Epistemologia e concetti della pedagogia speciale

Epistemologia e concetti
della pedagogia speciale
Il concetto di norma fa parte delle idee scientifiche più
complesse e vaghe. Nella realtà non esiste nessuna norma,
ma si incontra una quantità infinita di molteplici variazioni, di
deviazioni da essa e spesso è molto difficile stabilire dove
esse superino i limiti oltre i quali inizia già il campo
dell’anormale. Questi confini non esistono da nessuna parte
e in questo senso la norma rappresenta il concetto
strettamente astratto di una grandezza media dei casi più
frequenti e, effettivamente, non si incontra mai nel suo
aspetto puro, bensì è sempre unita a certe forme anormali.
Per questo non esiste confine preciso fra il comportamento
normale e anormale. (L.Vygotskij)
Concetti della pedagogia
speciale
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Deficit
Handicap
Disabilità
Patologia
Norma/normalità
Devianza/anormalità
Diversamente abile
Bisogni speciali
Integrazione/Inclusione
Alcuni autori di
riferimento
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Lev Vygotskij
Michel Foucault
Franco Basaglia
Georges Canguilhem
Geoffroy Saint-Hilaire
Diderot
Henri Bergson e Pierre Janet
Pedagogia sperimentale
 “Un bambino anormale è un bambino malato? Anormale è sinonimo
di patologico? La definizione del normale e dell’anormale è un
problema un po’ controverso. Per i filosofi, i moralisti, il normale è
ciò che è tale quale deve essere: è il bene, il giusto. Leclère
definisce l’uomo normale come ‘l'uomo ideale possibilÈ. Per i
biologi, normale ha due significati; un significato empirico; è normale
ciò che si ritrova più frequentemente nella specie (così per la mano
umana sono normali 5 dita, perché è questo il numero che si
riscontra generalmente); ed un significato teleologico: è normale ciò
che contribuisce alla conservazione dell’individuo o della specie.
Queste due normalità non si sovrappongono esattamente, perché
una variazione utile può essere anormale nel primo senso, e
normale nel secondo, poiché è utile (il genio per esempio). Ma
queste due normalità tendono a coincidere: infatti le variazioni utili,
dapprima aberranti, possono finire con il fissarsi, e divenire
caratteristiche, quindi normali, per nuovi gruppi. Così, in senso
empirico, anormale non è sinonimo di patologico.”(E.Claparède)
Norma e Istituzione Totale
 Michel Foucault scrive:
 «La norma è portatrice, in conseguenza, di
una pretesa di potere. La norma non è
semplicemente, non è soltanto un principio
dell'intelligibilità, è un elemento partendo
dal quale un certo esercizio del potere si
trova fondato e legittimo… la norma porta
con sé un principio di definizione, di
classificazione e quindi di correzione».
Istituzionalizzazione e
deistituzionalizzazione
 Franco Basaglia spiega che c’è una differenza tra
“organizzare dei bisogni e rispondere a dei bisogni”. Il
manicomio e le grandi Istituzioni speciali organizzavano
dei bisogni
 Messa in discussione del modello medico: osservare per
definire e classificare o osservare per comprendere ed
incontrare?
 La relazione di cura come relazione di aiuto : rapporto di
dominio o rapporto dialogico?
 La terapia e lo spazio dell’incontro
 Fare uscire l’altro dal ghetto
 Cambiamento delle opportunità e possibilità di vita
 Non più la patologia ma la persona
 Il processo di cura e riabilitativo è un processo di
liberazione sia per la persona malata che per il terapeuta
Stigma e devianza
 Prendendo in considerazione l’analisi di
Erving Goffman, “devianza”, “anormalità” e
“estraneo” trovano la loro origine
nell’antichità con la parola “stigma” che
stava ad indicare un marchio che rendeva
chiaro a tutti che chi lo portava era uno
schiavo o un criminale, comunque una
persona segnata, un paria che doveva
essere evitato specialmente nei luoghi
pubblici.
