QUADRI DI SCARICA: FIRING REGOLARE vs. SCARICA IN BURST Alcuni neuroni, quanto meno in determinate circostanze funzionali, hanno la capacità di scaricare secondo quadri diversi rispetto a quelli della classica scarica ripetitiva. È il caso di neuroni che manifestano la capacità intrinseca di generare brevi scariche di potenziali d’azione ad alta frequenza che si esauriscono spontaneamente. Questi “scoppi” dell’attività di scarica sono tecnicamente definiti “burst”. I neuroni di relay talamici possono presentare due distinte modalità di scarica ripetitiva in funzione del potenziale di background. Due diverse modalità di scarica Due diverse modalità di scarica (compresso) I neuroni di relay talamici possono presentare due distinte modalità di scarica ripetitiva in funzione del potenziale di background. -65 mV -85 mV A1: Se il neurone viene mantenuto al suo potenziale di riposo, intorno ai –65 mV, e viene applicato un gradino di corrente depolarizzante sopra soglia, esso risponde con una normale scarica tonica codificata in frequenza, detta di “tonic firing”. A2: Se invece il potenziale di background del neurone viene reso più negativo, fino a – 80/–85 mV, lo stesso gradino di corrente depolarizzante evoca un’attività di scarica caratterizzata da un burst ad alta frequenza che si esaurisce spontaneamente (burst firing). Scarica a burst Ca2+-dipendente L’attività a burst che si realizza nei neuroni di relais talamici è dovuta alla genesi di un low-threshold spike Ca2+-dipendente Isolated rythmic Ca spikes after TTX -85 mV Effetti sul burst evocato in presenza di un’iperpolarizzazione di background (-85 mV) (C1), dell’applicazione di TTx (C2) e di TTx + Co2+ (C3) Basi ioniche del Low Thrtshold Spike Esso dipende da una conduttanza al Ca2+ a bassa soglia di tipo T Nei neuroni di relay talamici la conduttanza al Ca2+ a bassa soglia (LVA o T-type) è espressa a livelli insolitamente alti Vh -58mV Vh -98mV Vh -58mV Vh -98mV Vh -58mV Vh -98mV Vh -98mV Relazioni I/V della corrente di calcio TOTALE registrata partendo da un Vh = – 98 mV (pallini bianchi), della corrente registrata partendo da un Vh = -58 mV (HVA, triangoli bianchi) e della corrente LVA (pallini neri), ottenuta per sottrazione della corrente HVA da quella totale. Correnti di Ca2+ registrate ai potenziali indicati, partendo da un potenziale di holding (Vh) di -98 o di -58 mV. Voltaggio-dipendenza della corrente IT: Inass gnorm A: Protocollo per lo studio dell’attivazione VD della corrente IT. B: Protocollo per lo studio dell’inattivazione allo stato stazionario della corrente IT. Relazione gnorm/potenziale (●) e inattivazione allo stato stazionario/potenziale (■) per la corrente IT. La sovrapposizione delle due curve nel range di potenziali compreso tra -60 e -40 mV suggerisce che in tale range di potenziali può essere attivata una corrente T di ampiezza apprezzabile (window current). Proprietà della IT Specchietto riassuntivo 1. Corrente a bassa soglia di attivazione (low-voltage activated, LVA) 2. Rapida inattivazione tempo-dipendente 3. Inattivazione voltaggio-dipendente 4. Canali reclutabili solo dopo iperpolarizzazione della membrana 5. Può generare un low-threshold spike (LTS) Solo i neuroni talamici e pochi altri sono in grado di generare burst così evidenti e dipendenti dalla corrente T, perché solo in essi il livello di espressione dei canali T è molto elevato Eventi implicati nella genesi del LTS e di un burst nei neuroni talamici attivazione canali Na inattivazione canali Na attivazione canali T inattivazione canali T soglia per gNa rimozione inattivazione canali T soglia per gT stimolo depolarizzante Questo burst è relativamente insensibile all’ampiezza della corrente sopra soglia che lo ha innescato l’intero burst è di per sé stesso un evento tutto-o-nulla CONSIDERAZIONE IMPORTANTE Solo alcune tipologie di neuroni sono in grado di generare burst Ca2+-dipendenti, però