domenica 18 aprile 2010

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DOMENICA 18 APRILE 2010
I TITOLI
1. Il Papa contro la “dittatura del conformismo”: la penitenza è una grazia che purifica e rinnova
2. Compleanno di Benedetto XVI e 5° anniversario della sua elezione al Pontificato
3. La tempesta farà pulizia nei ranghi della Chiesa. Così un articolo dell’Osservatore Romano
4. “Dialoghi in Cattedrale”, eccezionale partecipazione al primo incontro
5. Domenica 25 aprile Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.
6. Il seminarista Rolando Rivi commemorato nel 65° anniversario della uccisione
TERZA PAGINA: Liberare le schiave della prostituzione, la testimonianza di suor Eugenia
Bonetti
NOTIZIE IN BREVE
I TITOLI
1. Benedetto XVI, giovedì 15 aprile, omelia pronunciata a braccio nella Cappella Paolina in
Vaticano, durante la Messa con i membri della Pontificia Commissione biblica, parlando a braccio,
ha ricordato il «primato» della «obbedienza a Dio», garanzia contro la «dittatura del conformismo»,
e ha ribadito il vero significato della penitenza per la vita dei cristiani.
«Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini» ha detto il Papa citando l’espressione di san
Pietro davanti al Sinedrio, proclamata nella prima lettura. È l’obbedienza a Dio «che dà libertà».
Nei tempi moderni, invece, ha osservato Ratzinger, si è teorizzata la liberazione dell’uomo anche
dall’obbedienza a Dio. «Ma questa autonomia», ha spiegato, «è una menzogna ontologica, perché
l’uomo non esiste da se stesso e per se stesso».
Ed è «una menzogna politica e pratica, perché la collaborazione e la condivisione delle libertà è
necessaria e se Dio non esiste, se Dio non è un’istanza accessibile all’uomo, rimane come suprema
istanza solo il consenso della maggioranza». Un consenso che diventa «l’ultima parola alla quale
dobbiamo obbedire». E che, «lo sappiamo dalla storia del secolo scorso», può diventare «consenso
nel male». Così accadde con le dittature nazista e marxista, che «non possono accettare un Dio
sopra il potere ideologico», mentre «la libertà dei martiri, che riconoscono Dio... è sempre l’atto
della liberazione, nel quale arriva a noi la libertà di Cristo».
«Oggi, grazie a Dio, non viviamo in dittature – ha aggiunto – ma esistono forme sottili di dittature...
Un conformismo, per cui diventa obbligatorio pensare come pensano tutti, agire come agiscono
tutti, e la sottile aggressione contro la Chiesa, o anche meno sottile, dimostrano come questo
conformismo può realmente essere una vera dittatura».
Per obbedire a Dio più che agli uomini, però, bisogna «conoscere veramente Dio» e la sua volontà,
fosse anche la via del martirio.
Liberandosi da ogni conformismo, i cristiani – è stato l’invito di Benedetto XVI – vincano la
«paura» a «parlare della vita eterna»; abbiano «il coraggio, la gioia, la grande speranza» di quella
«vita vera» da cui «viene la luce che illumina anche questo mondo». In questa prospettiva «la
penitenza è una grazia».
E nella finale dell’omelia un chiaro riferimento al clamore mediatico per lo scandalo della pedofilia.
«Devo dire che noi cristiani, anche negli ultimi tempi, abbiamo spesso evitato la parola penitenza,
che ci appariva troppo dura. Adesso sotto gli attacchi del mondo che ci parlano dei nostri peccati,
vediamo che poter far penitenza è grazia e vediamo come sia necessario fare penitenza, riconoscere
cioè ciò che è sbagliato nella nostra vita. Aprirsi al perdono, prepararsi al perdono, lasciarsi
trasformare. Il dolore della penitenza, cioè della purificazione e della trasformazione, questo dolore
è grazia, perché è rinnovamento, è opera della misericordia divina».
