1) Quali sono gli elementi di un'articolazione :
La maggior parte delle articolazioni rientra tuttavia nella categoria delle diartrosi,
giunture mobili caratterizzate da una struttura anatomica particolare. Esse sono
infatti costituite da diversi elementi: le superfici articolari di due ossa; lo strato di
tessuto cartilagineo, che rende scorrevole il movimento articolare; la capsula
articolare; la cavità articolare; la membrana sinoviale; la sinovia, che serve per
lubrificare l'articolazione diminuendo l'attrito ed i legamenti intrinseci. Vediamole
nel dettaglio.
L'espressione corporea si manifesta maggiormente con quali discipline:
A
corsa
B
calcio
C
pallavolo
D
danza
Qual'è il motto delle Olimpiadi coniato dal barone De
Coubertin..................
A
gareggiare per dare il meglio di se stessi...
B
l'importante non è vincere ma partecipare.....
C
esserci per vincere....
D
chi non partecipa perde......
Nel 1936 le olimpiadi di Berlino furono una vetrina di importanza
mondiale per il nazismo. Furono allestite coreografie grandiose, tra cui
per la prima volta il viaggio della fiaccola olimpica dal monte Olimpo
alle sedi delle gare olimpiche. Questi giochi contrariamente alle
spettative di Hitler (supremazia della razza ariana) segnarono il trionfo
di un atleta nero americano di nome......
A
Carl Lewis
B
Jesse Owens
C
Emile Zatopek
D
Mark Spitz
7 Per potenziare le gambe esegui:
Per poter praticare qualsiasi attività sportiva è necessario possedere buone capacità coordinative
un buon allenamento deve prevedere il miglioramento delle capacità condizionali. Il candidato
descriva quali sono le capacità coordinative e le capacità condizionali:
Parlando di capacità motorie, si usa solitamente suddividerle in capacità
condizionali e capacità coordinative:
CAPACITA’ CONDIZIONALI
CAPACITA’ COORDINATIVE
VELOCITA’
GENERALI
SPECIALI
RESISTENZA
Ø capacità di apprendimento
motorio
Ø equilibrio (statico e dinamico)
FORZA
Ø coordinazione oculo-manuale
Ø capacità di controllo motorio
MOBILITA’ ARTICOLARE
Ø orientamento spazio temporale
Ø capacità di adattamento e
trasformazione dei movimenti
Ø ritmo
Ø capacità di automatizzare
Ø tecnica e tattica
Ø ecc.
Le capacità condizionali e coordinative si possono migliorare con l’allenamento: facilmente nei soggetti sedentari,
con più difficoltà negli atleti già evoluti.
Perché ci sia allenamento, ci deve essere affaticamento, in quanto l’organismo durante il riposo non torna solo a
livello iniziale, ma recupera in eccesso “diventando un po' più forte”. Si chiama principio della “super
compensazione”.
1^ fase - con l’aumentato dispendio energetico (durante l’allenamento), la capacità di prestazione diminuisce e si
produce affaticamento.
2^ fase - le energie consumate vengono ristabilite e ritornano a livello iniziale.
3^ fase - se il carico è stato ottimale si verifica l’aumento del potenziale energetico (fase di super compensazione).
4^ fase - la capacità di prestazione ridiscende ai valori normali
ATTENZIONE:.
· gli stimoli deboli non provocano adattamenti;
· gli stimoli medi provocano adattamento e sviluppo;
· gli stimoli di intensità massima, se protratti a lungo, creano danni;
· per aumentare le capacità gli stimoli successivi devono essere proposti dopo la 2^ fase e prima della 4^ fase.
APPRENDIMENTO MOTORIO
Parlando di apprendimento motorio è importante chiarire, anche se in forma semplificata, il concetto di schema
motorio (insieme delle immagini motorie apprese) che è alla base di ogni gesto che noi compiamo.
