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ALSIA
Agenzia Lucana
di Sviluppo e
Innovazione
in Agricoltura
A.A.S.D. BOSCO GALDO
A.A.S.D.
BOSCO GALDO
via Grumentina
Via
Grumentina
85050 Villa
d’Agri (Pz)
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Bollettino di difesa integrata dell’Alta Val d’Agri
Numero 1
19 Febbraio 2009
MELO e PERO (riposo vegetativo)
Cancri rameali (Nectria galligena, Sphaeropsis malorum, Phomopsis mali): durante le
operazioni di potatura, è necessario asportare e bruciare i rami con cancri corticali;
trattare tempestivamente subito dopo la potatura con prodotti rameici (poltiglia
bordolese, ossicloruro di rame, idrossido di rame, ditianon) per prevenire la
diffusione della malattia soprattutto nei frutteti maggiormente colpiti da questi patogeni e
proteggere i grossi tagli di potatura con paste cicatrizzanti. Disinfettare gli attrezzi di
taglio con ipoclorito di sodio o con sali di ammonio quaternario.
Ragnetto rosso (Panonychus ulmi): presso il laboratorio dell’AASD Bosco Galdo vengono
effettuati i controlli sulle forme svernanti di questo fitofago al fine di fare particolare
attenzione a questo fitofago nelle fasi successive. Chi è interessato, deve portare al
laboratorio di fitopatologia rametti di due anni prelevati su diverse parti della chioma di
piante dislocate in diversi punti del frutteto.
VITE (gemme d’inverno)
Mal dell’esca (Phaeomoniella clamidospora, Phaeoacremonium oleoliphilum, Fomitiporia
punctata): potare separatamente le piante affette da questa malattia e già segnalate in
estate, eliminando completamente il legno infetto; i ceppi totalmente compromessi
devono essere eliminati. E’ necessario disinfettare le superfici di taglio e disinfettare gli
attrezzi con ipoclorito all’1%: il materiale di potatura infetto non deve essere trinciato, ma
allontanato dal vigneto e bruciato per ridurre la sorgente di inoculo della malattia. Nei
vigneti colpiti, è preferibile ritardare la potatura effettuandola alla fine di marzo, per
ridurre la possibilità di contagio delle ferite ad opera degli agenti fungini. Non esistono
fungicidi efficaci contro questa malattia.
Bostrichidi (Sinoxylon perforans, S. sexdentatum): se l’anno scorso si sono osservate i
segni dell’attività dei due fitofagi (durante le operazioni di potatura gallerie con adulti di
questi due coleotteri o, durante l’estate grumi di gomma alla biforcazione dei tralci )
bisogna preparare fasci-esca di tralci da appendere ai fili di ferro per attirare le femmine
ovideponenti. E’ necessario evitare di lasciare sui fili i tralci tagliati con la potatura.
In genere i bostrichidi determinano infestazioni solo occasionali, pertanto questi interventi
di difesa vanno effettuati solo nei vigneti interessati ad attacchi nell’anno scorso.
A cura del Centro di Difesa Integrata dell’A.A.S.D. Bosco Galdo.
Per informazioni, consulenza e diagnostica, oppure per essere inseriti
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Camilla Nigro, Mario Campana.
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