ELETTROSTATICA: ELETTRIZZAZIONE ELETTRIZZARE = SEPARARE CARICHE ELETTRICHE GIÀ PRESENTI NELLA MATERIA (la carica totale dell’universo, non varia) CARICHE CARICHE ELEMENTARI SINGOLE (elettroni, protoni). IONI (gas, soluzioni acquose di elettroliti, sali fusi) ELETTRONI STATO SOLIDO (metalli, grafite, semiconduttori) POICHÉ CARICHE DI SEGNO OPPOSTO SI ATTRAGGONO E DI SEGNO UGUALE SI RESPINGONO, ELETTRIZZARE RICHEDE SEMPRE LAVORO. PRINCIPALI MODI PER ELETTRIZZARE PER STROFINIO TRA ISOLANTI O CONTATTO TRA CONDUTTORI 1 ad es. il vetro si carica + con lana (che si carica -) . Il contrario per la resina. PER INDUZIONE (SOLO NEI CONDUTTORI) per richiamo di cariche opposte MEDIANTE RADIAZIONI (onde elettromagnetiche) : :raggi UV, X, γ o fasci di particelle ionizzate (vento solare, raggi cosmici) 2 NOTE: (1) Si postula - com’è ovvio e confermato dall’esperienza – che nel comune contatto tra n conduttori uguali (stesso metallo e dimensioni) anche le cariche si suddividano in n parti uguali. (2) A causa degli ioni (soprattutto nell’aria) e delle radiazioni (soprattutto nel vuoto) la carica iniziale di un conduttore non si conserva ma tende a disperdersi ( non c’è la carica campione). 8 L’ INDUZIONE ELE TTROSTATICA La figura a fianco illustra il fenomeno dell’induzione sul conduttore B isolato (sostegno giallo) e scarico per effetto della vicinanza delle carica A, ad es. quella positiva di un altro conduttore isolato – si noti che essendo sferico le sue cariche sono disposte in modo uniforme sulla sua superficie, e mai al suo interno, come vedremo – richiama su B in prossimità di A cariche negative (elettroni di conduzione) che creano a loro volta cariche positive nei punti di B più lontani (per l’eccesso di carica positiva degli ioni + rimasti). B, per ipotesi inizialmente scarico, rimane tale. Suddividendo poi B in due parti (ad es. tagliandolo o rompendolo) si possono pertanto ottenere altri due corpi carichi di segno opposto oppure uno solo “mettendo a terra” B (anche solo toccandolo dietro), in modo che le sue positive si disperdano. LEGGE DI COULOMB E COSTANTE DIELETTRICA (ASSOLUTA O RELATIVA) PER DUE CARICHE (PICCOLE DA POTERSI CONSIDERARE PUNTIFORMI) Q1 E Q2 > 0 A DISTANZA r TRA LORO VALE NEL VUOTO LA LEGGE DI COULOMB DEL TUTTO SIMILE A QUELLA GRAVITAZIONALE: Q1 Q2 |F | = KC ---------- , dove KC = 8,9876 10 9 N m2 / C-2 ( C = Coulomb. Unità di carica elettrica) r2 1 o anche, ponendo (per motivi che vedremo) KC = -------- essendo allora 0 = 8,8542 10 -12 F / m: 40 Q1 Q2 |F | = -------------- 0 E’ LA COSTANTE DIELETTRICA ASSOLUTA DEL VUOTO 2 40 r Q1 Q2 PER OGNI MEZZO (OMOGENEO) DIVERSO DAL VUOTO RISULTA INVECE: |F | = --------------4 r2 AVENDO POSTO: = R 0 . R (NUMERO PURO SEMPRE > 1) È LA COSTANTE DIEL. RELATIVA CHE SI DETERMINA SPERIMENTALMENTE. ECCO ALCUNI LORO VALORI (A t = 20° C): Vuoto: 1 plexiglas: 3 polistirolo: 2,5 – 2,7 terra (secca): 3 Na Cl : Vetro : 3-12 carta (secca): 3 polivinile: 3 – 5 terra (umida): 10 diamante: 5,7 Mica : 7 – 8 cartone: 5 nylon: 3,7 – 5,5 ghiaccio: 3,1 Ambra: 2,8 gomma: 3 - 4 marmo: 8 alcool: 25,7 Porcellana: 6 paraffina: 2 – 2,5 zolfo: 3,8 – 4,4 Acqua (0°C): 87,7 5,9 quarzo: 4,5 aria (secca): 1,000513 benzene: 2,3 acqua (20°C): 80,1 acqua (50°C): 69,9 acqua (90°C): 58,3 H2 : 1,000253 He: 1,0000548 r È SEMPRE > 1 PER EFFETTO DELLA POLARIZZAZIONE DEI DIELETTRICI LA POLARIZZAZIONE La polarizzazione è presente in tutta la materia ma si manifesta solo nei dielettrici in quanto nei conduttori viene mascherata dall’induzione. Essa è dovuta a spostamenti microscopici delle cariche elettriche degli atomi e delle molecole mentre nell’induzione dei conduttori sono sempre macroscopici). Ogni atomo, elettricamente neutro, in prossimità di cariche elettriche si deforma infatti sia pure impercettibilmente - il nucleo positivo si sposta da una parte, la nuvola elettronica dall’altra - dando luogo alla polarizzazione (sempre presente, ma con effetti molto lievi, quindi R 1 ad es. elio o aria) per deformazione. Nei composti che presentano invece molecole (o ioni) con cariche non distribuite uniformemente – presentanti cioè dipoli dovuti a legami chimici di tipo ionico, almeno in parte, l’es. tipico (e quasi unico per la sua rilevanza) è l’acqua – le cariche tendono ad orientarsi nel campo elettrico creando così un ordine che si oppone ad disordine dovuto all’agitazione termica (polarizzazione per orientamento che si aggiunge alla precedente). Nel caso dell’acqua –alla cui alta polarizzazione è dovuto la dissociazione elettrolitica dei sali, acidi, basi (sostanze polari, mentre non lo è ad es. lo zucchero) si spiegano quindi facilmente i suoi diversi valori di R al variare della temperatura e il basso valore del ghiaccio (ioni quasi bloccati). MA PERCHÉ LA POLARIZZAZIONE MODIFICA r ? Come risulta chiaramente dalla 1° figura, mentre all’interno del dielettrico si alternano cariche di segno opposto (gialli negativi e grigi positivi) così vicine da far apparire il dielettrico al suo interno macroscopicamente privo di carica , sulle sue due superfici esterne esse costituiscono a tutti gli effetti due strati di cariche di segno contrario a quello delle armature la cui azione risulta così indebolita. La forza ora attrattiva che si esercita tra le due armature in presenza del dielettrico interno risulta pertanto attenuata - rispetto a quella che avrebbe se in mezzo ci fosse il vuoto - di un fattore che globalmente si quantifica mediante il valore della costante dielettrica relativa, sempre quindi maggiore di 1. Resta così pienamente spiegata l’attrazione che la carica Q - positiva o negativa che sia – esercita sempre inizialmente sulla pallina S scarica (o su piccoli pezzetti di carta ecc.). Essa è dovuta all’attrazione che Q esercita sulle cariche di S ad essa più prossime (quindi di segno opposto) che per polarizzazione su S si sono formate. Venuta poi S a contatto con Q, S si carica (per contatto) dello stesso segno di Q e viene quindi respinta.