SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI Roma 28 settembre- 21 dicembre 2016 C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti (inclusi crediti Laboratorio) Orario: Mercoledì 14-16 Aula Blu2 Giovedì 10-12 Aula Blu2 (Venerdì 16-18 Laboratorio) E-mail: [email protected] Stanza B12 Via Salaria113, tel.: 06 49918446ricevimento giovedì 12.30-13 1 indice Neoliberismo: assiomi politiche Confronto con Crouch Analisi crisi piramide schemi esplicativi Regole vecchie e nuove Controrivoluzione 1989 Elite o classe capitalistica transnazionale Declino classi medie Povertà- 8obiettivi del millennio Sassen espulsioni La crisi è sistemica 2 Gallino finanzcapitalismo 3 Differenze in sintesi (Gallino) tra liberismo ↓(1600) e neoliberismo ↓ La società tende Calcolo dei costispontaneamente a un benefici di ogni ordine naturale↓ azione umana ↓ tende ad Contrasta il potere affossare la monocratico del sovrano democrazia 4 Assiomi del neoliberismo Necessità della crescita (Pil +2-3%) per mantenere benessere nelle società ricche, anche se va contro obiettivi ambientali Il capitale è capace di autoregolarsi Affluisce dov’è necessario Rischi d’insolvenza o caduta dei prezzi sono calcolabili Le smentite sono presentate come effetto di politiche inefficienti 5 Le politiche proposte dal neoliberismo (Gallino) Politiche attive del lavoro: diventare imprenditori di se stessi per contrastare la scarsa voglia di lavorare Teoria inversa dei beni comuni: qualsiasi bene è meglio produrlo con mezzi privati↓ Vocazione totalitaria di tali teorie speculare a quella marxista 6 Sul neoliberismo Confrontiamo le risposte di Gallino con quelle di Crouch, particolarmente attento al neo-liberismo ideologia che è cambiata nel tempo e nello spazio 7 8 Il liberismo: le origini Significato mutevole di liberismo nel tempo e nello spazio Nel ‘600 i liberali erano rivoluzionari che si opponevano alla monarchia e alle gerarchie ecclesiastiche e cercavano di ottenere libertà di pensiero – e poi di commercio col crescere della borghesia commerciale e industriale → separazione tra stato, economia e Chiesa e politica → separazione tra stile di vita individuale e giudizio morale 9 Il liberismo nel ‘700 e nell’ ‘800 Nel ‘700 libertà è con uguaglianza e fraternità tra le parole della rivoluzione francese (contro la nobiltà e l’assolutismo monarchico e per la separazione dei poteri nello stato) A fine ‘800 negli stati nazione i diritti borghesi erano diventati fonte di dominio e potere Molti osservatori sociali lamentavano il primato del mercato e del denaro su ogni altro aspetto della vita Nascono 2 correnti di pensiero liberale contrapposte↓ 10 Divaricazione tra liberali a inizio ‘900 Attenzione ai diritti attenzione individuali incluso quello alla libertà delle masse lavoratrici ad di proprietà uscire dalla povertà ↓ e di mercato Affidamento sempre più sullo stato (vecchio nemico dei In sintonia liberali) con gli In scomoda compagnia coi antichi socialisti che volevano abolire avversari la proprietà privata conservatori 11 Dopo la I guerra mondiale si affermano approcci politici che prevedono l’intervento dello stato Comunismo in URSS Fascismo in Italia e Spagna e nazional socialismo in Germania Socialdemocrazie nei paesi scandinavi e dopo la crisi del 1929 politiche keynesiane di gestione della domanda contro la disoccupzione e welfare state anche negli Usa 12 Dopo la II guerra mondiale l’intervento dello stato si rafforza Il liberalismo sopravvisse solo come rivendicazione di diritti e libertà individuali Quando con la guerra fredda si affermò il Mc Cartysmo negli Usa (persecuzione di anarchici, socialisti e comunisti), i “liberals” si opposero In Germania poiché Hitler era stato appoggiato da imprese gigantesche si guardò con favore alla legislazione antitrust (ordoliberalismus, che negli anni ’80 diventa = stato sociale interventista) 13 Ordo liberalismus o economia sociale di mercato In Austria, Olanda e Germania, al compromesso sociale tra lavoratori e classi dirigenti delle socialdemocrazie, si aggiunse quello tra imprese e lavoratori: le imprese accettano la libertà di organizzazione dei lavoratori e ne permettono una limitata partecipazione all’organizzazione e i sindacati attenti anche a un funzionamento efficiente dei mercati. 