3-4Sist ORGcompli2016 def - Dipartimento di Comunicazione e

SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI
 Roma 28 settembre- 21 dicembre 2016
 C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa
2° anno 9 crediti (inclusi crediti Laboratorio)
Orario: Mercoledì 14-16 Aula Blu2
Giovedì 10-12 Aula Blu2
(Venerdì 16-18 Laboratorio)
 E-mail: [email protected]
 Stanza B12 Via Salaria113, tel.: 06 49918446ricevimento giovedì 12.30-13
1
indice
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
Neoliberismo: assiomi politiche
Confronto con Crouch
Analisi crisi piramide schemi esplicativi
Regole vecchie e nuove
Controrivoluzione 1989
Elite o classe capitalistica transnazionale
Declino classi medie
Povertà- 8obiettivi del millennio
Sassen espulsioni
La crisi è sistemica
2
Gallino finanzcapitalismo
3
Differenze in sintesi (Gallino) tra
liberismo ↓(1600) e neoliberismo ↓
La società tende
 Calcolo dei costispontaneamente a un
benefici di ogni
ordine naturale↓
azione umana ↓
tende ad
Contrasta il potere
affossare la
monocratico del
sovrano
democrazia
4
Assiomi del neoliberismo
 Necessità della crescita (Pil +2-3%)
per mantenere benessere nelle
società ricche, anche se va contro
obiettivi ambientali
 Il capitale è capace di autoregolarsi
 Affluisce dov’è necessario
 Rischi d’insolvenza o caduta dei
prezzi sono calcolabili
Le smentite sono presentate come
effetto di politiche inefficienti
5
Le politiche proposte dal
neoliberismo (Gallino)
 Politiche attive del lavoro: diventare
imprenditori di se stessi per
contrastare la scarsa voglia di
lavorare
 Teoria inversa dei beni comuni:
qualsiasi bene è meglio produrlo con
mezzi privati↓
Vocazione totalitaria di tali teorie
speculare a quella marxista
6
Sul neoliberismo
 Confrontiamo le risposte di Gallino
con quelle di Crouch, particolarmente
attento al neo-liberismo ideologia che
è cambiata nel tempo e nello spazio
7
8
Il liberismo: le origini
 Significato mutevole di liberismo nel
tempo e nello spazio
 Nel ‘600 i liberali erano rivoluzionari che si
opponevano alla monarchia e alle gerarchie
ecclesiastiche e cercavano di ottenere libertà di
pensiero – e poi di commercio col crescere
della borghesia commerciale e industriale →
separazione tra stato, economia e Chiesa e
politica → separazione tra stile di vita
individuale e giudizio morale
9
Il liberismo nel ‘700 e nell’ ‘800
 Nel ‘700 libertà è con uguaglianza e fraternità tra
le parole della rivoluzione francese (contro la
nobiltà e l’assolutismo monarchico e per la
separazione dei poteri nello stato)
 A fine ‘800 negli stati nazione i diritti
borghesi erano diventati fonte di
dominio e potere
 Molti osservatori sociali lamentavano il
primato del mercato e del denaro su ogni
altro aspetto della vita
 Nascono 2 correnti di pensiero liberale
contrapposte↓
10
Divaricazione tra liberali a inizio
‘900
 Attenzione ai diritti
 attenzione
individuali incluso quello
alla libertà
delle masse lavoratrici ad
di proprietà
uscire dalla povertà ↓
e di mercato
Affidamento sempre più sullo
stato (vecchio nemico dei
 In sintonia
liberali)
con gli
 In scomoda compagnia coi
antichi
socialisti che volevano abolire
avversari
la proprietà privata
conservatori
11
Dopo la I guerra mondiale si
affermano approcci politici che
prevedono l’intervento dello stato
 Comunismo in URSS
 Fascismo in Italia e Spagna e nazional
socialismo in Germania
 Socialdemocrazie nei paesi scandinavi
e dopo la crisi del 1929 politiche
keynesiane di gestione della domanda
contro la disoccupzione e welfare
state anche negli Usa
12
Dopo la II guerra mondiale
l’intervento dello stato si rafforza
 Il liberalismo sopravvisse solo come
rivendicazione di diritti e libertà individuali
 Quando con la guerra fredda si affermò il
Mc Cartysmo negli Usa (persecuzione di
anarchici, socialisti e comunisti), i “liberals”
si opposero
 In Germania poiché Hitler era stato
appoggiato da imprese gigantesche si
guardò con favore alla legislazione antitrust
(ordoliberalismus, che negli anni ’80
diventa = stato sociale interventista)
13
Ordo liberalismus o economia
sociale di mercato
 In Austria, Olanda e Germania, al
compromesso sociale tra lavoratori e
classi dirigenti delle socialdemocrazie,
si aggiunse quello tra imprese e
lavoratori: le imprese accettano la
libertà di organizzazione dei lavoratori
e ne permettono una limitata
partecipazione all’organizzazione e i
sindacati attenti anche a un
funzionamento efficiente dei mercati.