Il paradosso pedagogico di Jean Marc Gaspard Itard
. Il confronto e il conflitto tra l’approccio medico-psichiatrico e
l’approccio educativo
. Educabilità e ineducabilità: Itard propone un trattamento pedagogico
che si articola in alcuni punti fondamentali:
 «legarlo alla vita sociale rendendogliela più dolce di quella che
conduceva prima»;
 «svegliare la sensibilità nervosa con degli stimolanti più energetici e
talvolta con le vive affezioni dell’anima»;
 «estendere la sfera delle sue idee dandogli dei nuovi bisogni, e
moltiplicando i suoi rapporti con gli esseri che lo circondano»;
 «condurlo all’uso della parola determinando l’esercizio dell’imitazione
con la legge imperativa della necessità»;
 «esercitare per un certo periodo le operazioni dello spirito sugli
oggetti dei suoi bisogni fisici più semplici determinando
successivamente l’applicazione su degli oggetti d’istruzione».
Considerazioni pedagogiche
l’uomo é inferiore ad un grande numero di animali nel puro stato di natura;
questa “superiorità morale” che si afferma essere naturale all’uomo é in
realtà il frutto dell’educazione e della civiltà che lo elevano al di sopra di tutti
gli animali (Itard parla della facoltà imitativa dell’uomo che crea nuovi
bisogni e sviluppa le sue capacità);
la facoltà imitativa del piccolo dell’uomo educa i suoi organi, le sue capacità
e stimola l’apprendimento della parola (Itard fa notare che molto energica e
attiva nella prima infanzia, questa facoltà di apprendimento si indebolisce
con il tempo e l’avanzamento dell’età);
La tesi di Itard é che «tutte le cause accidentali locali e politiche che
tendono ad aumentare o diminuire il numero dei nostri bisogni,
contribuiscono necessariamente ad estendere o restringere la sfera delle
nostre conoscenze e il campo della scienza, delle belle-arti e dell’industria
sociale»;
«la marcia dell’insegnamento può e deve essere illuminata dalla medicina
moderna che, di tutte le scienze naturali, può contribuire in modo potente al
perfezionamento della specie umana sapendo valutare le anomalie
organiche ed intellettuali di ogni individuo, e indicando (in quel modo) quello
che l’educazione deve fare per lui e ciò che la società ne può aspettare».
Il metodo di Edouard Séguin
Educare i sensi ed esercitare la
sfera psico-motoria
Educare i sensi
È dal sistema nervoso e dagli
apparati sensoriali che
arrivano all’uomo tutte le
sensazioni esteriori che sono di
molto le più numerose e le più
importanti nella vita di
relazione e nella vita sociale;
questa verità, chiara come il
giorno, che l’educazione
applicata ai sensi potrebbe
arricchirli di una precisione e
di una portata che avrebbe un
effetto sullo sviluppo
intellettuale, questa verità
appena intravista dagli stessi
sensisti, proclamata da
Rousseau, non è stata ancora
fecondata; c’è quasi sempre un
abisso tra coloro che dicono c’è
qualcosa da fare e quelli che
fanno.
Educare la
volontà
«Lo scopo dell'educazione,
lungi dall’essere la
passività, è la libertà; e la
prima condizione per
essere libero è di volerlo».
Educazione sensoriale e
motoria
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Educazione del sistema nervoso e delle funzioni sensoriali
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esercitare il tatto: è così che il bambino piccolo entra in contatto con
se stesso e il mondo circostante
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esercitare la vista e il movimento dello sguardo
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esercitare l’udito con la parola e la musica
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esercitare l’olfatto
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esercitare il gusto.

Séguin usa la musica nel trattamento educativo dei bambini con ritardo
mentale: propone degli esercizi di ginnastica ritmata dalla musica; serve ad
educare i sensi, il coordinamento dei gesti e dei movimenti, la voce e gli
organi fonatori (anche tramite il canto), educa al controllo delle emozioni.
