Profughi e diritti sociali. Per una storia

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Translating Cultures 2017 – EUI, Department of History and Civilization
Profughi e diritti sociali. Per una storia transnazionale dei sistemi di legittimazione del
diritto all'assistenza (Italia e Francia, 1944-54)
Giacomo Canepa (SNS)
Il mio progetto di tesi analizza, a partire dai casi italiano e francese, le trasformazioni dei sistemi assistenziali
avvenute tra il 1945 e gli anni settanta, da elementi di controllo dell'ordine pubblico a strumenti di prevenzione,
sviluppo della persona, riduzione delle diseguaglianze sociali e partecipazione alla vita democratica. Le modalità
di questa transizione del sistema assistenziale dalla selettività all'universalità, dall'attenzione alla mera
sussistenza all'obiettivo del benessere psicofisico, dall'emarginazione dei beneficiari al loro inserimento sociale,
segnano le tappe della legittimazione del diritto all'assistenza e della riarticolazione dei rapporti tra politiche
sociali pubbliche e sforzo caritativo dei privati.
Muovendo dalle continuità e delle discontinuità dei due sistemi assistenziali nell'immediato dopoguerra, la tesi
affronta il problema della costruzione dei diritti sociali, teorizzati come diritti di cittadinanza volti a garantire
condizioni di vita conformi agli standard prevalenti nella società, concentrandosi su alcuni gruppi sociali
destinatari dell'assistenza e mettendo in particolare in connessione i movimenti di popolazione postbellici e lo
sviluppo del welfare state, che la storiografia ha finora trattato isolatamente.
La gestione dei profughi, una delle grandi emergenze post-belliche, segna infatti la genesi delle politiche
pubbliche di lotta alla povertà del secondo dopoguerra. I profughi furono destinatari di un vasto intervento dello
Stato: tuttavia, mentre le Displaced persons venivano assistite dalle organizzazioni internazionali, contribuendo
alla costruzione del paradigma dei diritti umani, i “profughi nazionali” e i “rimpatriati” furono assistiti, nel lungo
dopoguerra, dallo Stato, che dava così contenuto ai diritti di cittadinanza. I profughi costituirono una cartina di
tornasole dell’iniziativa assistenziale dello stato rappresentando nel contempo un motore del rinnovamento dei
principi dell'azione assistenziale. L'esigenza di reintegrarli nella società generò un intervento basato sul principio
della rehabilitation, che aveva guidato l'azione dell'United Nations Relief and Rehabilitation Administration,
contribuendo alla diffusione dell'assistenza sociale e realizzando un significativo trasferimento di idee e pratiche
dall'umanitarismo alle politiche sociali.
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