Il cielo notturno e l`inquinamento luminoso.

Il cielo notturno osservato da noi
ragazzi
Dalle osservazioni di studenti delle classi 1° anno E
1° anno C
2° anno E
3° anno B
4° anno C
Introduzione
Il monitoraggio dell’inquinamento
luminoso è un progetto promosso dalla
provincia di Roma con la collaborazione
del dipartimento di Fisica dell’Università
Roma Tre.
Già nel precedente anno scolastico 2011
un gruppo di studenti della nostra scuola
ha partecipato al progetto con la
registrazione di oltre 170 visualizzazioni
notturne sul sito
http://astrowww.phys.uniroma1.it/monitor .
I nostri dati sono stati elaborati e
presentati in un lavoro conclusivo che è
possibile vedere nella sezione workshop
nel sito del nostro liceo.
Anche quest’anno l’attività si basa sulla
visualizzazioni nel cielo stellato di cinque
diverse costellazioni che sono le più
significative nel nostro cielo invernale (Toro,
Gemelli, Orione, Cassiopea, Leone).
Ci siamo resi conto che in queste
costellazioni sono presenti stelle con diversa
luminosità e quindi diversa magnitudine che
è una modalità di misurazione della
luminosità delle stelle. Ma attenzione più la
magnitudine è alta più la luminosità è bassa.
Scopo finale dell’attività è verificare il crescente
aumento dell’inquinamento luminoso che non ci
permette più di vedere quel bellissimo cielo
notturno popolato da miliardi di stelle che sta
sopra di noi.
Cos’è l’inquinamento luminoso?
L’inquinamento luminoso è un’ alterazione della
quantità naturale di luce presente nell’ambiente
notturno provocata
dall’immissione di luce
artificiale. La luce artificiale
inquina quando altera la
quantità di luce naturale.
Gli effetti dell’inquinamento luminoso
L’inquinamento luminoso ha molteplici effetti
negativi. Il più eclatante è l’aumento della
luminosità del cielo notturno che, impedendo
la visione delle stelle e degli altri corpi celesti,
ci isola da quell’ambiente di cui noi e il nostro
pianeta siamo parte. Il problema è grave
perché è in gioco la percezione del “mondo”
attorno a noi ed è ancor più grave
perché comporta anche un danno culturale
incalcolabile. Nel giro di due generazioni sta
infatti sparendo quel cielo stellato che da
sempre ha rappresentato un fondamentale
stimolo alla cultura, sia umanistica che
scientifica, dell’uomo.
Va inoltre ricordato che sono ormai centinaia
gli studi ed i rapporti che documentano gli
effetti della luce artificiale sull’ambiente e
comprendono l’alterazione delle abitudini di
vita e di caccia degli animali, i disturbi alla
riproduzione ed alle migrazioni, le alterazioni
dei ritmi circadiani, le alterazioni dei processi
fotosintetici delle piante e del
Fotoperiodismo. Per l’uomo va ricordato
l’abbagliamento, la miopia, le alterazioni
ormonali in grado di diminuire le nostre difese
immunitarie.
L’inquinamento luminoso, infine, costituisce
un inutile spreco energetico e di risorse e
naturalmente di denaro.
Le zone più luminose sono quelle in cui
l’inquinamento luminoso è più forte.
In Italia infatti è molto complicato, anzi quasi
impossibile, riuscire a vedere stelle con
magnitudine superiore a 4.
Questo tipo di raffigurazione rappresenta
le zone più influenzate dall’inquinamento
luminoso.
Nelle zone nere (quasi inesistenti) è
possibile vedere le stelle fino ad una
magnitudine di 6 (circa 2400 stelle). Nelle
zone rosse è possibile vedere stelle con
una magnitudine di massimo 2 (vale a dire
circa 20 stelle). Ormai il cielo stellato è
quasi scomparso dalle nostre città!!
I grafici
Anche quest’anno, dopo aver partecipato al progetto, abbiamo inviati i nostri
dati alla prof.ssa di Scienze per avere un data base sul quale realizzare
le nostre conclusioni.
Per ogni costellazione abbiamo elaborato rappresentazioni diverse:
-un grafico che riporta semplicemente la frequenza delle singole magnitudini
osservate dagli studenti e registrate come magnitudine più alta/luminosità più
bassa visibile per ciascuna costellazione osservata.
-un grafico che rielabora la frequenza complessiva delle magnitudine delle
stelle osservate, tenendo conto che ogni volta che viene segnalata una stella
meno luminosa tutte quelle più luminose non sono segnalate ma sono
generalmente osservabili.