2. Venerdì 16 aprile Benedetto XVI ha compiuto 83 anni e lunedì 19 ricorre il quinto anniversario
della sua elezione a Papa. Ricorrenze festose in una clima di tempesta, con attacchi violenti alla sua
persona per colpire la Chiesa. Sulle sue spalle pare pesare un macigno. Ma lui prosegue il cammino
portando sulle spalle la croce delle ingiuste accuse. La sua figura appare come una icona pasquale
di passione e risurrezione mediante la purificazione. Tra tanto fango anche voci di laici si levano in
sua difesa.
La Chiesa reggiana, in sintonia con le indicazioni della Cei, si stringe attorno al Papa nella
preghiera. Il Vescovo Adriano ha invitato le parrocchie e tutte le comunità a un particolare ricordo
soprattutto nella celebrazione eucaristica di domenica vigilia dell’anniversario.
Lunedì 19 aprile, alle ore 21, nella chiesa di S. Agostino a Reggio, i movimenti ecclesiali di Reggio
Emilia, Comunione e Liberazione, Rinnovamento nello Spirito Santo, Movimento dei Focolari,
Movimento per la Vita, Associazione Medici Cattolici, propongono un momento di preghiera per il
Papa.
Alla iniziativa aderisce tutta la diocesi, in particolare il Vescovo, che però non potrà essere presente
in quanto il giorno stesso partirà per una visita di una decina di giorni alle missioni diocesane in
Brasile.
Il momento di preghiera prevede la lettura di brani di Benedetto XVI, preghiera e i canti con il coro
Dulcis Christe. L’incontro è proposto a tutti e si svolgerà, lo ripetiamo, lunedì 19 aprile alle ore 21
presso la chiesa cittadina di Sant’Agostino.
Si intende pregare per il Papa, come anche per la purificazione della Chiesa, per le vittime di abusi
sessuali e per quanti in ogni parte del mondo si sono macchiati di tali odiosi crimini. Si vuole
invocare il Signore perché rafforzi la passione educativa della Chiesa e le doni nuove energie
e per la Chiesa il dono della purificazione e di energie nuove in particolare per quanti
quotidianamente si spendono per i ragazzi e i giovani anche nelle situazioni più difficili.
3. L’Osservatore Romano in un articolo dal titolo “La libertà del Papa”, sostiene che gli attacchi
contro Benedetto XVI stanno suscitando l'effetto contrario, poiché mostrano la sua fermezza nel
tenere il timone della barca di Pietro.
Scrive l’autrice Lucetta Scaraffia, docente universitaria di storia: “… a differenza di quanto si legge
su molti giornali che, nell'imminenza del quinto anniversario di pontificato di Benedetto XVI, lo
raffigurano come debole e attaccato da ogni parte, oppure come un anziano teologo che non sa
comprendere il mondo di oggi, a differenza di chi ne chiede, con scritte sui muri o sui manifesti,
delle impensabili dimissioni, sono convinta che per Papa Ratzinger questa ricorrenza coincida con
un momento di forza”.
“Perché – spiega – le denunce e le polemiche danno ragione alla severità da lui sempre manifestata
nei confronti dei preti colpevoli di abusi sessuali su minori, al suo atteggiamento intransigente nei
confronti dei mali che affliggono la Chiesa e che egli stesso ha denunciato, prima di diventare
successore di Pietro, con chiare e pubbliche parole”.
“La tempesta farà pulizia nei ranghi della Chiesa – sottolinea –, spezzerà connivenze e aiuterà il
Papa a costruire quella comunità di 'angeli' che si augurava qualche giorno fa, sapendo certo che si
tratta di una speranza umanamente impossibile da realizzare, ma ben consapevole che bisogna
proporsi un modello alto a cui aspirare per potere andare avanti e migliorare”.
“La bufera permetterà soprattutto a Benedetto XVI di proseguire libero da un pesante fardello di
colpe e silenzi per quella strada che ha indicato fin dal primo giorno del suo pontificato: una strada
difficile e in salita verso un miglioramento continuo, del clero e dei fedeli”.
