Il gerundivo attributivo
Osserveremo i valori sintattici che il gerundivo assume in funzione attributiva, quando cioè
costituisce l’attributo di un nome cui è concordato. Mentre nella perifrastica passiva il gerundivo è
sempre al nominativo (o all’accusativo, se si trova all’interno di una infinitiva), il gerundivo
attributivo può concordarsi a sostantivi in qualsiasi caso, escluso il nominativo e l’accusativo.
Il gerundivo attributivo non ha, se non in casi circoscritti, il valore di necessità che abbiamo
osservato nella perifrastica passiva.
Ha invece la funzione originaria di aggettivo verbale che attribuisce al sostantivo con cui concorda
l’azione verbale, al passivo:
Imitari debes sapientium firmitatem in perferendis et evincendis doloribus. (Sen.)
In questo esempio, al sostantivo doloribus è attribuita l’azione passiva di “essere sopportati” e
“essere vinti”.
La traduzione letterale, inaccettabile in italiano, sarebbe:
“Devi imitare la fermezza dei sapienti nei dolori essere sopportati e vinti”.
La versione diventa pienamente accettabile volgendo il costrutto all’attivo:
“Devi imitare la fermezza dei sapienti nel sopportare e vincere i dolori”.
Osserviamo lo schema:
In latino troviamo
In italiano traduciamo
Sostantivo + Gerundivo concordato
Infinito attivo del verbo
(con la preposizione richiesta dal caso del
sintagma latino)
+
c. oggetto del sostantivo
(qualsiasi sia il suo caso)
Facciamo un esempio:
In latino troviamo
In italiano traduciamo
Cupido legendorum librorum
(sostantivo + gerundivo al genitivo plurale)
“desiderio di leggere i libri”
(infinito in funzione di specificazione +
c.oggetto del sostantivo)
Esercizio 1
Coniuga opportunamente al modo gerundivo il verbo tra parentesi, concordandolo con il sostantivo
ad esso riferito. Quindi, traduci.
1. Agricola in praediis …....... (colĕre) tempus terit. 2. Tantum studium antiquis fuit ….......
(servare) et (amplificare) religionis. 3. Nostri in agris …....... (vastare) incendiisque …....... (facĕre)
hostibus valde nocuerunt. 4. Multi bella saepe quaerunt propter gloriae cupiditatem sed non sunt ad
rem militarem apti neque cupidi bellorum …....... (gerĕre). 5. Legati ad Pyrrum de ….......
(redimĕre) captivis missi ab eo honorifice suscepti sunt. 6. Hostibus in Proserpinae thesauro ….......
(spoliare) scelerata avaritia fuit. 7. Magnam fidem in iure legationis …....... (tueri) Romani semper
exhibuerunt. 8. Q. Fabius arbiter a senatu finium …....... (constituĕre) inter Nolanos ac Neapolitanos
electus est. 9. Multa verba virtutis plena ipse Caesar in …....... (cohortari) militibus pronuntiavit.
10. Civium suorum oculos a …....... (contemplare) Asia Lycurgus retraxit, ne inlecebris eius capti
ad illud delicatum vitae genus prolaberentur. 11. Claudius Nero Livi Salinatoris gloriae in
Hasdrubale …....... (opprimĕre) particeps fuit. 12. In …....... (occupare) hostium praesidiis magna vi
nostri nitebantur. 13. Scipio, castris hostium potitus, in …....... (recensēre) captivis decem milia
peditum, duo milia equitum invenit. 14. Catonis filiă Bruti consilium de Caesare ….......
(interficere) cognovit. 15. Dea Viriplaca nomen hoc a viris (placare) …....... habuit.
Gerundio e gerundivo attributivo
Risulta dunque evidente che la funzione del gerundivo attributivo è del tutto parallela a quella del
gerundio.
Osserviamo le seguenti frasi:
1. Caesar, per causam exercendi remiges, ad fauces portus naves prodire iussit.
2. Caesar, per causam exercendorum remigum, ad fauces portus naves prodire iussit. (Caes.)
1. E’ una frase complessa costituita da una proposizione principale e da una infinitiva introdotta
dal verbo iussit, il gerundio exercendi regge a sua volta un oggetto: remiges.
L’albero:
Caesar ----- iussit
naves ----- prodire----- ad fauces
|
|
per causam
portus
|
exercendi ----- remiges
Traduciamo:
“Cesare comandò che le navi si avvicinassero all’imboccatura del porto, col pretesto di tenere
in esercizio i rematori”.
2. In questa frase al posto del nesso gerundio al genitivo+ accusativo si trova un sintagma formato
da sostantivo al genitivo cui è concordato un gerundivo attributivo.
