Omelie per un anno Volume 1 - Anno “B” Anno “B” BATTESIMO DEL SIGNORE Is 55,1-11- Venite all'acqua: ascoltate e vivrete. Cantico Is 12,2-6 - Rit.: Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza. 1 Gv 5,1-9 - Lo Spirito, l'acqua e il sangue. Canto al Vangelo - Alleluia, alleluia. Giovanni vedendo Gesù disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo». Alleluia. Mc 1,7-11 - Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto. PER COMPRENDERE LA PAROLA Le prime due letture sono scelte in riferimento al Vangelo. Nel suo battesimo Gesù realizza l'invito di Isaia ad andare a Dio con fiducia, ad attingere gratuitamente l'acqua della salvezza (1ª lettura). Giovanni ricorda che chi è nato da Dio (attraverso il battesimo) vince il mondo (2ª lettura). Nel battesimo, prima che Gesù incominci il suo ministero pubblico, il Padre lo riconosce come il Figlio suo prediletto e lo conferma nello Spirito Santo. PRIMA LETTURA Il libro della Consolazione comincia con un annuncio di gioia rivolto al popolo deportato. Termina al capitolo 55 con un invito rivolto a tutti a tornare a Dio con fiducia. Il testo riportato nella lettura è seguito da una breve evocazione del ritorno, meraviglioso come un nuovo esodo: il deserto sta rinverdendo. Piano del passo riportato dalla liturgia: - 55,1-3a. Dio invita a un banchetto (cf Prv 9,1-6; Is 25,6-9). Si manifesta la sua gratuità, la sua «grazia». - 55,3b-5. Dio promette un'alleanza eterna, un'alleanza estesa a una nazione «sconosciuta» (a meno che il profeta non faccia allusione ai Persiani che, per mezzo dell'editto di Ciro, verranno spontaneamente in aiuto a Israele). Battesimo del Signore “B” • © Elledici, Leumann 2005 1 Omelie per un anno Volume 1 - Anno “B” - 55,6-9. Il Signore invita alla conversione. Sappiano i peccatori approfittare della sua tenerezza! La grandezza di Dio, ciò che più gli è proprio, è il suo perdono. -55,10-11. Dio non parla invano. La sua Parola ha un'efficacia infallibile. Questa promessa di Dio al suo popolo comprende numerosi aspetti del mistero pasquale: il banchetto eterno e l'Eucaristia che ne è il segno; l'alleanza eterna elargita ad altre nazioni; la grazia: dono, generosità, gratuità; la conversione, la fede nell'amore; la fede nella Parola onnipotente. SALMO Sono i versetti 2.0.5.6 del cap. 12 di Isaia: un breve canto di ringraziamento dopo l'annuncio del ritorno degli esiliati da Babilonia, che chiude la serie delle profezie sull'Emmanuele (cc. 2-12). Ha chiare reminiscenze di Es 15,2 e dei Sal 105,1; 148,13. Allude all'abbondanza dei benefici di cui si godrà nel tempo messianico, e che oggi noi riceviamo a partire dal nostro battesimo. SECONDA LETTURA La comunione con Dio e con i fratelli nasce dalla fede che ci rende figli di Dio, che ha come oggetto Gesù il Cristo, Figlio di Dio (vv. 5-6) e ci stimola a osservare i suoi comandamenti, a cominciare dalla carità (v. 1). Questa vita di comunione, portata da Cristo all'umanità, ci fu offerta nel battesimo (« acqua», cf Gv 1,31) e sulla croce («sangue», cf Gv 6,51; 19,34), cioè all'inizio e al termine della sua vita pubblica; eventi in cui si è chiaramente manifestata la potenza dello Spirito (v. 6). Su questa triplice e concorde testimonianza si fonda la manifestazione di Dio nel Cristo suo Figlio (vv. 7-9). VANGELO Il battesimo di Gesù è una «epifania» (rivelazione) di Gesù di Nazaret come Figlio di Dio (cf 1,1). È preceduta dalla parola velata di Giovanni Battista: «Dopo di me viene uno...». Questi è più potente di lui, e soprattutto di un altro genere di potenza. Infatti battezzerà non nell'acqua della purificazione, ma con lo Spirito Santo (Marco non accenna al fuoco, Battesimo del Signore “B” • © Elledici, Leumann 2005 2 Omelie per un anno Volume 1 - Anno “B” come invece Matteo e Luca, che forse vogliono alludere al fuoco della Pentecoste e al giudizio escatologico: cfMt 3,12; Lc 3,17). • Gesù venne da Nazaret - È la prima menzione in Marco del Gesù storico. Egli precisa la sua origine