IL PENSIERO Bernardo fu un grande scrittore e i suoi scritti, che si fondano su una profonda conoscenza della Scrittura e della Liturgia, fanno emergere un pensiero teologico vasto, profondo e originale pur se non espresso in modo sistematico. Egli preferiva concentrarsi su tematiche particolari ( la condizione dell’uomo, l’essenza di Dio, la figura della Madonna, l’imitazione di Cristo) per poi addentrarsi nel profondo delle cose e del mistero. Il livello più alto di questi “percorsi teologici” non era una fredda analisi, ma piuttosto l’unione mistica con Dio, conosciuto e sperimentato nella vita come Amore. (22) 1. LA TEOLOGIA MONASTICA Il pensiero di Bernardo poggiava saldamente sulla “teologia monastica”che è legata allo spirito della Bibbia. La lectio divina quotidiana (la lettura approfondita e meditata delle Scritture) permetteva al monaco di familiarizzare con il testo sacro e di conoscerne lo spirito. Per il monaco la ricerca intellettuale per comprendere e poi spiegare il mistero è possibile solo attraverso la ricerca di Dio. La teologia monastica inoltre si fonda sull’esperienza di Dio che il monaco fa nella propria vita, nel chiostro, nella convivialità con i suoi confratelli, un’esperienza di amore che diventa sapienza di vita. Questa conoscenza di Dio (ricerca intellettuale ed esperienziale) culmina nell’adorazione e nella contemplazione di Dio stesso,cioè in una preghiera d’amore. (23) 2. IL SENSO DEL CONOSCERE Per Bernardo “tutte le conoscenze dell’uomo sono utili”; per questo la ragione e la scienza devono essere usate dal cristiano. Tuttavia egli fa un distinguo e asserisce che solo due sono necessarie “per essere edificati ed edificare”: la conoscenza di se stessi e di Dio. Conoscere se stessi è importante per poter essere umili e avere timore di Dio, premessa per essere salvi. La Conoscenza di Dio invece è importante per raggiungerLo e amarLo. (24) 3. CONOSCI TE STESSO. E UMILIATI L’uomo per esser se stesso deve conoscersi. L’uomo viene considerato da Bernardo una creatura nobile in quanto creata da Dio; l’uomo possiede anche la libertà, che è una perfezione di natura che non può esser persa neanche col peccato. Ma a causa del peccato originale l’uomo si è allontanato dalla somiglianza con Dio. Chi si riconosce peccatore, debole, misero e impotente (perché non può salvare se stesso e gli altri) e quindi si umilierà, saprà riconoscere il bisogno della Grazia di Dio e potrà essere salvato. Viene messa in risalto la virtù dell’umiltà necessaria per vivere nella verità e imitare Gesù “mite e umile di cuore”. (25) 4. DIO E’ AMORE L’uomo che si è umiliato potrà cominciare a cercare Dio attraverso una seria e coerente vita cristiana(ascesi) che porta l’uomo umile a trovare Dio che è Amore. Raggiunta la meta, non si esaurisce la ricerca, anzi deve essere più intensa perché solo chi ha trovato l’Amore di Dio sente un desiderio a cercare sempre di più Dio per vivere del suo amore. Dio quindi vuole essere trovato dall’uomo per essere cercato e cercato per essere trovato di nuovo. (26) 5. MARIA stella maris L’uomo alla ricerca di Dio potrebbe trovarsi in difficoltà, in acque agitate e nell’oscurità della notte,e smarrirsi. Anche Bernardo ha avuto momenti difficili e a circa 35 anni, in un periodo di malattia, trova nella Vergine Maria, che invoca, il sostegno per non disperare. Maria è la stella del mare, la guida dell’uomo e della storia (come possiamo leggere nella sua opera “Sermoni in lode della Vergine Madre”), la stella verso il porto di Cristo, perché è l’umanità perfetta in quanto si è resa umile e ha accolto e seguito il Cristo che ha fatto conoscere Dio che è Amore. Per Bernardo è Maria il modello della perfetta sequela del Cristo. (27) 6. IL MISTERO DEL fiat Un’altra immagine mariana cara a Bernardo è quella di Maria sposa di Dio. Ella infatti sperimentò la presenza della Trinità di Dio: lo Spirito come sposo, Gesù come figlio, Dio come Padre del figlio. Questa unione è possibile solo con l’assenso di Maria, il suo “SI”, il fiat (“SI FACCIA di me come hai detto” L’attimo che precede la risposta affermativa di Maria è per Bernardo il momento più drammatico e decisivo della storia. Senza il “SI” di Maria l’umanità non si sarebbe potuta liberare dalla morte. Il fiat di Maria è pensato da Bernardo come una preghiera di salvezza per l’umanità. (28) 7. I QUATTRO GRADI DELL’AMORE (I) All’uomo che vuole conoscere Dio, Bernardo propone un itinerario di quattro gradi dell’amore che conduce al vertice dell’esperienza cristiana, addentrandosi nel mistero dell’amore di Cristo sino alla comunione personale e completa con Dio. 1.Quando l’uomo si ama per se stesso. All’inizio l’uomo pensa solo a sé, ma la conoscenza di sé lo porta all’umiltà che lo apre al prossimo( amore sociale). Per questo passo è già necessario l’aiuto di Dio che infonde nel cuore il desiderio di amarlo. 2.L’uomo può così iniziare ad amare Dio anche se tende ad amarlo per i benefici che Egli dona, cioè ama Dio per sé. 3. Scoperta la bontà di Dio l’uomo può amarlo solo per la sua dolcezza. L’uomo ama Dio per Dio stesso, “gusta quanto è dolce il Signore”. (29) 8. I QUATTRO GRADI DELL’AMORE (II) 4. L’uomo ama se stesso per Dio. E’ la parte più luminosa e nuova dell’itinerario proposto da Bernardo: l’uomo può entrare in piena comunione con Dio (“deificarsi”, santo, colui che vive dell’amore di Dio). Bernardo usa alcune immagini della tradizione cristiana (...come la goccia dell’acqua nel vino..il ferro messo nel fuoco...l’aria percorsa dalla luce del sole..) per dire che l’uomo deificato, fonde il sentimento umano, la sua volontà con quella di Dio. Nel quarto grado quindi l’uomo tende ad annullarsi per assumere una nuova forma, per conformarsi con il Creatore. 9. INFINE, LA GIOIA Le ragioni della ricerca di Cristo, il Dio vivente, sono sette: la correzione, la conoscenza, la virtù,la sapienza la bellezza, la fecondità e infine la gioia. La felicità è dunque possibile; ma,poiché essa è contemplazione e comunione completa con Dio, sulla terra è un’esperienza rara, mentre nell’Aldilà ne godremo appieno. “Godremo di Dio in tre modi: vedendolo in tutte le creature, trovandolo in noi stessi e...conoscendo anche la Trinità...”(S. Bernardo) Questa gioia suprema, di cui parla san Bernardo, è la “nascita di Cristo nell’anima dell’uomo”.