Abbiamo volutamente proposto la stessa frase con questa sola variazione, per sottolineare che il
valore delle due strutture è esattamente lo stesso, e la traduzione è la medesima. In questo caso
però causam regge il genitivo del sostantivo (il plurale remigum) cui è concordato, sempre al
genitivo plurale, l’aggettivo costituito dal gerundivo (exercendorum).
E’ stata questa la scelta di Cesare; l’altra frase è stata artificialmente creata da noi, per rendere
più agevole il confronto, ed è ugualmente corretta sintatticamente.
Il gerundivo attributivo è in generale più frequente del corrispondente gerundio + accusativo. In
alcuni casi è addirittura esclusivo.
In particolare, non troveremo mai gerundio + accusativo del sostantivo se il sintagma è in dativo, o
è all’accusativo o ablativo introdotti da preposizione: ad esempio, non troveremo in legendo
libros*, ma in legendis libris: “nel leggere i libri”.
Attenzione:
Il gerundivo attributivo ha valore di necessità solo con i verbi che indicano un sentimento, come
amandus “che deve essere amato, amabile”, timendus “che deve essere temuto, temibile” mirandus
“che deve essere ammirato, ammirabile, ammirevole”, horrendus “(di cui ci si deve prendere una
paura da far rizzare i peli), orrendo”, etc… Come si può vedere, spesso questi aggettivi sono passati
all’italiano, come aggettivi (orrendo), o come nomi propri (Amanda, Miranda).
Esercizio 2
Traduci le seguenti frasi.
1. Sapientibus est cupiditas veri inveniendi. (Cic.) 2. Bello gerendo M. Catonem praefecisti. (Cic.)
3. Illa unam lacrimulam oculos terendo misere vix vi expressit. (Ter.) 4. Commutatā fortunā, hostes
in spem potiendorum Romanorum castrorum venerant. (Caes.) 5. Domitius navibus Massiliam
pervenit atque ei summa belli administrandi permittitur. (Caes.) 6. Marcellus legatos Syracusas
misit, ut coram cum praetoribus de renovando foedere agerent. (Liv.) 7. Magnam laudem et a
Pompeio, summo viro, et ab exercitu consecutus es equitando, iaculando, omni militari labore
tolerando. (Cic.) 8. Vera dicendo eos ambos fallam. (da Ter.) 9. Crescebat interim urbs
munitionibus alia atque alia adpetendo loca. (Liv.) 10. In voluptate spernenda virtus maxime
cernitur. (Cic.) 11. C. Fabricius missus est a senatu, ut de redimendis captivis ageret. (Liv. Per.) 12.
Proelia de occupando ponte crebra erant. (Liv.) 13. Tarquinius ad singula oppida circumferendo
arma omnes Latinos domuit. (da Liv.) 14. In rebus gerendis tarditas odiosa est. (Cic.) 15. Consilia
de movendo bello in Etruria ad fanum Voltumnae agitata sunt. (Liv.)
Esercizio 3
Traduci le seguenti frasi distinguendo i gerundivi che esprimono l’azione pura da quelli che hanno
valore di necessità.
1. De severitate ac disciplinā maiorum circa educandos formandosque liberos pauca praedicam.
(Tac.) 2. In censu habendo potestas omnis aestumationis censori permittitur. (Cic.) 3. Hostis adest a
dextra laevaque parte timendus. (da Ov.) 4. Multa sunt dicta ab antiquis de contemnendis ac
despiciendis rebus humanis. (Cic.) 5. Natură ingenuit animantibus conservandi sui magnam
custodiam. (Cic.) 6. Haud miranda facta dicis. (Plaut.) 7. Nemo ignorat Gallos usque ad hanc diem
retinere illam immanem ac barbaram consuetudinem hominum immolandorum. (Cic.) 8. Condisce
modos quos reddas amanda voce: minuentur atrae curae carmine. (da Hor.) 9. Novi tribuni plebis in
cooptandis collegis patrum voluntatem foverunt. (Liv.) 10. O exspectatas mihi tuas litteras! o
gratum adventum! o constantiam promissi et fidem miram! o navigationem amandam! (Cic.) 11.
Videmus ipsum inter pecudes, se moventem vasta mole, pastorem Polyphemum, monstrum
horrendum informe ingens, cui lumen ademptum est. (da Verg.) 12. Conclamant omnes occasionem
negotii bene gerendi amittendam non esse. (Cic.) 13. In consilio capiendo omnem Galliam
respiciamus, quam ad nostrum auxilium concitavimus. (Caes.) 14. Graves et sapientes iudices in
rebus iudicandis semper magnam utilitatem civitati attulerunt. (Cic.) 15. Nullum est animal tam
horrendum tam perniciosumque natura, ut non appareat in illo, simul ira invasit, novae feritatis
accessio. (Sen.)