relazione del corso - corso di aggio

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Protocollo n°8011
Fermo, lì 4 luglio 2011
RELAZIONE SUL CORSO DI AGGIORNAMENTO “MINERALI,
ROCCE E FOSSILI DELLA REGIONE MARCHE”
Il corso si è svolto presso i locali delll’I.T.I.S. “Montani” di Fermo ed è stato tenuto
dal prof Pierluigi Stroppa, laureato in Scienze della Terra e tutor ISS (decreto MIUR del
8 novembre 2010, prot.A00DGPER 98189) al presidio di Fermo per il biennio della scuola
secondaria superiore. Le professoresse Giovanna Marilungo (coordinatrice del corso), Alice
De Simone (tutor ISS per la scuola secondaria di primo grado) e Laura Calza (tutor ISS
per la scuola primaria) hanno offerto un valido e fondamentale aiuto per la riuscita del
corso stesso.
La dirigente scolastica Margherita Bonanni ha supervisionato il corso coordinandone
la divulgazione attraverso articoli e la stampa di poster e depliants.
Il corso si è svolto dal 21 febbraio 2011 al 5 giugno 2011 ed è consistito in:
 5 incontri formativi presso i locali (aule multimediali, laboratori informatici e
scientifici) della scuola presidio del progetto ISS, l’I.T.I.S. “Montani” di Fermo;
 5 escursioni effettuate nel territorio regionale.
Al corso hanno partecipato docenti delle scuole di ogni ordine e grado, provenienti in
maggior numero dalla provincia di Fermo ma anche dalle province attigue (Ascoli Piceno,
Macerata ed Ancona).
Agli incontri formativi hanno partecipato, in media, 29 docenti. Alle escursioni circa
20 insegnanti ogni volta.
Notevole è stato il coinvolgimento dei familiari dei partecipanti che hanno dato un
valido aiuto logistico per la riuscita delle attività esterne.
Sono stati coinvolti, in parte, anche alcuni alunni partecipanti alla fase regionale delle
Olimpiadi delle Scienze Naturali.
Nel sito http://www.piestrop.altervista.org sono disponibili molte delle dispense
prodotte per il corso in oggetto . La stessa pagina è raggiungibile dal sito web dell’Istituto
Montani http://www.istitutomontani.it .o dal sito http://www.pierluigistroppa.altervista.org
alla pagina “NEWS PER IL CORSO DI AGGIORNAMENTO”.
L’ANISN Marche, grazie alla disponibilità della presidente, la prof.ssa Simona
Monesi, ha offerto il trasporto in ben due occasioni (17 aprile Gubbio e 29 maggio UssitaBolognola), dando un grosso contributo alla riuscita del corso! Anche l’Ufficio Scolastico
Regionale ha sponsorizzato il corso effettuato. Alcuni docenti hanno prodotto delle
presentazioni in Microsoft Power Point che saranno riviste nel prossimo a.s.
Altri docenti hanno prodotto molto materiale multimediale che sarà condiviso con gli
altri e in parte sarà pubblicato nella pagina web del corso di aggiornamento.
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Le FINALITÀ preposte erano:
acquisizione di conoscenze geologiche di base del territorio marchigiano;
potenziamento della didattica laboratoriale nelle tematiche in studio;
costruzione di unità di apprendimento spendibili nelle attività in classe e in laboratorio;
applicazione del metodo della ricerca-azione sia in laboratorio che sul territorio;
lettura del territorio;
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 raccolta, classificazione e catalogazione di rocce, minerali e fossili della Regione
Marche;
 integrazione delle scienze della Terra con quelle Biologiche, con l’intento di creare
moduli di Geo-Biologia.