14 La seconda occasione del neo liberismo Senza relazioni neo-corporative tra sindacati e imprese alla lunga le politiche Keynesiane producevano inflazione → nascono idee monetariste ≈ richieste allo stato di contenere la massa monetaria (Friedman, premio Nobel nel 1976 applica le sue teorie al Cile dopo il golpe militare contro Allende) → economia sociale di mercato (Von Hayek, premio Nobel nel 1974) 15 I nuovi convertiti al neo-liberismo Ocse (Org. per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico dei paesi sviluppati), che fino a metà anni ’70 aveva raccomandato interventi Keynesiani Anni ’80 Thacher e Reagan, che paradossalmente eliminò l’anti-trust, favorendo la supremazia dei giganti a danno dei consumatori, dicendo di voler proteggere il benessere dei consumatori (idea paternalista) e dei lavoratori (ma smantellando la legislazione protettiva) Inizio XXI sec UE ripudia il modello sociale europeo ≈ bilanciamento tra diritti sociali ed esigenze di competitività, proprio mentre l’Ocse riconsiderava l’importanza della tutela del lavoro 16 17 La attuale crisi Chiude definitivamente il periodo fordista (ma forse non nei Bric) E’una delle numerose crisi del capitalismo? È una crisi sistemica? 18 Una crisi globale dovrebbe essere affrontata da istituzioni volte a regolamentare l’economia internazionale Esistono? Appartengono all’Onu? 19 istituzioni volte a regolamentare l’economia internazionale Sono: FMI Banca Mondiale Wto non sono dell’Onu, ma nascono da accordi tra i paesi più ricchi. 20 Fondo Monetario internazionale istituito nel 1944 insieme alla Banca Mondiale A Bretton Woods 45 governi si accordarono per una cooperazione economica internazionale. 2 visioni diverse sul ruolo del FMI : Keynes immaginava un fondo di cooperazione al quale gli stati potevano accedere per risolvere i problemi di occupazione durante le crisi periodiche. Il delegato americano White propose un FMI che agisse più come una banca, che presta agli stati che restituiranno il loro debito nel tempo e il punto di vista degli Usa prevalse perché: Il Regno Unito era indebitato e gli Stati Uniti invece avevano molti crediti e gran parte delle riserve auree. 21 Le istituzioni di Bretton Woods pensate per evitare il ripetersi della crisi del 1929. Oltre al Fondo monetario la Banca Mondiale di ricostruzione e sviluppo, che teoricamente ha l’obiettivo di contrastare la povertà. Il FMI si basava su rapporti di cambio fissi tra le valute, agganciate al dollaro il quale a sua volta era agganciato all'oro. Nel 1971 la convertibilità del dollaro in oro) fu sospesa da parte di Richard Nixon e poi eliminata con la crisi petrolifera 22 Reagan completa la demolizione del Fmi come organo internazionale di regolamentazione Negli anni ’80 la battaglia ideologica in campo economico ha visto una netta vittoria e supremazia della politica neoliberista nella storia, poiché l'alternativa ideologica più radicale il comunismo è in crisi, e anche le politiche neo keynesiane appaiono eccessivamente stataliste ed inefficaci. Il Fmi anziché aiutare gli stati impone la svalutazione della moneta nazionale, la riduzione del deficit di bilancio da conseguire con forti tagli alle spe se pubbliche e aumento delle imposte (e quindi privatizzazioni massicce), l'eliminazione di qualsiasi forma di controllo dei prezzi Ciò che prima era imposto ai Pvs riguarda anche i paesi UE dopo il 2007 23 I neo-liberisti contro le