14
La seconda occasione del neo
liberismo
 Senza relazioni neo-corporative tra
sindacati e imprese alla lunga le
politiche Keynesiane producevano
inflazione → nascono idee monetariste ≈
richieste allo stato di contenere la massa
monetaria (Friedman, premio Nobel nel 1976
applica le sue teorie al Cile dopo il golpe
militare contro Allende) → economia sociale di
mercato (Von Hayek, premio Nobel nel 1974)
15
I nuovi convertiti al neo-liberismo
 Ocse (Org. per la Cooperazione e lo Sviluppo
Economico dei paesi sviluppati), che fino a
metà anni ’70 aveva raccomandato interventi
Keynesiani
 Anni ’80 Thacher e Reagan, che
paradossalmente eliminò l’anti-trust, favorendo
la supremazia dei giganti a danno dei
consumatori, dicendo di voler proteggere il
benessere dei consumatori (idea paternalista)
e dei lavoratori (ma smantellando la
legislazione protettiva)
 Inizio XXI sec UE ripudia il modello sociale
europeo ≈ bilanciamento tra diritti sociali ed esigenze
di competitività, proprio mentre l’Ocse riconsiderava
l’importanza della tutela del lavoro
16
17
La attuale crisi
 Chiude definitivamente il periodo
fordista (ma forse non nei Bric)
 E’una delle numerose crisi del
capitalismo?
 È una crisi sistemica?
18
Una crisi globale dovrebbe
essere affrontata da istituzioni
volte a regolamentare
l’economia internazionale
Esistono?
Appartengono all’Onu?
19
istituzioni volte a regolamentare
l’economia internazionale
Sono:
FMI
Banca Mondiale
Wto
non sono dell’Onu, ma nascono da accordi
tra i paesi più ricchi.
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Fondo Monetario internazionale
istituito nel 1944 insieme alla
Banca Mondiale
 A Bretton Woods 45 governi si accordarono per una
cooperazione economica internazionale.
 2 visioni diverse sul ruolo del FMI :
 Keynes immaginava un fondo di cooperazione al
quale gli stati potevano accedere per risolvere i
problemi di occupazione durante le crisi periodiche.
 Il delegato americano White propose un FMI che
agisse più come una banca, che presta agli stati che
restituiranno il loro debito nel tempo e il punto di vista
degli Usa prevalse perché:
 Il Regno Unito era indebitato e gli Stati Uniti invece
avevano molti crediti e gran parte delle riserve auree.
21
Le istituzioni di Bretton Woods
 pensate per evitare il ripetersi della crisi
del 1929. Oltre al Fondo monetario la
Banca Mondiale di ricostruzione e sviluppo,
che teoricamente ha l’obiettivo di
contrastare la povertà.
 Il FMI si basava su rapporti di cambio fissi
tra le valute, agganciate al dollaro il quale a
sua volta era agganciato all'oro. Nel 1971 la
convertibilità del dollaro in oro) fu sospesa
da parte di Richard Nixon e poi eliminata
con la crisi petrolifera
22
Reagan completa la demolizione del Fmi
come organo internazionale di
regolamentazione
 Negli anni ’80 la battaglia ideologica in campo
economico ha visto una netta vittoria e
supremazia della politica neoliberista nella
storia, poiché l'alternativa ideologica più
radicale il comunismo è in crisi, e anche le
politiche neo keynesiane appaiono
eccessivamente stataliste ed inefficaci.
