SISTEMI ECONOMICI 14-11

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I SISTEMI ECONOMICI
Antropologia economica
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L’antropologia economica si interessa agli aspetti
della produzione materiale e ai problemi relativi
all’ecologia e alla tecnologia
Studia le pratiche economiche nelle culture e
nelle società
I vari gruppi umani utilizzano sistemi economici
diversi
Sistema economico
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SISTEMA DI SUSSISTENZA
CONSUMO
SCAMBIO
Sistema di sussistenza
Il modo prevalente di un data cultura per
provvedere al proprio sostentamento
I 5 principali sistemi di
sussistenza
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Caccia e raccolta
Orticoltura
Pastorizia
Agricoltura
Industrializzazione e informatizzazione
Caccia e raccolta
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I sistemi acquisitivi o di caccia e raccolta si
basano sull'acquisizione di alimenti disponibili in
natura attraverso la raccolta, la caccia, la pesca
Il successo di questo sistema di sussistenza dipende
da una conoscenza raffinata dell'ambiente naturale e
dei suoi cambiamenti stagionali
Quella dei cacciatori-raccoglitori è una strategia
estensiva, un sistema di sussistenza che comporta
lo sfruttamento temporaneo di ampi territori e
necessita di un alto grado di mobilità nello spazio
2 tipologie di sistemi acquisitivi
1. Caccia e raccolta degli ambienti temperati
2. Caccia e raccolta delle zone circumpolari
Cacciatori-raccoglitori delle zone
temperate
Dieta: grande varietà di frutta a guscio, tuberi, frutta,
piccoli animali e solo occasionalmente grandi animali
Divisione del lavoro: la raccolta spetta a uomini e
donne; gli uomini si occupano della caccia grossa
Abitazione: costruzioni improvvisate, provvisorie e
scarsa manutenzione
Cacciatori-raccoglitori delle zone
circumpolari
Dieta: grandi animali acquatici e terrestri
Divisione del lavoro: la caccia e la pesca spetta agli
uomini
Abitazione: costruzioni che richiedono molto tempo
nella realizzazione e manutenzione; alcune sono
permanenti
Sistema di sussistenza basato
sulla caccia-raccolta
Scopo della produzione: finalizzata all'uso
Divisione del lavoro: basata sulla divisione in base al
genere secondo ruoli sovrapponibili
Relazioni di proprietà: basati sul diritto d'uso e su
rapporti ugualitari e collettivi
Uso delle risorse: estensivo e provvisorio
Sostenibilità: alta
Le società di caccia e raccolta sono definite
“società dell'abbondanza”
Economia e processi naturali
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
L’uomo vive del suo ambiente; trae dal suo
ambiente di vita l’energia e tutte le sostanze
che gli sono necessarie per la sopravvivenza
e la riproduzione.
Ecologia ed economia sono termini
strettamente interrelati.
Ecosistema: sistema vivente in cui
convivono molte specie vegetali e animali, in
un determinato contesto geo-climatico.
Le relazioni tra specie (interspecifiche)
possono essere di tre ordini:
1) di predazione: uccello rapace che mangia un topo
2) di competizione: uccelli appartenenti a specie diverse
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si cibano degli stessi insetti
3) di commensalismo:
viene danneggiata
una delle due popolazione trae
vantaggio mentre l'altra non
Ecosistemi

1)
2)
Gli ecosistemi si distinguono in:
ecosistemi generalizzati con numero
elevato di specie presenti ma con numero
limitato di individui per ciascuna specie
ecosistemi specializzati con numero limitato
di specie presenti ma con numero elevato di
individui per ciascuna specie