“In sostanza – continua la Scaraffia –, a Benedetto XVI interessa solo fare bene il Papa, cioè la
guida spirituale dei cattolici. Ed è questo che disturba tanto il mondo e i potenti padroni
dell'informazione e della politica: il fatto che così evidentemente li consideri irrilevanti davanti
all'esigenza di meditare e spiegare le parole di Gesù”.
“La sua forza si rivela in questa capacità di seguire altri tempi, di muoversi su strade diverse da
quelle del mondo – aggiunge –. Per farlo bisogna essere veramente forti, bisogna saper vedere con
molta chiarezza quello che accade, bisogna soprattutto saper reggere la solitudine”.
“Benedetto XVI ne ha la capacità intellettuale e la forza spirituale e psicologica. Solo così può farci
luce, può tracciare il cammino a una Chiesa purificata e libera, come sta facendo e farà”.
4. Veniamo ad un evento importante di casa nostra, che avrebbe meritato il primo posto se non
avessimo dovuto dare la precedenza a eventi della Chiesa universale.
Difficilmente si poteva prevedere un pubblico così numeroso al primo incontro dei Dialoghi in
Cattedrale giovedì 15 aprile: circa 600 i presenti.
Alle 21 e due minuti Don Daniele Gianotti ha presentato brevemente l’iniziativa, partendo da un
precedente lontano. Il 7 e il 12 dicembre dell’anno 404 si tennero due dialoghi nella cattedrale di
Ippona tra il vescovo della città Agostino e l’intellettuale manicheo Felice. Agostino che già aveva
dato ad una sua opera precedente il battesimo il nome di “Dialoghi”, qui faceva un confronto diretto
con un eretico di spicco.
Dunque fin da allora la cattedrale, oltre che essere luogo di celebrazioni religiose e di preghiere era
anche luogo di confronti. In seguito nel Medioevo la cattedrale era anche il luogo di incontro della
civitas e luogo della esercitazione dello Spirito.
Dunque, mentre si è giustamente preoccupati che resti luogo di preghiera, non è profanazione farne
anche il luogo della riflessione e del confronto, naturalmente secondo uno stile proprio al luogo
sacro.
È intervenuta per prima Lucetta Scaraffia, docente di storia all’Università La Sapienza di Roma.
Collegandosi al testo letto appena dal cap. 7 della Lettera di San Paolo ai Romani , ha affrontato il
tema della legge morale della Chiesa con una particolare attenzione all’ambito della sessualità, che
rappresenta un punto cruciale di frizione tra Chiesa cattolica e concezioni alla moda.
La Scaraffia ha subito rilevato che è in atto un attacco alla legge morale della Chiesa.
Progressivamente si è diffusa una propaganda sottile che ha disgregato l’idea di una morale
sessuale. L’attacco si è fatto più duro negli anni ’70 del secolo scorso quando la morale cattolica in
particolare è stata giudicata una repressione sessuale. Si è idolatrato il corpo umano, impoverendone
il significato, perché ridotto ad oggetto.
La Scaraffia ha affermato che l’utopia della rivoluzione sessuale è fallita perché non ha portato la
felicità promessa; ma gli attacchi alle norme morali della Chiesa si sono fatti più aspri. Tuttavia, a
suo parere, questo può essere un momento favorevole per rilanciare valori morali e istanze etiche
Ha poi preso la parola il vescovo teologo Mons. Franco Brambilla, vescovo ausiliare di Milano, il
quale ha preso lo spunto dal passo della lettera ai Romani, dove Paolo, se mal interpretato,
sembrerebbe imputare alla legge la trasgressione e quindi il peccato. Ha spiegato che la funzione
della legge morale non è scatenare o reprimere il desiderio, ma piuttosto di custodire il desiderio, in
modo che non si trasformi in istinto selvaggio. Essa quindi aiuta a coltivare il desiderio buono,
l’attrazione verso il bene.
Dopo le due relazioni di circa mezz’ora ciascuna, una pausa musicale ha favorito la riflessione. Poi
è iniziato il dialogo tra i due relatori stimolato dalla moderatrice prof. Roberta Cardarello.
