Centro Franco Basaglia GROSSETO SECONDA GIORNATA DI STUDIO SULLA SALUTE MENTALE E LA DOMICILIARITA’ “Per vivere come tutti” “L’ esperienza di Arezzo, bilanci e progetti” Gabriella Occhiolini Grosseto Aula magna Polo Universitario 13 Giugno 2007 La ragione per cui si deve partire da quella che ormai si può definire storia, della psichiatria e’ perché l’ esperienza di Arezzo parte come PRATICA, contestualmente alla teorizzazione della chiusura e del superamento dell’ Ospedale Psichiatrico Vi è stato il riconoscimento di una persona sofferente dentro quello che veniva unicamente definita “malattia mentale”.Si è sentito, capito, osservato che l’ istituzione “manicomio” alienava le persone e che le rendeva più fragili, isolate, e privi di risorse. Il fermento culturale ed il movimento scientifico che ne è scaturito ha fatto sì che si iniziasse a parlare con i ricoverati e le componenti della società preposte al benessere delle persone…. .TUTTE, dei diritti negati. Alle persone ricoverate venivano non riconosciuti il diritto a parlare ed essere ascoltato, il diritto a rivendicare i propri diritti come un lavoro un reddito, una casa e nuovi spazi di vita. SE LA SALUTE MENTALE SI OCCUPA DELLA PERSONA SOFFERENTE , QUESTA NON PUO CHE ESSERE VISTA NEL CONTESTO SOCIOFAMILIARE DA CUI PROVIENE PERTANTO L’ INTERVENTO COMPLESSIVO NON PUO CHE ESSERE QUELLO DELLA RICOMPOSIZIONE DELLA PERSONA NEL SUO CONTESTO ATTIVANDO TUTTE LE RETI SOCIALI E QUINDI FAVORIRE TUTTE LE AZIONI CHE RICOMPONGONO L UNITA’ DELLA PERSONA IN TUTTI I SUOI ASPETTI L’ INTEGRAZIONE PER PROMUOVERE L’ INTEGRAZIONE DI UNA PERSONA E’ NECESSARIO CHE VI SIA ANCHE INTEGRAZIONE FRA GLI OPERATORI Il Servizio che si occupa della Salute Mentale, allora Igiene Mentale, è infatti un servizio pluridisciplinare composto da medici,psicologi, infermieri ,terapisti della riabilitazione assistenti sociali ,personale ausiliario ed amministrativo e l’ elemento fondamentale, oltre alla visita domiciliare è il lavoro di equipe. Il metodo di lavoro prevede che la ripresa della salute debba avvenire attraverso un progetto formulato con la persona –ALLEANZA TERAPEUTICA. Nella pratica si lavora per progetti individuali condivisi con la persona. L’ INTEGRAZIONE CON SERVIZI ED ALTRI ENTI Vengono inseriti i minori handicappati nelle normali strutture per l’ infanzia. Vengono progettate soluzioni alternative al ricovero con l’ aiuto degli Enti Locali. Il Comune di Arezzo mette a disposizione uno stabile centralissimo e con l’ intervento della USL si ristrutturano 9 mini-appartamenti per circa 20 persone.In tale stabile si strutturerà un centro che farà da punto di aggregazione , vi sarà inoltre un infermeria ed uno spazio cucina attrezzato. L’ idea è quella di aiutare le persone a costituire piccoli gruppi in modo da potersi integrare nel tessuto sociale come qualsiasi altro gruppo che sia di tipo familiare o non. In tali spazi (alloggi) vi è la possibilità di sperimentare le convivenze con l’ aiuto di personale sia della riabilitazione sia per quello che attiene a necessità di tipo assistenziale.Vi sarà un servizio di collaboratrici familiari, messe a disposizione di una cooperativa in convenzione con la USL, che lavoreranno in stretta collaborazione con l’ equipe ed in particolare con il Servizio Sociale che coordinerà e programmerà i servizi di assistenza e si occuperà con altri operatori della riabilitazione psico-sociale. L’ Ente Locale (Comune) nel frattempo , su sollecitazione del Servizio si impegna ad istituire una Riserva Alloggi sulle nuove costruzioni ATER che verrà assegnata alla USL che ne potrà disporre per progetti socio-riabilitativi.Tale riserva sarà attiva per alcuni anni e permetterà al servizio di disporre di 6 mini-appartamenti. Nel 1980 