1)
2)
La quantità di energia che gli uomini
riescono a ricavare dal loro ambiente di vita
dipende da:
sistema economico
livello tecnologico
Orticoltura
L'orticoltura è un sistema di sussistenza basato
sulla coltivazione di piante domestiche
attraverso l'uso di semplici attrezzi manuali.
La si può definire anche coltivazione itinerante
per la necessità della rotazione dei terreni
5 fasi nel ciclo dell'orticoltura
1. Preparazione del terreno
2. Semina e/o piantumazione
3. Diserbaggio
4. Raccolta
5. Riposo
Sistema di sussistenza basato
sull'orticoltura
Scopo
della
produzione:
finalizzata
al
sostentamento dei gruppi familiari riuniti in
piccoli villaggi semipermanenti
Divisione del lavoro: divisione netta dei ruoli per
genere ed età
Relazioni di proprietà: diritti d'uso più formalizzati
e rapporti tendenzialmente ugualitari e collettivi
Uso delle risorse: estensivo e itinerante
Sostenibilità: alta
Pastorizia
La pastorizia è un sistema di sussistenza basato
sulla domesticazione di animali e sulla
prevalenza, nella dieta alimentare, dei prodotti
derivati dall'allevamento, come la carne e il
latte
Sistema di sussistenza basato sulla
pastorizia
Scopo della produzione: finalizzata al sostentamento
dell'unità produttiva di base
Divisione del lavoro: basata sull'età e il genere
Relazioni di proprietà: il concetto di proprietà si
applica agli animali e di solito si eredita per linea di
discendenza maschile; le aree di pascolo e le vie di
transumanza sono regolati da diritti d'uso
Uso delle risorse: estensivo
Sostenibilità: alta quando vi sono ampi spazi
disponibili per le migrazioni
Agricoltura
- L'agricoltura è un sistema di sussistenza basato
sulla coltivazione di raccolti su appezzamenti di
terreno permanente e il ricorso a sistemi di aratura,
irrigazione e fertilizzazione
- Richiede una raffinata conoscenza dell'ambiente,
delle piante e degli animali, dei diversi tipi di suolo,
dell'andamento delle precipitazioni delle tecniche e dei
materiali per difendere le piante dai parassiti
- L'agricoltura è considerata una strategia intensiva
poiché richiede l'uso continuativo dello stesso suolo e
delle stesse risorse
2 tipi di agricoltura
1) Agricoltura a conduzione familiare
2) Agricoltura industriale
Agricoltura a conduzione familiare
Sistema agricolo di misura ridotta nel quale i contadini
producono soprattutto per il sostentamento di una
famiglia ma anche per mettere in vendita parte dei
raccolti nel sistema di mercato
Divisione del lavoro: l'unità di base per la produzione
è la famiglia e il genere e l'età sono criteri importanti
dell'organizzazione del lavoro – sistemi agricoli a
conduzione femminile
Rapporti di proprietà: chiara definizione della
proprietà e del trasferimento dei diritti di successione
Predominanza degli uomini nell'agricoltura a
conduzione familiare
3 ipotesi
1) Gli uomini e l'aratura
2) Le donne e la cura della prole
3) Le donne e la lavorazione del cibo
Agricoltura industriale
L'agricoltura industriale capitalistica è un
sistema di produzione agricolo basato
sull'impiego di ingenti investimenti di capitali
e sulla sostituzione della forza lavoro di
animali ed esseri umani con quella di
macchinari
Azienda agricola
Grande impresa agricola che produce
esclusivamente raccolti destinati alla vendita
ed è posseduta e gestita da società che si
affidano esclusivamente a lavoratori salariati
3 caratteristiche
dell'agricoltura industriale
1) Impiego di tecnologie complesse
2) Maggiore impiego di capitale
3) Maggiore impiego di fonti di energia
L'agricoltura intensiva
non è un sistema sostenibile
Mezzadria in Italia
Mezzadria: dal latino tardo “che divide a metà”
Sistema di conduzione e tipo di contratto agrario per cui
il concedente, cioè il proprietario di un fondo, e il
mezzadro in proprio, quale capo di una famiglia colonica,
si associano per la coltivazione di un podere e per
l’esercizio delle attività connesse, al fine di dividere a
metà, o in quote leggermente diverse, i prodotti e gli utili
derivanti dal podere stesso.
Nel 1964 è stato introdotto in Italia il divieto di stipulare
nuovi contratti di mezzadria e l’obbligo, a determinate
condizioni, di trasformare in affitto i contratti di mezzadria
precedentemente stipulati.
Industrializzazione e
informatizzazione
Sistema di sussistenza e di vita caratterizzato
dall'industrializzazione
diffusa
e
dalla
centralità delle transazioni economicofinanziarie e dalla comunicazione informatica
di massa.
Modelli di consumo
2 significati del termine consumo:
1) corrisponde all'input: utilizzo dei beni in
senso stretto
2) corrisponde all'output: investimento o uso di
risorse per ottenere determinati beni
Domanda e offerta
Le diverse tipologie di consumo si distinguono
sulla base delle diverse relazioni tra:
domanda: quello di cui si ha bisogno o si
desidera
offerta: le risorse disponibili per soddisfare la
domanda
2 modelli principali di consumo
Minimalismo: modello di consumo che valorizza
la semplicità; è caratterizzato dalla presenza di
una domanda di beni di consumo scarsa e
