UN VIVO RINGRAZIAMENTO
Introduzione alla celebrazione eucaristica presieduta dal Nunzio apostolico
L’Eucaristia che celebriamo questa sera, per noi, ha più di un motivo per
esprimere un vivo ringraziamento.
Anzitutto vogliamo ringraziare il Signore per il dono del nuovo Pontefice nella
persona di Benedetto XVI: un nome che ci fa subito pensare alle acclamazioni
della folla per l’ingresso di Gesù a Gerusalemme: “Benedetto colui che viene nel
nome del Signore”.
È proprio dal Signore che noi cristiani accogliamo il nuovo Papa. Non è un
caso che martedì 19 aprile, all’annuncio dell’“Habemus Papam”, dalla folla
accorsa in piazza S. Pietro in poco tempo sia scoppiato un applauso intenso e
commovente, prima ancora di conoscere il nome dell’eletto: segno quanto mai
eloquente di un popolo, il popolo di Dio, che nella fede accoglie, riconosce e ama il
Papa, ogni Papa, come “colui che viene nel nome del Signore”.
È in questa veste di mandato dal Signore che Papa Benedetto XVI, nella Messa
di inizio pontificato, si è presentato alla Chiesa e a tutto il mondo: “Il mio vero
programma di governo è quello di non fare la mia volontà, di non perseguire mie
idee, ma di mettermi in ascolto, con tutta quanta la Chiesa, della parola e della
volontà del Signore e lasciarmi guidare da Lui, cosicché sia Egli stesso a guidare la
Chiesa in questa ora della nostra storia”.
Tutti noi abbiamo colto, nelle sue parole, sincerità e vigore: una “santa
inquietudine”, di agostiniana memoria, il desiderio di comunicare il Vangelo a
tutti in un mondo che cambia. Questo Papa sarà un pungolo per tutti: dentro la
Chiesa e anche dentro la società e la cultura. Per questo vogliamo ringraziare il
Signore per il dono del nuovo Santo Padre, con questa Eucaristia presieduta dal
suo Nunzio Apostolico in Italia, l’arcivescovo Paolo Romeo, venuto a questo scopo
in questa nostra città e Diocesi, che al Santo Padre ha dato e continua a dare,
come suo Vicario per la città di Roma, il nostro Card. Camillo Ruini.
Questa nostra città con il suo Vescovo, il clero, le sue autorità civili, militari e
cittadine, fedeli e amici accorsi qui numerosi per la festa popolare della Madonna
della Ghiara, con i Servi di Maria che ne custodiscono filialmente, per così dire, la
sua casa, ha un ulteriore motivo per rendere grazie al Signore.
Sessant’anni fa, era il 29 aprile 1945, in occasione come oggi della festa del
primo miracolo, ringraziando il Signore per lo scampato pericolo che incombeva
sulla città nei giorni precedenti la fine del conflitto mondiale, il vescovo Edoardo
Brettoni elevava la “preghiera per il voto cittadino di erigere la nuova chiesa
dedicata a Maria REGINA PACIS”: chiesa che sorse e di fatto continua ancora oggi
a essere un bel segno, con la sua vivace comunità parrocchiale, per la nostra
città.
Dio Padre, che ha tanto amato il mondo da mandare a noi il suo Figlio Gesù
per mezzo di Maria - in questo santuario rappresentata dall’amatissima immagine
della Vergine Madre che adora colui che lei stessa ha generato, “quem genuit
adoravit” -, rinnovi con questa Eucaristia di ringraziamento il dono dello Spirito a
questa nostra assemblea: spirito di comunione e di pace, di gioia e di speranza, di
consolazione e di conversione, disponendoci all’ascolto della sua Parola e al dono
della sua divina Presenza tra noi.
+ Adriano VESCOVO
Reggio Emilia – Basilica B.V. della Ghiara, 29 aprile 2005
Solennità della Madonna della Ghiara nel ricordo del primo miracolo
Sessantesimo anniversario del Voto cittadino a Maria, “Regina della Pace”
Rendimento di grazie e preghiera per il nuovo Santo Padre, Benedetto XVI