Teatro POLITEAMA – Viareggio
Stagione di prosa 2012 - 2013
Martedì 27 Novembre 2012
PAOLO POLI
AQUILONI
due tempi di Paolo Poli
liberamente tratti da Giovanni Pascoli.
Con Fabrizio Casagrande, Daniele Corsetti,
Alberto Gamberini, Giovanni Siniscalco.
Scene Emanuele Luzzati.
Costumi Santuzza Calì.
Musiche Jacqueline Perrotin.
Coreografie Claudia Lawrence.
Regia Paolo Poli.
Produzioni Teatrali Paolo Poli - Associazione Culturale
Allegoria del comporre poetico, giocattolo antico preindustriale che affettuosamente ci ricorda Giovanni
Pascoli.
Fino alla metà del Novecento la scuola italiana si nutrì della sua produzione. La critica letteraria a
cominciare da Croce privilegiò le rime giovanili, fino a Contini che ne elogiò il plurilinguismo, a Pasolini che
rilevò la dicotomia psicologica, per arrivare a Baldacci che ne curò la ricca antologia. Da Myricae e dai
Poemetti lo spettacolo intende evocare la magia memoriale e la saldezza linguistica nelle figure contadine
di un'Italia ancora gergale.
I floreali motivi della Bella Époque accompagneranno gli ascoltatori nel ricordo del volgere del secolo.
Le scene sono sempre del grande Emanuele Luzzati, i costumi di Santuzza Calì, le musiche di Jacqueline
Perrotin e le coreografie di Claudia Lawrence. Accanto a Paolo Poli quattro attori di vaglia e uno staff
tecnico di prim'ordine.
LUNEDI’ 3 DICEMBRE 2012
GIANLUCA GUIDI-GIANLUCA RAMAZZOTTI
BOEING BOEING
Commedia in due atti di Marc Camoletti con ARIELLA REGGIO e con
BARBARA SNELLENBURG-MARJO BERASATEGUI
ELA WEBER
Regia Mark Schneider
Il nuovo allestimento della commedia Boeing Boeing di Marc Camoletti, torna dopo quarant’anni
sui nostri palcoscenici, come una delle commedie più divertenti e rappresentate nel mondo, tanto
che la Paramount ne produsse un film con Tony Curtis, Jerry Lewis e Thelma Ritter. Lo spettacolo
viene ora riproposto anche in Italia. Questa volta, a distanza di quarant’anni, l’Associazione
Culturale Artù in coproduzione con Ente Teatro Cronaca sas diretta da Mico Galdieri, hanno deciso
di riproporre lo spettacolo nella stessa edizione trionfatrice a Londra e Broadway, in accordo con
la Sonia Friedman Ltd, con un cast veramente internazionale che vede in testa di serie il ritorno
sulle scene di Gianluca Guidi in coppia per la prima volta con Gianluca Ramazzotti per dar vita ad
un duo esplosivo di grande comicità, con la partecipazione della nota attrice turca Serra Yilmaz
conosciuta dal pubblico italiano per i film di Ferzan Ozpetek. A cui si aggiungono tre splendide
bellezze: Marjo Baratasegui, lanciata da Pieraccioni nel film “Ti amo in tutte le lingue de mondo”
nel ruolo della Hostess spagnola Gabriela, e Ela Weber che darà lustro e divertimento alla hostess
tedesca Greta, il tutto condito dalla regia di Mark Schneider che riprende la messa in scena
scoppiettante e divertente di Matthew Warchus, in una rivisitazione dal vecchio sapore anni
sessanta per una commedia che, come hanno dimostrato gli amici americani e londinesi, ha
quarant’anni… ma non li dimostra!
LUNEDI’ 7 GENNAIO 2013
FRANKENSTEIN JUNIOR
COMPAGNIA DELLA RANCIA
presenta
GIAMPIERO INGRASSIA in
FRANKENSTEIN JUNIOR
un musical di MEL BROOKS
Testo MEL BROOKS e THOMAS MEEHAN
Musica e liriche MEL BROOKS
Regia e coreografia SAVERIO MARCONI
Regia associata MARCO IACOMELLI
Sarà Giampiero Ingrassia a vestire i panni del brillante e
stimato dottor Frederick Frankestein (al cinema fu Gene
Wilder), il protagonista di Frankenstein Junior, la nuova
produzione di Compagnia della Rancia per la stagione
2012/2013. Oltre a quasi 30 anni di carriera tra prosa e tv, tra
Ingrassia - diplomato al Laboratorio Teatrale di Gigi Proietti e il musical esiste un amore di lunga data:
nel 1989, infatti, è il protagonista de La Piccola Bottega degli Orrori, il primo musical della Compagnia della
Rancia. Segue Il Pianeta Proibito (1995, regia di P. Rossi Gastaldi) per poi vestire, dal 1997 al 1999, il
giubbetto di pelle di Danny Zuko nella prima “storica” edizione di Grease, a fianco di Lorella Cuccarini, il
primo long-running show italiano che, in pochi mesi e in sole due città, batte ogni record di pubblico e di
incasso.