molti neuroni possono manifestare in diverse circostanze scariche a burst, sebbene con caratteristiche diverse rispetto a quelle che abbiamo appena visto La descrizione che segue vuole dare un’idea di come diversi meccanismi non soltanto possono generare effetti simili ma, ciò che è più importante, possono conferire alla cellula modalità di scarica che, pur analoghe, presentano importanti elementi di diversità e quindi diverse implicazioni funzionali. I neuroni piramidali neocorticali si dividono in regular spiking (RS)... …e intrinsically bursting (IB) L’applicazione di un gradino di corrente depolarizzante sopra soglia in un neurone neocorticale induce un precoce burst di PdA, seguito da una scarica tonica. Il burst non viene inibito dal blocco delle correnti di Ca2+ voltaggiodipendenti con Ni2+. La scarica in burst viene invece rimpiazzata da una scarica tonica nelle fasi iniziali della perfusione con TTx. Nella modalità di scarica intrinsically bursting è implicata una corrente di Na+ persistente (NaP) Correnti di Na+ TTx-sensibili registrate in risposta a gradini di potenziale di 500 ms da –60 a –35 mV, a partire da un potenziale di holding di –80 mV. Le correnti sono mostrate su una scala delle ampiezze espansa per evidenziare la componente persistente; la corrente transitoria (INaT) è troncata in ampiezza a –40 e –35 mV. Curva di attivazione della INaP (cerchi pieni e linea continua), confrontata con quella della INaT (linea tratteggiata): si noti il range di attivazione nettamente più negativo della INaP. Confronto delle proprietà funzionali della INaP con le proprietà del burst da essa generato. 1) La INaP NON INATTIVA in depolarizzazione già a partire dal potenziale di riposo la INaP è potenzialmente attivabile, come nelle cellule intrinsically bursting, dove il burst è attivabile già a partire dal potenziale di riposo. 2) Dal momento che la INaP non inattiva, essa è idonea a sostenere un evento relativamente prolungato quale il burst. L’estinzione del burst è dovuta all’intervento di una conduttanza al K+ la cui identità è ancora argomento di discussione. 3) Il burst generato dalla INaP è del tipo tutto-o-nulla, come quello generato dalla ICaT: anche in questo caso, una corrente depolarizzante, attivata in depolarizzazione, genera un feedback positivo. 4) A differenza del burst attivato dalla ICaT, qua il burst può essere generato a partire dal potenziale di riposo, cioè non è necessaria una iperpolarizzazione preliminare. La INaP, avendo una bassa soglia di attivazione, seppure di piccola ampiezza, può influenzare in misura rilevante le modalità con cui la soglia viene raggiunta La sua bassa soglia di attivazione le consente di far sentire il suo peso in un range di potenziali sotto soglia in cui la Rm è ancora relativamente alta. Infatti una corrente depolarizzante anche piccola può avere un effetto importante sul potenziale di membrana qualora Rm sia relativamente alta: DVm = I·Rm Depolarizzazione di rebound con burst di PdA – Ruolo della IM Depolarizzazione di rebound -64 mV 10 mV 100 ms 0.5 nA Viene generato un burst di PdA se, partendo da un potenziale di riposo di -64mV, si applica una forte corrente iperpolarizzante, per poi rimuoverla. Nel corso della iperpolarizzazione, la membrana, comportandosi come un condensatore, si carica; rimuovendo la corrente il condensatore si scarica, ma ne segue un evento non atteso: il potenziale non torna subito alla linea di base ma si genera una depolarizzazione transitoria. Sul picco di questa depolarizzazione transitoria possono sovrapporsi eventi in sequenza che generano un burst ad alta frequenza. 