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Tali finalità sono state raggiunte grazie al perseguimento dei seguenti:
a) OBIETTIVI DI CONOSCENZA
saper distinguere un minerale da una roccia;
saper classificare e catalogare una roccia o un minerale;
conoscere le principali formazioni rocciose della successione umbro-marchigiana
(Calcare massiccio, Maiolica, Marne a Fucoidi, Scaglia bianca, Scaglia rossa, Scaglia
variegata e Scaglia cinerea);
conoscere i principali livelli guida presenti nella successione umbro-marchigiana
(Livello Selli, Livello Bonarelli, Livello Marchesini e Livello K-t);
saper riconoscere fossili (per es. Ammoniti, Nummuliti, Aptici) e tracce fossili nelle
rocce (per es. piste dei vermi);
conoscere le proprietà principali dei minerali (durezza, colore, forma dei cristalli,
sfaldatura, frattura, birigrangenza, lucentezza…);
Conoscere alcuni dei minerali che si possono trovare nelle Marche (calcite, pirolusite,
pirite, marcasite, limonite, quarzo, gesso, ………..)
b) OBIETTIVI DI ABILITÀ E DI COMPETENZA
Far capire la differenza tra un minerale e una roccia prendendo campioni appropriati
(per es un granito invece di un marmo);
Comprendere la genesi e l’evoluzione di una roccia dalla geometria e dalla struttura
dei sedimenti che la compongono;
Commentare l’evoluzione geologica dell’ambiente osservando in primo piano un
affioramento roccioso o in secondo piano il paesaggio;
Saper disegnare uno sketch esplicativo dell’affioramento osservato;
Capire dal colore delle rocce il loro ambiente di formazione (per es. la Scaglia rossa
si è formata in un bacino marino “ossidante” mentre i Livelli Selli e Bonarelli in
ambienti anossici);
Osservare al microscopio ottico o allo stereoscopio i campioni raccolti in campagna;
Ideare esperimenti per catalogare i campioni raccolti (o della collezione scolastica);
per es. con l’acido cloridrico diluito si può distinguere un calcare da un gesso o da una
selce…; rigando tra loro diverse rocce si può riconoscere la selce, con la quale si
possono anche creare scintille…..;
Ideare esperienze significative usando materiale povero (per es. del limone può
reagire con il travertino).
MEZZI E STRUMENTI
Collezioni mineralogiche e petrologiche delle scuole e del docente;
Videoproiettore e lavagna interattiva multimediale;
Strumentazione chimica,
Sezioni sottili di rocce;
Microscopi ottici e stereoscopio con monitor;
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Dispense prodotte dal docente e libri di testo vari.
CRONOLOGIA DELLE ATTIVITÀ SVOLTE
Lunedì 21 febbraio 2011 (1° incontro formativo): incontro fondato sul metodo della ricercaazione. I discenti si sono divisi in gruppi attorno a tavoli “imbanditi” di rocce e alcuni
minerali. Le rocce provenivano in maggior parte dalle Marche o erano comunque tra le più
frequenti che possono ritrovarsi nelle collezioni scolastiche. L’invito era quello di
riconoscere le rocce sedimentarie calcaree con l’aiuto dell’acido cloridrico, distinguendole
da quelle silicee ed evaporitiche. Quindi è stata eseguita una distinzione tra lo rocce
sedimentarie clastiche, chimiche e organogene. Successivamente sono state eseguite
semplici esperienze empiriche, come produrre lo scintillio con le pietre focaie o scalfire un
calcare con una selce per saggiarne la durezza. Una presentazione conclusiva in Microsoft
Power Point nell’aula multimediale, con l’ausilio della LIM (Lavagna Interattiva
Multimediale), ha poi riassunto le attività eseguite.