limitata e dalla possibilità di ottenerli in modo
semplice e sostenibile
Consumismo: modello di consumo nel quale la
domanda è abbondante e illimitata e non ci sono
sufficienti mezzi per soddisfarla. Le risorse
vengono dilapidate per soddisfare la domanda.
Caratterizza
le
culture
industrializzateinformatizzate
Sistemi di sussistenza,
consumo e scambio a confronto:
Consumo
Caccia e raccolta
modello di consumo: minimalismo, esigenze
limitate
organizzazione sociale del consumo:
egualitarismo condivisione; consumo di
prodotti personalizzati
principali voci di spesa: esigenze primarie
Sistemi di sussistenza,
consumo e scambio a confronto:
Consumo
Industrializzazione / informatizzazione
modello di consumo: consumismo, esigenze
illimitate
organizzazione sociale del consumo:
disuguaglianza di classe, consumo di
prodotti spersonalizzati
principali voci di spesa: affitto, tasse, beni di
lusso
Esempi di micro-culture del
consumo
Basate su:
- la classe sociale
- il genere
- la “razza”
Sistemi di scambio
Scambio: trasferimento di qualcosa (beni o
servizi) tra persone, gruppi o istituzioni. Gli
oggetti dello scambio, le occasioni e i
significati attribuiti a tali attività dai diversi
gruppi umani possono essere di volta in volta
diversi
2 principali sistemi di scambio
scambio equilibrato: sistema di scambio il cui
obiettivo è giungere, immediatamente o in
futuro, al loro bilanciamento fra i partner
coinvolti
scambio squilibrato: sistema di scambio in
cui una delle parti coinvolte ha l'obiettivo di
trarre profitto
Sistemi di sussistenza,
consumo e scambio a confronto:
Scambio
Caccia e raccolta
sistema di scambio: scambio equilibrato
organizzazione sociale dello scambio: in
piccoli gruppi, face-to-face
categoria primaria nello scambio: il dono
Sistemi di sussistenza, consumo e
scambio a confronto
Scambio
Industrializzazione / informatizzazione
sistema di scambio: scambio di mercato
organizzazione sociale dello
transazioni commerciali anonime
scambio:
categoria primaria nello scambio: vendita
Scambio equilibrato
reciprocità generalizzata: forma di scambio i cui partecipanti si
preoccupano meno, a livello cosciente, di ottenere un
guadagno in termini materiali o di ricevere qualcosa in cambio
dono disinteressato: bene elargito in assenza di qualsiasi
aspettativa di ottenere una ricompensa
reciprocità attesa: scambio di beni o servizi che si ritiene abbiano
lo stesso valore tra persone dotate di un simile status sociale
(es. il kula delle isole Trobriand)
ridistribuzione: forma di scambio in cui un individuo raccoglie
donazioni in beni o denaro dai membri di un dato gruppo e in
futuro li ricompenserà organizzando eventi pubblici in cui sono
previste ulteriori donazioni (es. il moka di Papua Nuova
Guinea)
Scambio squilibrato
scambio di mercato: compravendita di beni in
condizioni di competitività. Il valore dei beni è
determinato dalle forze della domanda e
dell'offerta
mercato:
luogo
in
cui
avviene
la
compravendita
commercio: scambio formalizzato di un bene
con un altro in base a parametri di valore
prefissati
Altre forme di scambio squilibrato
Il gioco d'azzardo: tentativo di ricavare un
profitto sfidando la fortuna in un gioco
Il furto: è l'opposto logico del dono
disinteressato
Lo sfruttamento: si basa sull'ottenimento di
qualcosa di maggiore valore rispetto a
quanto si ottiene in cambio
ECOLOGIA CULTURALE
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Julian Steward: evoluzione culturale ► evoluzione non
unilineare secondo principi deterministici di stampo
naturalista ma evoluzione multilineare, cioè complessa
dinamica di una pluralità di fattori tra cui fondamentale è
quello dell’adattamento ambientale.
Alcuni tratti di diverse culture sono simili, sulla base delle
risposte simili che le culture danno al rapporto con
l’habitat ecologico. Si tratta quindi di determinare quali
sono le forme di comportamento umane (e le loro
differenze) che produrrebbero risultati simili. Il nucleo
culturale è costituito da quegli aspetti (sociali e politici)
che sono più vicini e determinano le risposte di
produzione e adattamento all’ambiente naturale.
Precursore di alcune importanti correnti scientifiche:
neoevoluzionismo, neofunzionalismo, materialismo
culturale.
NEOEVOLUZIONISMO
Evoluzionismo ottocentesco: classificazione comparativa
delle culture a partire da forme tecnologiche simili; collocazione
in sequenze temporali delle diverse forme sociali.
 Neoevoluzionismo: studio empirico e particolare di singole
società umane per conoscere le condizioni materiali in cui si
svolgono i processi di produzione e riproduzione. Approccio che
combina ecologia e storia ► analisi comparativa delle
condizioni in cui determinate caratteristiche culturali, sociali,
economiche e politiche possono svilupparsi in correlazione con
specifici livelli di interazione tra società e ambiente.
Il neoevoluzionismo tenta di elaborare delle spiegazioni non tanto
della storia quanto delle condizioni che rendono possibili i
cambiamenti che fanno la storia