Esso può essere suddiviso in quattro fasi:
PERCEZIONE E ANALISI degli stimoli esterni letti attraverso recettori specifici: recettori ottici (informazioni
provenienti dalla retina), recettori statico-dinamici (informazione sull’equilibrio proveniente dal “labirinto” situato
nell’orecchio interno), recettori cinestesici (informazioni dai recettori posti su muscoli, tendini, articolazioni),
recettori acustici (orecchio e sistema nervoso che analizza la parola e i suoni convenzionali), recettori tattili (posti
nella pelle);
ELABORAZIONE di queste informazioni da parte del sistema nervoso centrale che produce a livello mentale
un’immagine motoria del movimento che si intende compiere;
EFFETTUAZIONE cioè realizzazione concreta nella realtà di un atto motorio deciso nella fase precedente;
RIAFFERENZA e MEMORIA (FEED-BACK) cioè controllo, correzione, memorizzazione e automatizzazione della
risposta motoria facendo riferimento all’esperienza di situazioni simili già vissute.
ATTENZIONE: La capacità di apprendimento motorio varia in base alla situazione di partenza del soggetto e in
base alle sue motivazioni.
SISTEMI ENERGETICI NEL CORPO UMANO
L'energia meccanica espressa dai movimenti del corpo umano deriva dalla trasformazione dell'energia chimica a sua
volta tratta dalla trasformazione degli alimenti, in presenza o meno dell'ossigeno Tutti i cibi energetici (carboidrati,
grassi e proteine) possono quindi essere degradati nelle cellule, ed in questo processo é liberata una grande quantità
di energia. L'energia così prodotta non viene direttamente utilizzata per eseguire lavoro, ma per costituire un
composto chimico detto ATP (adenosintrifosfato). La demolizione di questa molecola libera a sua volta energia che
può essere impiegata dalle cellule per il proprio lavoro: l'ATP rappresenta quindi la forma di immagazzinamento
dell'energia nell'organismo.
ATP Þ ADP (adenosindifosfato) + P (fosforo) + Energia Þ ENERGIA per contrazione muscolare
La riserva di ATP contenuta in un muscolo gli consente di mantenere la contrazione per una decina di secondi,
quindi affinchè il muscolo possa continuare il proprio lavoro e' necessario che l'ATP venga costantemente
rigenerato. L'energia necessaria a questo processo è fornita da reazioni chimiche che possono avvenire in assenza di
ossigeno (metabolismo anaerobico), o in sua presenza (metabolismo aerobico).
L’energia per la risintesi dell’ATP (ATP Þ energia + P + ADP Þ ATP) viene fornita da:
MECCANISMO ANAEROBICO ALATTACIDO Þ PC (fosfocreatina) Þ P + Energia
MECCANISMO ANAEROBICO LATTACIDO Þ zuccheri Þ energia + HL (acido lattico)
MECCANISMO AEROBICO Þ zuccheri o grassi + ossigeno Þ energia + anid. carbonica + H 2O
Meccanismo
ANAEROBICO
ANAEROBICO
ALATTACIDO
LATTACIDO
AEROBICO
Utilizza
Fosfocreatina già presente Glucosio (già presente nelle fibre
nelle cellule
muscolari) e glicogeno (composto da
molecole di glucosio, richiamato dal
PC+ADP=C+ATP
fegato)
Lipidi e acidi grassi (ma anche
in misura minore glicidi o
glucosio) attraverso il Ciclo di
Krebs.
Tempo
Immediato
10” – 25”
Ottimale dopo 2’-5’
Potenza
Molto elevata
Elevata
Non elevata.
Energia disponibile
Durata molto limitata,
Durata limitata,
Durata molto elevata,
e durata
10”-20”
20”- 2’
teoricamente illimitata nel
tempo
Tempi medi
2’-5’
45’-60’
15-36 ore
di intervento
di recupero
dopo lo sforzo
Residuo
ADP, AMP, creatina
combustione
Acido lattico (che provoca il senso di Acqua e anidride carbonica
fatica muscolare e arriva a bloccare il
lavoro)
IL RECUPERO POST-ESERCIZIO: alla fase di esercizio segue una fase di recupero che consente all'organismo di
ritornare alla condizione di partenza. Il consumo di ossigeno in questa fase resta più elevato che a riposo e viene
detto “debito di ossigeno”.
