6 Il convegno “Dolore e trauma cranico” Il raduno di esperti ha fatto il punto sulla sofferenza nelle GCA Le varie forme del dolore, da quello fisico a quello sociale, da quello psicologico fino a quello burocratico, legato alle procedure con le quali occorre confrontarsi. Una giornata di approfondimento medico scientifico sulle terapie antalgiche ma anche un’occasione di confronto con le famiglie. Si è tenuto presso la Rocca Sanvitale di Fontanellato, a giugno, il convegno “Dolore e trauma cranico, indicatori e prassi per operatori e familiari”, promosso dal Centro Cardinal Ferrari – Gruppo Santo Stefano, con il patrocinio del Comune di Fontanellato, dell’Ausl di Parma, dell’Università degli Studi di Parma, l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Parma. Il convegno è il risultato di un lavoro di oltre un anno che ha prodotto anche il volume “Dolore e Trauma cranico”, edito da Franco Angeli, a cura di Antonio De Tanti e Donatella Saviola, primario e neurologa del CCF, con il contributo di diversi autori e In cammino L’intervento del dott. De Tanti, il pubblico, in basso i saluti di apertura attualmente in distribuzione in libreria. “La giornata di oggi è dedicata al dolore e ai suoi tanti aspetti, come sofferenza in senso lato – afferma Antonio De Tanti primario del CCF - cosi come accade nei casi di traumi cranici e di cerebrolesione acquisita, coinvolge non solo i pazienti, ma anche i familiari e gli operatori – aggiunge - il dolore non è un tema solo etico, ma anche di legge, in quanto come operatori sanitari siamo obbligati a classificarlo e riportarlo in cartella clinica”. La convention ha visto i saluti, in apertura, di Leonardo Marchesi, della direzione sanitaria Ausl di Parma, e di Domenico Altieri, sindaco di Fontanellato. “Non è un saluto formale, quello che porto – ha affermato Marchesi – ma una condivisione di obiettivi Luglio 2012 con il Centro Cardinal Ferrari, il tema di questo convegno e l’impostazione data alla giornata di studio sono in linea con la programmazione regionale e locale, condividiamo l’approccio che abbraccia tutti gli aspetti del dolore, un tema fondamentale nell’attività dei nostri servizi sanitari”. “Una struttura aperta al territorio, con la quale da anni esiste una stretta collaborazione - ha aggiunto Altieri – Il lavoro in sinergia ha portato valore aggiunto a Fontanellato, un paese che ha saputo cogliere le proposte del Centro e accogliere i suoi ospiti, un paese riabilitativo, uno scambio importante, non solo a livello sanitario ma anche a livello sociale”. Importante in questo senso anche l’intervento conclusivo del rappresentante dei Familiari, Associazione La Rete, Gianpietro Salvi, che ha sottolineato il ruolo delle associazioni, toccando varie questioni che verranno approfondite nella Consensus dei Familiari che si terrà a Bologna il 7 ottobre 2012. I temi affrontati Il convegno “Dolore e trauma cranico” ha spaziato da argomenti più strettamente sanitari, quali la cefalea post traumatica, la spasticità, il Luglio 2012 In alto, il team del Centro Cardinal Ferrari , in basso momenti del convegno in Rocca dolore neuropatico centrale e periferico, agli aspetti psicologici legati alla percezione del dolore, alla depressione e apatia, all’aiuto dello psicologo fino a toccare tematiche sociali, quali il ritorno a casa dopo il ricovero e la ripresa della vita ordinaria. E poi ancora, la classificazione del dolore, il ruolo dell’infermiere e delle associazioni dei familiari. Il convegno ha fatto il punto sulla definizione scientifica di dolore. Si è parlato quindi della forma acuta e profonda e dei meccanismi alla base delle diverse scelte terapeutiche. Con particolare attenzione alla “persona”. La cerebrolesione interrompe la continuità di vita del paziente, entrano in gioco fattori pretraumatici, del trauma e ambientali, tutti elementi con i quali i medici devono confrontarsi per capire la persona che hanno in cura. La sofferenza diventa così più complessa, andando ad abbracciare gli aspetti sociali e psicologici. Senza dimenticare che vittima delle GCA è anche il familiare. Le persone che hanno subito una grave cerebrolesione sono persone rese estremamente vulnerabili dal trauma o dalla malattia cerebrale che li ha colpiti, spesso senza alcun preavviso, sconvolgendo la loro vita così come l’avevano vissuta e concepita fino a quel momento. Il compito degli operatori sanitari e sociali è quello di saper costantemente interpretare le possibili fonti di dolore e comprendere i bisogni delle persone, entrando in empatia con il nucleo familiare, che viene preso in carico insieme al paziente. In cammino Approfondimento Approfondimento In Rocca Sanvitale, a seguire gli interventi erano presenti pazienti e familiari 7