viene costruito il percorso chiamato Progetto Individualizzato di Riabilitazione. Nel 1986 nasce una Cooperativa di tipo B. La possibilità di riprendere un lavoro e l’ abitare in una casa hanno sia un valore etico in quanto rientrano nell’ area dei diritti ma hanno prima di tutto un aspetto fortemente simbolico sulla ripresa dell’ identità personali e quindi con il mondo psichico interiore Al momento attuale l’Unità Funzionale Salute Mentale Adulti Zona Aretina, fornisce sia prestazioni di tipo ambulatoriale, ma soprattutto domiciliari. Opera nelle 24 ore, ha uno SPDC , un Centro per i disturbi d’ ansia e depressione e per i DCA, una struttura Riabilitativa di comunità Dipartimentale, due Residenze Riabilitative sulle 12 e sulle 24 ore. Tre Centri Diurni, con apertura nelle mattine infrasettimanali, di ceramica e legno, cucito e verde. Un Centro di Riabilitazione Interpersonale con attività prevalentemente pomeridiane ed infrasettimanali. Ha 6 mini appartamenti di edilizia residenziale pubblica assegnati alla USL, dislocati a raggiera nella città. Può contare sul territorio sullo stimolo e sostegno di associazioni promosse da utenti e familiari , al momento sono quattro per problemi che vanno dalla depressione agli attacchi di panico, ai disturbi alimentari ed ai disturbi psichici più in generale.Queste associazioni si sono costituite prevalentemente sulla costituzione di gruppi di mutuo auto-aiuto. Vi è un associazione polisportiva dove vi sono utenti ed operatori……ecc La domiciliarità nella salute mentale deve essere vista come la possibilità di abitare e vivere nel territorio, nella propria famiglia, in rete con i gruppi e le associazioni che vi abitano. Abitare la propria casa e famiglia,abitare in un lavoro, abitare nella scuola e nella formazione, abitare nella residenzialità. .E’ infatti l’ estraniamento al contesto sociale delle reti in cui ogni individuo è inserito che determina.. isolamento maggiore, sofferenza e perdita di capacità sia per l’ individuo, che nel Servizio e nelle politiche dei Servizi. Non credo che sia un caso che tutte le scelte fatte nella Salute mentale di lavoro in rete e con la rete del territorio hanno prodotto maggiori possibilità di benessere psico-fisico. Che la decisione di ricondurre le scelte alle persone dando loro una maggiore competenza (vedi soprattutto lo stimolo alla formazione di gruppi, in particolare i gruppi di auto-aiuto) hanno prodotto benessere e competenza. funzione di sostegno e stimolo continuo. Quale è oggi l’ organizzazione dei Servizi per la Salute mentale in Toscana, oggi, lo sappiamo tutti.Ovvero il la Salute mentale è una struttura dipartimentale costituita da un organico pluri-professionale ed una rete unitaria di strutture e servizi articolata in Unità funzionali per ogni zona distretto e là dove costituita, la Società della Salute. L’ Alta Integrazione Salute Mentale è strettamente collegata all’ integrazione sociosanitaria. Se il campo di azione della Salute Mentale è quello della rete sociale e quindi quello della comunità locale è importante che sia rappresentata dentro i Piani Integrati di Salute. I PIS devono essere orientati alla tutela ed alla promozione della Salute Mentale con progetti specifici ad esempio nella direzione dell’ abitare. Ad esempio ad Arezzo da tempo vi è un riconoscimento di punteggio,per chi vive in residenze od alloggi DSM, utile ai fini di un assegnazione di un alloggio popolare , ma questo poi si scontra in molte situazioni con una solitudine eccessiva. Giovani ,o meno , che hanno seguito un percorso riabilitativo, in genere in struttura e/o Centro ovvero in gruppo, si ritrovano a vivere soli. Potrebbe altresì essere utile avere la possibilità di utilizzare tali alloggi per gruppi di persone.