Nel primo momento della fase di recupero viene assorbito il debito alattacido a livello muscolare ripristinando le
riserve di ATP e di fosfocreatina. Nel secondo momento relativo al debito lattacido, l'ossigeno è utilizzato per
eliminare e trasformare l’acido lattacido rimosso dal sangue. Esso può essere rimosso in vari modi: conversione in
acido piruvico (ciclo di Krebs) oppure trasformazione in glucosio e glicogeno oppure trasformazione in proteine
oppure eliminazione attraverso sudore ed urina. La concentrazione di acido lattico viene rimossa in qualche decina
di minuti e il “male ai muscoli” del giorno dopo è dovuto a piccoli danni meccanici e non alla presenza di acido
lattico.
In un terzo momento, nei giorni successivi allo sforzo, le riserve di glicogeno consumate vengono naturalmente
ripristinate.
IL RISCALDAMENTO
Il riscaldamento ha l’obiettivo di mettere in condizioni la persona di rispondere alle sollecitazioni nei differenti piani.
Muscolare, energetico, sensoriale, emotivo. Deve perciò essere completo (preparare tutto il corpo), deve essere
graduale (progressività nell’intensità e nella difficoltà), deve essere specifico (deve considerare in modo particolare
l’attività che si intende svolgere).
MIGLIORA l’irrorazione sanguigna (vasodilatazione)
FACILITA gli scambi gassosi periferici ed accelera le reazioni biochimiche fonti della produzione energetica del
muscolo.
DIMINUISCE la viscosità muscolare, abbassando la dispersione energetica necessaria a vincere gli attriti interni ed
esaltando la rapidità di contrazione e decontrazione del muscolo.
AUMENTA le capacità elastiche dell’individuo
RIDUCE la possibilità di traumi attraverso l’esaltazione dei meccanismi suddetti.
La regolare pratica di una attività motoria costituisce un importante fattore di
promozione della salute individuale e collettiva, nonché uno strumento di prevenzione
di molte patologie. Il candidato indichi gli effetti positivi prodotti dall'attività fisica.
EFFETTI DELL’ALLENAMENTO E DEL MOVIMENTO
L’allenamento e la pratica regolare di attività motorie o sportive consentono all’organismo di stimolare adattamenti
che portano a una migliore funzionalità di organi ed apparati:
APPARATO NEURO-MUSCOLARE: Il muscolo che lavora in modo intenso e continuativo diventa più tonico e
aumenta la sua forza. Al contrario, l’inattività porta ad una diminuzione sia della forza, sia del volume (pensate a quando
uno viene ingessato per molto tempo). In base al tipo di allenamento il muscolo può diventare più elastico, più reattivo, più
grosso, più lungo o più corto. Nel muscolo allenato aumenta la capillarizzazione (cioè il numero di vasi sanguigni presenti)
e quindi migliora la capacità di rifornire di ossigeno il muscolo. Migliora anche la trasmissione e l’elaborazione degli
stimoli nervosi.
APPARATO OSTEO-ARTICOLARE: L’aumentata circolazione sanguigna porta ad un maggior nutrimento del tessuto
osseo e quindi ad un maggior rifornimento di calcio. Il movimento favorisce la produzione di nuove cellule ossee
(rappresentando uno stimolo importante nella fase di crescita) e favorisce un aumento della loro robustezza. A livello
articolare nelle persone allenate si nota una maggiore resistenza delle strutture (capsule, legamenti, ecc.) e, se l’attività è
adeguata, si mantiene e sviluppa la mobilità articolare.
APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO E RESPIRATORIO: Durante l’esercizio fisico aumenta il fabbisogno di
ossigeno e, di conseguenza, aumenta la frequenza cardiaca e respiratoria, la ventilazione polmonare e la gittata sistolica. Gli
adattamenti stabili riguardano la diminuzione dei tempi necessari al recupero dopo lo sforzo e la diminuzione della
frequenza cardiaca e della frequenza respiratoria a riposo, che sono molto più basse negli sportivi che nei sedentari.
Aumenta dunque la quantità di sangue che il cuore riesce “pompare” ad ogni contrazione e la quantità d’aria che i polmoni
riescono a “trattare” in un singolo atto respiratorio.
SPORT E DOPING
L’origine del termine “doping” è incerta, ma per “doping” si intende una procedura (medica, farmacologica,
psicologica o di altra tipo) utilizzata per migliorare la prestazione fisica oltre i limiti dell’allenamento. L’effetto del
doping è un miglioramento della prestazione fisica.
Da sempre gli atleti hanno cercato di migliorare le proprie prestazioni fisiche affiancando all’allenamento procedure
medico/farmacologiche o psicologiche, ma gran parte di queste procedure hanno numerosi effetti collaterali negativi.
L’utilizzo del doping ha una ricaduta a livello legale, medico, sanitario ed etico ed è pericoloso anche perchè
trasmette l’idea che laddove non si può arrivare con la fatica e l’impegno fisico, si può arrivare con altri metodi.
Sostanza
STEROIDI
ANABOLIZZANTI
ANFETAMINE,
NARCOTICI,
ANTIDOLORIFICI
ERITROPOIETINA
(EPO)
CREATINA
Tipologia
Effetti positivi
Effetti negativi
Derivati dagli ormoni
sessuali maschili
Diminuzione della crescita in altezza,
mascolinizzazione nelle femmine,
problemi di fertilità nei maschi, danni
Favoriscono la sintesi
proteica, cioè l’aumento
alla prostata, elevata incidenza di
rapido della massa muscolare tumori, cardiopatie, patologie a carico
dei tendini, alterazione della
personalità
Mascherano la fatica o il
Sostanze che non migliorano
Aumento della pressione arteriosa,
dolore permettendo all’atleta
la prestazione, ma danno
aritmie, danni ai tendini e ai muscoli,
di superare il limite
senso di benessere
pericolo di colpi di calore
fisiologico
Proteina di origine renale che
Facilità nel trasporto
induce la produzione di
dell’ossigeno ematico
globuli rossi
Trombosi, embolie, ipertensione
Molecola proteica che
interviene nella
reintegrazione dell’ATP
Non ancora studiati
Minori tempi di recupero,
maggiore quantità di sforzi
massimali
Ecco le principali motivazioni che spingono all’uso del doping: il successo (modello di efficienza..), la pressione
sociale (non si possono deludere gli altri…), evitare la fatica, avere risultati in tempi brevi…
In questa situazione bisogna: che la scuola e le società sportive diano le giuste informazioni, che l’attività sportiva
recuperi la sua dimensione di attività per la salute, che il mondo sportivo ritrovi il valore del gioco limitando
l’esasperazione agonistica e gli interessi economici legati al mondo dello spettacolo.
TRAUMATOLOGIA E PRIMO SOCCORSO
Gli infortuni possono dividersi in: grandi emergenze e traumi. Nelle grandi emergenze (trauma cranico, vertebrale o
pericolo di vita) è necessario quanto prima allertare il pronto soccorso telefonando al 118 (chiamata gratuita da
qualsiasi telefono in tutta Italia) lasciando a persone competenti l’intervento e chiedendo eventualmente indicazioni
su come intervenire in attesa dei medici. In caso di trauma lieve è opportuno conoscere le norme principali di primo
soccorso anche se è sempre opportuno rivolgersi al pronto soccorso o al proprio medico in caso di dubbi o
peggioramento delle condizioni fisiche.