imprese pubbliche L’attacco è contro quelle presenti in situazioni di monopolio naturale (elettricità e acqua) La privatizzazione non sempre favorisce l’efficienza dei servizi pubblici Applicazione in toto del neo liberismo solo in situazioni non democratiche ↓ Cile di Pinochet e Singapore 24 Il neo-liberismo: oggi Negli stati ex socialisti è di destra ≈ applicazione rigorosa dei principi di mercato che comporta smantellamento stato sociale Negli Usa i “liberals” sono contrari alle posizioni fondamentaliste delle religioni (ad es. movimenti per la vita) e persino fautori dell’intervento statale in economia 25 La vittoria del neo liberismo sul modello keynesiano: Dipende anche da trasformazioni sociali Il modello keynesiano era orientato soprattutto agli interessi dei lavoratori manuali Una classe sociale storicamente in declino in Occidente 26 Il mercato e i suoi limiti L’immagine di imprese efficienti e orientate al cliente versus servizi pubblici incompetenti ed arroganti non tiene conto dei limiti del mercato↓ Sistema privato non omogeneo Società è qualcosa di più della somma di individui Esclusione scelte etiche “ più mercato possibile e tutto lo stato che occorre” dei Socialdemocratici si è trasformato nell’usare l’intervento statale solo per migliorare il mercato ↓ Non si elimina il fallimento più rischioso del mercato: le grandi concentrazioni che indeboliscono la democrazia e lo stesso mercato 27 Crisi e neoliberismo Il neoliberismo è un insieme di filoni accomunati dall’idea che il mercato sia il mezzo migliore per appagare i desideri umani, preferibile agli stati e alla politica La crisi 2007 è un palese fallimento del mercato: come mai non ha messo in crisi le idee neoliberiste ancora dominanti in politica ed economia? 28 Riprendiamo quanto già detto Accanto a stato e mercato, c’è un terzo protagonista Il neoliberismo di fatto non favorisce la libertà dei mercati, ma favorisce le imprese transnazionali (tnc) Potere politico delle imprese giganti emerge con le attività di lobbies presso i governi e con la capacità di scegliere su scala mondiale i paesi con il regime giuridico più favorevole (regime shopping) per localizzarvi i propri investimenti. 29 Il ruolo della società civile E’ utopistico per Crouch pensare di liberarsi della grande impresa come hanno tentato i marxisti e il liberalismo di Jefferson Ma la società civile può portare alla luce i misfatti della confortevole triangolazione: Stato, mercato, Tnc E cercare di modificarli 30 Crisi finanziaria e banche Le banche, impegnate a massimizzare i loro profitti, operano nel più puro dei mercati: perché non contribuiscono sempre e comunque ad accrescere il benessere complessivo dell'uomo? Perché gli odierni mercati finanziari – forse la forma più sofisticata di mercato della storia umana – sono incappati in una crisi che dura da 9 anni? Perché non si sono corretti da sé, come aveva dimostrato la teoria economica più avanzata? 31 Banche e governi Perché le banche si sono rivolte ai governi chiedendo di salvarle con somme di denaro ingenti? Non è un paradosso se gli stessi governi asseriscono di essere molto meno efficienti delle imprese sul mercato, e di dover ridurre al minimo i propri interventi sul mercato? Le banche “troppo grandi per fallire” che si fanno aiutare dai contribuenti, indicano una debolezza del neoliberismo 32 Crouch: come risolvere questo giallo? Accanto a stato e mercato, c’è un terzo protagonista Il neoliberismo di fatto non favorisce la libertà dei mercati, ma favorisce le imprese transnazionali (tnc) Potere politico delle imprese giganti emerge con le attività di lobbies presso i governi e con la capacità di scegliere su scala mondiale i paesi con il regime giuridico più favorevole (regime shopping) per localizzarvi i propri investimenti. 