Mad Max: Fury Road Andare a vedere un film ieri è stata un’esperienza interessante su cos’è diventata oggi una sala cinematografica. Per vincere la concorrenza della TV i cinema si sono attrezzati sempre di più per consentire allo spettatore un’esperienza globale di immersione nella storia: 3D, effetti digitali, riprese mozzafiato… In questa sfida, specialmente nei film d’azione, un ruolo fondamentale lo gioca l’ingegneria del suono, con bassi che fanno vibrare la spina dorsale, stereo che ottengono un effetto di “immersione totale”, rumori che arrivano da sopra, sotto, dietro lo spettatore. Te ne accorgi andando a vedere Mad Max all’Impero, dove la potenza del sonoro è tale che, commento di un ragazzo della fila dietro: “Fanno più rumore i motorini sotto casa mia”. Si guardano le splendide scene di inseguimento nel deserto e i motori lanciati al massimo della potenza sembrano avere il silenziatore mentre camion portano suonatori di tamburi che non vibrano: le immagini perdono completamente la loro efficacia (provate a sentire qui l’inizio della colonna sonora https://www.youtube.com/watch?v=cZcRujZcSY8 e immaginatelo cosa diventa senza bassi adeguati), si ha un senso di estraneità pari a quello ottenuto da un attore incapace di recitare. Andare a vedere un film che giocava tutto il suo fascino sul coordinamento tra riprese visivamente affascinanti e sonoro coinvolgente all’Impero è tempo sprecato.