COS’E’
COME SI PRESENTA
COSA FARE
VESCICHE
E’ un sollevamento della pelle dovuto a
sfregamento prolungato (calzature o calze
non adatte) che crea una bolla
Tenere umida la zona, eliminare la causa dello
sfregamento, se si rompe la bolla disinfettare. Non
rompere la bolla
CRAMPO
Contrazione violenta e involontaria di un
muscolo che appare contratto e indurito
Allungare lentamente la muscolatura, ripristinare
l’eventuale disidratazione. Non proseguire l’attività
“MALE AL
FIANCO”
Si localizza vicino al fegato o alla milza,
dopo una prolungata attività fisica nei
soggetti poco allenati
Ridurre il ritmo di lavoro, regolare il ritmo
respiratorio.
Intorno alla puntura può apparire dolore,
gonfiore, tumefazione. Nei casi di allergia
può comparire nausea, difficoltà di
respirazione.
Se presente, rimuovere con delicatezza il pungiglione.
Applicare ghiaccio o prodotti specifici.
PUNTURE
DI INSETTI
USTIONE
E’ la distruzione delle cellule della pelle
Applicare immediatamente acqua fredda corrente. Nei
dovuta al contatto con particolari sostanze o
casi gravi contattare il Pronto Soccorso.
per calore.
CONTUSIONE
E’ la cosiddetta “botta”, crea dolore,
arrossamento e gonfiore.
Applicare ghiaccio. Controllare nei giorni successivi il
riassorbimento dei liquidi.
STIRAMENTO
STRAPPO
E’ la rottura di alcune o molte fibre
muscolari.
Mettere a riposo il muscolo coinvolto. Applicare
ghiaccio. Fasciare. Non massaggiare.
E’ l’allontanamento di due capi articolari
con stiramento di tendini e legamenti.
L’articolazione è dolente e si gonfia. In caso
di lussazione i due capi articolari restano
fuori sede; in caso di distorsione rientrano
in sede.
In caso di lussazione recarsi subito al pronto soccorso.
Se distorsione: applicare ghiaccio (per molte ore ad
intervalli); fasciare; tenere l’articolazione
immobilizzata e sollevata rispetto al cuore.Se necessario
recarsi al Pronto Soccorso per accertare il tipo di
trauma.
E’ una lacerazione della pelle. Può essere
presente emorragia.
Lavare bene la ferita. Togliere corpi estranei.
Disinfettare. Coprire con garza o cerotto. Se la ferita è
ampia o profonda recarsi al pronto soccorso.
EMORRAGIA
E’ una fuoriuscita di sangue. Può essere
interna od esterna.
Cercare di bloccare l’emorragia comprimendo la ferita
con materiale sterile. Comprime il vaso sanguineo
interessato a monte (emorragia arteriosa) o a valle
(emorragia venosa). In caso di emorragia grave dopo il
primo intervento trasportare subito l’infortunato al
pronto soccorso.
FRATTURA
E’ la rottura di un osso. Si dice “frattura
Applicare ghiaccio. Se c’è anche ferita procedere come
esposta” se uno dei capi ossei fratturati esce
sopra. Immobilizzare la parte. Coprire l’infortunato.
dalla pelle. Provoca grande dolore e
DISTORSIONE
LUSSAZIONE
ABRASIONE
FERITA
gonfiore.
Non muovere il ferito.
E’ dovuto alla prolungata esposizione al
freddo. Il congelamento può interessare solo
la cute o anche i tessuti più profondi.
COLPO DI FREDDO
Interessa per lo più le estremità che si
presentano doloranti, intorpidite e di colore
ceruleo o blu.
Riscaldare le parti per contatto pelle contro pelle.
Mettere la parte interessata in acqua a temperatura
corporea. Non massaggiare o sfregare. Riscaldare con
gradualità evitando il contatto con caloriferi o borse
dell’acqua calda.