Lunedì 21 marzo 2011 (2° incontro formativo): i gruppi che si erano spontaneamente
formati nel corso del primo incontro hanno cominciato a lavorare sul materiale in dotazione
scambiando informazioni tra di loro. Gli assistenti informatici hanno aiutato i docenti
installando in ogni pc le dispense preparate dal prof Stroppa; l’assistente di laboratorio di
chimica, con l’aiuto della prof.ssa Marilungo, ha presentato alcune semplici esperienze di
cristallizzazione (solfato di rame, nitrato di ammonio e cloruro di sodio), spendibili in
classe. Nel laboratorio di scienze i docenti, grazie alla prof.ssa Patrizia Postacchini, hanno
osservato al microscopio ottico numerose sezioni sottili di “rocce silicee” ricche di
diatomee e foraminiferi. La “farina fossile” è stata osservata allo stereoscopio collegato a
un monitor. Il pomeriggio si è concluso con la visione di due video presentazioni: “La scala
dei tempi” con la cronologia degli avvenimenti geologici nelle Marche e “il movimento delle
placche” per avere una visuale globale dell’evoluzione paleo ambientale della nostra regione
nel contesto mediterraneo.
Domenica 27 marzo 2011 (prima escursione: Frasassi, Trocchetti, Castelletta): lo scopo
dell’escursione era quello di mostrare alcune tra le rocce sedimentarie che formano
l’ossatura dell’Appennino marchigiano. Si è partiti dalla Gola di Frasassi per vedere e
toccare con mano il “Calcare massiccio”, la roccia più antica affiorante nella nostra regione.
Nelle spesse bancate del Calcare massiccio i docenti hanno osservato le alghe azzurre
incrostate di calcare del Giurassico, sia laminari (stromatoliti) che concentriche (oncoliti):
era l’ambiente di tipo Bahamas di 200 milioni di anni fa!
Salendo ancora lungo il sentiero si è giunti alla Grotta della Beata Vergine per
contemplare gli effetti del carsismo e delle glaciazioni nell’area.
Successivamente abbiamo visitato il Museo di Frasassi per visionare l’Ittiosauro
“Marta” (vissuto 150 milioni di anni fa proprio nell’area di Camponocecchio di Genga, in
prossimità dell’Abbazia di Frasassi) e altri reperti fossili. Nel museo il prof Paparini
Giacomo ha mostrato l’equilibrio chimico del carbonato di calcio per spiegare, in parte, il
fenomeno del carsismo di Frasassi.
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La tappa successiva è stata a Trocchetti di Fabriano per vedere il “Travertino” o
“pietra sponga”, una delle rocce più recenti delle Marche, spesso confusa con le rocce
piroclastiche (come il tufo).
Salendo verso Castelletta di Fabriano ci si è soffermati sul “Livello Bonarelli”, noto
“livello bituminoso” ai tempi di Mussolini: da esso si tentò l’estrazione del bitume… ma il
tentativo non ebbe successo. Proprio qualche metro sotto il livello Bonarelli (indicante il
passaggio tra le formazioni delle “Scaglia bianca” e “Scaglia rossa” = circa 90 milioni di anni
fa), c’è la formazione delle “Marne a Fucoidi”, più argillosa. L’obiettivo per i docenti era
distinguere tra loro i calcari puri (Calcare massiccio e Maiolica) da quelli marnosi (“scaglie”),
dalle marne (Marna a Fucoidi) e dalle argilliti (Livello Bonarelli). Alcuni docenti hanno
individuato i Fucoidi (tracce fossili di vermi) all’interno delle marne (da qui il nome).
Negli strati delle formazioni suddette (Marne a Fucoidi e le due scaglie) sono stati
notati anche noduli di selce varicolore (nera, rossa, verde).
Le colorazioni delle rocce, la presenza o meno della selce in esse e il colore della
stessa, la presenza di argilla e lo spessore della stratificazione hanno permesso di
descrivere l’evoluzione del paleoambiente marino da 200 a 90 milioni di anni fa nel Mare
della Tetide.
Giunti alla frazione di Castelletta si è spostata l’attenzione dalla STRATIGRAFIA
alla TETTONICA: col metodo della ricerca-azione i docenti, individuando in terra
frammenti di breccia di faglia, hanno “scoperto” un piano di faglia diretta. In questo modo
si è potuto rinforzare il concetto di “alti” e “bassi strutturali” (horst e graben) che si
formarono circa 200 milioni di anni fa con lo smembramento della Pangea.
