trauma cranico
Rappresenta per frequenze ed impiego di risorse uno
dei maggiori problemi sanitari.
Nei paesi industrializzati incidenza 300 casi per
100.000 abitanti per anno
Incidenza piu’ alta fra 15 e 24 anni
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Trauma cranico : condizione clinica legata
ad un trauma verificatosi a livello cefalico, la
cui possibile evoluzione comporta in maniera
talvolta imprevedibile, a distanza di minuti,
di ore, giorni o settimane complicazioni
neurologiche anche gravi, tali da mettere in
pericolo la sopravvivenza del paziente
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Il traumatizzato cranico è sempre un
“paziente a rischio” che necessita, almeno
per alcune ore, di una sorveglianza continua
intesa a cogliere immediatamente la
comparsa di significative variazioni dello
stato clinico.
Elemento di valutazione più importante è
rappresentato dallo stato di vigilanza
(particolare attenzione ad etilisti).
cause
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Incidenti stradali
Cadute accidentali e incidenti domestici
Attivita’ sportive
Incidenti sul lavoro
Aggressioni
Concause abuso d’alcool e uso di droghe (che possono
rendere difficile EON)
Traumi cranici
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In base alla presenza o meno di una
comunicazione tra contenuto intracranico,
asettico, ed ambiente esterno, il trauma e’
diviso in
Aperto
Chiuso
La differenzi sostanziale fra i due tipi di trauma e’ la concreta
possibilità nel trauma cranico aperto, di complicanze settiche
(quali meningite, empiema sottodurale, encefalite….)
Effetti immediati
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Sui tessuti epicranici : escoriazioni, contusioni, ferite
lacero-contuse, ferite a scalpo
Sulle ossa del cranio : fratture lineari, irradiate,
depresse, infossate,a seconda del tipo di impatto e
della forza applicata
Sul tessuto cerebrale : contusioni e lacerazioni cerebrali,
quasi sempre multiple e diffuse dovute a colpo diretto, a
contraccolpo, ed a movimenti di accelerazione/decelerazione e
rotazione delle strutture contenute all’interno della scatola
cranica. Queste lesioni cerebrali hanno carattere evolutivo, e
possono aggravarsi ed estendersi nelle ore successive al
trauma
Trauma cranico non commotivo
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Non vi e’ amnesia dell’evento, non vi è
perdita di coscienza ne’ altri sintomi di tipo
neurologico
EON nella norma
RX cranio per escludere frattura
TAC non necessaria (tranne in pazienti in
terapia anticoagulante, molto anziani, o
fratture all’RX)
Trauma cranico commotivo
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Il paziente puo’ presentare, una varietà’ di quadri clinici. Può riferire
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Amnesia peritraumatica ( retrograda= che
riguarda gli eventi antecedenti il trauma o
anterograda= eventi che seguono il trauma).
Durata
da pochi minuti a ore
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Perdita di coscienza di breve durata (paziente giunge
sveglio e vigile)
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Alterazione dello stato di coscienza
(confusionecoma) e può presentare deficit focali ( afasie, ipostenia)
Quindi EON puo’ anche non essere normale
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Di solito, la sindrome commotiva è caratterizzata dalla
reversibilità della sintomatologia, qualificandosi come lesione
funzionale piu’ che come lesione anatomica
Ma…..
Dal punto di vista anatomo-patologico, nelle forme gravi:
danno assonale diffuso con edema
TAC encefalo nella norma o mostra edema diffuso
Contusione cerebrale
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Lesione macroscopica che costituisce focolai lacerocontusivi ai quali si aggiunge edema. Possono aver
sede nel punto d’impatto del trauma o derivare da
un meccanismo di contraccolpo e avere sede
opposta al punto di impatto (e associate o meno a
fratture lineari e/o con affondamento osseo)
Quadro clinico
TAC piccole zone di iperdensità corrispondenti ad
emorragie con zone di ipodensita, edema
Ematomi intracranici
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Complicanza 1-6% dei pazienti ospedalizzati. Evenienza da
sospettare fin dal primo esame se il paziente ha presentato un
“intervallo libero”, dopo il quale si e’ aggravato. In altri casi
aggravamento secondario.
Ematomi possono insorgere in qualsiasi momento, più spesso
nelle prime due settimane.
Sintomi: compromissione della vigilanza
segni di localizzazione neurologica
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Il criterio diagnostico e’ l’evidenza TAC
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: ematoma extradurale, subdurale (acuto/cronico),
intraparenchimale
Ematoma extradurale
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Raccolta ematica fra osso e dura madre
Origine arteriosa (rottura arteria meningea media/ o
d’origine venosa seno venoso e vene diploiche)
Gravi. Evoluzione rapida. Emergenza
Compromissione della vigilanza + segni focali
Trattamento NCH
Ematoma subdurale
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Raccolta emorragica fra la dura e l’aracnoide
(per rottura piccole vene che attraversano lo spazio
subdurale)
Emorragia -venosa- si costituisce con una pressione
relativamente bassa. Evoluzione lenta. Si costituisce
nei giorni successivi al trauma
Bilateralita’ non eccezionale.
L’ evento traumatico puo’ essere discreto
Ematomi subdurali
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Subdurale acuto (precoce): nei giorni successivi
al trauma. Spesso presenza di contusioni cerebrali
Subdurale cronico (tardivo): sintomatologia da
qualche settimana a qualche mese dopo il trauma.
(ritenuto spesso banale o dimenticato)
Quadro clinico: cefalea, manifestazioni psichiche/
alterazioni comportamentali, sopore, segni di lato
Ematomi intraparenchimali
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Quasi sempre frontali o temporali,
conseguono a processi emorragici indotti da
eventi contusivi
Postumi tardivi trauma cranico
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Complicanze infettive
Disturbi psichici
Deficit neurologici focali
Epilessia post-traumatica
Disturbi vascolari
SINDROME SOGGETTIVA:cefalee, vertigini,
manifestazioni psichiche
patogenesi delle lesioni cranio
encefaliche:
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forze impulsive o inerziali (si generano dopo brusche
accelerazioni o decelerazioni)
Forze d’impatto (piu’ comuni)
Le forze traumatiche provocano lesione diretta del tessuto
nervoso. Agiscono anche sulle strutture vascolari. Creano
quindi alterazioni alla barriera ematoencefalica
Edema vasogenico
Edema citotossico
Gestione extraospedaliera del trauma cranico
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Valutazione primaria
A airway
B breathing
C circulation
D disability (breve esame neurologico per determinare il livello di
coscienza ed analizzare lo stato di vigilanza del paziente utilizando
A- alert: stato di vigilanza
V- verbal: risposta verbale
P- risposta alla stimol doloroso
U- Unresponsive: mancanza di risposte (segue valutazione
pupille)
ASSEGNAZIONE del punteggio del GCS
Traumi cranici
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Gravi
GCS < 8
Moderati GCS 9-12
Lievi
GCS 12-15