Leggere il rischio, comunicare e valutare gli interventi preventivi. Un compito possibile? Rossella Piccinini, Iress 1 LE DOMANDE IN TEMA DI COMUNICAZIONE poste nei tre sottogruppi GRUPPO DOMICILIARITA’ • a quali livelli è opportuno attivare strategie di comunicazione sulla domiciliarità? • quali sono i destinatari di queste strategie, a fronte di quali finalità? GRUPPO PROSSIMITA’ • Quale è il giusto modo di comunicare/diffondere queste iniziative di prevenzione affinché possano risultare ‘appetibili’ per i soggetti che coinvolgono (famiglie in disagio, famiglie che aiutano, servizi fuori dalla rete di welfare in senso stretto)? 2 LE DOMANDE IN TEMA DI COMUNICAZIONE poste nei tre sottogruppi GRUPPO APPROCCIO INTEGRATO • quando la comunicazione diventa strategica per costruire sinergie tra servizi e/o nel rapporto con la famiglia? • quale livello di integrazione si attiva in caso di lettura precoce del rischio? Per tutti si è tentato di approfondire: Contenuti, tempi e modalità Attori della comunicazione Obiettivi della comunicazione Destinatari della comunicazione 3 Non è stato facile parlare di comunicazione! Domiciliarità Le modalità comunicative cambiano in base al tipo di intervento. QUINDI nel gruppo per ogni intervento si sono indicati scopi, destinatari e modalità Prossimità Sono emerse indicazioni su elementi da presidiare nella comunicazione Approccio integrato Si sono individuati gli strumenti comunicativi che facilitano l’integrazione 4 Gruppo domiciliarità Tipo servizio Scopo Destinatari Modalità Servizio sociale Rendere efficace il territoriale percorso Evidenziare utilità progetto Colleghi servizi Famiglia/minor e se adolescente Incontri equipe Colloqui Raccordo tra servizi Educativa domiciliare Gestire in modo efficace il percorso Colleghi servizi Incontri di èquipe Raccordo tra servizi Attività extrascolastich e Far conoscere gli obiettivi educativi dell’intervento Scuola Momenti confronto comune Centri Supportare i servizi nel semiresidenzia rendere efficace il li per minori percorso attivato Colleghi Incontri di èquipe Raccordo tra servizi Housing sociale Servizi, Beneficiari Comunità … Far conoscere gli obiettivi dell’intervento 5 Gruppo interventi di domiciliarità Quando la cittadinanza è il destinatario della comunicazione si tratta di comunicare: - le criticità del contesto (con dati e informazioni circa la situazione di fragilità delle famiglie) - le criticità del sistema (la capacità di risposta e di tenuta dei servizi, a fronte di risorse in diminuzione)…MA ANCHE - che gli interventi sono programmati in modo integrato e con il supporto di una pluralità di soggetti del territorio (Piani Attuativi) - che il sistema punta a garantire i diritti di accesso alle opportunità offerte dai servizi (strumento utile può essere la Carta dei Servizi) Gruppo interventi di prossimità • ‘Cosa, come, a chi si comunica’ non sembra essere un processo lineare e codificato • ‘Cosa, come, a chi si comunica’ dipende dalle azioni che si fanno: se sono volte all’utente o al reperimento di volontari per il sostegno • Tempi e modi della comunicazione variano a secondo della fase di implementazione dell’intervento in cui si è. 7 Gruppo interventi di prossimità • A chi compete la comunicazione? • Se si tratta di pubblicizzare un’iniziativa le azioni sono quelle classiche MA cosa e come comunicare azioni che prevedono il coinvolgimento di genitori disponibili ad un supporto? Quali elementi presidiare? 1) la comunicazione deve essere capillare 2) andare nel territorio 3) Far capire che i problemi di alcune famiglie riguardano tutta la collettività La corresponsabilità è il contenuto da comunicare nei luoghi della comunità, il più capillarmente possibile!! 8 Gruppo approccio integrato COMUNICARE TRA CON QUALI STRUMENTI, MODALITÀ Servizi territoriali sociali e sanitari Protocolli Èquipe multidisciplinari Colloqui, telefonate Schede di osservazione condivise tra servizi/figure professionali Formazioni Coinvolgimento in uno stesso intervento (punto d’ascolto) Progetto Sole Servizi 0-6 anni, servizi territoriali sociali e sanitari - Protocolli - Riunioni congiunte - Griglia di osservazione Servizi territoriali sociali, sanitari, educativi e la famiglia Sottoscrizione di una griglia di osservazione compilata da operatori Punto di ascolto ubicato in un centro per le famiglie Servizi territoriali sociali, sanitari e la scuola - Gruppi misti - Sportello d’ascolto rivolto ad insegnanti e tenuto da assistenti sociali 9 - Formazione congiunta Gruppo approccio integrato • I flussi comunicativi tendono ad interrompersi nel passaggio tra servizi sanitari e sociali: il caso è segnalato ai servizi e poi? La segnalazione sia stata utile. Quali strategie si potrebbero mettere in campo? • Il flusso comunicativo diventa meno intenso rispetto alla famiglia • Non sono stati indicati esempi di flussi comunicativi che coinvolgono soggetti non direttamente interessati (es. cittadini, amministratori locali, …) 10 Quindi: – Dal punto di vista regionale, in questi ultimi anni si rintraccia una ‘coerenza’ nell’orientare le politiche e gli interventi locali di prevenzione in area minori su questi temi. • Ci riconosciamo in questo orientamento? • Quali attualità e praticabilità? – Cosa sono queste ‘parole’? • Possono tradursi in interventi, in metodi, in politiche 11 La parola a tutti voi! 12