Relazione alla scheda di rendiconto

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Progetto “ADP, recupero e valorizzazione del territorio monteclarense: acquisto di pannelli,
quinte espositive, materiali e strutture varie per esposizione e attività divulgativa del Museo
Giacomo Bergomi”.
Legge regionale 35/95, Anno finanziario 2004.
RELAZIONE ALLEGATA ALLA SCHEDA DI RENDICONTO
La collezione donata nel 1999 dal pittore Giacomo Bergomi (1923-2003) al Comune di Montichiari
è formata da circa tremila reperti demoetnoantropologici provenienti dalle Valli alpine e dalla
pianura bresciana. Nell’insieme essa documenta pressoché ogni aspetto del mondo agrario locale
tradizionale: dalle tecniche di lavorazione dei campi all’allevamento del bestiame, dai lavori
domestici all’artigianato rurale, dai riti che scandivano il ciclo dell’anno a quelli connessi alle varie
fasi della vita umana.
I reperti hanno trovato una dignitosa collocazione nell’esposizione del Museo “Giacomo Bergomi”,
promosso da Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Comune di Montichiari e Centro Fiera del
Garda, inaugurato il 30 aprile 2004 e ubicato all’interno del Padiglione Lombardia presso il Centro
Fiera.
Essa si articola attraverso due sale, quella permanente e quella temporanea: la prima si snoda
attraverso le principali tappe del ciclo dell’anno tradizionale delle Valli bresciane e della pianura in cui i lavori agricoli si succedevano in armonia con le stagioni e le festività, religiose e di origine
pagana -, intrecciato con il ciclo della vita, dall’infanzia alla maturità e alla vecchiaia; la seconda,
parzialmente allestita e dedicata alla destrutturazione del mondo contadino tradizionale evocato da
passi di noti scrittori italiani e stranieri attenti alle tematiche dell’antropologia, è destinata ad
accogliere mostre tematiche a rotazione.
Le strutture, le quinte espositive e le vetrine, fornite dalla Ditta DASS s.r.l., sono risultate di
fondamentale importanza per il supporto degli oggetti ed una loro logica collocazione in ognuna
delle postazioni tematiche: presso ognuna di esse, infatti, sono esposti i principali reperti relativi al
tema in oggetto, che hanno beneficiato di sostegni adatti, tra cui eleganti vetrine a bacheca.
Ogni postazione è inoltre dotata di un pannello narrativo, accompagnato da una fotografia storica, di
riproduzioni di fotografie di corredo provenienti dagli Archivi Pietro Vistali (Mompiano, Brescia),
Simone Magnolini (Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia) e Paul
Scheuermeier (Università di Berna) e di un pannello che riporta, in italiano, dialetto locale e, per i
visitatori stranieri, inglese, le didascalie degli oggetti esposti. Tutti i pannelli didascalici sono stati
realizzati dalla Ditta Neon Artigiana, che ha anche fornito le didascalie per la segnaletica interna del
Museo e i materiali adesivi per l’oscuramento delle vetrate.
Gli oggetti non esposti sono collocati presso un’apposita Sala di deposito e consultazione, ubicata a
fianco dell’esposizione temporanea, appositamente allestita mediante scaffalature metalliche.
Questo ambiente permette la salvaguardia della collezione e la manutenzione periodica dei reperti.
Inoltre, mediante tre postazioni informatiche, acquistate presso la Ditta V.A.L. s.r.l., alloggiate su
appositi arredi, sono consultabili su richiesta le schede di catalogo su supporto informatizzato tipo
BDM-S.I.R.Be.C., compilate a partire dal 2002 grazie a co-finanziamenti comunali e regionali,
accompagnate dalle rispettive riprese fotografiche digitali effettuate secondo le norme dettate
dall’ICCD.
Nella Sala deposito e consultazione è stata anche collocata la biblioteca del Museo, che ospita circa
trecento titoli di pubblicazioni di carattere demoetnoantropologico, museale e didattico, acquistate
presso la Libreria Punto Einaudi e Giulio Einaudi Editore, consultabili dagli utenti previo accordo
col Conservatore.
Il Museo è inoltre dotato di un’area riservata alle attività didattiche, dove sono collocati otto grandi
tavoli attorniati da panche in multistrato di faggio, di una sala proiezioni con 50 posti a sedere e di
un bookshop.
Michela Capra
Conservatore del Museo
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