 Il Fmi anziché aiutare gli stati impone la
svalutazione della moneta nazionale, la
riduzione del deficit di bilancio da conseguire
con forti tagli alle spe se pubbliche e aumento
delle imposte (e quindi privatizzazioni
massicce), l'eliminazione di qualsiasi forma di
controllo dei prezzi
 Ciò che prima era imposto ai Pvs riguarda
anche i paesi UE dopo il 2007
23
I neo-liberisti contro le imprese
pubbliche
 L’attacco è contro quelle presenti in
situazioni di monopolio naturale
(elettricità e acqua)
 La privatizzazione non sempre
favorisce l’efficienza dei servizi
pubblici
 Applicazione in toto del neo liberismo
solo in situazioni non democratiche ↓
Cile di Pinochet e Singapore
24
Il neo-liberismo: oggi
 Negli stati ex socialisti è di destra
≈ applicazione rigorosa dei principi di mercato che
comporta smantellamento stato sociale
Negli Usa i “liberals” sono contrari alle posizioni
fondamentaliste delle religioni (ad es.
movimenti per la vita) e persino fautori
dell’intervento statale in economia
25
La vittoria del neo liberismo sul
modello keynesiano:
Dipende anche da trasformazioni sociali
 Il modello keynesiano era orientato
soprattutto agli interessi dei lavoratori
manuali
 Una classe sociale storicamente in
declino in Occidente
26
Il mercato e i suoi limiti
 L’immagine di imprese efficienti e orientate al cliente
versus servizi pubblici incompetenti ed arroganti non
tiene conto dei limiti del mercato↓
 Sistema privato non omogeneo
 Società è qualcosa di più della somma di individui
 Esclusione scelte etiche
 “ più mercato possibile e tutto lo stato che occorre”
dei Socialdemocratici si è trasformato nell’usare
l’intervento statale solo per migliorare il mercato ↓
Non si elimina il fallimento più rischioso del mercato:
le grandi concentrazioni che indeboliscono la
democrazia e lo stesso mercato
27
Crisi e neoliberismo
 Il neoliberismo è un insieme di filoni
accomunati dall’idea che il mercato
sia il mezzo migliore per appagare i
desideri umani, preferibile agli stati e
alla politica
 La crisi 2007 è un palese fallimento
del mercato: come mai non ha messo
in crisi le idee neoliberiste ancora
dominanti in politica ed economia?
28
Riprendiamo quanto già detto
 Accanto a stato e mercato, c’è un terzo
protagonista
 Il neoliberismo di fatto non favorisce la
libertà dei mercati, ma favorisce le
imprese transnazionali (tnc)
 Potere politico delle imprese giganti emerge
con le attività di lobbies presso i governi
e con la capacità di scegliere su scala
mondiale i paesi con il regime giuridico più
favorevole (regime shopping) per
localizzarvi i propri investimenti.
29
Il ruolo della società civile
 E’ utopistico per Crouch pensare di
liberarsi della grande impresa come
hanno tentato i marxisti e il
liberalismo di Jefferson
 Ma la società civile può portare alla
luce i misfatti della confortevole
triangolazione: Stato, mercato, Tnc
 E cercare di modificarli
30
Crisi finanziaria e banche
 Le banche, impegnate a massimizzare i loro
profitti, operano nel più puro dei mercati:
perché non contribuiscono sempre e
comunque ad accrescere il benessere
complessivo dell'uomo?
 Perché gli odierni mercati finanziari –
forse la forma più sofisticata di mercato
della storia umana – sono incappati in una
crisi che dura da 9 anni?
 Perché non si sono corretti da sé, come
aveva dimostrato la teoria economica più
avanzata?
31
Banche e governi
 Perché le banche si sono rivolte ai governi
chiedendo di salvarle con somme di denaro
ingenti?
 Non è un paradosso se gli stessi governi
asseriscono di essere molto meno efficienti
delle imprese sul mercato, e di dover
ridurre al minimo i propri interventi sul
mercato?
 Le banche “troppo grandi per fallire” che si
fanno aiutare dai contribuenti, indicano una
debolezza del neoliberismo
32
Crouch: come risolvere questo
giallo?
 Accanto a stato e mercato, c’è un terzo
protagonista
 Il neoliberismo di fatto non favorisce la
libertà dei mercati, ma favorisce le
imprese transnazionali (tnc)
 Potere politico delle imprese giganti emerge
con le attività di lobbies presso i governi
e con la capacità di scegliere su scala
mondiale i paesi con il regime giuridico più
favorevole (regime shopping) per
localizzarvi i propri investimenti.
