A Sarnonico ha aperto i battenti un mulino Non sono proprio macine ad acqua come quelle dei mulini in attività lungo i torrenti della Val di Non fino alla fine dell’800, sono macine a motore dei primi del ‘900 quelle che si possono vedere nel mulino aperto lo scorso luglio in via Manzoni 12. Un mulino dove è possibile acquistare diversi tipi di farina ed orzo, oltre che ammirare antichi strumenti usati per lo sfalcio e la battitura a mano del grano, accanto a macchine dei primi anni del ‘900. L’iniziativa è frutto della curiosità e dell’entusiasmo di Giovanni e di Annarosa Pezzini e di Mariangela Franch che insieme hanno condiviso un progetto e trasformato un’idea in un’attività produttiva. Tutto ha preso avvio dalla passione di Giovanni per le vecchie macchine agricole, dall’interesse di Annarosa a sperimentare la coltivazione degli ortaggi secondo i principi della biodinamica e dalla voglia di Mariangela di vedere nascere un’azienda sostenibile ed eco-compatibile. I locali, che per qualche secolo avevano ospitato la stalla, bonificati e restaurati da una ventina d’anni, sono diventati la sede del mulino. All’inizio gli spazi hanno ospitato l’esposizione delle macchine, di molta documentazione sull’agricoltura di una volta, e di un enorme setaccio contenete le diverse varietà di semi indicate con il nome in modo che scolaresche e turisti possano soddisfare le loro curiosità. Ben presto accanto al piccolo museo ha preso avvio la produzione vera e propria di diversi tipi di farine. Di passione in passione, infatti, Giovanni ed Annarosa hanno deciso di coltivare la materia prima, ed hanno seminato frumento , mais, lino e grano saraceno, i cui fiori durante l’estate hanno colorato di azzurro e di rosa i Pradiei. L’obiettivo era arrivare alla produzione di farine a Km 0 in armonia con i principi della riduzione di emissioni legate al trasporto dal luogo di produzione a quello di trasformazione e di consumo e dell’ottenimento di prodotti di qualità certificata. La convinzione e la tenacia hanno consentito a Giovanni di seguire il faticoso iter burocratico per ottenere il marchio di produzione biologica certificata e per poter vendere i prodotti fregiandosi di questa denominazione. La partecipazione a manifestazioni come la Festa della patata a Ronzone e Pomaria a Casez hanno rappresentato l’ occasione per fare conoscere ed apprezzare i prodotti del mulino Pezzini ad un pubblico più ampio che ha risposto più che positivamente all’offerta, confermando che la sensibilità verso l’acquisto di prodotti a Km 0 e di qualità è in netta crescita anche in Valle di Non. La competenza e la simpatia di Annarosa e della figlia Irene nel suggerire le ricette per valorizzare al meglio le farine hanno completato la vendita dei prodotti. La progettualità della famiglia Pezzini non sembra essersi esaurita, stanno infatti valutando la possibilità di completare la filiera della farina con la produzione del pane e se ciò si realizzerà si potrà dire che i loro prodotti passano direttamente “dal campo al banco”.