Annunciazione a Maria Santissima
Mons. Luigi Novarese - Omelia – 1966 – 25 marzo 1966 - Montichiari
Da: 660325.mp3 (trascritto da Mariangela Prussiani ad agosto 2012)
Quest'oggi noi vorremmo ampiamente commentare, a ricordo di tutta l'Associazione, non soltanto di voi
che siete una parte così piccola di tutta l'Associazione in questo momento, che rappresentate il 10%
dell'Associazione, eppure la giornata odierna dovrà essere sempre celebrata con somma attenzione da
parte nostra per comprendere tutto l'alto e profondo significato e somma riconoscenza verso la Vergine
Santa, perché se quest'oggi è diventata la madre di Gesù Cristo, oggi è il giorno nostro del Natale, è anche
diventata la madre nostra. Quindi una festività piena, di realtà nuova, una festività densa di significati; noi
vediamo il disegno di Dio, un disegno meraviglioso di misericordia di voler riconciliare l'umanità a se stesso,
vediamo questo disegno di misericordia attuato per mezzo di Maria Santissima, perché come una donna
aveva cooperato a distruggere la vita di Dio nelle anime nostre, così una donna coopera oggi a riedificare la
vita di Dio in noi e siccome una madre ha rovinato questo piano del Signore, così nel disegno di Dio è
ancora nelle sue funzioni una madre che riallaccia i punti estremi: Dio e l'umanità e così avvenne nel seno
della Vergine Santa e continua, dopo aver allacciato Dio e l'umanità nell'incontro del suo sì, continua ad
allacciare mediante la sua funzione materna, tutte le anime con Dio. È un esercizio materno che incomincia
nel concepimento di questa maternità nel giorno della annunciazione e poi si protende attraverso i secoli,
proprio come dice la Costituzione Dogmatica nella parte che riguarda la Vergine Santa, si protende fino al
numero completo degli eletti. Noi possiamo vedere la funzione materna di Maria Santissima nel disegno
grande del Signore che ci pone accanto una madre, vediamo anche la realtà meravigliosa al momento,
perché se il Concilio dice che la Vergine Santa continua questa sua maternità fino al numero completo degli
eletti, dice che la Vergine Santa sta, in questo momento in cui noi stiamo ascoltando e parlando, sta
esercitando la sua funzione materna verso di noi. In che modo? Facendo crescere ogni giorno di più Gesù
nelle anime nostre. Questa è la funzione materna di Maria Santissima; noi siamo venuti alla luce di questa
terra senza la figliolanza di Dio, siamo venuti alla luce di questo mondo come figli di ira, in disaccordo con il
Signore. La Madonna non soltanto si limita ad accendere questa fiaccola di vita nelle anime nostre, ma si
occupa e con la sua sollecitudine materna interviene in ogni momento, perché questa vita della grazia abbia
ad aumentare nelle anime nostre. Oggi noi dovremmo essere più santi di ieri; domani, a rigore di termini
dovremmo essere più impegnati alla santità di oggi, perché domani avremo il merito della nostra
corrispondenza odierna, per cui dobbiamo essere aumentati in questa vita della grazia. Ecco perché la
santità non è qualcosa di statico, di immobile, la santità è qualcosa che aumenta ogni giorno, nelle
medesime difficoltà di ieri, fino a che queste difficoltà non siano più difficoltà e siano piano tranquillo di
progresso spirituale. In questo lavorio interiore di aumento quotidiano nella vita della santità Maria
Santissima è la madre che continua a generare in noi la figura di Gesù mediante la grazia, come dice San
Paolo, fino a che Dio realmente viva totalmente in noi, fino a che la figura di Gesù in noi sia formata alla
perfezione. Noi abbiamo come meta a non avere più diversità di idee, di vedute, di sentimenti tra noi e
Gesù. Deve scomparire totalmente la nostra mentalità, per formarci totalmente della sua mentalità; questo
opera Maria Santissima nelle anime che si abbandonano a Lei per questa formazione totale di Cristo nelle
anime nostre. Oggi noi assistiamo alla consacrazione del Verbo Eterno alla Madonna, Lui si consacra a
Maria Santissima nel tempo e per l'eternità. Oggi assistiamo alla consacrazione della Madonna a Gesù, al
Verbo Eterno. La Madonna quest'oggi accetta di diventare la madre di Gesù e anche la madre nostra; la vita
di Maria Santissima da oggi in poi sarà, per consacrazione, tutta relativa alla sua famiglia, alla famiglia del
genere umano. Lei non risparmierà se stessa, salirà il calvario per la salvezza della sua casa, per la salvezza
di tutta l'umanità, è madre per sempre legata alla vita dei figli, è la figlia di Eva per sempre legata alla vita
della madre sua, Eva, e di tutti i suoi consanguinei, tutti noi che da Eva abbiamo avuto vita ed eravamo
soltanto fratelli della Vergine Santa, da oggi lei diventa anche la madre nostra, quindi è una giornata radiosa