umana, prima di rivelarne l'origine divina al v. 11. • Fu battezzato da Giovanni - Il racconto del battesimo in Marco è rapidissimo (contrariamente a Mt 3,14-15). La sua attenzione non si ferma lì, ma sulla rivelazione celeste che seguirà; e senza altro testimone che Giovanni Battista (in Marco, a differenza di Luca 3,2 1, non c'è il popolo). Egli non ha neppure conservato il dialogo di Giovanni Battista con le folle o i farisei-sadducei. Come se volesse centrare tutto su Gesù solo, che vede aprirsi i cieli e scendere lo Spirito. • Il cielo si apre - Terminato il battesimo di Giovanni, «subito» (la parola così caratteristica di Marco, non riportata nella traduzione italiana) la supplica del profeta viene esaudita: «Se tu squarciassi i cieli e scendessi» (Is 63,19). • Lo Spirito - Il segno che Dio interviene per realizzare le sue promesse è lo Spirito che scende su Gesù, designandolo come il Servo annunciato, come l'Alleanza personificata (Is 41,1.6, 1ª lettura), come il Messia (Is 11,1-2). • Come una colomba - Il significato dell'immagine è incerto. Forse va messo in relazione con lo Spirito di Dio sulle acque primitive, al momento della creazione (Gn 1,2). • Tu sei il Figlio mio prediletto - La voce venuta dal cielo (cioè da Dio) si rivolge direttamente a Gesù (contrariamente a Mt 3,17). Essa lo designa non solo come servo, profeta, messia, ma come Figlio (cfSal 2,7; Lc 3,22), e «Figlio mio prediletto». Marco riprende la stessa espressione nella parabola dei vignaioli omicidi (12,6), con allusione ad Abramo che chiama così Isacco nella scena del sacrificio (Gn 22,2.12.16). L'espressione è ripresa tale e quale al momento della Trasfigurazione (Mc 9,7). • In te mi sono compiaciuto - Nell'espressione appare l'idea di una scelta (Giovanni chiama Gesù «l'Eletto di Dio», 1,34. Cf Is 42,1). Gesù è scelto per amore perché compia la missione di Figlio che Dio gli affida. Questa scena è quindi la proclamazione della realtà della missione di Gesù di Nazaret: egli è il Figlio prediletto di Dio, investito dallo Spirito, scelto per compiere l'opera della salvezza. Battesimo del Signore “B” • © Elledici, Leumann 2005 3 Omelie per un anno Volume 1 - Anno “B” PER ANNUNCIARE LA PAROLA (piste di omelia) Il significato del battesimo cristiano È paradossale che, mentre fa dell'uomo un membro vivo del corpo di Cristo, il battesimo non abbia molto posto nella coscienza esplicita del cristiano, soprattutto nei paesi cristiani di antica data. Due fatti possono spiegare questa situazione. Molti cristiani, battezzati poco dopo la loro nascita, non hanno la convinzione spontanea che il battesimo, in quanto tale, debba impegnare la loro persona, mobilitare tutte le loro energie a servizio della crescita del Regno. D'altra parte, il battesimo è conferito in modo massiccio anche a figli di non praticanti, estranei all'essenziale della vita ecclesiale, per non dire alla stessa fede vissuta. Il battesimo prende allora l'aspetto sociologico di un semplice «rito di passaggio», e le modalità concrete della sua «amministrazione» non permettono, neanche a coloro che hanno una fede profonda, di coglierne tutto il significato e la portata concreta nella vita cristiana. In queste condizioni, si capisce perché la maggior parte dei cristiani non possano più sentire l'ingresso nella Chiesa attraverso l'iniziazione battesimale come il momento decisivo della loro vita, quel momento che data veramente la nuova nascita della loro integrazione al Corpo di Cristo. D'altra parte, ai giorni nostri, agli occhi di molti, la linea di demarcazione concreta fra cristiani e non cristiani non è più il battesimo, ma la qualità di una vita vissuta sotto il segno del Vangelo. Il rischio di trascurare certe realtà fondamentali della fede è allora grande. La liturgia di quest'oggi dà a ciascuno la possibilità di misurare la posta decisiva della sua iniziazione battesimale. Il battesimo, fondamento della responsabilità missionaria Il popolo a cui vengono aggregati col battesimo i