La presenza di una zona di distensione è testimoniata anche dalle numerose “vene di
estensione” (fratture nella roccia riempite da calcite) sia nella breccia di faglia che nella
“selce” o “pietra focaia”, individuata nei pressi della faglia stessa.
L’escursione si è conclusa con il ritrovamento delle “pallocchie di Castelletta”,
concrezioni subsferiche presenti sia sul “Calcare massiccio” che sulla formazione della
“Maiolica” di alto strutturale.
L’intervento successivo al corso (il 2 maggio 2011) del professor Giuli Gabriele ha
confermato le nostre ipotesi sulla composizione chimica delle pallocchie: esse non sono
calcaree (infatti non reagiscono all’HCl = acido cloridrico) ma quarzifere (SiO2)! Inoltre
sembra siano di origine inorganica.
Lunedì 11 aprile 2011 (3° incontro formativo): l’incontro è servito per fare il punto della
situazione. Alcuni docenti hanno cominciato a stilare una presentazione in Microsoft Power
Point trattando la tematica che più è piaciuta, come per es.:
 le rocce sedimentarie nelle Marche;
 una chiave dicotomica per classificare le rocce;
 l’evoluzione geologica delle Marche; etc..
Domenica 17 aprile 2011 (seconda escursione: Gubbio): lo scopo dell’escursione era quello di
mostrare il famoso Livello K-T (che indica il passaggio dall’Era Secondaria a quella
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terziaria) e visitare la mostra dei dinosauri al Palazzo dei Consoli di Gubbio (mostra
allestita dall'American Museum of Natural History di New York).
Grazie all’ottima esposizione delle rocce lungo la Gola del Bottaccione e la vicina Valle
della Contessa, i docenti hanno potuto rivedere le formazioni rocciose cretaciche e
paleogeniche della Maiolica, delle Marne a Fucoidi, della Scaglia bianca, della Scaglia rossa
e anche quelle successive della Scaglia variegata e della Scaglia cinerea, per un arco
temporale di circa 100 milioni di anni! Naturalmente è stato individuato anche il Livello
Bonarelli. Si può dire che l’escursione è stata un’azione di rinforzo delle conoscenze
acquisite in precedenza.
Lunedì 2 maggio 2011 (4° incontro formativo): grazie al ricercatore dr Giuli Gabriele
dell’Università di Camerino sono state esaminate le rocce extraterrestri, ossia le
meteoriti. Si è approfondito anche l’argomento delle estinzioni di massa dovute ad impatti
extraterrestri, come quella di 65 milioni di anni fa.
Domenica 8 maggio 2011 (terza escursione: Monte Conero): lo scopo dell’escursione era
quello di mostrare altri due livelli K-T segnalati al Monte Conero, lo stratotipo al livello
mondiale indicante il passaggio Eocene – Oligocene (circa 33 milioni di anni fa) e le
calcareniti, ossia calcari con sedimenti grandi quanto i granelli di sabbia. Le calcareniti
indicano la presenza di un alto strutturale al largo del Monte Conero, al tempo e
successivamente alla caduta del meteorite che causò l’estinzione dei dinosauri. Il livello di
argilla ricco di iridio di provenienza extraterrestre è qui individuabile grazie al sovrastante
spesso strato calcarenitico detto “Livello Marchesini”.
Prima di osservare i vari livelli guida discussi, in mattinata i docenti erano stati sulla
spiaggia di Portonovo per osservare la composizione dei ciottoli (calcarei, silicei, marnosi…)
e la frana di Portonovo stessa, è stato possibile definire la geometria precisa della piega
anticlinalica del Monte Conero.
Lunedì 23 maggio 2011 (5° incontro formativo): con l’ausilio di due video presentazioni in
Microsoft Power Point sono stati esaminati i Minerali, le loro proprietà e le loro classi.