di bellezza, perché vediamo, come dice ancora la Costituzione Dogmatica, la fede della Madonna e la carità
della Vergine Santa. Il nodo che aveva allacciato Eva con la sua superbia, oggi viene sciolto mediante la fede
e l'umiltà della Vergine Santa. Quindi noi vediamo un avvenimento storico nella vita dell'umanità come
quello della creazione; noi non sappiamo quando il Signore ha creato il cielo e la terra, possiamo risalire a
milioni di anni se ci pare e dopo di che rimarremo ancora con un punto interrogativo davanti, non possiamo
sapere tutto. Oggi sappiamo invece storicamente il giorno della nostra nascita spirituale, perché tutti
concepiti oggi, il numero degli eletti, nel seno della Vergine Santa, quindi che giornata bella e siccome noi
dobbiamo imitare Gesù, perché Lui è il modello nostro, ed il cuore di Gesù vuole essere nostro modello, in
questo bel venerdì che ci lega al cuore di Gesù, noi vogliamo realmente accanto a Lui imitarlo nella sua
donazione totale di se stesso alla Madonna; tutto senza riserve ha deposto nel cuore della madre, tutta la
sua onnipotenza divina e quindi di più non poteva dare. Noi che siamo stati con Lui concepiti nel seno della
Madonna, nella sua imitazione oggi intendiamo, come il cuore di Gesù, donare tutti noi stessi alla
Madonna: mente, cuore, corpo, volontà, tutto per poter essere come Lui tutti della Madonna, senza riserve
e d'altra parte vogliamo imitare anche la donazione totale della nostra madre celeste e quindi tutta la
nostra vita deve essere relativa come la sua alla vita di Gesù, non per sé soltanto, ma per tutta la famiglia
del genere umano, per tutti, per tutti i peccatori, per quelli che avrebbero crocefisso Gesù, per quelli che
erano più vicini a Lei, ad incominciare da Giuseppe, a tutta la sua parentela, per tutti i figlioli suoi che
sarebbero nati attraverso la vita della grazia. Quindi una donazione totale di Gesù, una donazione totale di
Maria Santissima alla partecipazione alla passione di Gesù; una donazione totale della Madonna per
soffrire, per essere partecipe al piano della redenzione, non per gioire, gioirà nella Gerusalemme celeste,
quando finalmente tutta l’umanità sarà riunita attorno a Dio, salva per mezzo della redenzione, per mezzo
dell'intervento di Gesù in croce, per mezzo della sua cooperazione. Oggi la Chiesa ci fa vedere Maria
Santissima quale mediatrice di ogni grazia accanto al sommo ed eterno Mediatore indispensabile, nostro
Signore Gesù Cristo. Noi abbiamo la vita da Gesù, è Lui che ce la dà; la Madonna però è la madre, lo
strumento, quindi oggi noi ammiriamo questa rinnovazione di vita di Dio che si trasmette in perpetuo,
attraverso i secoli, tutto per mezzo della Madonna. Vedete che festività grande e mi proponevo di leggervi i
testi della Costituzione Dogmatica, ma non c'è tempo, per lo meno andiamo a rischio di perdere le linee che
vi ho detto; le leggeremo in giornata come lettura spirituale. A conclusione della giornata stessa, quest'oggi
noi meditiamo questi punti: uniti a Dio nel pensiero, uniti al Verbo Eterno nell'abbandono alla Madonna,
uniti a lei, perché lei formi in noi totalmente nostro Signore Gesù Cristo. Esaminiamo la nostra
consacrazione, è il giorno del nostro esame, se noi abbiamo imitato totalmente il cuore di Gesù non
soltanto nell'abbandono, ma nell'abbandono di voler imparare qualcosa dalla Madonna; noi sappiamo che
Gesù era sottomesso alla Vergine Santa e che ha imparato da Lei e quindi se noi pure nel nostro abbandono
siamo sottomessi a Lei, domandandole giorno per giorno se oggi possiamo essere migliori di ieri e che cosa
dobbiamo fare per essere domani migliori di oggi ed in questo abbandono, in questa domanda quotidiana
che noi dobbiamo fare alla Madonna, sottolineo domanda quotidiana che noi dobbiamo fare alla Madonna,
che cosa dobbiamo fare per essere meglio di ieri, che cosa dobbiamo fare per essere domani migliori di
oggi. In questo abbandono la Madonna si sente impegnata ad esercitare questa maternità, ad esercitare
questa mediazione, ad esercitare questo suo ufficio di sposa dello Spirito Santo, per cui, nel suo intervento,
lei interviene con l'aumento di luce, con l'aumento di ispirazioni buone, con l'aumento di desiderio di
essere migliori di ieri e domani migliori di oggi e non mancherà, nella luce dello Spirito Santo, di far vedere
alle anime nostre tutti i nostri piccoli o grandi difetti, ma piccoli o grandi ci impediscono di essere
totalmente di Gesù e quindi ce li farà vedere, perché noi con animo generoso oggi li combattiamo più di
ieri, perché abbiamo una maggiore luce, una maggiore grazia di ieri, siamo più forti oggi noi di ieri se siamo