Nel 2000 è stato Erode nel Jesus Christ Superstar di Massimo Romeo Piparo con Carl Anderson e nel 2001
debutta con Salvatore Giuliano, insieme a Tosca, che riprende esattamente 10 anni dopo con Barbara Cola
al suo fianco. Dal 2001 al 2003 si “spoglia” con Rodolfo Laganà e Bob Messini in The Full Monty, per la regia
di Gigi Proietti. Nella stagione appena conclusa è in scena nella commedia musicale Stanno suonando la
nostra canzone insieme a Simona Samarelli, per la
regia di Gianluca Guidi. Più di 700 candidati si sono presentati alle audizioni per giocarsi la chance di poter
interpretare uno dei celebri personaggi che hanno fatto del film di Mel Brooks un vero cult. Sul palco, al
fianco di Ingrassia, Giulia Ottonello (Cantando sotto la pioggia, Cats), dalle straordinarie capacità vocali
unite a un naturale talento comico, interpreterà Elizabeth, viziata ed egocentrica fidanzata di Frederick. Igor
sarà interpretato da Mauro Simone (Grease, Pinocchio il grande musical, regia di Tre metri sopra il cielo),
servo fedele al Castello e disinvoltamente incurante della propria gobba.
La sinistra e misteriosa Frau Blücher, il cui nome incute terrore persino ai cavalli, governante al castello e
detentrice dei segreti di Victor Von Frankenstein avrà il volto di Altea Russo (La Piccola Bottega degli Orrori,
A Qualcuno Piace Caldo, Bulli e Pupe, Hello, Dolly!) mentre Valentina Gullace (Jesus Christ Superstar,
Cabaret, High School Musical, Aladin, Salvatore Giuliano) sarà l’esplosiva Inga, giovane transilvana
assistente devota di Frederick, incurante della propria straordinaria e sensuale bellezza. Il baritono Fabrizio
Corucci sarà il Mostro, l’imponente creatura riportata in vita
grazie agli esperimenti del Dottor Frankenstein. Completano il cast Felice Casciano (A Qualcuno Piace
Caldo, La Piccola Bottega degli Orrori, Pinocchio il grande musical, Sister Act) nei panni dell’ispettore Kemp,
capo della polizia locale dedito al mantenimento dell'ordine; Davide Nebbia (Grease, Happy Days) è
l’eremita cieco che abita nei boschi e desideroso di compagnia (che nel film era intepretato da un quasi
irriconoscibile Gene Hackman); Roberto Colombo (Grease, A Chorus Line, Cats, Happy Days) è Victor Von
Frankenstein, famigerato nonno di Frederick, impaziente che il nipote segua le sue orme; Michele Renzullo
(Cats, Happy Days) è Ziggy, il più bizzarro tra gli abitanti del villaggio transilvano.
LUNEDI’ 21 GENNAIO 2013
UNA NOTTE IN TUNISIA
di Vitaliano Trevisan
con Raffaella Azim, Alessandro Haber, Pietro
Micci, Roberto Trifirò
regia Andrée Ruth Shammah.
Produzione Teatro Franco Parenti
Andrée Shammah ha voluto mettere in scena il bellissimo testo di Trevisan, fra gli autori più interessanti
del panorama italiano, come un atto d’amore e di fiducia verso il teatro. Dalla cronaca e dalla storia, dalla
trama degli ultimi giorni di vita di Craxi – X è il suo nome nel testo – una metafora del potere e della sua
caduta. Applauditissimo dal pubblico e dalla critica, lo spettacolo ha per protagonista un Alessandro Haber
in stato di grazia, calato in un corpo a corpo con un personaggio degno di Bernhard.