E’ un aumento della temperatura corporea
che l’organismo non riesce a smaltire.
Mettersi in un luogo fresco, bere acqua fresca,
COLPO DI CALORE
Pallore, respiro irregolare, stato
interrompere ogni attività fisica.
confusionale.
TRAUMA
CRANICO
(emergenza)
Si verificano a seguito di un contatto
violento della testa con una superficie dura.
E’ da ritenersi molto grave se c’è
Applicare ghiaccio. Rivolgersi sempre al pronto
incoscienza (anche per pochi secondi), stato
soccorso, perché eventuali gravi complicazioni
confusionale, nausea, fuoriuscita di liquido
potrebbero manifestarsi anche 24-48 ore dopo.
dalle orecchie, ematoma nella zona inferiore
delle palpebre, disturbi nella vista o
nell’equilibrio.
E’ importante ricordare che è meglio prevenire che curare: è quindi necessario, in ogni attività, ricercare sempre
condizioni che diano sicurezza e limitino i rischi (idoneità preventiva a svolgere l’attività, sicurezza dei mezzi
utilizzati e degli ambienti).
ALIMENTAZIONE
Ogni persona ha necessità di assumere elementi nutritivi per permettono quei processi che permettono all'organismo
umano di crescere, rinnovarsi, mantenersi attivo. Ecco allora perché nutrirsi bene, significa, prima di tutto, fornire
all'organismo la giusta quantità di principi nutritivi necessari a garantire il mantenimento della salute e
dell'efficienza fisica,
Gli elementi nutritivi sono: carboidrati (o zuccheri), grassi e proteine. Il corpo umano ha però la necessità anche di
sali minerali, vitamine e acqua.
dove si trovano
cosa servono
carboidrati
Patate, pastasciutta, zucchero, miele, frutta, ecc.
Sono la fonte principale e immediata di energia per il nostro
Si trovano in molti vegetali sotto forma di
organismo. Sono da preferire i carboidrati complessi (pane,
zuccheri semplici (saccarosio, lattosio, fruttosio)
pasta, riso, ecc.). Funzione energetica.
e di zuccheri complessi (amidi).
grassi
Intervengono in molti processi (crescita, assorbimento delle
Si possono dividere tra grassi vegetali (olio, ecc.)
vitamine, ecc.) e costituiscono una fonte concentrata di energia.
e grassi animali (burro, lardo, ecc.)
Funzione costruttrice ed energetica.
proteine
Carne, pesce, uova, latte, frutta secca, legumi,
cereali.
Sono i "mattoncini" indispensabili per costruire i tessuti
(crescita e riparazione) e per fabbricare enzimi, anticorpi,
ormoni, ecc. Funzione costruttrice.
vitamine
Soprattutto in frutta e ortaggi freschi
Essenziali regolatori dei principali processi dell'organismo
Nelle bevande e in quasi tutti gli alimenti.
Importanti nella trasmissione nervosa, nella costruzione di
ossa e denti, nella regolazione idrica dell'organismo.
Negli alimenti e nelle bevande.
Essenziale per la vita: senza cibo si può resistere per settimane,
senza acqua si muore dopo pochissimi giorni.
sali
minerali
acqua
Oltre sulla giusta quantità, è necessario concentrare l'interesse anche sulla giusta qualità. Nel mondo moderno, si
sono assunte abitudini alimentari scorrette, troppo ricche di zuccheri e di sale, puntando l'attenzione sul sapore più
che sul contenuto e la qualità dei cibi. Spesso basta poco per migliorare la propria alimentazione. Se avete problemi
di peso o di alimentazione parlatene con il vostro medico o con un dietologo: non sempre servono diete ferree, tante
volte è sufficiente semplicemente mangiare meglio
.
DA INCORAGGIARE...
LIMITARE...