L’apprendimento delle
parti del corpo
 L'apprendimento delle diverse parti del corpo crea le
basi per la presa di coscienza dell'unità della propria
personalità.
 Il metodo dell’imitazione permette a Séguin di
raggiungere alcuni obiettivi:
 acquisizione della coscienza dell’io fisico in modo
dettagliato: fare indicare, per esempio, con un gesto e
una parola la testa, le braccia, le gambe, le orecchie o
il naso;
 fare capire a cosa servono le varie parti del corpo;
 fare acquisire il senso dell’orientamento: nozioni di
destra-sinistra, alto-basso.
Apprendimento pratico:
lettura e scrittura
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Sviluppo dell’intelligenze pratica
Quali sono le abilità che acquisisce il bambino disabile? Le abilità di
lettura e scrittura con il passaggio progressivo da operazioni
abbastanza semplici ad operazioni più complesse:
il piano
il colore
l’astrazione lineare
la dimensione
la configurazione.
Séguin osserva a proposito degli idioti nel processo di
apprendimento della lettura e della scrittura:
“Vi è un abisso d’ipotesi tra le lettere scritte e le lettere parlate,
nessun rapporto li lega, o li identifica, nessuna logica lega tale
suono a tale figura piuttosto che ad un’altra. Nella scrittura
geroglifica tra il nome e la cosa vi era solo l’immagine, meraviglioso
agente di comprensione e di ricordo; nella scrittura alfabetica,
invece, tra il nome e la cosa, vi sono dei segni bizzarri e arbitrari che
non hanno nessun rapporto rispetto alla logica con il loro oggetto. “
Acquisire le competenze
di base
. Abilità motorie
. Coordinamento dei movimenti
. Sviluppo delle capacità intenzionale e volitiva
. Attivare il desiderio di fare e il desiderio di esistere
. Recuperare il senso del sé
. Agire e non essere agito
Educare la volontà per
educare alla libertà
 In molti casi il soggetto disabile struttura il
sentimento dell’incapacità di fare anche quello
che sarebbe in grado di fare(Séguin parla
d’insufficienza della volontà)
 Questa sentimento d’inferiorità è il prodotto
dello sguardo negativo del contesto sociale e
familiare e non del deficit
 Occorre educare il bambino disabile a
scegliere, a decidere anche partendo dalle
piccole cose pratiche
Come educare la volontà?
 Organizzare le condizioni per imparare a
scegliere
 La solidarietà attiva significa puntare
sulle capacità del soggetto di decidere
 «Lo scopo dell'educazione, lungi
dall’essere la passività, è la libertà; e la
prima condizione per essere libero è di
volerlo».
Le quattro forme della
volontà
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Per Séguin la volontà si presenta sotto quattro forme:
1) istintiva
2) negativa
3) intellettuale
4) morale.
Osserva a proposito dei bambini con “ritardo mentale”:
«Nell’idiota e in molti bambini, solo le due prime forme
di volontà si manifestano. Il bambino idiota vuole ciò
che seduce i suoi appetiti e non vuole fare opera
d’intelligenza e di bontà; non vuole ciò che volete per
lui, e resta in una inerzia assoluta».
