Iress_Piccinini_presentazione 06-03

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Leggere il rischio, comunicare
e valutare gli interventi
preventivi.
Un compito possibile?
Rossella Piccinini, Iress
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LE DOMANDE IN TEMA DI COMUNICAZIONE
poste nei tre sottogruppi
GRUPPO DOMICILIARITA’
• a quali livelli è opportuno attivare strategie di
comunicazione sulla domiciliarità?
• quali sono i destinatari di queste strategie, a fronte di quali
finalità?
GRUPPO PROSSIMITA’
• Quale è il giusto modo di comunicare/diffondere queste
iniziative di prevenzione affinché possano risultare ‘appetibili’ per
i soggetti che coinvolgono (famiglie in disagio, famiglie che
aiutano, servizi fuori dalla rete di welfare in senso stretto)?
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LE DOMANDE IN TEMA DI COMUNICAZIONE
poste nei tre sottogruppi
GRUPPO APPROCCIO INTEGRATO
• quando la comunicazione diventa strategica per
costruire sinergie tra servizi e/o nel rapporto con
la famiglia?
• quale livello di integrazione si attiva in caso di
lettura precoce del rischio?
Per tutti si è tentato di approfondire:
Contenuti, tempi e modalità
Attori della comunicazione
Obiettivi della comunicazione
Destinatari della comunicazione
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Non è stato facile parlare di comunicazione!
Domiciliarità
Le modalità comunicative
cambiano in base al tipo di
intervento. QUINDI nel
gruppo per ogni intervento si
sono indicati scopi, destinatari
e modalità
Prossimità
Sono emerse indicazioni su
elementi da presidiare
nella comunicazione
Approccio integrato
Si sono individuati gli
strumenti comunicativi che
facilitano l’integrazione
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Gruppo domiciliarità
Tipo servizio
Scopo
Destinatari
Modalità
Servizio sociale Rendere efficace il
territoriale
percorso
Evidenziare utilità
progetto
Colleghi servizi
Famiglia/minor
e se adolescente
Incontri equipe
Colloqui
Raccordo tra
servizi
Educativa
domiciliare
Gestire in modo
efficace il percorso
Colleghi servizi
Incontri di èquipe
Raccordo tra
servizi
Attività
extrascolastich
e
Far conoscere gli
obiettivi educativi
dell’intervento
Scuola
Momenti
confronto
comune
Centri
Supportare i servizi nel
semiresidenzia rendere efficace il
li per minori
percorso attivato
Colleghi
Incontri di èquipe
Raccordo tra
servizi
Housing
sociale
Servizi,
Beneficiari
Comunità
…
Far conoscere gli
obiettivi dell’intervento
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Gruppo interventi di domiciliarità
Quando la cittadinanza è il destinatario della comunicazione si
tratta di comunicare:
- le criticità del contesto (con dati e informazioni circa la
situazione di fragilità delle famiglie)
- le criticità del sistema (la capacità di risposta e di tenuta dei
servizi, a fronte di risorse in diminuzione)…MA ANCHE
-
che gli interventi sono programmati in modo integrato e con
il supporto di una pluralità di soggetti del territorio (Piani
Attuativi)
- che il sistema punta a garantire i diritti di accesso alle
opportunità offerte dai servizi (strumento utile può essere la
Carta dei Servizi)
Gruppo interventi di prossimità
• ‘Cosa, come, a chi si comunica’ non sembra
essere un processo lineare e codificato
• ‘Cosa, come, a chi si comunica’ dipende
dalle azioni che si fanno: se sono volte
all’utente o al reperimento di volontari per il
sostegno
• Tempi e modi della comunicazione variano
a secondo della fase di implementazione
dell’intervento in cui si è.
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Gruppo interventi di prossimità
• A chi compete la comunicazione?
• Se si tratta di pubblicizzare un’iniziativa le azioni sono
quelle classiche MA cosa e come comunicare azioni che
prevedono il coinvolgimento di genitori disponibili ad un
supporto? Quali elementi presidiare?
1) la comunicazione deve essere capillare
2) andare nel territorio
3) Far capire che i problemi di alcune famiglie
riguardano tutta la collettività
La corresponsabilità è il contenuto da
comunicare nei luoghi della comunità, il
più capillarmente possibile!! 8
Gruppo approccio integrato
COMUNICARE TRA
CON QUALI STRUMENTI, MODALITÀ
Servizi territoriali sociali e
sanitari
Protocolli
Èquipe multidisciplinari
Colloqui, telefonate
Schede di osservazione condivise tra servizi/figure
professionali
Formazioni
Coinvolgimento in uno stesso intervento (punto d’ascolto)
Progetto Sole
Servizi 0-6 anni, servizi
territoriali sociali e sanitari
- Protocolli
- Riunioni congiunte
- Griglia di osservazione
Servizi territoriali sociali,
sanitari, educativi e la
famiglia
Sottoscrizione di una griglia di osservazione compilata da
operatori
Punto di ascolto ubicato in un centro per le famiglie
Servizi territoriali sociali,
sanitari e la scuola
- Gruppi misti
- Sportello d’ascolto rivolto ad insegnanti e tenuto da
assistenti sociali
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- Formazione congiunta
Gruppo approccio integrato
• I flussi comunicativi tendono ad interrompersi nel
passaggio tra servizi sanitari e sociali: il caso è
segnalato ai servizi e poi? La segnalazione sia stata
utile. Quali strategie si potrebbero mettere in
campo?
• Il flusso comunicativo diventa meno intenso
rispetto alla famiglia
• Non sono stati indicati esempi di flussi
comunicativi che coinvolgono soggetti non
direttamente interessati (es. cittadini,
amministratori locali, …)
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Quindi:
– Dal punto di vista regionale, in questi ultimi anni
si rintraccia una ‘coerenza’ nell’orientare le
politiche e gli interventi locali di prevenzione in
area minori su questi temi.
• Ci riconosciamo in questo orientamento?
• Quali attualità e praticabilità?
– Cosa sono queste ‘parole’?
• Possono tradursi in interventi, in metodi, in
politiche
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La parola a tutti voi!
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