Piccoli passi con la Chiesa ortodossa - WebDiocesi

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La Voce dei Berici
Domenica 23 gennaio 2011
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VITA DELLA CHIESA
IL GRANDE EVENTO DEL 1° MAGGIO 2011 Roma si prepara a ricevere una moltitudine di pellegrini
Papa Wojtyla sarà beato
L’autorizzazione
di Benedetto XVI alla
promulgazione del
decreto sul miracolo
attribuito all’intercessione del suo predecessore ha aperto la
via definitiva alla
beatificazione
Giovanni Paolo II sarà proclamato
beato il prossimo 1° maggio, seconda domenica di Pasqua e
giorno della Divina Misericordia.
Lo ha comunicato, venerdì 14
gennaio, la sala stampa della
Santa Sede, avendo Benedetto
XVI autorizzato la promulgazione
del decreto sul miracolo attribuito
all’intercessione del suo predecessore.
“Per dispensa pontificia - ricorda la Santa Sede -, la causa iniziò prima che fossero trascorsi i
cinque anni dalla morte del Servo
di Dio, richiesti dalla normativa.
Tale provvedimento fu sollecitato
dall’imponente fama di santità goduta da Giovanni Paolo II in vita,
in morte e dopo morte. Per il resto
furono osservate integralmente le
comuni disposizioni canoniche riguardanti le cause di beatificazione e di canonizzazione”.
Il 19 dicembre 2009 venne autorizzata da Benedetto XVI la promulgazione del decreto relativo
all’eroicità delle virtù, mentre, in
vista della beatificazione, la Postulazione della causa presentò all’esame della Congregazione delle
cause dei santi, la guarigione dal
“morbo di Parkinson” di suor
Marie Simon Pierre Normand. Gli
atti dell’inchiesta canonica furono
sottoposti all’esame scientifico
della consulta medica del Dicastero il 21 ottobre 2010 e i periti
“si espressero a favore dell’inspiegabilità scientifica della guarigione”. L’11 gennaio di quest’anno,
cardinali e vescovi della Congregazione delle cause dei santi
hanno emesso un’unanime sentenza affermativa, “ritenendo miracolosa la guarigione di suor
Normand, in quanto compiuta da
Dio con modo scientificamente inspiegabile, a seguito dell’intercessione del sommo pontefice
Giovanni Paolo II, fiduciosamente
invocato sia dalla stessa suora
guarita, sia da molti altri fedeli”.
Sei anni e un mese
La promulgazione del decreto
della Congregazione delle cause
dei santi ha aperto la via definitiva
alla beatificazione di Giovanni
Paolo II, che avverrà domenica 1°
maggio 2011, domenica della Divina Misericordia.
Dal momento della morte sono
passati sei anni e un mese e papa
BUONUMORE
Wojtyla ha sopravanzato l’altrettanto rapidissima causa
di beatificazione di Madre Teresa di Calcutta, durata un
mese in più.
La causa di beatificazione
di Giovanni Paolo II ha seguito
l’iter previsto e ha avuto solo
due facilitazioni: la prima, di
non attendere cinque anni
dalla morte, alla luce dell’eccezionale attesa popolare e della
grande fama di santità; la seconda,
nell’ottenere una “corsia preferenziale” che ha reso possibile
fare avanzare la causa stessa man
mano che la documentazione veniva ultimata e vagliata, senza dovere seguire la “coda” delle altre
cause presenti.
“Tutti i passi - ha però precisato
la sala stampa della Santa Sede sono stati fatti con cura, senza
sconti, così come stava a cuore a
papa Benedetto XVI, che, come
tutti sanno, è molto esigente in
questo senso”.
Festa della Divina Misericordia
La scelta di domenica 1° maggio è
legata a vari aspetti: è la seconda
domenica dopo Pasqua, quella in
cui si ricorda l’apparizione di Gesù
nel Cenacolo con il cuore aperto e
quando viene istituito il sacramento della penitenza. È, poi, un
giorno particolarmente significativo per Giovanni Paolo II, perché
il 30 aprile 2000 avvenne la canonizzazione di suor Faustina Kowalska e la proclamazione, da
parte di papa Wojtyla, della Giornata della Divina Misericordia per
tutta la Chiesa.
L’ecumenismo tra le nostre case Intervista al padre moldavo Veniamin Onu sulla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
Piccoli passi con la Chiesa ortodossa
Nel pieno della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che
come ogni anno si celebra dal 18 al
25 gennaio, è importante guardare
alle comunità cristiane separate
dalla Chiesa cattolica romana maggiormente presenti nel nostro territorio diocesano. Tra queste, un
posto di grande rilievo spetta alla
Chiesa ortodossa.
La presenza più consistente di
cristiani non cattolici nel Vicentino
è data, infatti, dai fedeli ortodossi,
ai quali i recenti tragici fatti di terrorismo internazionale ci hanno
fatto sentire più vicini e solidali.
L’Ortodossia si compone, in realtà, di diverse Chiese autocefale,
con consuetudini e tradizioni proprie. Nella nostra diocesi sono presenti cristiani ortodossi serbi,
romeni, ucraini, russi e moldavi. I
vescovi delle loro città di provenienza hanno inviato alcuni sacerdoti a prendersi cura di loro (come
un tempo non lontano facevano i
nostri cappellani degli emigranti) e
la nostra Diocesi ha concesso loro
l’uso di alcune chiese, nella città di
Vicenza e in provincia.