33 Sapete la differenza tra imprese transnazionali e imprese multinazionali? La Nike e la Mc Donald come le considerate? 34 35 SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI Roma 28 settembre- 21 dicembre 2016 C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti (inclusi crediti Laboratorio) Orario: Mercoledì 14-16 Aula Blu2 Giovedì 10-12 Aula Blu2 (Venerdì 17-19 Laboratorio) E-mail: [email protected] Stanza B12 Via Salaria113, tel.: 06 49918446ricevimento giovedì 12.30-13 36 Intreccio governi tnc Ulteriori fattori rafforzano le tnc. 1. Tendenza crescente dei governi a subappaltare molte delle loro attività a imprese private, che si trovano così coinvolte nella definizione di politiche pubbliche. 2. La"responsabilità sociale dell'impresa“ è un processo in base al quale le aziende si assumono compiti al di là della loro pura attività economica, trovandosi, ancora una volta, a fare politiche pubbliche. 3. I giganti finanziari non hanno perso potere con la crisi, pur avendola provocata 37 Le vittime delle Tnc: la democrazia e il mercato La partecipazione alle decisioni politiche delle Tnc “dall’interno” contribuisce a svuotare la democrazia Il mercato, nel senso di libera concorrenza, diventa residuale. Mentre si parla di conflitto tra stato e Mercato, di fatto vi è un “confortevole adattamento” tra Tnc, stato, mercato 38 La capacità di riclassificare la crisi come crisi della spesa pubblica Le banche hanno provocato la crisi, sono state salvate dagli stati,ma dopo 3-4 anni sono riuscite a convincerci che la causa della crisi sia l’eccesso di spesa pubblica! I dipendenti pubblici perdono il lavoro, mentre le retribuzioni dei banchieri tornano a livelli pre-crisi 39 40 Il ruolo della società civile E’ utopistico per Crouch pensare di liberarsi della grande impresa come hanno tentato i marxisti e il liberalismo di Jefferson Ma la società civile può portare alla luce i misfatti della confortevole triangolazione: Stato, mercato, Tnc E cercare di modificarli anche spingendo per la responsabilità sociale d’impresa 41 Aspetti comuni a Gallino e Crouch Attenzione al neo-liberismo La attuale globalizzazione è poco democratica Bisogna guardare aldilà dello stato nazione Vanno smascherati gli intrecci tra politica ed economia 42 Differenze tra Gallino Crouch La crisi mette in risalto l’affermazione di un nuovo capitalismo L’attenzione va anche alle relazioni tra Nord e Sud del mondo La crisi è conseguenza di una globalizzazione in cui le Tnc hanno sempre più potere L’attenzione è più orientata all’Occidente 43 Gallino Che fare? Servono nuove regole per la finanza, sia a livello nazionale, che europeo e mondiale Bisogna difendere e creare beni comuni Crouch Lo stato nazione non ha la forza di contrapporsi alle Tnc I mass-media sono asserviti Rimane la società civile 44 Riprendiamo l’analisi della crisi di Gallino 45 Origini trentennali della crisi 1987 crollo delle borse Usa, G.B., Hong Kong 1997/8 bolla finanziaria Asia orientale, America Latina, Russia 2002/3 crollo borse Usa Causa a breve scatenante debito pubblico e privato finanziarizzato Cause di fondo la forma della civiltà mondo in cui predomina l’economia e la progressiva deregolamentazione 46 Perché oggi si parla tanto di crisi? Perche ci ha colpito direttamente Naomi Klein, 2007, Shock Economy. L’ascesa del capitalismo dei disastri, Rizzoli→ per la prima volta si è verificata nel 2008 nel cuore del capitalismo sviluppato 47 Crisi:piramide schemi esplicativi Causa a breve: eccessiva concessione di mutui per la prima casa in Usa→crisi banche→derivati e crisi finanza (anche Stiglitz e Sassen) Anni ’90: dimensioni eccessive finanza mondiale e sistema fin. ombra non sorvegliato Anni ’80: carente regolamentazione dei mercati finanziari: non si tiene conto della diffusione Ict Fragilità sistemica del finanzcapitalismo dopo le vittorie di Reagan sui liberal e di Tatcher sulla socialdemocrazia