Rispondendo a una sua domanda, Mons. Brambilla ha precisato la distinzione tra senso psicologico
di colpa, che è espressione, talvolta patologica, della emotività e coscienza del peccato, che è
invece la consapevolezza del bene e del male percepito come contrasto con valori etici, e come
opposizione alla volontà del Creatore.
Dal canto proprio la Scaraffia ha ribadito che una vita senza riferimento morale è triste.
Concludendo, il vescovo Mons. Caprioli, visibilmente soddisfatto dell’incontro, ha spiegato il
significato dei dialoghi, assimilandoli a un sasso gettato in un lago, che provoca onde sempre più
larghe.
Una serata dunque ben riuscita, capace di risvegliare l’interesse per le grandi questioni dell’uomo.
Radio Pace Martedì prossimo 20 aprile alle ore 17,30 e 20,30 proporrà la prima parte della serata.
Facciamo intanto sentire ai nostri ascoltatori la voce di Lucetta Scaraffia e di Mons. Brambilla
intervistati da Edoardo Tincani.
(Registrazione CD 2’,4”)
5. Domenica 25 aprile è la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, preparata giovedì 22
aprile da una veglia diocesana di preghiera per le vocazioni. Si chiede alle comunità parrocchiali, ai
monasteri di clausura, ai gruppi di adorazione eucaristica, di unire la propria invocazione fiduciosa
a quella di tutta la Chiesa per le Vocazioni.
La Giornata, come da 47 anni, viene collocata nella domenica detta del “Buon Pastore”.
Specialmente in questo Anno sacerdotale indetto da Benedetto XVI, si suggerisce di pregare in
particolare per il dono di nuove e sante vocazioni sacerdotali; di invocare con abbondanza il dono
dello Spirito per i seminaristi che la domenica successiva saranno ordinati diaconi o riceveranno il
ministero di accolito, come pure per i due giovani diaconi che saranno ordinati preti la Vigilia di
Pentecoste.
Il Servizio Diocesano Vocazioni propone alle comunità, ai giovani, alle famiglie, la Veglia
Diocesana giovedì 22 aprile alle ore 20.45 in Seminario, per pregare e per raccontare ai giovani e a
chi è alla ricerca della propria vocazione, la buona notizia dell’incontro con Dio. Per questo nella
Veglia di quest’anno sarà dato spazio alla preghiera e poi a tanti testimoni (sacerdoti, religiosi/e,
diaconi permanenti, consacrati/e, famiglie ecc.) che racconteranno la ricchezza della propria
vocazione.
La veglia proseguirà poi in Seminario con l’Adorazione continua notturna fino alle 7 di venerdì 23 e
si concluderà con l’Eucaristia mattutina.
6. Domenica 11 aprile il seminarista Rolando Rivi è stato commemorato nel 65° anniversario della
uccisione. Il maltempo non ha fermato la commemorazione del Servo di Dio Rolando Rivi, il
seminarista quattordicenne ucciso il 13 aprile 1945 da un gruppo di partigiani comunisti. Solo una
minima modifica al programma: il ritrovo dei partecipanti doveva avvenire a Piane di Monchio,
lungo la strada che da Castellarano sale a Palagano seguendo il Secchia, nel boschetto dove ebbe
luogo il martirio del ragazzo, oggi segnalato da una grande croce. Ma una pioggia torrenziale,
presto trasformatasi in nevischio, ha consigliato di radunarsi direttamente nella chiesa parrocchiale
di Monchio.
Qui le celebrazioni sono state presiedute dal vescovo di San Marino Montefeltro Luigi Negri, che
dopo la morte di don Alberto Camellini ha assunto anche la presidenza del Comitato degli Amici di
Rolando Rivi. Si è recitato il Rosario dei martiri, accompagnato dai canti del coro “Dulcis Christe”.
Non è mancata una preghiera per i fratelli nella fede che in diversi Paesi del mondo, dal Pakistan
all’Iraq, subiscono persecuzioni. Poi la Messa presieduta da Mons. Negri.
