INFORMAZIONE E DIRITTI UMANI Il progetto in questione, promosso dalla Fondazione con il patrocinio del Comitato Interministeriale dei Diritti Umani del Ministero degli Affari Esteri1 e l'Università degli Studi Roma Tre - Master in Peacekeeping and Security Studies, che unisce ben 15 atenei pubblici italiani ed europei, si avvale di un contributo concesso dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena con deliberazione della deputazione amministratrice l’8 novembre u.s.. Si tratta di una iniziativa destinata a fornire agli operatori del settore della comunicazione (stampa, radio, tv) un codice deontologico quale documento di riferimento nella conduzione del loro mestiere laddove la notizia abbia quale oggetto i diritti umani e la garanzia di una loro tutela nel mondo dell'informazione. Il Progetto/obiettivo dal titolo "Diritti umani nell'informazione" si propone, quale obiettivo ultimo, quello di fornire agli operatori del settore della comunicazione (stampa, radio, tv) un codice deontologico quale documento prioritario di riferimento nella conduzione del loro mestiere, laddove la notizia abbia quale oggetto i diritti umani e la garanzia di una loro tutela nel mondo dell’informazione. Il Comitato Interministeriale dei Diritti Umani, in qualità di autorità nazionale di indirizzo, collaborerà con la Fondazione nei compiti di coordinamento nei confronti degli eventuali partners coinvolti nel progetto stesso (enti universitari, ordini professionali, associazioni, fondazioni, organizzazioni non governative), anche attraverso la partecipazione ad apposito Comitato di progetto, composto da docenti ed esperti di comprovata esperienza nei settori di provenienza interessati dal tema proposto in forma progettuale. Il progetto, che avrà inizio nel gennaio 2005, è articolato nelle seguenti fasi: - bando di concorso aperto a tutti gli studenti universitari italiani e stranieri, reso pubblico su apposito sito internet, per la presentazione di elaborati su principi e regole della comunicazione nell’ambito dei diritti umani; - attribuzione ai primi tre vincitori del concorso, selezionati dal Comitato di progetto sopra citato, di altrettante borse di studio per partecipare all’attività di ricerca, obiettivo ultimo del progetto stesso; 1 Il Comitato Interministeriale dei Diritti Umani, istituito con decreto del Ministro degli Affari Esteri del 15 febbraio 1978, persegue le seguenti finalità: a. realizzare un sistematico esame delle misure legislative, regolamentari, amministrative ed altre che siano state prese nell'ordinamento interno per attuare gli impegni assunti dall'Italia in virtù delle Convenzioni internazionali sui diritti umani di cui l'Italia è membro: a tal fine il Comitato raccoglie tutte le informazioni necessarie sull'azione governativa in tale settore; b. promuovere i provvedimenti che si rendono necessari ed opportuni per assicurare il piano adempimento degli obblighi internazionali già assunti o che dovranno essere assunti dall'Italia a seguito della ratifica delle Convenzioni da essa sottoscritte; c. seguire l'attuazione delle Convenzioni internazionali e la loro concreta osservanza sul territorio nazionale nonché curare la preparazione dei rapporti periodici che lo Stato italiano è tenuto a presentare alle competenti Organizzazioni internazionali, nonché di altri rapporti, periodici e non, che vengano richiesti dalle Organizzazioni in questione; d. collaborare nelle attività volte ad organizzare e a dar seguito in Italia ad iniziative internazionali attinenti ai diritti umani, quali conferenze, simposi e celebrazioni di ricorrenze internazionali, mantenendo gli opportuni rapporti con le organizzazioni della società civile attive nel settore della promozione e protezione dei diritti umani. - conduzione dell’attività di ricerca da parte di un apposito team presso il Comitato Interministeriale dei Diritti Umani, composto da ricercatori operanti sotto la supervisione di un Capo progetto, e con il diretto coinvolgimento dei vincitori delle borse di studio; - organizzazione di un convegno di presentazione dei risultati della ricerca e di proposta di un codice deontologico sull’informazione in materia di diritti umani. La fase 3 rappresenta il nucleo centrale di questo progetto: il team , insieme ai borsisti, sarà chiamato, infatti, a condurre un’attenta attività di indagine a livello internazionale, allo scopo di individuare modelli o tentativi di modelli deontologici nei principali sistemi istituzionali di riferimento (Nazioni Unite, Unione europea, Consiglio d’Europa, Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa – OSCE); seguirà un esame comparativo di tali modelli con documenti di simile portata adottati a livello nazionale nei Paesi di antica e comprovata tradizione per la protezione dei diritti umani e, in particolare, della libertà di espressione e di opinione; la ricerca potrà poi soffermarsi sull’aspetto interno, più specificamente in quei settori nei quali, in Italia, gli operatori hanno raggiunto un simile obiettivo. Tale fase costituisce il necessario presupposto per un lavoro del team stesso destinato ad elaborare i contenuti sostanziali e formali del codice deontologico, con il contributo tecnico del Comitato di progetto.