europea 48 Esplosione del debito (Gallino) Passaggio delle banche dal paradigma A. Fai un prestito e scrivilo in bilancio a B. Fai un prestito e vendilo a qualcun altro → i mutui concessi con estrema facilità, una volta cartolarizzati permettono di fare altri prestiti Ha contribuito anche la Fed che aumentò il tasso d’interesse sui mutui e rese le persone incapaci di pagare → l’insolvenza si diffonde a chi ha acquistato le cartolarizzazioni → le case si deprezzano e le banche anche europee si indebitano 49 Dov’erano le regole e i regolatori? Negli anni ’80 sono stati aboliti i controlli sui movimenti di capitale e di valuta da un paese all’altro: i socialisti francesi che fino al 1983 erano contrari, cambiarono posizione alleandosi con Kohl e con il coinvolgimento di Italia, Spagna Negli Usa la legge Glass Steagall del 1933 fu sostituita nel 2000 dal Commodity Future Modernization Act che permetteva la moltiplicazione senza limiti dei derivati 50 Le vecchie regole sono state in realtà sostituite con nuove Non necessariamente più semplici Che non tengono conto delle Ict Né delle grida di allarme emersi in molti studi del sistema finanziario RISULTATO: per salvare le banche è stata usata dagli stati una cifra di 1415 trilioni di $ pari a ¼ del Pil mondiale 51 La razionalità ineluttabile di una controrivoluzione che ridistribuisce il reddito dal basso verso l’alto le conquiste operaie degli anni ’60 e ‘70 avevano fatto diminuire i profitti Negli anni ’80 le imprese fordiste hanno anche il problema di non poter contare più su una forte crescita dei consumi, ma avanza la globalizzazione che mette in concorrenza i mercati del lavoro del Nord con quelli del Sud Con il 1989 si aprono i mercati dell’Europa dell’Est, entrano in crisi i partiti comunisti e avanza la privatizzazione dei servizi pubblici Si afferma una elite transnazionale 52 L’elite o classe capitalistica transnazionale ha guidato il passaggio al finanzcapitalismo È formata da: 10mln di grandi azionisti, imprenditori e top-manager + Circa 20mln di politici, dirigenti organizzazioni internazionali, professionisti, alti funzionari dello stato,editori, giornalisti, intellettuali 53 I redditi si divaricano e le classi medie tendono a scomparire Il compromesso socialdemocratico, insieme alla crescita della terziarizzazione aveva permesso ai figli di contadini ed operai di diventare impiegati e pubblici dipendenti→le differenze di classe non sparivano, ma si attenuavano Il neo-liberismo con la destrutturazione del mercato del lavoro ha reso problematica la speranza dei figli di fare lavori migliori di quelli dei padri In più le classi medie sono state attratte dalla finanza per soddisfare bisogni di base: casa, istruzione, salute, etc 54 55 Aumento della povertà e degli affamati Povertà relativa in Ue: reddito<60% del reddito mediano → 16% popolazione Povertà assoluta: non si raggiungono alcuni standard di consumi → 9,5 mln di europei Affamati nel mondo in aumento a causa della speculazione, di un mercato oligopolistico (3 Tnc Usa controllano l’85% delle granaglie), espulsione contadini dalle terre da parte di grandi società per coltivare biocarburanti → impossibile raggiungere 1 degli obiettivi del millennio: dimezzare gli affamati nel 2015 56 8 obiettivi del Millennio 1) Eliminare la poverta' estrema e la fame 2) istruzione elementare universale 3) Promuovere l'uguaglianza fra i sessi e conferire potere e responsabilità alle donne 4) Diminuire la mortalità infantile 5) Migliorare la salute materna 6) Combattere l'HIV/AIDS, la malaria e altre malattie 7) Assicurare sostenibilità ambientale 8) Promuovere una partnership globale per lo sviluppo 57 Come si potevano impiegare altrimenti i capitali usati per salvare la finanza Raggiungere tutti gli 8 obiettivi del millennio Un servizio sanitario nazionale Usa Fare ricerche contro