UNA DONNA VESTITA DI SOLE Madonna della Marina – Omelia – 30 luglio 2011 Carissimi, ci siamo radunati qui al porto, accanto alle rive del nostro mare, ancora una volta chiamati da un profondo sentimento interiore, per rivivere una popolare ed amatissima tradizione religiosa di venerazione alla Madonna della Marina e per elevare preghiere a Lei, la nostra celeste patrona, La Vergine Maria viene raffigurata con il bambino in braccio in atto di benedire, ma conosciamo anche altri modi di rappresentare la Madonna. Ci è cara la figura della Madonna di Loreto, vestita liturgicamente quasi come un diacono ed abbiamo nella memoria anche le statue, che ce la presentano con la falce della luna ai piedi, il serpente che si avvolge attorno al globo terrestre, su cui svetta una donna raggiante di luce, con il bambino in braccio, mentre una corona di dodici stelle funge da aureola. Quante statue la raffigurano così! Questa icona trova la sua antica ispirazione nel libro dell’Apocalisse, quando parla di un segno grandioso apparso improvvisamente nel cielo: “Una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”(12,1). Queste diverse modalità di raffigurare la Madonna vogliono solo sottolineare le varie sensibilità delle popolazioni e la diversità delle devozioni, tutte rivolte ugualmente a Lei, la Mamma di Gesù. Qui, tra noi, Maria è sempre stata venerata dai nostri pescatori e dalle loro famiglie come Stella del mare, acclamata come nostra protettrice e supplicata nelle difficoltà del duro lavoro, quando si era in mare ed arrivavano improvvise le bufere o quando si pensava con nostalgia alle case lontane ed ai propri familiari. La comune fiducia di poter trovare in Lei, nella Madonna della Marina, un aiuto potente quanto ha sostenuto la vita dei nostri lavoratori in mare e delle nostre famiglie! Guai se fosse mancato questo sostegno spirituale! Guai se non si avesse avuto una forte fiducia in questa presenza materna di Maria! Questa fiducia ha alimentato la speranza nel futuro e, senza che si dimenticasse il duro presente, ha sempre offerto ottimismo e coraggio, anche quando tragedie tremende mettevano a dura prova la vita delle famiglie. Le prove non sono mai mancate, hanno fatto parte di un passato mai lontano, né mancano oggi, se appena si vuole affrontare la vita con senso di responsabilità. Le figure del drago dell’Apocalisse e del serpente posto ai piedi della Vergine sono un chiaro richiamo del male nella vita. Il male è sempre esistito, il demonio opera continuamente contro il bene dell’umanità e si insinua nel cuore delle persone. Vi sono gesti e si commettono azioni, che difficilmente si spiegano con la sola cattiveria umana. Sembra talvolta che la libertà della persona sia come costretta a compiere azioni talmente malvagie, che solo una potenza demoniaca riesce a commettere. La nostra libertà appare debole e come soggiogata dal male, pur mantenendo la propria responsabilità, ed il male sembra avere la meglio, suscitando divisioni, spronando egoismi, spingendo a violenze omicide perfino delle persone più care. Il male vorrebbe sfidare il cielo e combattere la donna ed il suo bambino, perché vede in questa figura di Madre ed in questo figlio un potentissimo ostacolo alla sua nefasta attività malefica. Ma lo sguardo materno di Maria è più forte, il cuore fedele di questa donna è conforto e sostegno nelle prove. Quanto bene ci infonde e quale incoraggiamento ci offre, mentre la mano benedicente del figlio ci assicura che non siamo mai soli nella vita. Nonostante le molte occasioni di scoraggiamento e di pessimismo, apparentemente più forti della fiducia e del bene, sta la Passione di Gesù, che sul Calvario ha sconfitto il demonio una volta per sempre. Ed abbiamo quel gesto bellissimo di affidamento di tutti noi alla materna protezione di Maria, voluto da Gesù poco prima di morire. Ricordiamo quel Cristo morente che guardando dall’alto della Croce dice a sua madre: “Donna, ecco tuo figlio!”, come se dicesse: “ Maria, ecco i tuoi figli!” E poi: ”Figli, ecco la vostra mamma!”. Siamo stati consegnati da Gesù, un figlio morente, a lei, alla Madonna. Certo, nella lotta tra il bene e il male ciò che è negativo appare prepotente, più forte e fa maggior rumore, ma c’è anche il bene, sempre, e questo è vittorioso perché garantito dalla Passione e dalla Risurrezione del Signore. Non scordiamocelo mai! Questo non è ottimismo di facciata, non è solo un modo di dire, non è illusoria speranza verbale, non è fiducia a buon mercato. Quel serpente ai piedi della Madonna, quella corona di dodici stelle attorno alla sua testa, quel suo sguardo ricco di affetto e quella mano benedicente del figlio, sono la garanzia della nostra serenità, sono una forza per le nostre debolezze, sono un sostegno oggettivo per la nostra vita personale e per quella delle nostre famiglie. So bene che in questi tempi non mancano preoccupazioni per tante persone in cerca di lavoro o con il lavoro perduto, so bene che vi sono famiglie con problemi affettivi e educativi spesso preoccupanti, so bene che molti giovani sono alla ricerca, talvolta quasi disperata, del lavoro e della casa. Ma so anche con estrema certezza che non siamo abbandonati, se appena abbiamo un poco di fede e se cerchiamo di sostenere questa nostra fede con la preghiera. La vostra numerosa presenza e la vostra devota partecipazione alla Messa di questa sera dicono un desiderio concreto di voler andare avanti, nonostante le difficoltà. Vorrei concludere con la preghiera di un grande poeta: “Vergine bella, che di sol vestita, / coronata di stelle, al sommo Sole / piacesti sì che ‘n te sua luce ascose, / amor mi spinge a dir di te parole…”. Sono le dolci espressioni di una canzone a Maria di Francesco Petrarca, sono parole che dicono preghiera, sono parole semplici che invitano a pregare. E’ quanto stiamo compiendo questa sera, raccolti accanto al nostro mare e di fronte all’immagine della Madonna della Marina, nostra celeste Patrona. E’ un momento grande, è un rito sincero, è un bisogno di sostegno, è l’atto libero di una umanità che prega. Ci guardi e ci ascolti Maria, la Stella del mare! Amen. + Gervasio Gestori Vescovo