Al termine della liturgia eucaristica ottime notizie sono quindi venute dalla postulatrice della Causa
di beatificazione Francesca Consolini, che ha dichiarato terminata la “Positio super martyrio” del
Servo di Dio, ossia il volume che ricostruisce la vita di Rolando e presenta le circostanze della sua
morte.
Dopo gli ultimi ritocchi tecnici a livello di stampa e revisione del testo e, entro l’estate, la Positio
verrà consegnata ufficialmente al Protocollo della Congregazione delle Cause dei Santi per essere
messa nella lista delle Cause in attesa della discussione teologica.
A questo punto l’ultima parola spetta ai teologi che saranno chiamati a pronunciarsi sulla validità
del martirio; se il loro giudizio sarà positivo e ratificato dall’assemblea plenaria dei Cardinali e dei
Vescovi, dopo la firma del relativo decreto da parte del Pontefice il seminarista reggiano potrà
essere proclamato beato. Vale la pena ricordare che in caso di decreto sul martirio non occorre un
miracolo: il martirio per la fede, una volta sancito come tale dal Papa, rappresenta di per sé uno
straordinario miracolo.
La speranza è che il seminarista possa essere proclamato beato nel prossimo anno 2011.
Intanto per far conoscere al grande pubblico la storia di Rolando Rivi, la casa editrice Shalom ha
appena pubblicato il volume “Rolando Rivi seminarista martire, scritto dal giornalista e scrittore
Emilio Bonicelli, corredato da ampio apparato fotografico e dalla prefazione di Mons. Luigi Negri.
Il volume, al prezzo simbolico di quattro euro, racconta la vicenda del giovanissimo seminarista,
icona dei molti martiri cristiani del nostro tempo.
TERZA PAGINA
LIBERARE LE SCHIAVE DELLA PROSTITUZIONE
La testimonianza di suor Eugenia Bonetti
L’aula Magna dell’Oratorio di Santa Croceera gremita venerdì 9 aprile per l’incontro organizzato
nell'ambito del progetto diocesano "Maria di Magdala". Presenti anche il Vescovo Adriano e
l’ausiliare Lorenzo.
L’argomento è grave come un macigno: la tratta di donne e di donne-bambine sulle strade per lo
sfruttamento sessuale. Suor Eugenia, missionaria della Consolata, 71 anni, milanese di Bubbiano,
ne ha incontrate un esercito, di queste schiave senza nome e senza futuro, con una storia d'ingenuità
pagata a caro prezzo, nell'illusione di riscattarsi dalla povertà patita in patria. Vittime comunque: le
tante che restano prigioniere del racket, uccise nell'anima e nel corpo da un mercato implacabile, e
quelle che trovano la forza di cambiare incontrando una mano tesa, perché hanno spesso bruciato la
giovinezza in un "amore" che non conosce pietà né riconoscenza.
Ma uscirne si può, si deve potere. È l'intento di "Maria di Magdala", la rete per l'evangelizzazione e
il soccorso a donne e minori in difficoltà formata da Caritas diocesana, associazione Rabbunì, Servi
della Chiesa, Ordo Virginum, cooperativa Madre Teresa, Case della Carità e Casa Betania, centri
d'ascolto Caritas e alcune parrocchie.
Un'accoglienza dal volto femminile, e spesso minorile, rivolta non solo alle persone che decidono di
smetterla con la prostituzione, ma anche a ragazze madri e donne abbandonate o incapaci di
provvedere a se stesse.
Suor Eugenia, che ha vissuto in Kenya per 24 anni, dal 2000 segue il settore "Tratta donne e
minori" dell'Usmi (Unione Superiore Maggiori d'Italia) coordinando il lavoro di 250 religiose (di
oltre 70 congregazioni) in un centinaio di piccole case d'accoglienza.