“Uno dei due o tre spettacoli più belli che si siano visti quest’anno”. Franco Cordelli - Corriere della Sera
“Un grande Alessandro Haber che la regista ha guidato lungo le strade di un’ invettiva dal senso
bernhardiano.” Magda Poli - Corriere della Sera
“Alessandro Haber, superbo. Da non perdere.” Rodolfo di Giammarco - La Repubblica
“Lontano dalla cronaca politica più o meno recente, molto vicino al cuore livido della follia del
potere.” Sara Chiappori - La Repubblica
MARTEDI’ 19 FEBBRAIO 2013
GIANFRANCO JANNUZZO
CERCASI TENORE
di Ken Ludwig.
Con la partecipazione
di MILENA MICONI
e con
FEDERICO PACIFICI-CLAUDIA COLI-TIZIANA BAGATELLAFABRIZIO APOLLONISTEFANIA PAPIRIO-RODOLFO MEDINA
Regia GIANCARLO ZANETTI.
Lend me a Tenor - Cercasi Tenore è una commedia in cui i continui colpi di scena e le situazioni comiche
sono la base di uno dei più importanti successi di Broadway. Come hanno scritto i critici: poco importa che
l’abbiate già vista o no: potete cominciare a ridere fin da ora! Stanley Tucci firmò a Broadway la regia di una
delle commedie più esilaranti degli ultimi tempi: lo spettacolo resterà in scena per due anni di diventando
un cult della comicità.
Gianfranco Jannuzzo, attore poliedrico di grandissimo talento, raffinato ed elegante nella sua naturale
ironia siciliana, ha affiancato nel suo percorso artistico mostri sacri della comicità quali Gigi Proietti e Gino
Bramieri. La sua felice carriera lo ha visto protagonista di grandissimi successi, molti dei quali orchestrati da
Pietro Garinei, una seria ed instancabile professionalità gli ha assicurato un ruolo primario nell’affetto del
pubblico a cui si è dedicato con grande generosità. Non ultimo ricordiamo l’enorme riscontro avuto su tutti
i palcoscenici italiani, per più stagioni, con lo spettacolo “Nord & Sud”. Oltre a Jannuzzo altri sette attori di
indubbio talento.
La regia è affidata a Giancarlo Zanetti, attore e regista che negli ultimi anni ha messo in scena spettacoli
originali e di grande sensibilità; si consolida anche in questa occasione la collaborazione con lo scenografo
Nicola Rubertelli, riconosciuta presenza al fianco di Roberto De Simone e responsabile degli allestimenti del
Teatro San Carlo di Napoli e del Petruzzelli di Bari.
La storia: siamo negli anni ’30, la vicenda ruota attorno a Max aspirante ed incerto cantante lirico che in
qualità di assistente affianca un direttore senza scrupoli di teatro d’opera di provincia.
Grandi fermenti agitano gli animi dei protagonisti per l’arrivo di un tenore di fama mondiale di rara bravura,
tanto da essere soprannominato “lo stupendo”, che interpreterà Otello.
Cosa accade però quando a poche ore dallo spettacolo il grande artista soccombe ad un potente mix di
alcol e sedativi??
Tutto precipita in un esilarante vortice di fraintendimenti.
LUNEDÌ 4 MARZO 2013
INFINITA
Creato e recitato da Björn Leese, Benjamin Reber, Hajo
Schüler, Michael Vogel.
Direzione artistica Michael Vogel, Hajo Schüler.
Scenografia Michael Ottopal / musica Dirk Schröder, Benjamin
Reber.
Maschere Hajo Schüler / costumi Eliseu R. Weide / video e
animazione Andreas Dihm.
Assistenza artistica Thomas Rascher / stage design, ombre,
illusioni e grafica Silke Meyer
Light design Reinhard Hubert / special props Daniel Weissroth.
INFINITA è uno spettacolo sui primi e sugli ultimi istanti di
vita, sulla nascita e sulla morte. È uno spettacolo sui momenti in cui avvengono i grandi miracoli della vita, il
timido ingresso nel mondo, i primi coraggiosi passi e l‘inevitabile caduta finale. “Questo è un pezzo teatrale
riempito di maschere magiche, sublime teatro d’ombra e ammali - ante musica“. INFINITA è un mosaico dei
grandi piccoli momenti della vita. Semplice, e composto delicatamente, è un breve sguardo sui temi
perpetui della nascita, del sesso, della morte con il sorriso irresistibilmente comico della Familie Flöz.