10 mV 50 ms Dep. di rebound -64 mV La depolarizzazione (freccia) che segue l’iperpolarizzazione, viene generata durante la fase di scarica del condensatore di membrana e viene chiamata depolarizzazione di rebound o di “rimbalzo”. Caratteristiche della depolarizzazione di rebound IM-dipendente A -48 mV 10 mV 100 ms 1) La sua ampiezza aumenta all’aumentare dell’ampiezza dell’iperpolarizzazione precedente. Aumentando sufficientemente l’iperpolarizzazione si porta a soglia la depolarizzazione di rebound rendendo più o meno intensa la scarica di PdA. Quindi potenziale di rebound e scarica di potenziale ad essa sovrapposta sono eventi graduati. B -48 mV 10 mV 2) La sua ampiezza aumenta all’aumentaredalla durata dell’iperpolarizzazione precedente 200 ms C -48 mV TTx TTx + carbacolo 10 mV 200 ms 3) L’attivazione dei recettori muscarinici tramite carbacolo, che inibisce i canali KM, inibisce anche il potenziale di rebound. Merccanismo della genesi del potenziale di rebound IM-dipendente Caratteristiche della IM: 1) corrente iperpolarizzante attivata a bassa soglia in depolarizzazione (attiva già a Vr; 2) lenta cinetica di attivazione e de-attivazione; 3) non inattivante In iperpolarizzazione IM de-attiva lentamente equivale ad attivare una corrente depolarizzante a cinetica lenta Cosa succede interrompendo l’iperpolarizzazione? 1) Preliminarmente prevale il surplus di corrente depolarizzante (che genererà il potenziale di rebound) 2) Lentamente la depolarizzazione di rebound riattiverà la IM che tenderà (lentamente) a ripolarizzare la membrana (feedback negativo) → fine del potenziale di rebound Depolarizzazioni di rebound con burst di PdA – Ruolo della Ih In condizioni di current clamp, gradini di corrente iperpolarizzante di ampiezza crescente evocano una risposta passiva seguita da un pronunciato avvallamento (sag). Alla cessazione della corrente di stimolo si sviluppa una transitoria depolarizzazione di rebound di ampiezza graduata, alla quale può sovrapporsi un burst di potenziali d’azione. All’iniziale iperpolarizzazione passiva, dovuta al gradino di corrente iperpolarizzante, segue un parziale ritorno del potenziale verso il valore di partenza, finché un nuovo livello stabile meno negativo viene raggiunto dopo alcune centinaia di ms. Questo insolito fenomeno viene definito “sag” in iperpolarizzazione (frecce). L’evento generatore del sag e del potenziale di rebound è l’apertura di canali del tipo HCN che generano la corrente “Ih” In condizioni di voltage clamp, gradini di potenziale in senso iperpolarizzante evocano un’ampia corrente Ih. Le frecce in A e in B evidenziano la somiglianza fra l’andamento temporale dello sviluppo del sag in iperpolarizzazione e quello dell’attivazione della Ih. Proprietà della Ih 1. Attivata in iperpolarizzazione, deattivata in depolarizzazione; 2. Corrente entrante, cationica mista (Na+ + K+); 3. Lenta cinetica di attivazione/ deattivazione; 4. Assenza di inattivazione voltaggiodipendente; 5. Modulata dal cAMP: shift dalla curva di attivazione verso destra. Ruolo della Ih nella genesi del potenziale di rebound e della scarica in burst che ne consegue Merccanismo della genesi del potenziale di rebound Ih-dipendente Caratteristiche della Ih: 1) corrente depolarizzante attivata in iperpolarizzazione; 2) lenta cinetica di attivazione e de-attivazione; 3) non inattivante In iperpolarizzazione Ih attiva lentamente producendo il “sag” Cosa succede interrompendo l’iperpolarizzazione? 1) Preliminarmente prevale il surplus di corrente Ih depolarizzante (che genererà il potenziale di rebound) 2) Lentamente la depolarizzazione di rebound de-attiverà la Ih che tenderà (lentamente) a spegnersi e Vm tenderà a ritornare verso valori più negativi → fine del potenziale di rebound Scarica in burst: meccanismi generatori diversi e implicazioni diverse Corrente generatrice Evento attivatore Tipo di burst IT Iperpolarizzazione – ri-depolarizzazione Tutto-o-nulla, rigenerativo INaP Depolarizzazione dal potenziale di riposo Tutto-o-nulla, rigenerativo Ih Iperpolarizzazione – ri-depolarizzazione Graduato, autolimitante IM Iperpolarizzazione – ri-depolarizzazione Graduato, autolimitante