L’educazione come lotta
contro l’inferiorità sociale
 “La vita è una lotta, ha detto Beaumarchais, e,
se i poveri idioti non possono pretendere a
diventare i primi nelle lotte dello spirito e del
corpo che aspettano l’uomo nella società,
occorre tuttavia prepararli per diminuire gli
aspetti funesti della loro inferiorità. Per questo
gli idioti hanno bisogno di una serie
educazione per affrontare le difficoltà
dell'esistenza e che questa educazione deve
essere condotta da uomini seri e da veri amici
dell'umanità. “
L’educazione è integrale e
globale
 “Quando chiedo che l’educazione abbracci l’uomo in
tutta la sua interezza: facoltà, funzioni e attitudini
comprese, invece di sviluppare un’unica facoltà, la
memoria, a scapito di tutte le altre facoltà e di tutte le
attitudini fisiche e fisiologiche dell'individuo, non credo
di essere esigente. Se si chiedesse ad un allevatore di
nutrire tutti i suoi cavalli nel medesimo modo, e
d’iniziare la loro educazione insegnando loro a girare a
destra e a sinistra, prima di averli nutriti e fatti
camminare, passeggiare, salire, correre secondo la
loro costituzione fisica e il tipo di lavoro al quale sono
destinati, avrebbe pietà di noi; eppure siamo ancora a
questo punto d’incuria e d’incapacità, quando si tratta
di educare gli uomini di domani. “
Osservazione pedagogica e
metodo biografico:la
monografia
Il quadro monografico del bambino: storia sociale e familiare
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sesso
grado d’insufficienza o di ritardo mentale
cause conosciute o presunte
stato patologico e deficit: epilessia, paralisi parziale o totale,
corea, scrofola, gozzo, anoressia, bulimia, cecità, miopia,
strabismo, sordità
 stato fisiologico: contrazione muscolare; lateralizazione,
apprensione, getto, ricezione, postura, marcia, salto
 sensi: vista, udito, gusto, odorato, tatto, voce
 stato psicologico attenzione, comparazione,giudizio
 stato morale:
ha il senso del bene e del male?
ha una volontà attiva di fare qualcosa?
ha volontà attiva negativa o di non fare nulla?
Sante De Sanctis e gli Asiliscuola per bambini con
ritardo mentale
“L’educazione dei deficienti”(1915)
 l’accoglienza e l’organizzazione degli
spazi
 la “Carta biografica” del bambino
compilata in ingresso e nel momento
delle dimissioni
 la preparazione dei maestri per bambini
“anormali”
Una pedagogia emendativa
con “bambini speciali”:
 La pedagogia emendativa propone una serie di
tecniche particolari per aiutare il bambino disabile ad
imparare e ad esercitare le sue capacità:
 Viene chiamata emendativa perché porta degli
emendamenti (delle specificità rispetto alla pedagogia
generale; è una pedagogia specializzata)
 non esiste un’educazione separata per il bambino
disabile perché viviamo tutti nella stessa società;
 il deficit necessita di alcune mediazioni specifiche per
favorire lo sviluppo degli apprendimenti del bambino
disabile;
 molte delle tecniche didattiche inventate nel lavoro con
i disabili possono essere utilizzate con tutti i bambini.
Gli obiettivi della
pedagogia emendativa
 «formare un adattamento generico del
ragazzo all’ambiente e alla convivenza
con i suoi simili»;
 «far prosperare sul piano fisico e
psicologico gli alunni nella libertà».
Gli insegnamenti speciali
Educazione fisica e lavoro:

«educare il sistema muscolare al fine di ottenere negli alunni la
migliore coordinazione nei movimenti e di aumentare, in chi ne
abbia bisogno, la insufficiente forza muscolare delle mani e
delle arti inferiori»;

«sviluppare negli alunni l’attenzione e abituarli all’ordine e alla
disciplina. Non bisogna dimenticare che i muscoli sono gli
organi della volontà e che i processi volitivi, i quali si compiono
nel cervello risentono enormemente dell’attività muscolare e
della direzione che ad essa viene imposta. Inoltre la ginnastica
sviluppa l’idea dell’ordine»;

«sviluppare negli alunni il senso dello sforzo sia in forma
d’iniziativa, sia in forma d’inibizione»;

«invitare i ragazzi a valutare lo sforzo fatto e compararlo con
sforzi precedenti ed esercizi di immobilità».
Scuola di ortofonia e
canto
 De Sanctis si interessa molto ai bambini con
disturbi del linguaggio e consiglia di lavorare
sulla padronanza degli strumenti della
comunicazione; propone la creazione di una
scuola del linguaggio per i bambini con disturbi
sul piano dell’espressione fonico – articolatorio.