Robert Leonard Carneiro (1927)

È uno dei fautori della tesi dell'origine conflittuale
dello Stato; attribuisce un'importanza determinante a
fattori esogeni, sostanzialmente di natura ambientale
e demografica. Noto per la sua teoria dell’origine
dello stato: condizioni ambientali, pressione
demografica, concentrazione di risorse alimentari
sono alla base di guerre e conquiste e dunque della
formazione degli stati.
NEOFUNZIONALISMO
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A differenza del funzionalismo meccanicistico
malinowskiano, non coltiva la pretesa di spiegare il
funzionamento globale della società attraverso
l’analisi delle interrelazioni funzionali delle istituzioni
culturali.
La concezione neofunzionalista della concezione
della totalità del sistema uomo-ambiente rappresenta
un livello di capacità esplicativa scientificamente più
valido.
Roy Rappaport (1926-1997)
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Ricerca (anni ’60) presso gli Tsembaga della
Nuova Guinea
Kaiko, grande festa che culmina con il
massacro di maiali
Il rituale sembra assumere la funzione di un
meccanismo omeostatico, di autoregolazione
MATERIALISMO CULTURALE
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Il materialismo culturale in antropologia è
considerato il pensiero secondo cui le
pratiche sociali sono il risultato di bisogni
materiali
Marvin Harris (1927-2011)
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Combina l'enfasi di Karl Marx sulle forze produttive
con le intuizioni di Thomas Malthus sull'impatto dei
fattori demografici sugli altri aspetti del sistema
socioculturale. Etichettando i fattori demografici e
produttivi come "infrastruttura", Harris postulò che
questi fossero i fattori chiave nel determinare la
struttura sociale e la cultura di una società.
La vacca sacra e l’abominevole porco
Economia di sussistenza ed economia
di mercato
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Un importante dibattito ha influenzato negli
anni Settanta tutta l’antropologia economica.
Si tratta del dibattito tra:
formalisti
sostantivisti
marxisti
Formalisti
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I formalisti [Burling, Leclair, Salisbury], vicini
all’economia classica adottano le categorie
dell’economia politica basate sulla massimizzazione
dei vantaggi in termini di reddito, potere e
reputazione, considerandole valide universalmente.
Partendo dalle nozioni di utilità, scarsità e
competizione,
comparano
i
diversi
sistemi
economici. L’economia combinando diversi mezzi
per ottenere determinati fini, opterebbe un calcolo
razionale allo scopo di “economizzare” i mezzi.
Approcci formalisti
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Tra la fine degli anni ’30 e i primi anni ’40 furono
pubblicati dei lavori di antropologi che tentavano di
applicare alla realtà dei fatti economici primitivi i
modelli e le categorie dell’economia di mercato:
Primitive Polynesian Economy di Firth (1939)
The Economic Life of Primitive Peoples di Herskovits
(1940)
Kapauku Papuan Economy di Pospisil (1963)