fedeli e se cooperiamo alla grazia di Dio e questo ce lo fa, perché noi domani dobbiamo essere più santi di
oggi. Avremo difficoltà? Certo! Domani più di oggi avremo difficoltà, perché più noi aumentiamo, più noi
saliamo nella via della perfezione, più noi ci accostiamo alla vetta della montagna della perfezione, più la
strada diventa difficile. Si cammina bene quando si è alla base della montagna e si cammina con speditezza,
con sveltezza; non così quando si arriva verso la vetta oppure quando si è incamminati verso la vetta. La
strada diventa veramente difficile, la strada può essere segnata di cadute, quello che conta è di arrivare in
cima alla vetta e se per arrivare in cima alla vetta noi siamo caduti tante volte lungo la via, l’importante è di
esserci sempre rialzati e di aver continuato a camminare con Gesù, con l'aiuto della Madonna, per salire
ogni giorno un po' di più. Questo è quanto ci fa pensare la festività odierna e vedete come conclusione lo
spirito di fede della Madonna: Eva non aveva creduto a Dio “ci comanda così, si” ma il suo ragionamento
aveva detto “perché teme che noi siamo simili a Lui”. Non aveva creduto, aveva creduto al demonio, ma
non al Signore; la Madonna oggi non ha niente da domandare all'Arcangelo, semplicemente: “come è
possibile questo se io ho fatto un voto di verginità perpetua? Come potrò rispettare questa donazione a
Dio? Dovrò togliere a Dio ciò che già gli ho donato?” Questa è la domanda della Madonna e l’Arcangelo per
risposta:“ “non ti preoccupare, è opera dello Spirito Santo e guarda, senz'esser richiesto, guarda la cugina
Elisabetta, niente è impossibile a Dio”. La Madonna non ha più niente da dire, si proclama schiava
dell'opera di Dio, ma schiava com'era inteso un po' di anni fa, proprio un essere a totale dipendenza, senza
volontà propria, al servizio di Dio. Da quel momento non è più tornata indietro, non ha nemmeno più
ripetuto il suo si, non ce l'ha fatto più sentire, l’aveva detto una volta e basta. Perché avrebbe dovuto dirlo
due volte? Sarebbe stato allora un richiamare ancora il dubbio, vorrò ancora rimanere al servizio di Dio con
questa difficoltà di figli che mi uccidono il figlio? Riconoscerò ancora come figli questi figli ingrati che con il
peccato ritornano a crocifiggere Gesù dentro di sé? La Madonna, dinanzi a questa alternativa, non ha
niente da dire ed è dimostrata a noi sul calvario come madre nostra: “ecco la tua madre”. Il sì che ha detto
nel giorno dell'annunciazione è ancora il medesimo e io nella mia fedeltà eterna divina Gesù Cristo, dico a
voi: i suoi sentimenti sono questi, perché io la conosco, sono il figlio primogenito, io sono figlio e nello
stesso tempo sono il Verbo Eterno e perciò so la fedeltà del suo cuore”, il suo si ripetuto nel segreto nella
casa di Nazareth è ancora il si che perdura anche nel momento più terribile sul calvario, anche quando noi
ritorniamo con le nostre colpe a crocifiggere Dio, Gesù Cristo dentro di noi, come dice San Paolo. E’ ancora
Lei, fedelmente, che non si stanca, come una madre non si stanca di intervenire con il figlio. Esercizio di
fedeltà, esercizio di umiltà, esercizio di carità, tutte cose che noi consideriamo nella festa odierna, che
anche noi possiamo imitarla e dire un sì solo nella nostra consacrazione, un sì generoso, ben detto, che va
avanti per gli altri, per essere uniti a Dio, per scomparire totalmente a noi stessi e vivere la nostra vita
secondo quello che il Signore vuole, secondo quello che ci manifesta giorno per giorno, sentendo sempre di
più questo impegno di santità, perché siamo perlomeno attenti, perché un giorno risponderemo di tutti i
doni che abbiamo avuto, risponderemo di quello che abbiamo sentito, risponderemo delle grazie che ci ha
dato, risponderemo degli anni che siamo stati al servizio di Dio e della maturità che noi abbiamo raggiunto
giorno per giorno, quindi se oggi non siamo più santi di ieri, la colpa è nostra e risponderemo di oggi. Se
domani non siamo più santi di oggi, forse è perché oggi non abbiamo corrisposto alla grazia di Dio e quindi
siamo responsabili della santità di domani. Ma fossimo soltanto responsabili per noi! Siamo responsabili
delle altre anime, siamo responsabili di fronte alla società, siamo responsabili di fronte alla comunità, siamo
responsabili di fronte alle anime che si accostano alla comunità con il diritto di ricevere qualche cosa.
Esaminiamo questa nostra corrispondenza, questo nostro impegno, questa nostra responsabilità e
cerchiamo di totalmente imitare da oggi in poi la fedeltà vera, serena, gioiosa, costante della Vergine Santa
nel dire il suo si al piano redentivo del Signore.