 «Io sono convinto che la musica spieghi una
favorevole influenza sulla sensibilità organica e
sull’attività riflessa del deficiente».
Acquisizione di abilità di
base nella lettura e la
scrittura: partire dal disegno
 Il disegno viene visto come un esercizio
importante sia sul piano motorio che
cognitivo; il coordinamento dei movimenti
della mano, dell’occhio, la
concentrazione e l’attenzione,
l’orientamento nello spazio costituiscono
una serie di elementi educativi che
favoriscono lo sviluppo della personalità
dell’alunno disabile.
Educare i sensi e le
capacità d’attenzione
 “La maestra, l’istitutore o l’assistente dovranno
suddividere gli alunni in gruppi a seconda della loro
capacità, e a ciascun gruppo assegnare gli esercizi e
giochi più adatti. Per mantenere desta la curiosità ed
eccitare l’interesse negli alunni, è necessario che i
diversi esercizi si facciano con un certo turno e non
tutti nel medesimo giorno. Questi esercizi e questi
giochi hanno lo scopo di servire come un mezzo di
coltura della sensibilità e degli adattamenti motori, di
stimolare l’attenzione e la osservazione, di provocare
la manifestazione delle tendenze personali e di
allenare gli alunni al lavoro mentale. “
Approccio attivo
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«il medico e il maestro debbono conoscere a fondo il fisico e il psichico di
ogni alunno loro affidato». Neuro-psichiatra e insegnante devono collaborare
strettamente nella gestione del percorso educativo dell’alunno disabile;
l’educazione all’acquisizione di autonomie di base sul piano igienico
personale è fondamentale;
ogni caso è un caso a sé; la regola è di non generalizzare: «ogni deficiente
differisce dall’altro per indice di resistenza al lavoro, l’esperienza ha
dimostrato che persino gli epilettici ad attacchi classici, ed anche gravi, sono
capaci di resistere senza danno a lavori mentali scolastici anche prolungati».
Non dare per scontato nulla e saper osservare per saper graduare il percorso
di apprendimento;
bisogna conoscere le attitudini singole e i singoli talenti: sapere cosa
ognuno sa fare nella vita;
l’istruzione deve essere, per quanto possibile, individualizzata mentre
l’educazione deve restare collettiva. Ci vogliono dei mezzi ed ausili didattici
specifici per favorire il processo di apprendimento. Il lavoro di gruppo è
importante per educare alla socialità;
l’educazione intellettuale deve farsi in modo progressivo procedendo dal
semplice al complesso;
occorre stimolare l’attività personale, valorizzare l’anima dell’educando e
affidarsi all’abitudine anche attraverso l’imitazione nei casi dei “frenastenici
gravi”.
La pedagogia attiva di Maria
Montessori: la Casa dei
bambini
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l’importanza dell’educazione senso–motoria per lo sviluppo
della personalità del bambino disabile e delle sue capacità
cognitive;
l’individualizzazione del percorso di apprendimento: le attività
devono essere centrate sulle caratteristiche del bambino e
l’acquisizione delle abilità senso–motorie deve essere graduale;
per favorire il processo di apprendimento e facilitare lo sviluppo
delle potenzialità del bambino occorrono dei materiali didattici
specifici e adeguati, materiale auto-correttivo per lo sviluppo dei
diversi tipi di sensorialità, a diversi sensi: visivo, uditivo, tattile,
temperatura, peso, olfattiva e gustativa;
la socializzazione del bambino passa tramite le attività di
cooperazione con altri bambini per la cura dello spazio di vita.