Una storia iniziata a Torino nel pomeriggio del 2 novembre 1993, mentre suor Eugenia stava per
uscire dal Centro Caritas al servizio degli immigrati - ove era occupata - per recarsi alla Messa di
commemorazione dei defunti. Era da poco rientrata dalla missione africana e stava interrogandosi
sul suo avvenire. In quel momento le si presentò una ragazza nigeriana; dai suoi abiti e dal suo
comportamento s'intuiva facilmente il "mestiere" praticato in strada. "La donna era malata e aveva
bisogno di un intervento chirurgico, ma non avendo documenti non poteva essere ricoverata in un
ospedale pubblico", racconta suor Eugenia nell'intervista per La Libertà. "Mi sentii a disagio, ma lei
continuò a narrarmi la sua vita: era madre di tre bambini che aveva lasciato in Nigeria per venire in
Italia a cercare un lavoro, ma si era ritrovata sulla strada vittima della tratta".
Il finale è a sorpresa, almeno per la nostra religiosa. "La donna iniziò a piangere: «Sister, please,
help me!” (Sorella, ti prego, aiutami!)». Io ero preoccupata per la Messa e le dissi di tornare il
giorno dopo, ma lei volle accompagnarmi in chiesa; si sedette nell'ultimo banco e prese a
singhiozzare. Quell'incontro, aiutandomi a comprendere il mondo della notte e il fenomeno del
traffico di esseri umani, ha scompaginato la mia vocazione: come donna, come religiosa e come
missionaria, sentii che avevo davanti una nuova, grande sfida: restituire a quelle persone la loro
libertà e dignità".
Da allora "Mai più donne schiave" è diventato il motto di suor Bonetti e di tanti laici e religiosi
impegnati come lei nel tentativo di strappare vite umane dai traumi di un'aberrante sopraffazione. In
tutto il mondo le vittime della tratta di esseri umani, secondo l'organizzazione "Save the Children",
ogni anno sono circa 2.700.000. In Italia - afferma suor Eugenia - si stimano tra 50 e 70.000 le
donne costrette a vendere il proprio corpo sulle strade o nei locali notturni, senza contare la
difficoltà di quantificare il fenomeno della prostituzione in appartamento.
NOTIZIE IN BREVE
* L’agenda di Mons. Adriano Caprioli e dell’Ausiliare Mons. Lorenzo Ghizzoni, prevede i seguenti
appuntamenti:
- Dal 19 al 29 aprile il Vescovo Adriano, accompagnato dal direttore del Centro Missionario
Diocesano e da una delegazione di preti, volontari laici e una suora delle Case della Carità, compirà
il secondo viaggio missionario in Brasile, in occasione dei festeggiamenti per il 50° della
fondazione della Diocesi di Ruy Barbosa.
- Mercoledì 21 aprile in mattinata a Bologna l’Ausiliare partecipa all'incontro dei referenti diocesani
in Regione per le case di riposo parrocchiali con Fe.di.SA (Federazione Diocesana Servizi agli
Anziani Reggio Emilia).
- Giovedì 22 aprile, alle 20.45, in Seminario a Reggio, l'Ausiliare presiede la Veglia diocesana di
testimonianza e di preghiera per le vocazioni.
- Domenica 25 aprile, mons. Ghizzoni presiede la celebrazione eucaristica della IV domenica di
Pasqua e conferisce la Cresima ai ragazzi: alle 10.30 a Reggiolo anche per Villanova e, alle 16.30, a
San Martino in Rio anche per le parrocchie dell'Unità pastorale.
*Passiamo ora alle altre notizie della settimana
* Giovedì 22 aprile, ore 20.45, parrocchia di S. Pellegrino: il Circolo "G. Toniolo" propone
l'incontro con la prof. Vera Negri Zamagni, ordinario di Storia economica all'Università di Bologna
e direttore dell'Istituto Veritatis Splendor di Bologna, su "Stato e società: le esigenze della carità"
(alla luce della Caritas in veritate).
* A Correggio, nella sala "Bellelli-Contarelli", giovedì 22 aprile, ore 21, il prof. Massimo Viglione
interverrà su "Riscriviamo il Risorgimento", promosso dal circolo "Frassati" (la mattina del 23:
replica per gli studenti, nell’Auditorium S. Chiara).