L’idea di fondo di questi autori è che l’economia di
sussistenza delle società arcaiche, pur nelle sue
specificità e nel suo non essere non monetizzata e
non meccanizzata, debba tuttavia considerarsi alla
stessa stregua dei sistemi economici moderni, basati
sulla produzione industriale e sul mercato. Le
economie di sussistenza differirebbero per grado e
non per qualità dall’economia di mercato
Sostantivisti

I sostantivisti negano la validità di queste
categorie quando applicate a società non
organizzate intorno a un mercato per la
produzione e lo scambio di merci (secondo la
legge della domanda e dell’offerta) in quanto
l’economia primitiva sarebbe come
“incastrata” nel funzionamento di altre
istituzioni plurifunzionali.
KARL POLANYI (1886-1964)

La tesi fondamentale di Polanyi riguarda la
negazione della "naturalità" della società di mercato,
ritenuta piuttosto un'anomalia nella storia della
società
umana.
Egli
rifiuta
l'identificazione
dell'economia umana con la sua forma mercantile e
introduce il concetto normativo di embeddednes.
L'economia non è avulsa dalla società, ma non può
che essere embedded, vale a dire integrata,
radicata proprio all'interno della società.
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

Esistono infatti tre forme di integrazione dell'economia nella
società: la reciprocità, la redistribuzione e lo scambio di
mercato.
Il concetto di reciprocità, in Polanyi deriva da quello studiato
da Marcel Mauss in riferimento alla logica del dono. Negli
scambi regolati dalla reciprocità, infatti, assumono decisamente
più valore gli individui e soprattutto le relazioni, i legami che
derivano dallo scambio rispetto all'effettivo bene oggetto di
dono.
la redistribuzione: in questo caso si presuppone l'esistenza di
un organo centrale da cui dipende un sistema di distribuzione
collettiva. In altre parole, si producono beni e servizi che
vengono poi trasferiti a questo centro, e successivamente
distribuiti alla collettività.
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Lo scambio di mercato: Si tratta di un sistema complesso nel quale
tutto tende ad essere scambiato e quindi tutto subisce continua
fluttuazioni e regole mutevoli. La "società di mercato" consiste proprio
nella riduzione di tutto - natura, lavoro denaro - a merce, di modo che
la dimensione mercantile, che in altre epoche e società era solo una
componente spesso marginale dell'attività economica, diventa
predominante, fino al punto di piegare tutte le attività sociali, la forma
stessa della società, alle esigenze dei mercati.
La predominanza degli scambi commerciali a distanza, e dunque la
predominanza della dimensione finanziaria che tali tipi di scambi
richiedono, può essere considerata la definizione del Capitalismo.
Polanyi contrappone alle aride logiche di mercato, una logica di
distribuzione di beni basata sulla reciprocità, che si fonda sullo
scambio dei beni basato sull'aspettativa di ricevere altri beni in modi
stabiliti. Questa forma di economia si osserva in molte società
"semplici".