Maria Montessori inizia la sua esperienza educativa con
bambini con ritardo mentale
L'importanza dell’educazione
senso–motoria del bambino
disabile
 “Il bambino, con l’educazione dei sensi, ha acquistato
delle nozioni di colore, di forma, di superficie, liscia o
aspra, di odore, di sapore. Ha pure
contemporaneamente appreso la numerazione. Il
raggruppamento di tutte le possibili nozioni intorno a un
oggetto, e daremo la prima idea concreta dell’oggetto
stesso: lezione oggettiva. A questa idea uniamo la
parola che rappresenta l’oggetto. Come l’idea concreta
risulta dalla riunione di nozioni ben note, così la parola
risulta dalla riunione dei suoni e di segni conosciuti. “
Giochi educativi per
imparare a scrivere
 Maria Montessori attribuisce molta importanza
all’apprendimento della lettura e della scrittura
per lo sviluppo completo della personalità del
bambino disabile e vede nel disegno una fase
preparatoria che lo introduce alla sfera
dell’astrazione.
 Ritiene anche che l’apprendimento debba
avvenire tramite dei giochi educativi per
favorire lo sviluppo dell’acquisizione di
competenze di base da parte del bambino.
L’osservazione: capire
meglio il bambino
 Maria Montessori sottolinea l’importanza di educare il
bambino disabile a vivere e a stare in mezzo agli altri;
l’osservazione serve tuttavia a creare gli ambienti
facilitanti e la possibilità del passaggio alla vita sociale,
occorre “raddolcire” il passaggio da un contesto, come
quello familiare, ad un altro, come quello sociale,
scolastico o lavorativo.
 L’osservazione non è solo una competenza che deve
avere l’insegnante o l’educatore, ma anche il bambino;
Maria Montessori propone delle lezioni oggettive dove i
bambini disabili imparino ad osservare oggetti morti e
vivi per descrivere quello che vedono.
Educazione morale ed
educazione alla socialità
 Esattamente come indicato da Séguin
l’educazione speciale deve mirare ad inserire e
ad adattare il bambino al vivere sociale; come
lui, Maria Montessori parla di “educazione
morale” e precisa cosa intende: «Noi
intendiamo per educazione morale quella che
tende a rendere sociale un individuo per sua
natura extra o antisociale».
 Si tratta tuttavia di adattare il soggetto al
contesto e non di cambiare anche il contesto
rendendolo più inclusivo
Ovide Decroly e la
pedagogia della globalità
L’Approccio globale di
Ovide Decroly
Decroly pone alcuni grandi principi alla base del suo
lavoro educativo con i “bambini irregolari”:
 1)la globalità della persona dell’educando, il suo modo
globale di imparare e di conseguenza il modo globale
d’insegnare;
 2)partire dai centri d’interesse del fanciullo per creare
le motivazioni necessarie all’apprendimento;
 3)l’importanza dell’osservazione, sia come strumento
di conoscenza che come strumento pedagogico;
 4)il legame stretto tra psicologia e pedagogia, tra sfera
emotiva, affettiva e apprendimenti;
5)il nesso tra sviluppo senso–motorio e sviluppo
emotivo come base dello sviluppo cognitivo.
L’approccio ecologico
Decroly parte dalla globalità dei linguaggi
espressa dal bambino; sottolinea come il
bambino è insieme un essere biologico (quindi
legato alla natura) , psicologico (che struttura
emozioni, sentimenti ed affetti) e
sociale(prodotto e produttore di relazioni
sociali).
L’osservazione del neonato mostra che il
bambino , prima di parlare, comunica
globalmente con tutti i sensi.
Osservare per conoscere,
comprendere ed accompagnare
 Una osservazione multimediale
 Osservare per conoscere il bambino , comprendere il suo modello
di funzionamento e accompagnarlo in modo efficace nel proprio
percorso di apprendimento
 La relazione come luogo e strumento dell’osservazione: la
mediazione dei giochi educativi e delle attività didattiche
 Lo strumento monografico(il dossier medico-pedagogico):
biografia bio-psico-sociale ed educativa funzionale del bambino.
% parti: 1) descrizione ambiente fisico, sociale e familiare 2) storia
familiare 3) composizione e relazioni nella famiglia 4) storia del
fanciullo: punto di vista clinico e scolastico 5) situazione attuale:
difficoltà e potenzialità.