il cancro equivalenti alle risorse impegnate negli ultimi 60 anni 58 S. Sassen, 2014, Espulsioni. Brutalità e complessità nell’economia globale, Il Mulino Frattura storica provocata dalla globalizzazione in cui il cambiamento è analogo a quello tra società pre-capitaliste e capitaliste → immiserimento ed esclusione di masse crescenti “non sono anomalie né conseguenze di una crisi: fanno invece parte dell’attuale approfondimento sistemico dei rapporti capitalistici”. → contrazione dello spazio economico a favore di quello finanziario in molti paesi sviluppati → le persone- consumatori e lavoratori- contano meno delle risorse naturali in Africa, Asia e America Latina – i consumi e l’espansione delle classi medie del periodo fordista si producono solo in alcuni paesi emergenti. Altrove c’è declino. E’ difficile ribellarsi quando gli oppressi sono espulsi e vivono lontano dai loro oppressori che per di più sono un sistema complesso di persone, reti che non hanno un centro ben definito. Nelle città globali il potere può essere meglio affrontato 59 S. Sassen, 2014, Espulsioni. Brutalità e complessità nell’economia globale, segue Dopo il 1989 emerge la logica dell’espulsione di persone, imprese, comunità locali, una logica brutale di cui l’A. analizza i casi estremi. La distruzione ambientale provocata dal frazionamento delle rocce per estrarre petrolio con spreco di acqua, rovina delle falde acquifere e produzione di terra morta, l’accaparramento di terre a livello internazionale per estrarre metalli rari o per produzioni estensive che comporta riduzione in povertà e produzione di profughi ambientali, che si aggiungono a quelli delle guerre, solo questi ultimi riconosciuti come tali dall’Onu E’ una nuova accumulazione primitiva svolta da formazioni predatorie abilitate dalla finanza a concentrare ricchezze come mai è avvenuto (250 miliardari le cui ricchezze sono 4 volte ciò che servirebbe ad eliminare la povertà mondiale) L’outsourcing richiede costosa logistica: diviene vantaggioso perché migliora i titoli in borsa 60 Contraddizioni della crisi biocarburanti prodotti espellendo contadini e aggravando la fame nel mondo sono Green economy? tagli alla spesa pubblica: Meno istruzione, meno salute→ meno speranza di vita + lavoro minorile (anche con alta disoccupazione! ) Megalopoli e Slums sempre più presenti: dal 5% nel 1980 al 20% nel 2000, potrebbero diventare 2mld nel 2030 (UN habitat, 2008), anche perché la popolazione urbana ha da qualche anno superato quella rurale 61 Finanzcapitalismo sta provocando cambiamenti su più piani Crisi finanziaria: esplosione del debito e poi indebitamento stati→ le banche non svolgono il ruolo di prestare denaro alle imprese: specie le Pmi non possono quotarsi in Borsa e ricorrono all’auto-finanziamento o a prestiti onerosi →crisi economica Politica→ sottomessa all’economia, non in grado di contrastarne la deriva sociale → aumento disuguaglianze e peggioramento delle condizioni di vita dei ceti medio-bassi con i tagli al welfare in Ue e con aggressioni all’ambiente attraverso guerre e inquinamento umana → disoccupazione, precariato e corrosione del carattere in Occidente, sfruttamento ed espulsione di popolazione nei paesi più poveri (nei Bric aumento della ricchezza e delle disuguaglianze) ideologica →neo-liberismo da teoria economica a teoria politica neo-conservatrice che si rafforza col crollo del muro di Berlino a teoria del tutto (influenza individui, cultura, società e economia) 62 La crisi sistemica come conseguenza inevitabile del finanzcapitalismo Dopo 30 anni di finanzcapitalismo sono insostenibili gli squilibri nella distribuzione del reddito e nei rapporti internazionali: gli Usa da 30 anni indebitati con Cina e altri paesi, grazie alla propria potenza militare e al dollaro assunto come moneta di riferimento negli scambi internazionali 63