A differenza della maggior parte degli
economisti che lo hanno preceduto, Karl
Polanyi non considera la reciprocità, la
redistribuzione e lo scambio di mercato come
susseguentisi a livello temporale, vale a dire
che in epoca più antica vigeva la reciprocità
e via via le altre forme, ma le tre modalità di
scambio economico possono coesistere.
Antropologia marxista
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Ha cercato di superare le debolezze del
sostantivismo
riaffermando
il
primato
dell’economia
nell’organizzazione
della
società.
Secondo la posizione marxista non è la
società che incorpora l’economia ma è
l’economia che determina la forma della
società.
Per il marxismo il principio dell’organizzazione economica è la
produzione. Ogni modo di produzione si definisce attraverso
una relazione tra due fattori:
1) l’insieme dei mezzi materiali e dei fattori che concorrono alla
produzione in una società, definiti forze di produzione;
2) le condizioni sociali della produzione, ovvero le forme di
organizzazione economica e di divisione del lavoro secondo
l’età o il sesso, secondo le specializzazioni, secondo le
stratificazioni o classi sociali e secondo le forme culturali delle
cooperazione e della competizione. Queste forme variano a
seconda dei compiti, dei partecipanti, delle retribuzioni reali o
simboliche che possiamo definire nel loro insieme rapporti di
produzione o condizioni sociali della produzione.

Terray e Meillassoux (Gouro della
costa d’Avorio)
Possiamo considerare uno dei primi lavori di antropologia marxista
l'opera di Emmanuel Terray, Le marxism devant les sociètès
"primitive", uscito nel 1969.
In esso lo studioso francese tentò di dimostrare come all'interno dei
gruppi sociali Gouro esistevano, combinandosi tra loro, due forme di
produzione: uno di "villaggio", fondato sulla cooperazione paritaria di
tutti i membri della società, ed uno un altro di "lignaggio", fondato
sulla distribuzione delle risorse alimentari e riproduttive (cioè le donne)
in base ad un criterio di anzianità.
L'analisi di Terray rendeva, in un certo senso, più dinamica la struttura
socio-economica dei gruppi Gouro rispetto a ciò che aveva teorizzato
Meillassoux; questi aveva puntato l'attenzione sul fatto che il modo di
produzione Gouro, definito appunto lignatico, finiva per il plasmarsi
attorno alla dipendenza che legava i giovani del gruppo agli anziani,
gestori, questi ultimi, delle risorse materiali e degli scambi
matrimoniali, ossia dei fattori legati alla riproduzione stessa della
comunità.
Meillassoux
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Meillassoux finisce per mettere in primo piano il ruolo svolto della
famiglia, la comunità domestica, luogo in cui avviene la riproduzione
dei "produttori", ossia degli individui che, con l'affermarsi del modo di
produzione capitalistico, finiranno per trasformarsi in forza-lavoro.
In Donne, granai e capitali (1975), lo studioso francese partirà da
queste considerazioni, studiando quelle società in cui, non essendoci
la possibilità di gestire direttamente il controllo sui mezzi di produzione,
in quanto la terra sarà considerata proprietà comune, il controllo si
sposterà verso le donne, considerate ugualmente importanti ai fini del
ciclo produttivo, attraverso il loro compito di “riproduttrici dei
produttori”. La gestione delle donne da parte degli anziani, infatti,
costringerà i giovani del gruppo a prestare servizio per un certo
periodo, svolto il quale, tuttavia, riceveranno a loro volta una moglie, in
modo che potranno, un giorno, beneficiare del lavoro della loro prole,
in un processo ciclico continuo.
Marshall Sahlins
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Modo di produzione domestico: la parentela costituisce il
reticolato attraverso il quale transitano tutte le relazioni
economiche e rituali.
Economia di sussistenza: il termine economia di sussistenza
indica una forma di organizzazione economica in cui i nuclei
familiari producono soprattutto per il proprio fabbisogno. Ciò
comporta la coincidenza tra comunità di produzione e comunità
di consumo e una divisione del lavoro poco sviluppata. Tipica
delle società preindustriali, l'economia di sussistenza si
contrappone all'economia di mercato capitalistica delle società
industriali, dove beni e servizi vengono distribuiti attraverso il
mercato. Probabilmente un'economia di sussistenza allo stato
puro non è mai esistita, dato che per due motivi le economie
domestiche orientate all'autosufficienza non costituivano
sistemi chiusi.
La circolazione della ricchezza
attraverso scambi rituali di doni
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Malinowski e il Kula delle Trobriand (1914 –
18)
Boas e il Potlach presso i Kwakiutl della
costa occidentale del Canada
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