L’importanza della sfera affettiva nei
processi di apprendimento
 Nel suo saggio “Il trattamento e l’educazione dei
bambini irregolari” Decroly attribuisce una grande
importanza all’educazione dei sentimenti, del carattere
e della volontà. Indica 6 aspetti importanti nel processo
educativo:
 1-l’educazione sensoriale
 2-l’educazione motoria
 3-l’educazione affettiva
 4-l’educazione intellettuale
 5-l’educazione del linguaggio
 6-le autonomie personali e la preparazione al lavoro
Alcune categorie per l’osservazione:
etnologia e filosofia
 Filosofia di Bergson: intuizione, slancio vitale, tempo
percepito e vissuto, durata
 Etnologia di Lévy-Bruhl: legge di aprtecipazione ,
pensiero sincretico, mentalità prelogica e analogica
 Regola pedagogica fondamentale: “la regola
fondamentale è la seguente: scoprire o svegliare dei
bisogni, fare applicare i possibili movimenti alla
soddisfazione di questi bisogni, ad aumentare
gradualmente le difficoltà, via via che i movimenti
divengono più facili”
Una pedagogia dei centri d’interesse:
educare per sviluppare il senso dell’io
 Il metodo globale: metodo ideo-visivo e metodo-ideotattile
 Partire dalle tendenza della personalità e dai suoi
centri d’interesse per creare motivazioni e curiosità
 Educare attraverso i giochi educativi e la
partecipazione alle attività concrete l’intelligenza
pratica
 Intelligenza pratica, intelligenza di situazione e
intelligenza di rappresentazione(Decroly e Henri
Wallon)
 La globalità dello sviluppo: sviluppo differenziato o
eterocronico(teoria di René Zazzo)
Il lavoro come strumento dello
sviluppo delle competenze e di
socializzazione
 L’orientamento professionale: le
monografie di mestieri(abbianmento
competenze, mansionario e compiti)
 L’importanza del contesto ambientale e
sociale
 Saper fare un bilancio di competenze:
sviluppare l’auto-consapevolezza come
base per l’auto-controllo
Metodo partecipativo integrato per la
costruzione di uno sfondo integratore
 Decroly attribuisce molta importanza all’interazione tra le diverse
figure professionali: insegnanti, educatori, assistenti, infermieri,
medici e famiglie
 Il progetto educativo è il frutto dell’uso della monografia come
strumento di osservazione, conoscenza e valutazione. Tutti
contribuiscono alla sua elaborazione.
 L’importanza della famiglia: una risorsa. I genitori sono, dal loro
punto di vista, degli esperti
 Decroly anticipa l’approccio ecologico e sistemico-relazionale di
Gregory Bateson(Verso un’ecologia della mente; scuola di Palo
Alto): la teoria del doppio legame, approccio olistico, l’importanza
del sistema di relazioni, le interazioni e le interconnessioni.
Antropologia e cibernetica. La nozione che le idee sono
interdipendenti e interagiscono; una sorta di “intreccio complicato”
di cui bisogna tener conto per favorire lo sviluppo delle potenzialità
e il funzionamento delle capacità.
Il concetto di presa in carico globale
 L’approccio TEACCH ( Treatment and education of autistic and
related comunication – handicapped children) di Eric Schopler:
 1-Messa in discussione l’approccio psicodinamico di matrice
psicanalitica che vedeva nella madre la fonte del disturbo( sensi di
colpa)
 2-Mette in evidenza le cause neurologiche e genetiche(studi sui
gemelli monozigoti)
 3-Dispositivo d’intervento che prevede un programma educativo
personalizzato e un ruolo attivo dei genitori come co-terapeuti
 L’approccio di Alfred e Françoise Brauner: parlano di autismi al
plurale e di spiegazione multifattoriale con risposte molteplici.
 Polemica con l’approccio psicodinamico di Bruno
Bettelheim(l’esperienza della orthogenic school di Chicago) e di
Maud Mannoni in Francia.