33
 Sapete la differenza tra imprese
transnazionali e imprese
multinazionali?
 La Nike e la Mc Donald come le
considerate?
34
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SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI
 Roma 28 settembre- 21 dicembre 2016
 C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa
2° anno 9 crediti (inclusi crediti Laboratorio)
Orario: Mercoledì 14-16 Aula Blu2
Giovedì 10-12 Aula Blu2
(Venerdì 17-19 Laboratorio)
 E-mail: [email protected]
 Stanza B12 Via Salaria113, tel.: 06 49918446ricevimento giovedì 12.30-13
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Intreccio governi tnc
Ulteriori fattori rafforzano le tnc.
1. Tendenza crescente dei governi a subappaltare molte delle loro attività a imprese
private, che si trovano così coinvolte nella
definizione di politiche pubbliche.
2. La"responsabilità sociale dell'impresa“ è
un processo in base al quale le aziende si
assumono compiti al di là della loro pura
attività economica, trovandosi, ancora una
volta, a fare politiche pubbliche.
3. I giganti finanziari non hanno perso
potere con la crisi, pur avendola provocata
37
Le vittime delle Tnc: la democrazia
e il mercato
 La partecipazione alle decisioni politiche delle Tnc “dall’interno”
contribuisce a svuotare la democrazia
 Il mercato, nel senso di libera
concorrenza, diventa residuale.
Mentre si parla di conflitto tra stato e
Mercato, di fatto vi è un “confortevole
adattamento” tra Tnc, stato, mercato
38
La capacità di riclassificare la crisi
come crisi della spesa pubblica
 Le banche hanno provocato la crisi,
sono state salvate dagli stati,ma dopo
3-4 anni sono riuscite a convincerci
che la causa della crisi sia l’eccesso di
spesa pubblica!
 I dipendenti pubblici perdono il
lavoro, mentre le retribuzioni dei
banchieri tornano a livelli pre-crisi
39
40
Il ruolo della società civile
 E’ utopistico per Crouch pensare di
liberarsi della grande impresa come
hanno tentato i marxisti e il
liberalismo di Jefferson
 Ma la società civile può portare alla
luce i misfatti della confortevole
triangolazione: Stato, mercato, Tnc
 E cercare di modificarli anche
spingendo per la responsabilità
sociale d’impresa
41
Aspetti comuni a Gallino e Crouch
 Attenzione al neo-liberismo
 La attuale globalizzazione è poco
democratica
 Bisogna guardare aldilà dello stato
nazione
 Vanno smascherati gli intrecci tra
politica ed economia
42
Differenze tra
Gallino
Crouch
 La crisi mette in
risalto l’affermazione di un nuovo
capitalismo
 L’attenzione va
anche alle relazioni
tra Nord e Sud del
mondo
 La crisi è
conseguenza di
una globalizzazione
in cui le Tnc hanno
sempre più potere
 L’attenzione è più
orientata
all’Occidente
43
Gallino
Che fare?
 Servono nuove
regole per la
finanza, sia a
livello nazionale,
che europeo e
mondiale
 Bisogna difendere
e creare beni
comuni
Crouch
 Lo stato nazione
non ha la forza di
contrapporsi alle
Tnc
 I mass-media sono
asserviti
 Rimane la società
civile
44
Riprendiamo l’analisi della
crisi di Gallino
45
Origini trentennali della crisi
 1987 crollo delle borse Usa, G.B.,
Hong Kong
 1997/8 bolla finanziaria Asia
orientale, America Latina, Russia
 2002/3 crollo borse Usa
 Causa a breve scatenante debito
pubblico e privato finanziarizzato
 Cause di fondo la forma della civiltà
mondo in cui predomina l’economia e
la progressiva deregolamentazione
46
Perché oggi si parla tanto di crisi?
 Perche ci ha colpito direttamente
 Naomi Klein, 2007, Shock Economy.