Venerdì 23 aprile , ore 17.30, a Pieve Rossa (Bagnolo): serata di amicizia della Terza Età dell'Ac
(ore 17.30: Rosario e S. Messa; ore 19: pizza conviviale; Ac, tel. 0522.437773).
* In parrocchia a Bagnolo, venerdì 23 aprile, ore 18.30 si farà il 3° dei tre incontri formativi per
genitori, proposti da Ac adulti dell'unione pastorale (con Uciim e A.Ge). Il dottor Roberto Paterlini
interviene su "Aiutare a tessere un'autentica rete di relazioni".
* Si svolgerà venerdì 23 aprile, ore 21, alla chiesa della Madonna, a Castelnovo Sotto l’incontro col
prof. don Maurizio Tagliaferri su don Primo Mazzolari, figura di prete esemplare.
* Da sabato 24 aprile a domenica 2 maggio, nella parrocchia di Regina Pacis. Novena per la Festa
del SS.mo Crocifisso di Cutro (Calabria): nei giorni prefestivi e festivi, novena ore 17.30, S. Messa
ore 18.30; nei giorni feriali, novena ore 9.15, S. Messa ore 10. Lunedì 3 maggio, ore 9.30 Rosario e
Messa solenne di ringraziamento.
* La parrocchia di S. Antonio a Reggio, propone per sabato 24 aprile, ore 17.30, un incontro
dell'Ordine Francescano Secolare (Ofs) con p. Prospero Rivi, dei Cappuccini di Scandiano, su
"Essere cristiani-francescani sul posto di lavoro".
* Sabato 24 aprile, dalle ore 8, all’Istituto S. Orsola in Guastalla: ritiro mensile delle religiose del
Vicariato di Guastalla (S. Messa, meditazione, riflessione, confessioni).
* Sempre 24 aprile, alle ore 15, Centro missionario di S. Martino in Rio: "Party in missione",
testimonianze sul Centrafrica.
* A Puianello, sabato 24 aprile, ore 20.45, nella chiesa parrocchiale: concerto di Primavera,
pianoforte a due e quattro mani (maestri Armando Saielli e Luca Chiesi; musiche di Beethoven,
Chopin, Liszt, Verdi e Rossini).
* Sabato 24 aprile, ore 21, chiesa di Pieve di Guastalla: per "Musica intorno al Fiume", "Stabat
Mater" di G. B. Pergolesi, concerto dei solisti dell'Orchestra Ducale Ferrante Gonzaga (soprano,
contralto e flauto).
* Domenica 25 aprile, ore 17, Museo Diocesano: a lato della Mostra delle Foto Vannini sul
Compianto di S. Giovannino, don Giovanni Nicolini, di Bologna, interverrà su "Il dolore come via
di espiazione".
* Lunedì 26 aprile, ore 20.45, Centro Simonazzi (via Turri 55): per il 1° ciclo di "Derivando.
Racconti di storia e lezioni di vita", 1° incontro con don Eleuterio Agostini ("Se la democrazia è
cristiana... da Betlemme a don Sturzo").
* Dal 26 al 28 aprile, Basilica della Ghiara, Triduo di preparazione; giovedì 29 aprile, Festa 1°
Miracolo.
* Giovedì 29 aprile, ore 21, chiesa dell'Ospizio: per "Soli Deo Gloria", concerto d'organo del
maestro Gerhard Gnann, docente di Organo e Musica Sacra all'Università di Magonza (Bach,
Mozart, Franck, Petrali, Widor).
* Nella sala "Bellelli-Contarelli" di Correggio, giovedì 29 aprile, ore 21,: il Circolo "Frassati"
propone l'incontro col prof. don Nicola Bux, dell'Università Europea di Roma, sul tema "Sacerdozio
e Crocifisso: unità inscindibile".
* Due viaggi degli Amici della Ghiara in maggio: sabato 1° maggio al Lago d'Iseo; 30 maggio - 2
giugno, in pullman a Vienna e Baviera (Isola di Chimsee e Castello di Luigi II di Baviera). Info e
prenotazioni: 0522.439809, 339.3691812.
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