La sensazione
Eleonora Bilotta
La sensazione
 Quando nell’ambiente in cui ci troviamo
avviene un cambiamento (ad esempio la
presentazione di un suono), i nostri organi
di senso trasmettono lo stimolo al cervello.
 Il sistema sensoriale registra una
determinata forma di energia fisica, che
viene tradotta in segnali nervosi attraverso
un processo chiamato “trasduzione”.
Gli stimoli esterni
 Ogni sistema sensoriale è
sensibile ad una
determinata forma
d’energia fisica. Ad
esempio:



il sistema uditivo risponde a
variazione della pressione
dell’aria (il suono);
il sistema visivo risponde a
specifiche forme d’energia
elettromagnetica (la luce);
Ecc.
 L’essere umano è sensibile solo
alle forme d’energia per la
quale ha appositi ricevitori: gli
organi recettori o gli organi di
senso.
 L’energia deve essere
abbastanza intensa perché
produca una sensazione
avvertibile da un soggetto
umano (una luce può essere
vista solo se intensa, un suono
può essere udito solo se
abbastanza forte).
Mappa sensoriale
Mappa cerebrale collegata ai
diversi canali sensoriali
Soglia Assoluta
 Numerose ricerche hanno avuto come
oggetto lo studio della sensibilità umana
riguardo l’intensità dello stimolo.
 Tali studi hanno messo in evidenza il livello
minimo necessario a suscitare una
sensazione, che viene definito “soglia
assoluta”.
 La soglia assoluta segna il confine tra i
livelli d’energia sufficienti per suscitare una
sensazione avvertibile e quelli troppo deboli
per farlo.
La soglia differenziale
 Gli psicologi cercarono inoltre di
stabilire la capacità degli organi di
senso di cogliere la variazione
dell’intensità dello stimolo.
 Definirono così il concetto di soglia
differenziale come la differenza
minima di intensità tra due stimoli per
essere avvertita.
La misura delle capacità sensoriali
 Per ottenere una misura della
soglia assoluta è utilizzato il
metodo dell’aggiustamento
(viene chiesto al soggetto di
aggiustare il livello
d’intensità di uno stimolo in
modo tale che esso susciti
una sensazione).
 I soggetti sperimentali
forniscono risposte con
valori lievemente differenti
se rilevati in tempi diversi.
 Notevoli differenze si
riscontrano quando ai
soggetti si chiede di
cominciare con uno stimolo
ad intensità elevata,
riducendola poi lentamente
finché la sensazione non
scompare.
Legge di Weber
 Nel 1834, un medico tedesco, Weber verificò
che la soglia differenziale (DeltaR) di ciascun
tipo di stimolo è una frazione (o proporzione)
costante (K) dell’intensità dello stimolo (R)
iniziale, esprimibile secondo la seguente
formula:
K = Delta R
R
La psicofisica
 Determinare le soglie sensoriali è solo
uno dei modi attraverso i quali é
possibile misurare le nostre capacità
sensoriali.
 La Psicofisica s’interessa delle relazioni
che intercorrono fra gli attributi
soggettivamente definibili di una data
sensazione e gli attributi fisici dello
stimolo corrispondente.
Legge di Fechner
 Nel 1860, Fechner concepì la sensazione come una
variabile continua e si propose di esaminare in che
modo potesse variare la sensazione S al variare
continuo dell’intensità della stimolazione R.
 Fechner si rese conto che la sensazione è direttamente
proporzionale al logaritmo dell’intensità dello stimolo
secondo la legge di Fechner:
S = c log R + C
dove c è la costante di proporzionalità di Weber e C una
costante di integrazione.
Legge di Fechner
 In altre parole, all’aumento in progressione
geometrica dello stimolo corrisponde un
aumento in progressione aritmetica della
sensazione.
 Numerose ricerche, condotte per le varie
modalità sensoriali, hanno dimostrato la
validità della legge di Fechner.
L’udito
 Lo stimolo ambientale che produce la
sensazione sonora è una rapida variazione della
pressione dell’aria che giunge all’organo
dell’udito.
 Tali variazioni di pressione dell’aria sono
causate dalla vibrazione della superficie di un
oggetto e si propagano ad una velocità di circa
330 metri il secondo.
Anatomia dell’orecchio
Anatomia dell’orecchio
Anatomia dell’orecchio
Anatomia 3
L’onda sonora
 Il suono è una variazione della pressione
atmosferica registrata dall’organo dell’udito.
 Queste variazioni hanno la forma d’onde
che, di solito, si propagano nell’aria.
 Un oggetto, passando da uno stato di
quiete ad uno stato di vibrazione, produce
una serie di compressione (quando si
muove verso l’esterno) e rarefazioni
(quando si muove verso l’interno).
L’onda sonora
 Per vibrazione s’intende il passaggio dallo
stato di quiete ad un’estremità e poi
all’altra dell’oscillazione, per giungere infine
al punto di partenza.
 Essa è detta periodo e si caratterizza
principalmente in base alla frequenza e
l’ampiezza.
 La frequenza è il numero di periodi per
secondi o hertz (Hz) e determina la tonalità
o altezza (il suono appare grave se la
frequenza è bassa, acuto se è alta).
Esempi di propagazione del suono
Esempi di propagazione del suono
Onda sonora
Variabili fisiche
 L’ampiezza (la grandezza delle
vibrazioni), dipende dall’energia che
mette in moto il corpo stesso e
determina l’attributo dell’intensità (il
suono appare debole o forte).
 Più le vibrazioni si allontanano dalla
sorgente, maggiore sarà la superficie
che coprono e minore sarà la loro
ampiezza.
Soglie di udibilità umana
 La maggior parte delle persone può sentire
toni di frequenza variabile fra i 20 e i
20.000 Hz, e la sensibilità ai toni compresi
entro questa gamma può differire da un
individuo ad un altro.
 L’energia sonora è espressa in decibel (dB).
 L’esposizione prolungata a suoni superiori a
80 o 90 dB può produrre danni permanenti
all’udito.
Vibrazione cellulare in risposta ad una emissione sonora