- un'alimentazione molto varia, adeguata alla propria età e alla propria attività (la dieta ideale per
un giovane deve prevedere mediamente 50-60% di carboidrati, 25% di grassi, 15-20% di proteine,
- l'alimentazione
per un totale di circa 2000/3000 kcal);
eccessiva;
- l'assunzione di alimenti ricchi di fibra, vitamine, sali minerali e calcio, quale pane e pasta
- l'uso dello zucchero
integrale, legumi, frutta e verdura fresca, yogurt e latticini;
raffinato (meglio senza o
il miele);
- l'utilizzo di prodotti alimentari freschi e della propria zona;
- un'adeguata attività fisica progressivamente più intensa che favorisca il consumo delle calorie
ingerite con gli alimenti;
- l'uso del sale da cucina
(meglio quasi eliminarlo)
- il bere acqua soprattutto fuori dai pasti, specie mattino e sera;
- l'uso di grassi animali;
- l'uso dei piatti unici, tipici della nostra zona (pasta e fagioli, risi e bisi....), pizza, ecc.;
- le pietanze fritte;
- il consumo frequente del pesce (meglio azzurro, quello mediterraneo) e preferirlo alla carne;
- le bevande gasate;
- il consumo e la preparazione della colazione del mattino come un pasto importante;
- le caramelle, dolciumi,
gli spuntini
preconfezionati
(esageratamente ricchi di
zuccheri semplici,
conservanti e coloranti)...
- la digeribilità e la leggerezza del pranzo (specie se si studia o si lavora subito dopo);
- una cena che reintegri le energie spese nella giornata, senza disturbare il riposo notturno;
- i momenti dei pasti come momenti di sereno incontro fra amici o famigliari (non un frenetico pitstop);
- il controllo annuale del peso corporeo e della statura.
CAL: E' la caloria: l'unità di misura dell'energia totale contenuta in un alimento (1 cal = 4,18 joule) (kcal = 1000cal).
In un'ora si spendono: 66 kcal per dormire, 180 kcal per una passeggiata. In un giorno si consumano circa 2200-3500
kcal, in base alle condizioni del soggetto e all'attività svolta.
SMALTIRE...: Un hamburger con patatine fritte mangiato con gli amici ci regala 400kcal. Per riuscire a consumarle
bisognerà correre per 50 minuti o andare in bicicletta per più di un'ora.
ALCOLICI: I cosiddetti alcolici (vino, birra, ecc.) se bevuti moderatamente e a stomaco pieno non hanno effetti
dannosi. Hanno caratteristiche particolari: non sono un alimento perché non contengono nutrienti; vengono
assorbiti dall'intestino rapidamente e con priorità, senza modificazioni; forniscono molto energia che però non
migliora il lavoro muscolare. Se l'alcool è assunto in quantità: affatica il fegato, ha effetto anestetizzante sul cervello
(impossibile guidare con attenzione!), crea dipendenza. Gli animali si rifiutano, anche se forzati, di bere alcolici.
DIETA MEDITERRANEA: La dieta mediterranea prevede l'utilizzo prevalente di olio di oliva, vino, pane, pasta,
legumi secchi, frutta e ortaggi. Questi cibi si integrano poi con piccole quantità di prodotti animali quali il latte, il
formaggio, le uova, la carne ed il pesce. La dieta mediterranea viene contrapposta a quelle tipiche dei paesi
americani e nord europei (ricche di grassi animali e zuccheri semplici), perché è più sana e previene molte malattie
(obesità, arteriosclerosi, malattie cardiache, ecc.). In Italia la dieta mediterranea è ormai scomparsa al nord e sta
scomparendo anche al sud.
BULIMIA: è un disturbo psicologico che comporta il desiderio incontrollato di cibo che viene poi vomitato.
ANORESSIA: è un disturbo psicologico dove il soggetto rifiuta di alimentarsi per vari motivi.
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Per potenziare le gambe esegui:
A - corsa normale B - corsa in salita C - scatti e partenze veloci
normale B - corsa in salita C - scatti e partenze veloci