Durante l’incontro il prof Stroppa ha mostrato ai docenti molti minerali, sia di provenienza
marchigiana che extraregionale. Delle Marche sono stati visionati i seguenti minerali:
calcite, pirolusite, pirite, marcasite, limonite, malachite, ematite, quarzo, gesso….
Tra i minerali più affascinanti esaminati sono da segnalare la varietà “Spato
d’Islanda” della Calcite (presentante il fenomeno della birifrangenza), la magnetite, la
pirite, la rosa del deserto….
Domenica 29 maggio 2011 (quarta escursione: Ussita, Macereto, Bolognola): lo scopo
dell’escursione era quello di mostrare un altro livello guida della successione umbromarchigiana: il livello Selli. Quest’ultimo è posto al passaggio tra le formazioni della
Maiolica e delle Marne a Fucoidi, databile a circa 110 milioni di anni fa. Esso, come il livello
Bonarelli, è formato da argilliti ocracee e nerastre indicanti un ambiente anossico; in esso è
possibile trovare lische di pesce che si sono conservate perché molti batteri
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decompositori sono morti per mancanza di ossigeno. Successivamente si è osservato
l’affioramento del Livello Bonarelli.
Salendo da Vallestretta a Macereto, lungo la strada, ci si è soffermati su un
affioramento mostrante faglie dirette sin sedimentarie, testimonianti la fase finale del
rifting tardo cretacico.
Salendo ancora, in prossimità della sella, si sono ammirati gli strati calcarenitici
sommitali della Scaglia rossa e quelli delle sovrastanti Scaglia variegata e Scaglia cinerea.
In essi sono visibili frammenti di coralli, crinoidi e soprattutto fossili di Nummuliti,
macroforaminiferi usati anche come monete al tempo dei romani e presenti anche nelle
calcareniti usate dagli antichi egizi per costruire le piramidi. Sono anche importanti fossili
guida del periodo Cretacico.
Dopo la sosta sul prato dello spettacolare Santuario di Macereto, ci si è diretti a
Fiastra e verso Bolognola, osservando lungo la strada le formazioni delle “scaglie” e il
Livello Bonarelli. Salendo verso Bolognola sono state esaminate le formazioni giurassiche
della Formazione del Bosso, con la visione degli Aptici (accessori dell’Apparato masticatorio
delle Ammoniti).
Domenica 5 giugno 2011 (quinta escursione: Monteleone, Smerillo): lo scopo dell’escursione
era quello di mostrare sia un vulcanello di fango della Valle dell’Ete che le rocce del
Neogene e del Plio-Pleistocene, contemporanee e successive all’orogenesi appenninica. Nel
comune di Monteleone di Fermo è stata osservata la grigia “colata di fango” provocata dalla
riattivazione di un vulcanello di fango il 2 giugno di due anni fa, in seguito a pesante pioggia
protrattasi per molte ore.
Quindi ci si è soffermati su una piazzola di sosta della SP faleriense per osservare il
passaggio tra i depositi sommitali pelitici messiniani (membro postevaporitico della
formazione della Laga) e quelli trasgressivi plio-pleistocenici, caratterizzanti l’antica linea
di costa marchigiana del fermano.
La giornata si è conclusa nell’Oasi Floristica protetta del “Bosco di Smerillo” con la
visita al museo dei fossili e dei minerali e l’escursione lungo il sentiero della “Fessa”,
spettacolare spaccatura nella roccia dovuta ai fenomeni franosi che caratterizzano Monte
Falcone. Negli strati di rocce arenacee sono stati osservati gusci di fossili (bivalvi e
gasteropodi, balani e scafopodi) pleistocenici.
Fermo, 4 luglio 2011
In fede
La coordinatrice prof.ssa Giovanna Marilungo
Il tutor prof Pierluigi Stroppa
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