La FAMILIE FLÖZ è nata nel 1994 da un’idea di Hajo Schüler e Markus Michalowski, che insieme ad un
piccolo gruppo di studenti di recitazione e mimo della Folkwang-Hochschule di Essen si lanciarono nella
sperimentazione con alcune maschere da loro realizzate. Il tema dello spettacolo era la vita, sito in
costruzione. Ad essi subentrò il regista Michael Vogel, appena uscito dalla stessa scuola. Nel 1994 il gruppo
portò in scena nell’auditorium della Folkwang-Hochschule la prima versione di “Über Tage”. Hajo Schüler e
Michael Vogel, stavolta insieme a Thomas Rascher e Stefan Ferencz, continuarono a lavorare allo
spettacolo. Con due nuove versioni -una abbreviata, l’altra concepita per un teatro di strada- i “Flöz &
Söhne” attrassero l’attenzione del pubblico e di alcuni professionisti del teatro come il Köln-ComedyFestival e la Freiburger Kulturbörse. Nel frattempo il Museo dell’Industria della Westfalia, in qualità di
sponsor, rese disponibile la dismessa fabbrica di carbone Hannover a Bochum per le prove e gli spettacoli
del gruppo. Qui fu portata in scena nel 1996 la versione originale di “Familie Flöz kommt über Tage”,
accolta con entusiasmo da pubblico e critica tanto da diventare il nome del gruppo anni dopo. Seguirono
spettacoli in Francia, Olanda, Danimarca e Slovacchia, accompagnati da molti premi come quello
conquistato al festival del libero teatro nel Nordreno-Vestfalia. Nel 1998 il gruppo realizzò il suo secondo
spettacolo, “Ristorante Immortale”, messo in scena nella Maschinenhaus di Essen con un ensemble
rinnovato. Col nuovo spettacolo il gruppo rinuncia all’uso della lingua e si nutre esclusivamente di
performance visive, maschere, suoni e musica. “Ristorante Immortale“ iniziò il suo tour in Spagna con tre
settimane di spettacoli, ospite del Festival de Otoño di Madrid; nel 1999 per la prima volta andò in scena a
Berlino, al Prater e all’Arena. Complessivamente lo spettacolo è stato attuato in 27 paesi e ha lanciato la
FAMILIE FLÖZ come ensemble poetico e comico. In occasione del debutto al festival di Edimburgo, nel
2001, il gruppo prese il nome di ”Flöz Production”, trasformato poi nell’attuale FAMILIE FLÖZ. Nello stesso
periodo furono realizzati altri due spettacoli, “two% - happy hour” e “two% - homo oeconomicus“ e Berlino
sostituì Essen e il bacino della Ruhr come sede del gruppo. Nella cornice berlinese dell’Arena ebbe luogo la
prima di “Teatro Delusio“, quarto spettacolo del gruppo, premiato da diversi riconoscimenti e da un
successo internazionale in Sud America, Asia ed Europa. Nell’autunno 2006 la FAMILIE FLÖZ aprì uno
studio presso il restaurato Admiralspalast, sulla Friedrichstrasse, a Berlino. La prima della nuova
produzione, “Infinita“, ebbe luogo presso l’Akademie der Künste, nella capitale tedesca, seguita poi da 50
repliche all’Admiralspalast. Al 2006 risale anche “Hotel Paradiso”, messo in scena su sette diversi
palcoscenici. Nell’estate 2008 la FAMILIE FLÖZ ha terminato la sua collaborazione con l’Admiralspalast,
iniziando a lavorare con il Theaterhaus di Stoccarda e il Theater di Duisburg.
LUNEDÌ 18 MARZO 2013
SCENE DA UN MATRIMONIO
di Ingmar Bergman.
Traduzione Paolo Monaci
Scene Matteo Soltanto - Costumi Francesco Verderame
Musica Franco Mussida - Disegno luci Paolo Mazzi
Videografica Alessio Fattori - Aiuto regia Lorenzo D'Amico
Regia Alessandro D'Alatri.
Con Daniele Pecci e Federica Di Martino
"Credi che viviamo in una totale confusione? Credi che dentro di noi si
abbia paura perché non sappiamo dove aggrapparci? Non si è perso
qualcosa di importante? Credo che in fondo c'è il rimpianto di non aver
amato nessuno e che nessuno mi abbia amato".
