiegati (flusso omogeneo)
- Flusso in valore reale: i beni ed i servizi sono espressi in
quantità fisiche diverse (unità, tonnellate, litri, metri, ore
…) e costituiscono un flusso eterogeneo)
I due flussi sono chiaramente distinti:
- La linea tratteggiata (giallo) in senso antiorario evidenzia
il flusso monetario della spesa
- La linea continua (blu) in senso orario descrive il flusso
reale dei beni e dei servizi
- Prodotto nazionale: valore delle vendite di beni e servizi
prodotti dal sistema economico
- Reddito nazionale: ammontare complessivo del reddito
monetario disponibile alla spesa
In un contesto di analisi di tipo microeconomico (riferito al
comportamento dei singoli operatori, imprese e famiglie), i
due flussi si possono interpretare come le caratteristiche
proprie del mercato , ossia la domanda e l’offerta dei
singoli beni e servizi disponibili.
Nel caso invece in cui si consideri l’inserimento di una
modalità decisionale alternativa degli operatori (famiglie ed
imprese) orientata, oltre che alla decisione di consumo, al
risparmio e all’investimento, la struttura e l’interazione dei
flussi nel sistema si modifica come riportato nella fig. 2
Fig. 2 Il flusso circolare dei beni e del reddito (con risparmio)
Prodotto Nazionale
Spesa per consumi
Spese per
investimenti
Risparmio
Beni e Servizi
IMPRESE
FAMIGLIE
Fattori Produttivi
Beni strumentali
Reddito Nazionale
Stipendi e Salari
OBIETTIVO DEL MERCATO:
INTERAZIONE tra DOMANDA ed OFFERTA finalizzata
raggiungimento e mantenimento della condizione di
EQUILIBRIO (incontro tra domanda e offerta) nel tempo
FORME (o STRUTTURE) di MERCATO:
MODALITÀ (o CONDIZIONI) ORGANIZZATIVOFUNZIONALI di INTERAZIONE tra i soggetti
economici operanti nel sistema al fine di pervenire
all’EQUILIBRIO (incontro tra domanda e offerta,
determinazione del prezzo e della quantità ottimali che
permettono la realizzazione degli scambi economici)
FORME (o STRUTTURE) di MERCATO
- CRITERI di CLASSIFICAZIONE: -
- numerosità degli operatori (consumatori, produttori)
- omogeneità del prodotto (vs. differenziazione intrinseca
e/o estrinseca)
- interdipendenza tra le imprese
- presenza di barriere all’entrata (o all’uscita) dal
mercato
- trasparenza informativa e tecnologica
Il
mercato
perfettamente
caratterizzato da:
concorrenziale
è
quello
-ATOMISMO, nel senso che vi opera una miriade di
produttori e consumatori molto piccoli, il cui peso economico
è trascurabile e non sono quindi in grado d'influenzare
individualmente e/o in gruppo i prezzi dei prodotti e dei
fattori della produzione.
-INTERDIPENDENZA
tra
le
IMPRESE:
decisioni
decentrate e COMPLETA INDIPENDENZA dei vari agenti e
operatori;
-OMOGENEITÀ DELLE MERCI ovvero perfetta sostituibilità
dei prodotti: è un'astrazione che tuttavia permette di
essere estesa anche al caso di differenziazione dei
prodotti, utilizzando degli opportuni indici di qualità
(hedonic pricing);
-ASSENZA DI BARRIERE ALL'ENTRATA, vi è quindi facilità
e piena libertà di entrata (o di uscita) sul mercato;
-INFORMAZIONE PERFETTA e SIMMETRICA ("tutti sanno
tutto di tutti").
La distinzione delle diverse forme di mercato non ha una
valenza puramente accademica, ma serve a capire i meccanismi
che portano alla determinazione del prezzo dei beni e servizi
scambiati.
I METODI fondamentali per la DETERMINAZIONE DEI
PREZZI nelle economie di mercato sono due:
1) METODO
OFFERTA
DELL'INTERAZIONE
FRA
DOMANDA
ED
questo metodo prevale sui mercati concorrenziali in cui i prezzi
salgono se la domanda (consumatori) supera l'offerta
(venditori) e viceversa. Si è allora in presenza di economie di
mercato flex price o price adjusting, in cui ogni produttore
determina la quantità da offrire sul mercato e i prezzi si
aggiustano in base all'entità della domanda;
2) PRINCIPIO DEL COSTO PIENO
sui mercati non concorrenziali l'imprenditore fissa i prezzi di
vendita in modo da coprire i suoi costi di produzione. Qui una
volta fissati i prezzi, sono le quantità offerte sul mercato a
subire un aggiustamento (economie di mercato fix price o
quantity adjusting).