L’ascesa del capitalismo dei disastri,
Rizzoli→ per la prima volta si è
verificata nel 2008 nel cuore del
capitalismo sviluppato
47
Crisi:piramide schemi esplicativi
Causa a breve: eccessiva concessione
di mutui per la prima casa in Usa→crisi
banche→derivati e crisi finanza (anche Stiglitz e Sassen)
Anni ’90: dimensioni eccessive finanza
mondiale e sistema fin. ombra non sorvegliato
Anni ’80: carente regolamentazione dei
mercati finanziari: non si tiene conto della
diffusione Ict
Fragilità sistemica del finanzcapitalismo dopo
le vittorie di Reagan sui liberal e di Tatcher
sulla socialdemocrazia europea
48
Esplosione del debito (Gallino)
Passaggio delle banche dal paradigma
A. Fai un prestito e scrivilo in bilancio a
B. Fai un prestito e vendilo a qualcun altro →
i mutui concessi con estrema facilità, una volta
cartolarizzati permettono di fare altri prestiti
Ha contribuito anche la Fed che aumentò il tasso
d’interesse sui mutui e rese le persone incapaci di
pagare → l’insolvenza si diffonde a chi ha
acquistato le cartolarizzazioni → le case si
deprezzano e le banche anche europee si
indebitano
49
Dov’erano le regole e i regolatori?
 Negli anni ’80 sono stati aboliti i controlli
sui movimenti di capitale e di valuta da un
paese all’altro: i socialisti francesi che fino
al 1983 erano contrari, cambiarono
posizione alleandosi con Kohl e con il
coinvolgimento di Italia, Spagna
 Negli Usa la legge Glass Steagall del 1933
fu sostituita nel 2000 dal Commodity Future
Modernization Act che permetteva la
moltiplicazione senza limiti dei derivati
50
Le vecchie regole sono state in
realtà sostituite con nuove
 Non necessariamente più semplici
 Che non tengono conto delle Ict
 Né delle grida di allarme emersi in
molti studi del sistema finanziario
RISULTATO: per salvare le banche è
stata usata dagli stati una cifra di 1415 trilioni di $ pari a ¼ del Pil
mondiale
51
La razionalità ineluttabile di una controrivoluzione che ridistribuisce il reddito dal
basso verso l’alto
le conquiste operaie degli anni ’60 e ‘70
avevano fatto diminuire i profitti
 Negli anni ’80 le imprese fordiste hanno anche
il problema di non poter contare più su una
forte crescita dei consumi, ma avanza la
globalizzazione che mette in concorrenza i
mercati del lavoro del Nord con quelli del Sud
 Con il 1989 si aprono i mercati dell’Europa
dell’Est, entrano in crisi i partiti comunisti e
avanza la privatizzazione dei servizi pubblici
 Si afferma una elite transnazionale

52
L’elite o classe capitalistica
transnazionale
ha guidato il passaggio al finanzcapitalismo
È formata da:
 10mln di grandi azionisti, imprenditori
e top-manager +
 Circa 20mln di politici, dirigenti
organizzazioni internazionali,
professionisti, alti funzionari dello
stato,editori, giornalisti, intellettuali
53
I redditi si divaricano e le classi
medie tendono a scomparire
 Il compromesso socialdemocratico, insieme
alla crescita della terziarizzazione aveva
permesso ai figli di contadini ed operai di
diventare impiegati e pubblici dipendenti→le
differenze di classe non sparivano, ma si attenuavano
 Il neo-liberismo con la destrutturazione del mercato del
lavoro ha reso problematica la speranza dei figli di fare
lavori migliori di quelli dei padri
 In più le classi medie sono state attratte dalla finanza
per soddisfare bisogni di base: casa, istruzione, salute, etc
54
55
Aumento della povertà e degli
affamati
 Povertà relativa in Ue: reddito<60% del
reddito mediano → 16% popolazione
 Povertà assoluta: non si raggiungono alcuni standard
di consumi → 9,5 mln di europei
 Affamati nel mondo in aumento a causa della
speculazione, di un mercato oligopolistico (3 Tnc Usa
controllano l’85% delle granaglie), espulsione
contadini dalle terre da parte di grandi società per
coltivare biocarburanti → impossibile raggiungere 1
degli obiettivi del millennio: dimezzare gli affamati
nel 2015
56
8 obiettivi del Millennio
1) Eliminare la poverta' estrema e la fame
2) istruzione elementare universale
3) Promuovere l'uguaglianza fra i sessi e
conferire potere e responsabilità alle
donne
4) Diminuire la mortalità infantile
5) Migliorare la salute materna
6) Combattere l'HIV/AIDS, la malaria e
altre malattie
7) Assicurare sostenibilità ambientale
8) Promuovere una partnership globale
per lo sviluppo
57
Come si potevano impiegare altrimenti
i capitali usati per salvare la finanza
 Raggiungere tutti gli 8 obiettivi del
millennio
 Un servizio sanitario nazionale Usa
 Fare ricerche contro il cancro
equivalenti alle risorse impegnate
negli ultimi 60 anni
58
S. Sassen, 2014, Espulsioni. Brutalità e
complessità nell’economia globale, Il Mulino
 Frattura storica provocata dalla globalizzazione in cui il cambiamento è
analogo a quello tra società pre-capitaliste e capitaliste
 → immiserimento ed esclusione di masse crescenti “non sono
anomalie né conseguenze di una crisi: fanno invece parte dell’attuale
approfondimento sistemico dei rapporti capitalistici”.