Ingmar Bergman
L'idea di "riproporre" sulla scena un progetto come "Scene di vita coniugale" è estremamente stimolante. Lo
è per una molteplicità di aspetti. Comincerei dal fatto che è un testo divenuto icona internazionale intorno
alle complessità delle relazioni uomo donna, e in particolare di quelle matrimoniali. Un altro aspetto è che
propone un linguaggio "cinematografico" già dal titolo del capolavoro realizzato poi da Bergman: SCENE
DA UN MATRIMONIO. Viene già voglia di proseguire quell'indicazione con il linguaggio tipico della
sceneggiatura da cinema tipo: int. sera, ecc... Aggiungo che è una piece assente dalle scene italiane da molto
tempo. E' un testo che invita ad una proposta nei confronti del pubblico attraverso una rilettura dei
comportamenti in chiave contemporanea e contestualizzata alla nostra cultura. Molti giovani non conoscono
l'opera, e forse nemmeno il film, ma sono sicuramente un target estremamente sensibile alla tematica. Parlo
di giovani ma non solo. Il perno centrale dell'opera sta nel rapporto tra un uomo e una donna e lascia
immaginare un'interpretazione magistrale tra due attori che si confrontino sul quotidiano della convivenza. Il
fatto che i due appartengano ad una fascia d'età in bilico tra la gioventù e la piena maturità rende
l'allestimento ancor più interessante. Daniele Pecci e Federica Di Martino sono un cast perfetto. Per quanto
riguarda l'impianto scenico prevedo uno sfruttamento dello spazio in termini di rigore e semplicità. Non una
scenografia sontuosa e "materica" quindi, ma un allestimento sobrio che miri più alla suggestione che alla
rappresentazione, dove le idee di illuminazione saranno preponderanti ed esaltanti in relazione agli stati
emotivi che progressivamente si consumano. La musica avrà un ruolo suggestivo, non come semplice
commento, ma soprattutto come "collante" tra le aperture e le chiusure dei vari quadri. Un progetto da
costruire ad "hoc". Tremano le gambe al solo pensiero di "mettere le mani" su un testo così importante.
Punto ad un testo che contempli un "passo a due". E questo già sarebbe un percorso "differente" dal testo
originale. Però non vorrei perdermi gli effetti e le suggestioni che il mondo esterno produce su quella coppia.
In questo caso poi, vista la disponibilità dei due talenti, si rifletterà su comportamenti e routine di una coppia
più giovane dell'originale. L'altro elemento di novità d'approccio, sarà quello di contestualizzare la storia
nell'Italia contemporanea. Una delle cose che più mi ha colpito nella rilettura del testo è il fatto che la
protagonista femminile si occupa di separazioni (lavora presso uno studio legale). Questo è un elemento
molto interessante per lo sviluppo delle testimonianze "esterne" che possono affacciarsi sul quotidiano della
coppia: esattamente come proponeva Bergman. Da qui vorrei quindi modificare la professione del
protagonista maschile: un professore universitario non ha più le stesse valenze di quando è stata scritta e
proposta al pubblico l'opera... Cercherò un lavoro che consenta tutti gli snodi a servizio del personaggio ma
con la modernità dell'oggi: che so? Uno che si occupa di ricerca nel settore delle energie alternative? Sarà
comunque un lavoro che obbliga il personaggio a rapide e frequenti assenze. Diventa evidente che,
nonostante i cambiamenti, i due personaggi restano in quel medesimo limbo sociale descritto da Bergman:
una media borghesia, colta e progressista, che resta imprigionata nella propria ideologia "politically
correct"... Questo è un altro elemento che trovo estremamente interessante. Tutto lo sforzo e l'autocontrollo,
entrambe dolorosi, che i due sono costretti a mettere in campo nel cercare di essere "civili" nella crisi. Un
testo dove non ci sono urla e grida tipiche di quel tipo di situazioni, ma dove al contrario si cerca di trovare
un equilibrio davanti all'ineluttabilità del danno... In tutto questo diventa evidente l'aspetto ironico, già
suggerito dal testo, ma che riportato tra i nostri comportamenti "mediterranei" si va a modellare ancor di più
sui due personaggi. Su quello femminile nella paura non del tradimento in sé per sé, ma del subirlo davanti
ad una "competitor" più giovane; in quello maschile sulla propria inadeguatezza a gestirlo con una nuova
partner con i bisogni e i comportamenti di una generazione diversa... La produzione è stata autorizzata da
Joseph Weinberger Limited, per conto della INGMAR BERGMAN FOUNDATION, per gentile concessione
di ARCADIA & RICONO.