PRINCIPALI FORME (O STRUTTURE)
di MERCATO:
- Concorrenza perfetta (forma teorica perfetta);
PREZZO = variabile esogena al sistema
- Concorrenza monopolistica
(forma dei mercati reali attuali)
- Monopolio
Mercati imperfetti
- Oligopolio
- Monopsonio
Mercato concorrenziale: consumatori e imprese sono PRICE TAKER
Mercati imperfetti: i consumatori sono PRICE TAKER; le imprese
sono PRICE MAKER
FORME (O STRUTTURE) di MERCATO
MATRICE DI CLASSIFICAZIONE RIASSUNTIVA
CARATTERISTICHE:
numerosità degli operatori
omogeneità del prodotto
interdipendenza tra le imprese
presenza di barriere di entrata e/o uscita
trasparenza informativa e tecnologica
TIPOLOGIE MERCATO:
Concorrenza perfetta
Concorrenza monopolistica
Monopolio
Oligopolio
Monopsonio
N.B.
OBIETTIVO GENERALE degli OPERATORI ECONOMICI
(PRODUTTORI e CONSUMATORI ACQUIRENTI) NEL
CONTESTO OPERATIVO del SISTEMA:
- MASSIMIZZAZIONE DEL RISULTATO (MAX
PROFITTO, MAX BENESSERE, UTILITÀ)
- A PARITÀ DI RISULTATO, MINIMO IMPIEGO DI
MEZZI E RISORSE (MINIMO COSTO o SPESA)
STUDIO DELLA DISCIPLINA ECONOMICA
Si basa sulla costruzione e sull’analisi di TEORIE
e MODELLI di ‘’rappresentazione matematico
formale e grafica’’ semplificata di diversi
fenomeni e comportamenti economici e dei
meccanismi (organizzativo-strutturali) di
funzionamento dei mercati e dei sistemi
economici’’
N.B. Ricorso all’uso di modelli teorici di
interpretazione della realtà:
- I modelli fanno da tramite fra noi e la realtà;
- I modelli devono essere dotati di coerenza
esterna, di coerenza interna e di capacità
previsionale;
- La conoscenza scientifica progredisce
attraverso il confronto fra le previsioni dei
modelli e l’osservazione della realtà (confronto,
monitoraggio, impiego della simulazione).
Poiché l’economia è una scienza applicata alla
società, l’estensione all’economia del metodo
scientifico genera tre tipi di problemi:
- Coerenza esterna: quali relazioni sono
desiderabili fra le ipotesi dei modelli teorici e
l’effettivo comportamento dei soggetti economici
- Modelli “piccoli” e modelli “grandi”: quali
comportamenti (condizioni) e variabili fare
entrare (o uscire) nel modello, al fine di non
renderlo troppo complesso e/o sufficientemente
rappresentativo dei fenomeni reali;
- Verifica empirica: come pervenire alla
validazione o al rigetto di un modello sulla base
dell’osservazione della realtà?
La discussione è molto aperta su tutti e tre
questi temi.
Si vedano alcuni esempi a riguardo.
Esempi:
- In larga parte della teoria economica si assume
che l’individuo sia mosso esclusivamente
dall’interesse egoistico. Come tenere conto di
tutte le altre motivazioni e dei comportamenti
individuali, che pure esistono?
- Possiamo accontentarci di modelli puramente
matematici? In altri termini: fino a dove
spingere l’analisi economica per la spiegazione dei
fenomeni aggregati e come far spazio a variabili
non strettamente quantitative (assetti sociopolitico istituzionali, storia, cultura, tradizioni
etc.)?
- Alcune teorie economiche sono costruite con un
procedimento a “blocchi” (diversi modelli “piccoli”
fra loro interconnessi).
- Altre teorie hanno invece l’obiettivo di
costruire un “modello generale” di riferimento.
ES: Teoria classica (a blocchi). Teoria
marginalista (equilibrio economico generale).
Teorie neo-keynesiane (equilibri parziali e
“blocchi” che si possono interconnettere con
diverse altre teorie, sia classica che
marginalista)