 → contrazione dello spazio economico a favore di quello finanziario in
molti paesi sviluppati → le persone- consumatori e lavoratori- contano
meno delle risorse naturali in Africa, Asia e America Latina – i consumi
e l’espansione delle classi medie del periodo fordista si producono solo
in alcuni paesi emergenti. Altrove c’è declino.
 E’ difficile ribellarsi quando gli oppressi sono espulsi e vivono lontano
dai loro oppressori che per di più sono un sistema complesso di persone,
reti che non hanno un centro ben definito. Nelle città globali il potere
può essere meglio affrontato
59
S. Sassen, 2014, Espulsioni. Brutalità e
complessità nell’economia globale, segue
Dopo il 1989 emerge la logica dell’espulsione di persone,
imprese, comunità locali, una logica brutale di cui l’A.
analizza i casi estremi.
 La distruzione ambientale provocata dal frazionamento delle
rocce per estrarre petrolio con spreco di acqua, rovina delle
falde acquifere e produzione di terra morta,
 l’accaparramento di terre a livello internazionale per
estrarre metalli rari o per produzioni estensive che
comporta riduzione in povertà e produzione di profughi
ambientali, che si aggiungono a quelli delle guerre, solo
questi ultimi riconosciuti come tali dall’Onu
 E’ una nuova accumulazione primitiva svolta da formazioni
predatorie abilitate dalla finanza a concentrare ricchezze
come mai è avvenuto (250 miliardari le cui ricchezze sono 4
volte ciò che servirebbe ad eliminare la povertà mondiale)
L’outsourcing richiede costosa logistica: diviene vantaggioso
perché migliora i titoli in borsa
60
Contraddizioni della crisi
 biocarburanti prodotti espellendo contadini
e aggravando la fame nel mondo sono
Green economy?
 tagli alla spesa pubblica: Meno istruzione,
meno salute→ meno speranza di vita +
lavoro minorile (anche con alta
disoccupazione! )
 Megalopoli e Slums sempre più presenti:
dal 5% nel 1980 al 20% nel 2000, potrebbero diventare 2mld nel 2030 (UN habitat,
2008), anche perché la popolazione urbana
ha da qualche anno superato quella rurale
61
Finanzcapitalismo sta provocando
cambiamenti su più piani





Crisi finanziaria: esplosione del debito e poi indebitamento
stati→ le banche non svolgono il ruolo di prestare denaro
alle imprese: specie le Pmi non possono quotarsi in Borsa e
ricorrono all’auto-finanziamento o a prestiti onerosi →crisi
economica
Politica→ sottomessa all’economia, non in grado di
contrastarne la deriva
sociale → aumento disuguaglianze e peggioramento delle
condizioni di vita dei ceti medio-bassi con i tagli al welfare in Ue e
con aggressioni all’ambiente attraverso guerre e inquinamento
umana → disoccupazione, precariato e corrosione del carattere in
Occidente, sfruttamento ed espulsione di popolazione nei paesi più
poveri (nei Bric aumento della ricchezza e delle disuguaglianze)
ideologica →neo-liberismo da teoria economica a teoria politica
neo-conservatrice che si rafforza col crollo del muro di Berlino a
teoria del tutto (influenza individui, cultura, società e economia)
62
La crisi sistemica come conseguenza
inevitabile del finanzcapitalismo
 Dopo 30 anni di finanzcapitalismo sono
insostenibili gli squilibri
 nella distribuzione del reddito
 e nei rapporti internazionali: gli Usa da
30 anni indebitati con Cina e altri paesi,
grazie alla propria
 potenza militare e al
 dollaro assunto come moneta di
riferimento negli scambi internazionali
63