Abbiamo incontrato padre Veniamin Onu la sera del 7 gennaio,
giorno del Natale ortodosso. È
stanco perché la notte prima ha celebrato a Vicenza, nella chiesa di
porta Santa Croce, e poi è partito
per Trieste, dove esiste un’altra
delle otto parrocchie italiane del
Patriarcato di Mosca e Moldavia di
cui è attualmente responsabile.
Stanco, ma entusiasta e squisitamente accogliente.
Appena entriamo in chiesa (alle
porte sono esposti gli orari delle liturgie e gli avvisi per la comunità,
come in tutte le nostre parrocchie), mi fa dono di una piccola
icona della Trinità, che in fondo è
la fonte dell’unità vera nell’amore:
un gesto più eloquente di mille parole.
Padre Veniamin, come è arrivato a
svolgere il suo ministero in Italia?
«Sono stato ordinato sacerdote
nel 1996, dopo essermi sposato.
Nel 2003, il Metropolita di Moldavia mi ha chiesto di venire in Italia
per organizzare una comunità ortodossa e prendermi cura dei tanti
fedeli della nostra Chiesa che stavano emigrando qui. La maggior
parte sono donne, lavorano come
“badanti”, collaboratrici domestiche, colf, ma ci sono anche uomini
che fanno gli operai, i muratori, i
giardinieri. In Italia, ho ricevuto in
genere buona accoglienza, ma la
migliore proprio qui a Vicenza,
dove mons. Cesare Nosiglia ci ha
In che cosa consiste per lei l’unità
delle diverse Chiese cristiane?
«Nel prendere le cose buone che
ci sono ovunque e nel purificarsi da
quelle meno buone o cattive. Il
bene non è da una parte sola; l’importante è guardare più a ciò che
ci unisce che a quello che ci divide,
con umiltà e uno sguardo positivo
su chi ha consuetudini e tradizioni
diverse dalle nostre. Credo che
Due anni dopo, lo stesso Papa
aveva dedicato il santuario di Guadielski, dove aveva vissuto suor
Faustina, a santuario della Divina
Misericordia. In quell’occasione
Giovanni Paolo II aveva proclamato
la preghiera di affidamento del
mondo a Dio Padre Misericordioso.
I preparativi
Al giorno della beatificazione mancano poco meno di tre mesi e
mezzo, un tempo sufficiente per
predisporre la città di Roma ad accogliere i numerosi pellegrini che
accorreranno per partecipare all’evento. Nella basilica di San Pietro sono già iniziati i lavori di
preparazione della cappella di San
Sebastiano, nella navata a destra
dopo la Pietà. Qui verrà trasferita
la bara in un vano chiuso e sulla
lastra sarà semplicemente scritto
in latino “Beato Giovanni Paolo II”.
Proseguono
le celebrazioni
in diocesi
VENERDÌ 21 GENNAIO
ore 17.30 a Palazzo Leoni-Montanari
(contrà S. Corona, 25 - Vicenza)
Inizio del corso “Ricerca della felicità,
quale?”, con lezione su Felicità e salvezza nel Cristianesimo di Cesare Bissoli
ore 20.30 nella parrocchia di SS. Trinità
di Angarano (Bassano del Grappa)
Incontro di preghiera con gli evangelici
concesso l’uso di questa chiesa
dove preghiamo i vesperi ogni sabato e celebriamo la divina liturgia
la domenica».
Che rapporto esiste con i cattolici?
«I rapporti con la Diocesi sono
molto buoni, di disponibilità e cordialità reciproca. Ora anche i semplici fedeli iniziano ad aprirsi nei
nostri confronti, a capire che siamo
fratelli nella stessa fede. C’è curiosità, desiderio di conoscere e capire ciò che ci unisce e ciò che ci
differenzia, ma come una ricchezza, non come un problema.
Soprattutto in occasione della
Settimana di preghiera per l’unità
dei cristiani, molti gruppi ecclesiali
e parrocchiali cattolici hanno chiesto momenti di incontro, di dialogo
e di preghiera insieme e questo è
molto positivo».
Papa Giovanni Paolo II
SABATO 22 GENNAIO
ore 20.30 nella chiesa dei SS. Felice
e Fortunato (Vicenza)
Veglia di preghiera ecumenica
Padre Veniamin Onu
questo lo stiamo già vivendo almeno un po’ qui da noi».
Padre Veniamin mi invita a tornare
qualche volta a pregare assieme a
lui e alla sua comunità e forse questa è davvero la strada più fruttuosa per un’unità che, prima che
nelle forme e nelle istituzioni, si
realizza nell’atteggiamento interiore di ogni cristiano e nello Spirito.
Alessio Graziani
DOMENICA 23 GENNAIO
ore 10.30 in Cattedrale (Vicenza)
Messa in rito bizantino-slavo,
presieduta da p. Lorenzo Altissimo
con il coro di Sandrigo
LUNEDÌ 24 GENNAIO
ore 18.30 presso la chiesa dell’Annunziata di Bassano del Grappa
Incontro di preghiera
con la Comunità romeno-ortodossa
ore 20.30 nella parrocchia di Altavilla
Incontro di preghiera con i pentecostali
MARTEDÌ 25 GENNAIO
ore 19 nella chiesa della Misericordia
(Vicenza) Incontro di preghiera
con la Comunità serbo-ortodossa
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