credenti non si confonde con nessun popolo della terra. Non è di questo mondo e rivelerà la sua identità dopo la morte. Ma, fin da quaggiù, e per natura sua, esso presenta il carattere dinamico e aperto di un popolo in continua estensione. Per avere definitivamente accesso alla salvezza del Regno, l'umanità deve realizzare quaggiù un'opera già millenaria, il cui termine rimane ignoto. Ora, quest'opera non si può compiere se il mistero di Cristo non si stabilisce in tutte le nazioni e in tutte le culture. La proclamazione a tutti gli uomini della Buona Novella della salvezza acquisita in Gesù Cristo darà fin da quaggiù un inizio di realizzazione cosmica alla fratellanza universale fondata in Gesù Cristo. Battesimo del Signore “B” • © Elledici, Leumann 2005 4 Omelie per un anno Volume 1 - Anno “B” Ciò significa che la salvezza dell'umanità, così come Dio l'ha concepita da tutta l'eternità, dipende dall'impresa missionaria e da tutto ciò che questa suppone e porta con sé. Il battesimo viene perciò a situarsi in prospettive reali planetarie, anzi, cosmiche. Non si diviene membri della Chiesa per trovarvi soltanto la via della propria salvezza. L'iniziazione battesimale implica una responsabilità missionaria universale. Membro del Corpo di Cristo, il battezzato è chiamato a essere, con Cristo, salvatore dell'umanità e del creato. Questa chiamata si ripercuote con vigore al momento in cui l'iniziazione battesimale si completa col sacramento di Confermazione, conferito di solito dal vescovo, il missionario per eccellenza. Se partecipa alla missione della Chiesa, il battezzato contribuisce a promuovere l'atto ecclesiale che assicura un senso (cioè un contenuto) a ciò che, in ogni uomo, è già il frutto dello Spirito. Esercitando la sua missione universale, la Chiesa dà all'agire dei non cristiani un orientamento oggettivo verso il battesimo, e per ciò stesso, un eventuale significato per la crescita del Regno. L'obiettivo della missione non è quindi di battezzare, ma di portare al battesimo, di accompagnare gli uomini sulla strada difficile che va dall'incredulità alla fede in Gesù Cristo. Per vari motivi - uno di essi dipende dallo sviluppo concreto della missione stessa -, molti uomini non entreranno quaggiù nella Chiesa. Saranno battezzati nella morte, se saranno trovati fedeli alla luce dello Spirito e alla voce della loro coscienza. Però, i cristiani devono essere ben persuasi che la salvezza di tutti e di ciascuno dipende dalla loro fedeltà al compito missionario contratto al momento della loro iniziazione battesimale! L'assemblea eucaristica fecondata dall'accoglienza Succede che certi cristiani preferiscano ritrovarsi, all'Eucaristia, fra conoscenti. Ma in realtà, dovunque si celebri la partecipazione alla Parola e al Pane, la convocazione è di diritto universale. E importa molto per la verità della celebrazione che si presentino anche sconosciuti senza nessun vincolo con la comunità abitualmente radunata. Nella misura in cui questa bada ad accoglierli, l'assemblea può trovarvi una fonte di rinnovamento: tutto deve avvenire come se questi battezzati sconosciuti vi avessero realmente il loro posto. Un'assemblea che accoglie è un'assemblea che si rinnova nella gioia. Non è il semplice rapporto quantitativo di fratelli che genera questa gioia. Essa nasce dalla realizzazione più effettiva dell'ambizione di cattolicità in opera nell'Eucaristia. Infatti, i fratelli di passaggio sono Battesimo del Signore “B” • © Elledici, Leumann 2005 5 Omelie per un anno Volume 1 - Anno “B” portatori di ricchezze inedite, purché siano aiutati in qualche modo a svelarle... Più espressiva del mistero di cattolicità, la comunità eucaristica può attualizzare meglio la sua fedeltà alla responsabilità missionaria. Per avere accolto gli altri nella celebrazione, ognuno dei partecipanti si farà più attento alle condizioni per il vero incontro e porterà la Buona Novella con maggiore chiarezza. Battesimo del Signore “B” • © Elledici, Leumann 2005 6