Omelie per un anno
Volume 1 - Anno “B”
Anno “B”
DOMENICA DI PENTECOSTE
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At 2,1-11 - Furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a
parlare.
Dal Salmo 103 - Rit.: Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra.
Gal 5,16-25 - I frutti dello Spirito.
Canto al Vangelo - Alleluia, alleluia. Vieni, Santo Spirito, riempi i
cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore. Alleluia.
Gv 15,26-27; 16,12-15 - Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità
tutta intera.
La festa di Pentecoste non gode certo della stessa popolarità della
Pasqua. Forse perché non comporta il prolungamento festivo del
lunedì, né altre usanze particolari. Va a finire che si riduce a una
domenica qualunque, anche se - nel linguaggio ecclesiastico - questa
domenica porta un nome speciale, un po' strano... Un nome che poi
non significa nulla: vuol soltanto dire «cinquantesimo (giorno)» dopo
Pasqua. Ma è proprio a questo giorno che s. Luca, nel libro degli Atti,
collega un avvenimento di fondamentale importanza nella storia: la
nascita effettiva della Chiesa, cioè di coloro che professano di credere
in Cristo risorto da morte, proclamano questo messaggio e invitano
tutti - senza distinzione di razze, di lingue e di nazionalità - a questa
medesima fede.
Il cristianesimo non è nato semplicemente dal «ricordo» di Gesù,
ormai morto e sepolto; bensì dall'azione dello Spirito Santo, effuso sui
suoi discepoli da Cristo risorto e asceso al cielo.
Solo lo Spirito Santo dà consistenza effettiva alla fede: anche a quella
degli apostoli, che pure avevano visto il Signore vivo e vero, risuscitato
da morte. Solo lo Spirito Santo dà ai credenti la capacità e il coraggio
di proclamare presso tutti i popoli che Cristo è l'unico salvatore. Solo lo
Spirito Santo fa sì che uomini e donne di tutti i paesi e di tutte le
lingue possano riconoscersi nell'unica fede in Cristo Signore. E ai nostri
giorni potremmo allungare di molto, rispetto a s. Luca, la lista dei
popoli nelle cui lingue viene proclamato il Vangelo e viene professata la
fede cristiana.
Pentecoste è la «festa internazionale della Chiesa»; e farebbe bene a
tutti i cristiani uscire un po' (con la mente e col cuore...) dal chiuso del
Pentecoste “B” • © Elledici, Leumann 2005
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proprio ambiente piccino e ristretto, per allargare alle dimensioni di
tutta la terra il proprio senso di appartenenza alla Chiesa. Ma
Pentecoste ricorda anche a ogni cristiano il principio più intimo della
propria vita di fede: ed è ancora lo Spirito Santo, quello «Spirito di
verità» che Gesù risorto «manda dal Padre» e che egli dona a coloro
che credono in lui (cf Vangelo).
A partire dagli apostoli, attraverso venti secoli, la parola del Vangelo è
giunta fino a noi. Ma è sempre lo Spirito Santo colui che dal di dentro
apre il cuore e illumina la mente per comprendere e accogliere il
messaggio della fede. È lo Spirito Santo colui che «ci guida alla verità
tutta intera», cioè che ci fa comprendere sempre più profondamente il
significato della vita, morte e risurrezione di Gesù per la nostra vita e
per il destino del mondo.
Lo Spirito Santo è colui che dal di dentro fa vedere le cose con gli occhi
di Dio e insegna a ragionare con la mentalità del Vangelo se noi, da
parte nostra, siamo aperti e disponibili alla sua azione, vivendo in
atteggiamento di umile, costante e sincera ricerca di ciò che è vero, di
ciò che è giusto, di ciò che è bene.
«Camminate secondo lo Spirito» (cf 2ª lettura): è la sintesi di tutte le
raccomandazioni pratiche che s. Paolo rivolgeva ai primi cristiani. E il
segno concreto della conformità e fedeltà allo Spirito Santo (= il
«frutto dello Spirito») è un comportamento quotidiano caratterizzato
da «amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza
e dominio di sé ...».
Pentecoste “B” • © Elledici, Leumann 2005
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