Cristina Cavazzuti Daniela Damiano Biologia Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 Capitolo 9 Regolazione dell’ambiente interno e riproduzione 1. Il sistema endocrino 2. La funzione renale 3. L’apparato riproduttore 4. La fecondazione e lo sviluppo Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 Lezione 1 Il sistema endocrino Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 1. Il sistema endocrino affianca il sistema nervoso nel regolare le funzioni dell’organismo Il sistema endocrino è costituito da una serie di ghiandole e cellule capaci di secernere messaggeri chimici chiamati ormoni. Gli ormoni vengono riversati nel sangue e trasportati in tutto il corpo fino alle cellule bersaglio dove provocano un effetto specifico (es. la produzione di un enzima). Sistema endocrino e sistema nervoso interagiscono fra loro: infatti utilizzano messaggeri comuni, come l’adrenalina, e una parte del sistema nervoso, l’ipotalamo, regola l’attività della ghiandola ipofisi. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 1. Il sistema endocrino affianca il sistema nervoso nel regolare le funzioni dell’organismo Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 2. I due tipi di ormoni, steroidei e non steroidei, agiscono in modo differenziato Gli ormoni si distinguono in: • ormoni steroidei, derivano dal colesterolo, sono liposolubili e possono entrare facilmente nella cellula, dove si legano al recettore citoplasmatico specifico formando il complesso ormone-recettore che può penetrare nel nucleo; • ormoni non steroidei, hanno natura idrofila e non possono entrare liberamente nelle cellule; i recettori si trovano nella membrana della cellula, pertanto un ormone idrosolubile può agire solo su cellule che presentano il suo recettore di membrana specifico; nella maggior parte dei casi sono amminoacidi ramificati. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 2. I due tipi di ormoni, steroidei e non steroidei, agiscono in modo differenziato Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 3. La produzione degli ormoni e la loro regolazione sono fondamentali per l’omeostasi L’omeostasi è la tendenza dell’organismo a mantenere uno stato stazionario, che si realizza grazie all’interazione tra recettori, sistema nervoso e sistema endocrino. I recettori monitorano e registrano diversi parametri, trasmettendo informazioni all’encefalo che a sua volta invia istruzioni agli organi effettori, tra cui le ghiandole endocrine, affinché, in caso di variazioni, agiscano di conseguenza. La produzione ormonale è generalmente controllata attraverso meccanismi di feedback negativo, che inibiscono l’attività di una ghiandola endocrina, ma esistono anche meccanismi di feedback positivo che amplificano la risposta ormonale. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 4. L’ipotalamo controlla l’attività di molte ghiandole endocrine e regola la temperatura corporea L’ipotalamo è una piccola regione dell’encefalo che rappresenta il collegamento principale tra il sistema nervoso e quello endocrino; contiene cellule neurosecretrici che sintetizzano diversi ormoni. Gli ormoni ipotalamici dirigono l’attività di varie ghiandole endocrine, in particolare dell’ipofisi. Questa è formata da: • neuroipofisi: ha la funzione di secernere e immagazzinare due ormoni prodotti dall’ipotalamo, l’ossitocina e l’ormone antidiuretico; • adenoipofisi: sintetizza e secerne ormoni che regolano diverse attività fisiologiche, come l’ormone della crescita. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 4. L’ipotalamo controlla l’attività di molte ghiandole endocrine e regola la temperatura corporea L’ipotalamo tiene sotto controllo anche la temperatura del sangue. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 5. La tiroide e le paratiroidi regolano la concentrazione di ioni nel sangue La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla situata sotto la faringe. Produce gli ormoni: • tiroxina e triiodiotironina, che esercitano i loro effetti in tutto il corpo aumentando la velocità del metabolismo basale dell’organismo; • calcitonina che diminuisce i livelli di ioni calcio nel sangue. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 5. La tiroide e le paratiroidi regolano la concentrazione di ioni nel sangue Le ghiandole paratiroidi secernono l’ormone paratiroideo o PTH, che regola i livelli di CA2+, Mg2+ e HPO42- nel sangue. Il PTH agisce sull’attività dei reni, stimolando la formazione dell’ormone calcitriolo, la forma attiva della vitamina D. In conclusione, la tiroide e le ghiandole paratiroidi regolano con meccanismo a feedback negativo la concentrazione degli ioni calcio nel sangue, in modo che la sua variazione sia limitata. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 5. La tiroide e le paratiroidi regolano la concentrazione di ioni nel sangue Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 6. La parte endocrina del pancreas regola la glicemia Il pancreas è una ghiandola che produce enzimi che riversa nell’intestino crasso. Oltre ad una funzione esocrina ha anche una funzione endocrina con la secrezione di glucagone e insulina, che regolano la glicemia, ovvero la concentrazione di glucosio nel sangue. Questa funzione è svolta da un gruppo di cellule chiamate isole di Langerhans. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 6. La parte endocrina del pancreas regola la glicemia Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 7. Le ghiandole surrenali si attivano in situazioni di stress Le ghiandole surrenali, situate sopra i reni, sono formate da una zona corticale, esterna, e da una midollare, interna. La parte midollare secerne ormoni, come l’adrenalina e la noradrenalina, che aiutano l’organismo a reagire prontamente alle reazioni di stress. La parte corticale secerne ormoni corticosteroidi, anche questi coinvolti nelle risposte a situazioni di stress, ma di tipo di più lento e prolungato. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 8. Le gonadi producono gli ormoni sessuali Le gonadi sono gli organi che producono i gameti: gli spermatozoi nei maschi e le cellule uovo nelle femmine. • Le gonadi femminili, le ovaie, sono organi di forma ovale che producono gli ormoni sessuali femminili, estrogeni e progesterone. Questi, insieme a FSH e LH, regolano il ciclo mestruale e sostengono la gravidanza. • Le gonadi maschili sono i testicoli, che si trovano nello scroto. Producono il testosterone, principale ormone sessuale maschile, che regola anche la produzione di spermatozoi. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 Lezione 2 La funzione renale Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 9. L’equilibrio idrico e l’escrezione sono regolati dai reni I reni sono organi che si occupano di mantenere costanti la composizione e il volume dei liquidi corporei, eliminando le sostanze di rifiuto prodotte dalla demolizione dei nutrienti, in particolare i composti azotati come l’ammoniaca, sotto forma di urina. I reni sono composti da una zona corticale esterna e una midollare interna. Ogni rene è costituito da unità funzionali dette nefroni. Da ogni rene parte un condotto, l’uretere, che convoglia l’urina nella vescica, serbatoio in cui si ferma l’urina prima di essere espulsa attraverso l’uretra. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 9. L’equilibrio idrico e l’escrezione sono regolati dai reni Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 10. La formazione dell’urina avviene in tre fasi: filtrazione, riassorbimento e secrezione Filtrazione: le pareti dei capillari del glomerulo e la capsula di Bowman filtrano il sangue formando il filtrato glomerulare. Riassorbimento: nel tubulo renale viene riassorbita la maggior parte dell’acqua e dei soluti utili. Secrezione: passano nel filtrato le sostanze tossiche e di rifiuto. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 10. La formazione dell’urina avviene in tre fasi: filtrazione, riassorbimento e secrezione Al termine delle tre fasi, il filtrato passa nel dotto collettore e diventa urina. L’ormone antidiuretico ADH, rilasciato dall’ipofisi, regola l’escrezione e favorisce un ulteriore riassorbimento d’acqua in caso di necessità. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 11. I reni e l’equilibrio di acidi e basi nel sangue Oltre a regolare il bilancio idro-salino e ad espellere rifiuti azotati, i reni regolano la concentrazione degli ioni idrogeno nel mantenimento dell’omeostasi. Nel sangue esistono sistemi tampone, costituiti da ioni bicarbonato che limitano in piccola misura le variazioni del pH. Un tampone è una sostanza o una miscela di sostanze che possono neutralizzare almeno in parte l’effetto di acidi e basi. I reni collaborano a mantenere stabile il pH del sangue regolando l’escrezione o il riassorbimento di ioni bicarbonato o idrogeno. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 Lezione 3 L’apparato riproduttore Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 12. Le gonadi producono i gameti I gameti, o cellule sessuali, sono cellule specializzate che contengono la metà esatta del numero di cromosomi tipico della specie. Durante un processo chiamato fecondazione, un gamete maschile, lo spermatozoo si unisce ad un gamete femminile, la cellula uovo. Si forma lo zigote, ossia la prima cellula da cui si svilupperà un individuo. I gameti sono prodotti nelle gonadi, i testicoli nell’uomo, le ovaie nella donna. Gli organi genitali, il pene e la vagina, consentono la riproduzione. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 13. L’apparato riproduttore maschile L’apparato riproduttore maschile è formato da: testicoli; vie genitali (epididimo, dotto deferente e uretra); ghiandole annesse (vescicole seminali, prostata, ghiandole bulbouretrali); genitali esterni (scroto e pene). I testicoli contengono i tubuli seminiferi che producono gli spermatozoi. Questi maturano poi nell’epididimo, un condotto collegato al dotto deferente, a sua volta confluente nell’uretra. Attraverso l’uretra, che sale lungo il pene, vengono espulsi, separatamente, sia lo sperma sia l’urina. Attraversando il dotto deferente, gli spermatozoi si arricchiscono di alcune sostanze prodotte dalle vescicole seminali, dalla prostata e dalle ghiandole bulbouretrali. Si forma così lo sperma. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 13. L’apparato riproduttore maschile Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 13. L’apparato riproduttore maschile La testa dello spermatozoo contiene il nucleo aploide ed è avvolta dall’acrosoma, utile per forare la cellula uovo, mentre il colletto contiene i mitocondri che forniscono energia. Nell’epididimo, le cellule del Sertoli sostengono, proteggono e nutrono le cellule da cui si formano gli spermatozoi, mentre fra i tubuli seminiferi le cellule del Leydig secernono testosterone. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 14. L’apparato riproduttore femminile L’apparato riproduttore femminile comprende: vulva, vagina, ovaie, tube di Falloppio, utero. La vulva costituisce la parte esterna dei genitali femminili, ovvero della vagina. Nella vagina, che ha un ambiente acido in grado di neutralizzare eventuali microrganismi, si riversa lo sperma. La vagina costituisce anche il canale del parto. Le ovaie producono le cellule uovo e diversi ormoni. Da ogni ovaia parte una tuba di Falloppio, in cui viaggia l’oocita dopo la maturazione e dove avviene la fecondazione. L’utero si prepara a ospitare l’eventuale gravidanza; se la fecondazione non avviene, l’endometrio, lo strato mucoso che ne costituisce la parete, si sfalderà nella mestruazione. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 14. L’apparato riproduttore femminile Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 15. La pubertà segna l’inizio dello sviluppo sessuale La pubertà è la fase della vita in cui compaiono i caratteri sessuali secondari. Il fattore di rilascio delle gonadotropine, secreto dall’ipotalamo, avvia lo sviluppo stimolando l’ipofisi a rilasciare l’ormone luteinizzante (LH) e l’ormone follicolo-stimolante (FSH). Nei maschi LH e FSH stimolano la produzione di spermatozoi e di androgeni; nelle femmine, la produzione di estrogeni e la maturazione dell’ovaio che si manifesta con la comparsa delle mestruazioni. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 16. L’ovulazione e il ciclo mestruale L’insieme degli eventi che portano alla maturazione di una cellula uovo costituisce il ciclo ovarico, mentre le modificazioni uterine che si verificano contemporaneamente sono dette nel complesso ciclo mestruale. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 16. L’ovulazione e il ciclo mestruale Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 Lezione 4 La fecondazione e lo sviluppo Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 17. La maturazione dei gameti nell’uomo e nella donna Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 18. All’interno della cellula uovo riesce a penetrare un solo spermatozoo La fusione dei due nuclei costituisce il momento della fecondazione. Subito dopo l’ingresso dello spermatozoo, il processo meiotico si completa. Lo zigote ha 46 cromosomi. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 19. L’embrione si impianta nell’utero e viene nutrito dalla placenta La fecondazione avviene solitamente nella parte alta dell’ovidotto, mentre l’impianto dell’embrione nell’utero si verifica solo 6-8 giorni dopo. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 19. L’embrione si impianta nell’utero e viene nutrito dalla placenta La cellula iniziale va incontro a molte divisioni mitotiche, diventa morula e successivamente blastocisti. Nei primi stadi dello sviluppo le cellule dell’embrione sono totipotenti, si possono differenziare in qualsiasi tessuto. La morula può dar vita a due masse embrionali distinte, che si svilupperanno in gemelli monozigoti. Nel momento dell’impianto, l’embrione penetra nella parete uterina formando i villi coriali. Inizia la gravidanza. A due settimane dall’impianto si ha la formazione del sacco amniotico, una membrana che protegge l’embrione durante tutto il suo sviluppo; dopo tre settimane si è formata la testa, si sviluppa il cervello, inizia a battere il cuore. A tre mesi l’organogenesi si è completata, si parla di feto. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 19. L’embrione si impianta nell’utero e viene nutrito dalla placenta Entro il terzo mese si è formata anche la placenta a partire dai villi coriali. È attraverso il cordone ombelicale, che collega la placenta al feto, che avvengono gli scambi tra sangue fetale e sangue materno. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 20. Durante gli ultimi mesi di gravidanza nell’utero si completa lo sviluppo del feto Nel secondo semestre di gravidanza il feto si accresce triplicando le sue dimensioni. Le ultime strutture che giungono a maturazione sono i polmoni. Durante le ultime settimane di gestazione, viene prodotto dalle cellule polmonari il surfattante, che tiene aperti gli alveoli e prepara il feto alla respirazione. Nell’ultimo trimestre il feto si posiziona a testa in giù. Poco prima del parto le contrazioni uterine aumentano. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 21. Il parto è stimolato dalla produzione di ossitocina, che innesca le contrazioni uterine Il parto avviene circa 39 settimane dopo la fecondazione e può essere suddiviso in due parti: • il travaglio: la cervice si dilata grazie a contrazioni sempre più forti; • l’espulsione: la testa del bambino si insinua nel canale vaginale e il piccolo viene alla luce. Dopo il parto, il bambino inizia a respirare autonomamente e il cordone ombelicale viene reciso. Il secondamento è l’espulsione della placenta e delle membrane fetali dal corpo della madre e avviene entro un’ora dal parto. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 22. La contraccezione serve a evitare gravidanze indesiderate La contraccezione può avvenire o attraverso l’assunzione di ormoni che impediscono l’ovulazione oppure con l’utilizzo di sistemi meccanici di barriera o sistemi chirurgici. I metodi ormonali inibiscono l’ovulazione e consistono nella somministrazione di estrogeni e progestinici (in pillola, cerotto o anello vaginale). I metodi meccanici contrastano la fecondazione; si tratta di preservativo, diaframma e cappuccio cervicale. I metodi chirurgici sono del tutto sicuri ma irreversibili; si tratta della vasectomia e della legatura delle tube. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 22. La contraccezione serve a evitare gravidanze indesiderate I metodi naturali consentono di individuare il periodo fertile della donna attraverso alcuni indicatori e, pertanto, consistono nell’evitare i rapporti sessuali durante quel periodo. I metodi post-concezionali impediscono l’impianto dello zigote nell’utero; si tratta della spirale e della pillola del giorno dopo. Infine, il coito interrotto consiste nell’estrazione del pene dalla vagina prima dell’eiaculazione, ma è un metodo poco sicuro. I numeri nella tabella indicano le percentuali di gravidanze indesiderate. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015 23. Le malattie a trasmissione sessuale Le malattie a trasmissione sessuale, o malattie veneree, sono provocate da batteri, virus o piccoli parassiti che si possono trasmettere con l’attività sessuale. Cavazzuti, Damiano, Biologia © Zanichelli editore 2015