-due grafici finali di confronto fra le magnitudini più e meno
significativamente frequenti, osservate per le diverse costellazioni
Leone 2012
Leone Magnitudini osservate
Frequenze Complessive Magnitudine LEONE
12
30
10
25
8
20
6
Series1
15
4
10
2
5
0
Series1
0
4.42
4.31
3.88
3.52
3.44
3.34
2.98
1:35
4.42
4.31
3.88
3.52
3.44
3.34
2.98
1:35
Leone 2011
Leone
Leone (dati complessivi)
4.5
14
12
3.5
N. Registrazioni
N. Registrazioni
4
10
3
2.5
Series
1
2
1.5
8
Series
1
6
1
4
0.5
2
0
5.52
3.88
3.52
3.34
2.56
2:14
0
5.52
Magnitudine
3.88
3.52
3.34
Magnitudini
2.56
2:14
Gemelli 2012
GEMELLI Magnitudini osservate
Frequenze Complessive Magnitudine GEMELLI
18
70
16
60
14
50
12
40
10
Series1
8
6
Series1
30
20
4
10
2
0
0
4.414.234.053.783.57 3.5 3.062.871.931:15
4.41 4.23 4.05 3.78 3.57 3.5 3.06 2.87 1.93 1:15
Gemelli 2011
Gemelli
Gemelli (dati complessivi)
35
30
6
N. Registrazioni
N. registrazioni
7
25
5
4
Series
1
3
20
15
2
10
1
5
0
4.41 4.23 4.16 4.05 3.57 3.5 3.06 2.87 1.93 1:15
Magnitudine
Series
1
0
4.41 4.23 4.16 4.05 3.57 3.5 3.06 2.87 1.93 1:15
Magnitudini
Toro 2012
TORO Magnitudini osservate
Frequenza Complessiva Magnitudini TORO
16
60
14
50
12
40
10
8
Series1
30
Series1
6
20
4
10
2
0
0
4,8
4,31
3,77
3,65
3,53
2,85
0.87
4,8
4,31
3,77
3,65
3,53
2,85
0.87
Toro 2011
Toro (dati complessivi)
Toro
30
8
7
20
5
4
Serie1
3
2
Series
1
15
10
1
5
Magnitudine
0.
87
11
1
3,
77
3,
65
3,
53
2,
85
4.
08
0
4.
31
N.registrazioni
6
N. Registrazioni
25
0
4.31
4.08
3,77
3,65
3,53
Magnitudine
2,85 0.87111
Orione 2012
ORIONE Magnitudini osservate
20
Frequenza Complessiva Magnitudine ORIONE
80
18
70
16
60
14
12
50
10
40
8
30
6
20
4
10
2
0
0
5.74 4.63 4.42 4.38 4.34 4.09 3.68 3.51 3.19 2.14 2.09 1.64 0:45
5.74 4.63 4.42 4.38 4.34 4.09 3.68 3.51 3.19 2.14 2.09 1.64 0:45
Orione 2011
Orione
Orione (dati complessivi)
20
80
18
N. Registrazioni
14
12
Series
1
10
8
6
4
N. Registrazioni
70
16
60
50
40
Serie1
30
20
10
2
0
0
5,08 4,63 4,42 4,38 4,34 4,09 3,66 3,51 3,19 2,14 1,64 0.45
Magnitudine
Magnitudine
Cassiopea 2012
Cassiopea Magnitudini osservate
Frequenza Complessiva Magnitudine Cassiopea
30
70
25
60
50
20
40
15
Series1
Series1
30
10
20
5
10
0
5.78 4.68 4.62 4.17 3.69 3.46 3.35 2.68 2.27 2:15
0
5.78 4.68 4.62 4.17 3.69 3.46 3.35 2.68 2.27 2:15
Cassiopea 2011
Cassiopea
Cassiopea (dati complessivi)
30
7
6
5
Series
1
4
3
N. Registrazioni
N. registrazioni
8
25
20
Series
1
15
10
2
5
1
0
0
4.62
4.17
3.69
3.46
3.35
Magnitudine
2.68
2.27
2:15
4.62
4.17
3.69
3.46
3.35
2.68
Magnitudine
2.27
2:15
Il confronto finale 2012
Costellazioni a confronto, magnitudini osservate con minor frequenza
significativa
Costellazioni a confronto, magnitudini osservate con maggior
frequenza
14
80
12
70
60
10
50
8
40
Series1
Series1
6
30
4
20
2
10
0
0
Leo 1,35
Gem 1,15 Toro 0,87
Ori 0,45
Cas 2,15
Leo 3,88 Gem 4,41 Toro 4,8
Ori 4,42
Cas 4,68
Il confronto finale 2011
Costellazioni a confronto
Costellazioni a confronto
(magnitudini osservate con maggior frequenza da Roma
Sud)
(magnitudini osservate con minor frequenza da Roma
Sud)
7
80
6
N. Registrazioni
N.registrazioni
70
60
50
40
30
5
4
3
2
20
1
10
0
0
Cas 2,15 Gem 1,15 Leo 2,14 Ori 0,45 Tau 0.87
Magnitudini
Cas 4,62 Gem 4,41 Leo 3,88 Ori 4,42 Tau 4.31
Magnitudini
Le riflessioni
Confrontando i dati del precedente anno con i
dati attuali risulta che:
- In tutte le visualizzazioni siamo riusciti a vedere
con molta facilità le stelle con magnitudine
intorno ad 1 (quindi più luminose), invece la
frequenza di visualizzazioni diminuisce
fortemente per stelle con magnitudine intorno a
4.
- Il confronto fra i dati di questi due anni conferma
quanta meraviglia del cielo non riusciamo più a
vedere.